Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    03/03/2015    7 recensioni
Finalmente Ben sembra aver trovato l’amore, quello vero. Tutto fila nel migliore dei modi, ma una presenza inquietante e pericolosa minaccia la felicità e la stessa vita del nostro ispettore.
Riuscirà Semir a salvare il suo giovane amico dal pericolo mortale che si nasconde dove meno te lo aspetti?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OSSESSIONE
Di Maty66 e ChiaraBJ
 
Capitolo 1
Un nuovo amore per Ben


“Allora coraggio… confessa…”  disse Semir sorridendo mentre ingoiava l’ultimo boccone del suo panino.
Lui ed il suo socio Ben Jager erano fermi per la pausa pranzo alla solita area di servizio e, appoggiati alla BMW del piccolo ispettore turco, si stavano godendo i primi raggi caldi del sole di primavera.
“Confessare cosa?” rispose con noncuranza il giovane poliziotto.
“Chi è e come si chiama….” continuò sorridendo Semir.
Conosceva sin troppo bene il collega per non accorgersi dei precisi segnali che lanciava da un po’ di giorni.
Ma Ben sembrava deciso a non dargli soddisfazione.
“Non capisco di cosa tu stia parlando” disse il giovane, continuando a mangiare indifferente il suo terzo panino.
“Oh avanti andiamo… ci sono tutti i classici segni: non vieni a cena da noi da almeno due settimane. E poi: sorriso ebete,  sguardo perso nel vuoto, cellulare perennemente in mano. Ti sei persino tagliato i capelli e metti tutti i giorni il profumo… chi è   e come si chiama, coraggio confessa!” rise il socio più anziano.
“Lo sai che sei un vero impiccione?” Ben stavolta non potè fare a meno di sorridere.
“Non sono impiccione sono intuitivo, come tutti i turchi. Allora? Ti  devo tirare da bocca la verità con le tenaglie?”
 “E va bene… si chiama Melanie” rispose alla fine Ben.
“Melanie…. bel nome. E cosa fa la nostra Melanie?”
“E’ una praticante commercialista”
“E si può sapere dove hai pescato tu, rozzo ignorante come una capra, una bella commercialista?”
“Lavora nello studio del commercialista di mio padre. L’ho incontrata il mese scorso ad una festa a casa di papà. Ha i più bei occhi verdi che abbia mai visto nella mia vita. E poi è intelligentissima, oltre  che bellissima. E ha una voce meravigliosa. Canta anche lei, sai?” Lo sguardo di Ben divenne sognante mentre parlava.
“Aspetta un po’!!” Semir si finse bloccato dalla sorpresa e iniziò a guardarlo fisso.
“Non mi dire che forse stavolta ci siamo… che questa storia durerà più dei tre mesi soliti… no, perché sai…sta diventando imbarazzante incontrare tue ex dappertutto”
“Semir smettila di sfottere. Non lo so… so solo che mi piace moltissimo… mi fa stare bene. Con lei posso parlare di tutto, posso essere me stesso. E’ come stare in paradiso”
“Ahhhh siamo proprio cotti a puntino! Bene… allora quando venite a casa nostra? Domani a cena?” chiese Semir, spinto da una curiosità ormai irrefrenabile.
“Non correre. Piuttosto… dopodomani cantiamo all’Old West. Ho scritto una canzone che canteremo insieme. Se  tu e Andrea volete venire…”
“Addirittura già scritto una canzone per lei… e sì, secondo me ci siamo. Finalmente devo dire. Iniziavi a preoccuparmi. Stai diventando vecchio caro mio, mica puoi fare il dongiovanni a vita”
“Vecchio sarai tu” rispose Ben ingoiando l’ultimo pezzo di panino.
“Coraggio torniamo a lavorare. Devi guadagnare. Sai quando si mette su famiglia le spese aumentano… ah già! Scordavo, tu non hai bisogno di soldi”
“Ti ho detto di smetterla di sfottere, altrimenti la prossima volta non ti racconto niente. Piuttosto a fine turno devo passare un attimo in banca per firmare dei documenti per mio padre. Se non lo faccio  neppure oggi, mi scotenna vivo”
Semir salì in macchina fischiettando ostentatamente una canzone d’amore.

