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Autore: Eli1995    02/03/2015    3 recensioni
Qualche mese dopo la sconfitta di Majin Bu, un invito misterioso dal futuro arriva alla Capsule Corporation.
Un nuovo e insolito viaggio si prospetta per i protagonisti di Dragon Ball, durante il quale non mancheranno di certo colpi di scena!
Fanfiction dedicata a chi adora Mirai Trunks e la coppia Bulma/Vegeta.
Ringrazio infinitamente la vostra gentile attenzione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bulma, Mirai!Trunks, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dicembre 774.*
 
 
 
Il ticchettio rapido e deciso delle dita sulla tastiera riempivano il silenzio di quell’enorme stanza buia.
Allo schermo dell’elaboratore centrale si rincorrevano rapide successioni infinite di numeri e lettere, che come infinitesimi puntini bianchi, andavano a formare righe confuse ammassate l’una sull’altra. I fasci di luce provenienti dal monitor illuminavano a malapena l’enorme ambiente, rendendo difficoltosa la visuale, già notevolmente indebolita dall’oscurità della notte che traspariva dagli oblò.
Di tanto in tanto un fischio acuto, molto fastidioso all’udito, echeggiava per tutto il locale, seguito da brontolii di rabbia e sospiri disperati dell’avvenente scienziata che, già da diversi minuti, seduta davanti al computer centrale, cercava di aggiustare il guasto della Stanza Gravitazionale.
L’esplosione del regolatore di gravità aveva causato molti più danni di quanto avesse previsto.
Nemmeno il limitatore che aveva personalmente installato dopo la prima autocombustione, era riuscito a ridurre l’entità dell’incidente.
Dopo altri inutili tentativi, ben presto si rese conto che digitare qualche ‘semplice’ codice di riavvio non sarebbe servito a nulla: il problema era sicuramente di natura tecnica.
Arresa, girò lo sguardo verso la figura scura accanto a lei.
La sagoma stava in piedi appoggiata al bancone, del tutto distaccata dalla situazione circostante.
L’oscurità impediva di scorgerne le fattezze, ma non i lineamenti scultorei e perfetti, evidenziati con maestria dal chiarore della fioca luce.
Con movimenti leggeri ed esperti tamponava con uno straccio il profondo squarcio sanguinolento che gli sgorgava dal petto nudo.
La donna si alzò e gli si avvicinò sinuosamente.
“Non potrai più allenarti stasera Tesoro…” gli prese il panno dalle mani, riprendendo ad asciugare la ferita con cura, attirando lo sguardo del marito su di sé “L’esplosione ha comportato l’avaria di qualche circuito interno che controlla l’accensione e il funzionamento della stanza, ho bisogno di tempo per aggiustarla.”
L’uomo bofonchiò qualcosa a denti stretti, indubbiamente infastidito da quella notizia, scostando il volto da una parte seccato.
“Guarda che è inutile che ti arrabbi!” lo bacchettò con determinazione la moglie, rivolgendo gli occhi verso quelli di pece del Saiyan “Te la devi prendere solo con te stesso Vegeta! Ti rendi conto che hai quasi rischiato l’implosione? Per fortuna te la sei cavata solo con qualche ferita! Potevi morire!”
“Tsk, risparmia le tue premure per qualcun’altro” ribatté l’uomo togliendole lo straccio insanguinato dalle mani per poi allontanarsi e dirigersi verso un oblò  “Sono il principe dei Saiyan so benissimo quello che faccio…” disse con solennità fermandosi dinnanzi al finestrino, rivolgendo la sua attenzione verso il cielo notturno.
“Ah sì? A me pare proprio di no! Come al solito pensi sempre a te stesso, fregandotene degli altri!” proferì in modo sfrontato la turchina incrociando le braccia al petto e avvicinandosi impettita a lui con fare di sfida.
“Che diavolo c’entra questo Bulma?” ribatté arrogantemente il moro.
“Hai una famiglia ora… non puoi permetterti di rischiare la vita per queste sciocchezze!” disse cadenzando con determinazione ogni singola parola, catturando di rimando uno sguardo truce del moro.
Senza timore continuò: “Sapevi benissimo che aumentare la gravità al massimo avrebbe mandato in tilt il regolatore centrale e fatto esplodere quei maledetti aggeggi che usi per allenarti! Ma tu no! Non mi stai mai a sentire! Sei fortunato ad esserti fatto solo qualche graffio, nel peggiore dei casi saresti esploso insieme alla Gravity Room o ti saresti cavato un occhio!”
“Chiudi il becco… mi sembri un’oca starnazzante! Non ti sopporto più…” tagliò corto l’uomo gettando a terra lo straccio purpureo, fissandola con sfrontatezza.
“La tua ignoranza è fuori da ogni schema!” sentenziò la donna sicura.
“E le tue provocazioni sono del tutto insignificanti per me… Donna!” la schernì Vegeta.
“Sei uno scimmione arrogante e senza cervello!” urlò isterica incominciando a gesticolare nervosamente  “Certe volte sei talmente odioso, che  prenderei quella tua testaccia bacata e…”
Un immenso e improvviso boato, proveniente dall’esterno della navicella, interruppe l’animata conversazione, facendo atterrire la donna che istintivamente, gridando spaventata, si aggrappò al collo del marito in cerca di protezione.
Il moro per nulla intimorito, rivolse lo sguardo verso il grande giardino scorgendo al di là dell’ampio polverone, prodotto da quel forte fragore, un oggetto famigliare.
Riconobbe la cupola di vetro, l’intelaiatura color pastello e l’inconfondibile logo della Capsule Corporation.
Non poteva essere altro che lei.
“Quella è la macchina del tempo di Trunks.” asserì Vegeta, continuando ad osservare il mezzo.
“Cosa? C’è Trunk?!” strillò improvvisamente euforica la scienziata.
“No, non sento la sua aura…” constatò l’uomo, cercando di mantenere la sua solita aria indifferente, nonostante fosse rimasto deluso da quell’assenza.
