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Autore: Heyale    03/03/2015    6 recensioni
Teresa e Thomas non sono mai diventati più di semplici pive, non è mai cambiato nulla qui, nella Radura. I novellini continuano ad arrivare, io continuo a mappare il Labirinto e il mondo gira ugualmente per tutti. Insomma, per lo meno finché non si unisce a noi una nuova Fagiolina, e Alby decide di affidarla a me.
Punto uno: non ne so il motivo.
Punto due: devo cercare di, come dice sempre Newt, essere meno bastardo di quanto io sia in realtà.
Punto tre: non voglio essere il caspio di tutore della caspio di ragazza.
Punto quattro: rivedere il punto due.
Dal testo:
"Minho!" Thomas mi raggiunge di corsa, dandomi una pacca sulla spalla. "Mi hanno mandato a dirti che si è svegliata."
"Che gioia. L'andrò a prendere domattina, penso. Se ne avrò voglia" faccio una breve smorfia.
"Dovrai almeno far finta di essere meno bastardo di quanto tu sia, cacchio" sbotta Newt, sedendosi di fianco a me.
"Un Dolente sarebbe stato più gentile di te. Persino quando ha tentato di ammazzarmi" lo guardo male. "Newt, mi conosci, non voglio pesi sulle spalle."
"Guarda che hai solo una cintura e uno zaino" ridacchia, dandomi una spallata. Ah ah, simpaticone.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiamami Velocista cap.9
CAPITOLO SETTE



Accidenti all'afa soffocante di questa caspio di Radura, accidenti a Thomas che russa peggio delle porte quando si chiudono, e accidenti a tutto il resto!
Mi alzo innervosito dalla coperta in cui ero avvolto, gettandola da qualche parte. Non è possibile non riuscire mai a chiudere occhio in questo cacchio posto, per di più sapendo che domani -alias tra meno di tre ore- dovrò tornare di nuovo dove sono stato punto.
"Chi c'è?"
Mh, non sono da solo.
Buono a sapersi, almeno avrò un po' di compagnia.
"Sono Minho!" alzo appena la voce, cosicché chi ha parlato possa sentirmi, sperando ovviamente di non svegliare il corteo di Radurai che dorme sonni tranquilli.
"Sono davanti alla porta Orientale" risponde la voce, così mi dirigo verso quella direzione.
Kath è seduta a gambe incrociate e fissa le porte chiuse, con i capelli davanti al viso e le palpebre degli occhi che quasi cadono. Per lo meno lei ha un minimo di sonno.
"Disturbo?" mi chiede, guardandomi negli occhi.
"Casomai dovrei chiederlo io" mi lascio cadere di fianco a lei, stringendo le ginocchia al petto. "Non riesci a dormire?"
"In realtà stavo dormendo. Ma..." mi volto verso di lei, e capisco che sta per dire qualcosa di importante. Deglutisce, puntando lo sguardo al cielo. "Ma ho ricordato."
Ricordo quando ho avuto il primo ricordo.
Non è stato durante la Mutazione, è stato verso il terzo mese che mi trovavo qui. Un ricordo semplice, banale: stavo giocando con altri due bambini in un parco, e gareggiavamo per eleggere il corridore migliore tra di noi. E' strano che i ricordi vengano fuori solo dopo...beh, effettivamente è quasi un mese.
Okay, sono rincoglionito di brutto.
"Che hai ricordato?" le chiedo, sdraiandomi sull'erba.
Lei mi raggiunge, facendo un grosso sospiro. Forse non vuole dirmelo. Beh, non che la biasimi, d'altronde ho fatto lo stronzo -me stesso- per tutto il tempo. Comincio a rendermi leggermente conto del mio carattere di sploff.
"Lascia stare" conclude, appoggiando la testa sul mio petto.
Oh no, dai, è troppo imbarazzante. Cosa dovrei fare, ora? Vuole una ninna nanna? Vuole che...dio, non so che fare!
"Ti sta prendendo il panico?" sghignazza lei. Come caspio ha fatto a capirlo? Qui si tratta di voodoo. "Insomma, il tuo cuore sta battendo come un deficiente." ah, ecco. Per fortuna.
"Non sono abituato, tutto qui" mi difendo, portano le mani dietro la testa. Spero solo che nessuno sia nei paraggi.
"Mi sposto?"
Anche se vorrei dire di sì con tutto me stesso, faccio un sospiro e nego con la testa. Magari per questa volta posso evitare di fare lo stronzo e la lascio fare. Ma sia chiaro, solo questa volta. Quindi, dal momento che una ragazza sta dormendo su di me, mi converrebbe provare a dormire. Di sicuro non posso stare sveglio a vita, no?
In più questa pive mi impedisce ogni movimento, quindi una cosa vale l'altra: o me ne sto qui come uno scemo a guardare il cielo oppure chiudo gli occhi e spero in un sonno profondo con tanti unicorni e cavallini. O magari spero che mi appaia in sogno l'uscita del Labirinto, ma so che non può succedere. Ho una strana concezione di sogno.
"Buonanotte, Velocista" mormora Kath, sistemandosi meglio.
Roteo gli occhi al cielo, sbuffando: "Buonanotte, pive."