 
Ben sbuffò vistosamente alla vista della lunga fila davanti allo sportello bancario.
“Cavolo…” imprecò fra sé e sé, pensando a Semir fermo in macchina ad aspettarlo.  Era fine turno e  sia lui che il suo socio non vedevano l’ora di tornare a casa. E soprattutto lui non vedeva l’ora di vedere Melanie, avevano appuntamento per una birra in centro.
Mentre si agitava vistosamente in attesa che la fila scorresse vide una signora, con il cartellino di riconoscimento dei dipendenti della banca, di circa quarantacinque- cinquant’anni venirgli incontro sorridente.
Rapidamente cercò di fare mente locale a se, per caso, l’avesse conosciuta prima, senza risultato.
Bassa, abbastanza robusta, occhi piccoli e scuri, capelli brizzolati, la classica anonima impiegata di banca; la donna si avvicinò continuando a sorridere.
“Posso esserle utile?” chiese appena fu vicina a Ben.
Il giovane la guardò, sorpreso dal fatto che si rivolgesse proprio a lui che era praticamente in fondo alla fila.
“Sì… forse… io dovrei firmare una delega per la gestione di un pacchetto azionario a favore di mio padre” rispose Ben, anche abbastanza imbarazzato, mentre quelli che lo precedevano nella fila lo guardavano storto.
“Bene, allora posso aiutarla di sicuro, se vuole accomodarsi nel mio ufficio…” disse la donna indicandogli la strada.
  Ben uscì  dalla fila cercando di non fare caso al borbottio di disapprovazione che si  levava alle sue spalle: in fondo non l’aveva chiesto lui.
“Non vorrei creare difficoltà, posso aspettare il mio turno…” fece alla donna che lo precedeva.
“Nessuna difficoltà non si preoccupi… signor?”
“Jager, Ben Jager” rispose Ben stringendo la mano che la donna gli porgeva.
“Marie Meger”  si presentò la donna stringendo la mano del giovane e trattenendola ben più del necessario.

 
“Dunque lei è il figlio di Konrad Jager” sorrise di nuovo la donna mentre prendeva una cartellina dallo schedario e si sedeva alla sua scrivania.
Ben iniziava a sentirsi un po’ a disagio.
Quella donna continuava a fissarlo in modo strano.
“Sì…” si limitò a rispondere.
“La società di suo padre è una delle nostre migliori clienti sa… ma a quanto vedo lei non lavora nell’azienda di famiglia” chiese la donna guardandolo al di sopra degli spessi occhiali da vista.
“No, in effetti no… io faccio il poliziotto” rispose Ben sempre più a disagio.
 “Ma non mi dica… lavoro interessante. Bene, deve firmare qui…” disse la donna porgendogli dei fogli.
Mentre Ben firmava la donna continuava a fissarlo.
“Lei è sposato signor Jager?” chiese la donna con voce atona.
Ben la guardò sorpreso.
“E’ per la delega, nel caso è necessaria anche la firma di sua moglie” si giustificò la donna.
“No, non sono sposato” rispose comunque il giovane,  che però ebbe netta l’impressione che la donna stesse mentendo sulla ragione della domanda.
“Bene, se vuole indicare qui il suo indirizzo ed il numero di telefono…”
Ben era sempre più perplesso, ma obbedì.
“Nel caso ci fosse necessità di contattarla” fece la donna con aria innocente.