Bulma si scostò dall’uomo affacciandosi all’oblò “Forse ci ha mandato qualcosa!” ipotizzò emozionata.
I coniugi si precipitarono al di fuori della Gravity Room, avanzando velocemente verso la macchina.
Bulma, entusiasta, digitò velocemente un codice di accensione che immediatamente fece aprire il portellone principale.
Dopo essere saliti a bordo, iniziarono a cercare qualche indizio o messaggio che gli permettesse di comprendere il perché quell’inaspettato atterraggio.
Nei due animi albergava la preoccupazione che qualche altra pericolosa minaccia pregiudicasse la pace del futuro, ciò nonostante non potevano celare la viva curiosità che quell’arrivo aveva scaturito in loro.
Il bel moro venne attirato da un piccolo post it con su scritto ‘aprimi’ attaccato a un computer portatile, posizionato sul bancone di controllo.
“Bulma guarda qua…” la chiamò il Saiyan alzando lo schermo  del pc.
La donna si avvicinò a lui speranzosa “Oh amore sei un genio!” esultò prendendo il comando dell’elaboratore.
“Come? Ma non ero uno scimmione arrogante e senza cervello?” ribatté l’uomo riferendosi alla discussione precedente e ai repentini sbalzi d’umore della moglie.
“Oh Vegeta, smettila di fare il bambino! Riprenderemo quella conversazione dopo aver scoperto che cosa vuole dirci nostro figlio!”  pronunciò stranamente pacata la bella scienziata, attirando a sé il dissenso del marito “Ecco tesoro, pare che Trunks ci abbia mandato un video messaggio!” gioì infine, cliccando il tasto play del file multimediale.
Istintivamente, entrambe i coniugi si accostarono maggiormente l’uno all’altra, tralasciando per un istante le loro incomprensioni, e stringendosi in un calorosa e unanime serietà.
Il video partì mostrando l’immagine del volto di Trunks.
Era diventato un uomo, un uomo bellissimo, incredibilmente assomigliante al padre.
I suoi lunghi capelli lilla incorniciavano armoniosamente  i lineamenti spigolosi e mascolini, di un viso perfetto e pulito dalla carnagione olivastra.
Lo sguardo pensieroso e intrigante, caratterizzato da quegli straordinari occhi azzurri, rifletteva l’animo nobile, fiero e sereno del ragazzo, sicuramente rimasto immutato in tutti quegli anni.
Le labbra perfette erano leggermente piegate in un sorriso, che gli conferivano un’espressione ancora più bella e tranquillizzante.
Bulma a quella visione ebbe un tuffo al cuore. Si strinse al braccio del marito commossa, travolta dalle emozioni e dall’amore materno per quel figlio tanto amato e desiderato.
Vegeta d’altro canto manteneva la sua solita compostezza, nonostante un turbinio di sentimenti stessero calpestando il suo orgoglio di Saiyan.
Dopo qualche frangente il ragazzo iniziò a parlare.
Ciao mamma, ciao papà.
Spero che entrambe possiate vedere questo video, e… e… soprattutto che abbiate deciso di…di… ritornare insieme dopo la mia partenza.
Mi mancate tanto credetemi, ma purtroppo la dimensione temporale che ci separa ci permette di comunicare solo attraverso la macchina del tempo, e in mancanza di energia è complicato spedire anche solo un biglietto!
Per fortuna, dopo anni di ricarica, sono riuscito a rimetterla in moto.
Vi prego di scusare il mio lungo periodo di silenzio.
Come vi ricorderete sono trascorsi quasi 7 anni dall’ultima volta che ci siamo visti e da allora qui nel  futuro regna la pace. Ora ho 24 anni e ho appena conseguito un dottorato in bionica applicata.
Come vedi sto intraprendendo la tua strada, mamma… il prossimo passo sarà specializzarmi in biotecnologie.
Tuttavia… non mi sono concentrato solo sullo studio in questi anni. Ho continuato ad allenarmi, e ritengo di essere migliorato molto. Spero che tu sia orgoglioso di me,  papà…e non nascondo il desiderio di volermi battere con te…
Ma, in realtà non vi ho mandato  questo video solo per salutarvi e parlare un po’ di me, c’è dell’altro…
Due anni fa, all’università, ho conosciuto una ragazza di nome Jasa**. È…è…fantastica, bellissima, gentile, intelligente… perfetta.
È stata l’unica persona che, dopo un lungo periodo di buio, è riuscita a dare luce alla mia vita.
La amo così tanto, non riesco a immaginare la mia esistenza senza di lei.
Qualche mese fa  abbiamo deciso di sposarci.
E fra dieci giorni verrà celebrato il nostro matrimonio.
In quanto miei genitori, sarei veramente felice se anche voi partecipaste alla cerimonia e agli ultimi preparativi. Jasa sarebbe tanto felice di conoscervi.
So che viaggiare nel tempo non è una cosa che si dovrebbe fare normalmente, ma comprenderete che sposarmi senza di voi non avrebbe senso.
Ovviamente il mio invito è esteso anche al Trunks bambino, ai nonni, a Goku, Gohan, Crilin e a tutti gli altri.
Nell’eventualità che accettiate la mia proposta, ho già organizzato ogni particolare della vostra partenza. Nello scaffale sotto questo portatile c’è un cofanetto dove all’interno potrete trovare la capsula di una macchina del tempo molto più capiente e confortevole di questa, omologata per una ventina di persone. Prendetela!
Le coordinate di atterraggio sono già state introdotte nei sistemi centrali di entrambe le macchine, per cui non dovreste avere particolari problemi durante il decollo, nel rimandarle nella mia era.
Vi chiedo di spedirmi un messaggio nel futuro attraverso questa macchina, per poter confermare o meno la vostra presenza.
Se possibile entro tre giorni, in quanto i viaggi nel tempo richiedono un tempo di 24 ore per compiersi, salvo imprevisti.
Spero davvero, con tutto il cuore, che accettiate il mio invito.
Con questo vi saluto. La mamma e Jasa vi mandano un bacio.
Vi voglio bene…
A presto…