"Sei proprio un deficiente, Minho!" un ragazzo dai capelli biondi mi sorride, beffardo, dandomi una pacca sulla spalla. Dev'essere un ricordo.
"Senti chi parla" ribatto, guardando da tutt'altra parte. La mensa della scuola è piena, ma il mio sguardo punta la stessa ragazza rossa nel ricordo durante la Mutazione.
"Senti, testa di cazzo, le piaci. E' quella giusta. Cosa stai aspettando?"
"E' la mia migliore amica" ribatto addentando il panino davanti a me.
"Sei peggio di quelli che fanno vedere per tv...com'era? Ah sì, Friendzone. Se vuoi ti ci iscrivo."
Scuoto energeticamente la testa, cercando di non mettermi a ridere. Friendzone? E adesso cosa sarebbe questa caspiata? Perché nei miei ricordi c'è questa ragazza?
Darei oro per non dover mai ricordare.
"Non fare il cretino, Lewis" sorrido, indicando la ragazza. "Rovinerei tutto."
"Non ti farai mai avanti con nessuna, di questo passo. Se fossi gay, ci starei io con te."
Scoppio a ridere, rischiando di sputacchiare tutto: "Sì, probabilmente anche io mi metterei con me stesso."
"Di che hai paura? Insomma, si vede distante sette chilometri che vi piacete. La storia dei migliori amici regge ben poco."
"Vai a farti fottere, Lew" concludo, alzandomi dal tavolo, intenzionato ad allontanarmi. Spero solo di non fare strani movimenti che possano svegliare Kath, proprio ora che ci siamo addormentati entrambi.
"Ricordati che non puoi stare da solo per sempre!" grida il biondo, agitando la mano. "E' inutile che scappi da tutto!"


"Ehi, piccioncini, alzatevi!"
Riconoscerei questa soave voce tra mille. Questa voce che è paragonabile ad un canto primaverile di uccellini...che si stanno schiantando contro un albero.
"Alby" mormoro, sentendo il peso della testa di Kath ancora sul mio petto. "Ho capito che mi odi e cerchi a tua volta di farti odiare da me, ma almeno dammi il tempo di svegliarla come una persona umana."
"Mi pareva che fino a tre giorni fa tu non la potessi sopportare" sghignazza il grande capo, prendendomi bellamente in giro.
Adesso ci entra lui nel Labirinto a rischiare le chiappe.
"Smamma, Alby" ringhio, guardandolo male. Lui si limita a ricambiare l'occhiataccia, per poi lasciarmi libero dalla sua seccante presenza. In fondo però gli voglio bene, altrimenti non saprei con chi litigare. Per il momento devo solo svegliare Kath, e poi dovrò pensare al resto.
La scuoto leggermente, ma lei continua a rimanere ferma. La chiamo due o tre volte, ma ancora nessun segnale di vita. Oh, no. Non può essere.
"Alby!" grido, sperando che non sia troppo lontano. Prendo un altro respiro, chiamandolo ancora più forte, nella speranza che mi raggiunga nel minor tempo possibile.
Kath non respira.