 
“Uffa….” borbottò Semir seduto nella BMW parcheggiata all’ingresso della banca,  ad aspettare il socio.
“Ma quanto ci mette…” sbuffò ancora il piccolo turco, tamburellando sempre più nervosamente le dita sul volante.
Dopo altri dieci minuti, irritato,  Semir scese dall’auto ed entrò in banca per controllare a che punto fosse la situazione.
Appena entrato cercò il giovane con lo sguardo, ma senza risultato.
“Ma dove cavolo è finito…” disse fra sé e sé aggirandosi fra i vari banchi.
E finalmente lo vide dalla porta a vetri di un ufficio. Era seduto  davanti alla scrivania di una signora di mezza età e sembrava chiacchierare amabilmente.
“Ma tu guardalo… seduto a far conversazione mentre io aspetto fuori” si disse arrabbiato.
Si avvicinò alla porta e bussò pian al vetro, per attirare l’attenzione dell’amico.
“Scusa Ben, ma sono in divieto di sosta non vorrei prendere di nuovo una multa da parte dei colleghi” disse socchiudendo la porta.
 Lo sguardo che gli lanciò la donna seduta alla scrivania lasciò Semir di stucco. Feroce e possessivo, come quello di una leonessa cui stanno minacciando i piccoli.
“Chi le ha dato il permesso di entrare?? Non vede che siamo impegnati?” quasi urlò  isterica la donna.
“No, mi scusi tanto signora. E’ il mio collega. Siamo ancora in servizio… quindi se abbiamo finito…” si giustificò Ben alzandosi in piedi.
La donna tornò immediatamente sorridente.
“Sì certo abbiamo finito. A presto signor Jager” disse alzandosi e porgendogli la mano.
“Grazie di tutto, signora….”
“Meger. Marie Meger” fece la donna carezzando con il pollice il polso del giovane, mentre gli stringeva la mano.

 
“Beh… ora facciamo conquiste anche fra le tardone?” scherzò Semir mentre uscivano dalla banca e risalivano in macchina.
“E smettila, guarda che avrà più o meno la tua età. Mi ha fatto saltare una fila chilometrica. Se non fosse stato per lei sarei ancora dentro ad aspettare il mio turno. Anche se devo dire che è un po’ strana…” rise Ben.
“Strana? Per poco non mi uccideva con lo sguardo quando vi ho interrotto…” rispose ironico l’amico.
Ma l’episodio fu rapidamente archiviato dai due amici.

 
Marie guardò il giovane che si allontanava dal suo ufficio.
Era lui.
Finalmente era tornato.
Alto, bruno, magnifici occhi castani. Ed il sorriso, quel bellissimo sorriso capace di sciogliere ogni tensione.
Marie sospirò cercando di domare i ricordi ed il cuore che batteva furioso.
Era di nuovo lui. L’aveva trovato di nuovo
E,  dopo tanti anni, finalmente sarebbe stato di nuovo suo.
Suo e di nessun altro.
Le loro vite si appartenevano.
Stavolta  non avrebbe permesso a niente e nessuno di allontanarlo da lei.
Doveva essere suo, suo e di nessun altro.
 

Angolino Musicale : della serie ‘Recensiste’ tremate le streghe son tornate…Beh, in effetti solo una…l’altra è la dolcissima Biancaneve. Dunque la canzone che ho scelto vuol essere una sorta di “piccola “ trama su ciò che dovranno affrontare i nostri protagonisti…Bene direi che la, anzi le coppie d’oro son tornate in azione…buon divertimento…(noi ci stiamo già ‘sbellicando’ da tempo, ma come sempre alle spalle dei poveri protagonisti che di divertente…Nulla!!!).

U2 ‘So Cruel’ (così crudele)

Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=stlCklT71Ow

Abbiamo  passato il segno Chi ha spinto l'altro? A te non importa  Importa a me
Siamo alla deriva Ma ancora galleggiamo Sto tenendo duro solo Per vederti affogare ... amor mio Sono scomparso in te Tu sei scomparsa da me Ti ho dato tutto ciò che hai sempre voluto Non era quello che volevi Gli uomini che ti amano, li odi al massimo Ti passano attraverso come ad un fantasma Loro ti cercano, ma il tuo spirito è nell'aria Baby ... sei inesistente Dici che in amore non ci sono regole Tesoro Sei così crudele La disperazione è una trappola gentile Ti prende ogni volta Che metti le tue labbra su quelle di lei Per fermare la bugia La sua pelle è pallida come lo è solo la colomba di Dio Grida come un angelo per il tuo amore Poi lei fa che tu la guardi dall'alto E tu hai bisogno di lei (lui) come di una droga…

  
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