Lo schermo si fece nero di colpo.
Gli sguardi increduli dei due coniugi si incontrarono per qualche silenzioso istante. Quella rivelazione li aveva lasciati totalmente spiazzati.
“Si sposa… l’ho lasciato che era un ragazzino e adesso si sposa…” mugugnò la scienziata prossima al pianto, cercando conforto negli occhi del marito.
“Tsk…è giovane per sposarsi…” ribatté  l’uomo “Che diavolo gli sta passando per la testa?!”
“Adesso capisco l’indisponenza di Chichi nei confronti di Videl. Non ho ancora conosciuto questa Jasa e già sta portando via il mio bambino!” piagnucolò la donna.
Ad un tratto la turchina spalancò gli occhi, come presa da un’illuminazione “Vegeta dobbiamo, assolutamente, andare nel futuro!” concluse infine con determinazione la donna.
Il moro alzò un sopracciglio perplesso “Bulma i tuoi sbalzi d’umore mi preoccupano, non sarai per caso…”
“Per prima cosa quando torneranno a casa i miei genitori e Trunks lo diremo a loro, poi chiameremo Goku, Crilin, Yamcha e…”
“Yamcha?” ruggì il Saiyan, preso da un improvviso istinto omicida.
“Sì,caro” dichiarò la donna senza comprendere il ‘velato’ dissenso del principe “Entro domani manderemo un messaggio di conferma al Trunks del futuro e il giorno dopo partiremo, mi sembra perfetto!” continuò la donna euforica “Anche se detesto l’idea che il mio bambino si sposi, non vedo l’ora di vederlo… magari riuscirò a farlo ragionare e a dissuaderlo dal suo intento…”
Sempre più confuso Vegeta rimase muto, inerme dinnanzi al carattere lunatico della sua compagna.
Ridacchiando giocosa Bulma prese il cofanetto con dentro la macchina del tempo e corse in casa.
“Tsk… terrestri pazzoidi…”
 

 
* Sette mesi dopo la sconfitta di Majin Bu avvenuta nel maggio del 774.
**  Nome meraviglioso suggeritomi da  Sweet_Giorgi (si legge Giasa), che ringrazio con tutto il cuore.

 
 
Salve a tutti!
Come promesso sono ritornata con una nuova storia! Avendo valutato le risposte al mio quesito nell’ultimo capitolo de “Il matrimonio mai raccontato”, è risultata molto richiesta la trama del matrimonio di Mirai Trunks! Così dopo giorni e giorni di meditazione e idee strampalate ho deciso di sviluppare questa trama! Principalmente ringrazio
Sweet_Giorgi che mi ha consigliata e mi è stata di ispirazione durante la creazione di Jasa, che comparirà dal prossimo capitolo (se ovviamente la storia sarà di vostro gradimento). Di certo in questa fan fiction  non mancheranno sorprese e colpi di scena!
Spero che questo primo capitolo introduttivo vi sia piaciuto (perdonate la mia consueta mediocrità) e che riteniate la mia umile storia degna di avere un futuro.
Gradirei sinceramente ricevere qualche vostro consiglio!
A presto un bacione
Ely

 
 
 
 

 
  
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