"Ho capito che non ti stava simpatica, Minho, ma addirittura ucciderla..."
Newt cerca di tirarmi su il morale mentre attendiamo notizie dai Medicali, che però tardano ad arrivare. Non posso di certo averla strozzata durante la notte, almeno spero.
"Non scherzare, Newt, ti prego. Almeno per adesso" appoggio la schiena alla parete del casolare, sospirando. "Non è possibile, caspio! Stava benissimo prima di addormentarsi!" sbotto, agitando le mani all'aria. Come sia potuto succedere, io non lo so. Prima il sogno strano, e adesso lei.
Non potevano mandare, che so, un cane nella Scatola? O un gattino?
Sarebbe stato meglio per tutti!
E poi voglio un gattino. Lo chiamerei Pallino.
"Minho!"
Clint esce dalla stanza, raggiungendo me e Newt in due falcate: "Sta bene. Era...non so, era svenuta. Nel sonno. Non abbiamo idea del perché. Adesso sta riposando, quando si sveglia ne capiremo di più, ha ripreso a respirare tranquillamente."
"Grazie al cielo!" esclamo, sollevato. "Posso andare da lei?"
"Vai pure" sorride Clint, fermandosi con Newt per parlare di chissà cosa. Sono sempre andati d'accordo quei due, insomma, Clint è uno dei pochi che sopporta le battute di Newt, ed è una gran cosa.
Entro piano nella stanza, chiudendo la porta alle mie spalle. Kath sta respirando profondamente, per fortuna, le coperte si alzano e si abbassano con regolarità. Sembra quasi che non stia nemmeno dormendo.
"Sono sveglia."
Sobbalzo per la paura, fissandola. Okay, questa ragazza è davvero inquietante. Non è la prima volta che fa uno scherzetto del genere.
"Clint ha detto che stavi dormendo, Kath, pensavo di trovarti...beh, mentre dormivi!"
"...Katherine. Mi chiamo Katherine. Ho passato una notte infernale, Minho. Mi lasceresti da sola?"
Alza gli occhi verso di me, e noto che sono rossi e gonfi, come se avesse pianto tutto il tempo. Ma, tecnicamente, non può aver pianto, perché tecnicamente stava dormendo. Questa ragazza è veramente un mistero.
"Mi dici cosa ti è successo?" mi siedo sul letto, ignorando la sua ultima richiesta. "Immagino tu abbia ricordato...ancora."
"Non ho voglia di parlare con te" afferma duramente, guardandomi come non ha mai fatto. "Sei pregato di uscire da qui."
Aspetta, prima dorme su di me e poi pretende di essere un'estranea? L'ho già detto che qui non c'è spazio per giri di parole e sentimentalismi, vero? Perché, se ce ne fosse spazio, allora probabilmente Thomas non farebbe il cretino con Newt e io avrei un gatto di nome Pallino!
"Senti, Katherine, capita a tutti di ricordare qualcosa di brutto, insomma, non ci sono solo ricordi belli. E' inutile che tu adesso non mi voglia nemmeno più vedere."
A questo punto mi chiedo se lo sto facendo per lei o per la voglia di sapere cos'ha ricordato.
"Ti chiedo solo di lasciarmi in pace, Minho. E' quello che mi chiedi tu da quando ci conosciamo."
Okay, questa ha fatto male, lo ammetto.
"Mi puoi solo dire cos'hai ricordato?" le chiedo alzandomi dal letto, giusto per darle la garanzia che una volta saputo la lascerò stare.
"Il mio migliore amico, la mia famiglia...tutto. Tutto ciò che ho perso."
Se non altro, ora la posso capire. Tutti noi, dopo i primi ricordi, siamo moralmente a terra. E' quasi difficile accettare che è come se noi fossi stati resettati, e che ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno.
"Sappi che è successo a tutti noi" rispondo, uscendo dalla stanza. Meglio tenere le distanze per un po' in questo momento, non vorrei trovarmi con strani lividi in giro.
Che cacchio, non sopporto questo essere costantemente lunatiche delle ragazze. non sai mai quando poter dire qualcosa e quando no, c'è sempre la possibilità che ti saltino al collo per ammazzarti o per abbracciarti...sono troppo imprevedibili! E, a dirla tutta, io odio l'imprevedibilità. Ho un odio viscerale, quasi.
Se potessi prevedere la mia vita lo farei, anche se non è che ci sia molta scelta. Insomma, Dolenti, Casolare, Alby, Labirinto...non uscirò mai da questo circolo vizioso.
Per non parlare di Newt e Thomas.
Per quanto bene possa volere ad ognuno di loro, si intende.


"Sei un idiota, caro mio!"
L'urlo di Teresa mi fa voltare di scatto, facendomi prendere una discreta paura. Anche se effettivamente non è la prima volta che la dolcissima e tenerissima Teresa salta fuori con delle frasi del genere. E' capitato diverse volte anche con Newt e Thomas, certo, ad esempio "scimmia asiatica" oppure "Minho cretimino", ma Teresa ha la capacità di infastidirmi solamente salutandomi.
"Che avrei fatto, stavolta?" le chiedo, sperando che capisca il mio tono altamente seccato.
"L'hai lasciata da sola! Non dovevi lasciarla da sola!"
"Me l'ha chiesto lei" mi lamento, guardando Teresa negli occhi. Non posso nemmeno aspettare il ritorno del Velocisti in pace che arriva Mrs Teresa -in Thomas, a sua volta in Newt- perché deve dirmi cosa devo fare. Questa Radura sta andando a rotoli.
"Magari potevi insistere. Vedo che ti diverti tanto ad insistere su ogni cosa, cosa ti sarebbe costato farlo anche questa volta?"
"Esponimi il tuo problema esistenziale e poi lasciami aspettare il mio gruppo in santa pace, grazie" incrocio le braccia, sentendo la cintura di pelle aderire contro la pelle. Quanto odio per questo attrezzo che sono obbligato a mettere solo per alleggerire quella sottospecie di zaino che mi ritrovo.
"E' stata con me durante la tua Mutazione. Sempre. Ogni momento che non era da te, o occasionalmente con Newt, lei era con me. E mi ha detto diverse cose, insomma, preoccupazioni" Teresa punta i suoi occhi decisamente troppo chiari contro i miei, sbuffando.
"E non dovrebbero restare cavoli suoi?" stiamo a vedere cosa risponde Teresa la Magnifica dopo questo mio esordio.
"Ha detto che sa di essere un peso, che ha già chiesto un sacco di volte ad Alby di sistemarla in maniera diversa, che non vuole più doversi preoccupare per te."
Ecco, abbiamo raggiunto il colmo. Che avevo detto io all'inizio di tutta la faccenda?
"Io non ho niente a che fare con lei, Teresa" dico duramente, allontanandomi fino ad entrare nel Labirinto.
"E' inutile che continui a scappare, Minho!"
Oh già, ci manchi solo tu.




Okay, sono tornata.
Mi scuso per il ritardo e per le confusioni che sono venute fuori nel capitolo precedente: la storia non è finita, ci sono ancora tre o quattro capitoli dopo questo :)
Scusatemi ancora per il ritardo e vi ringrazio un sacco per le recensioni che lasciate, ovviamente grazie a tutte quelle che aggiungono la storia tra le preferite/ricordate/seguite, che per me è sempre più importante di un commento.
Detto questo spero di non fare più ritardi simili, alla prossima :D
Heyale xx
  
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