In quei giorni la testa di Louis aveva iniziato ad appesantirsi e non sapeva come poter pensare lucidamente e normalmente. 
La sua mente riusciva solo a formare frasi del tipo:"Dio mi odia", "non sono gay", "non ho baciato mio fratello" e altre in cui si insultava da solo.
Dopo la lezione, si era subito rinchiuso nella sua stanza e non ne era più uscito se non per mangiare, bere e andare al bagno.
Continuava a parlare con Harry e più ci parlava più si convinceva che gli piaceva.
E questo non andava bene.

Aveva anche parlato con Zayn di quello che era successo e la risposta era sempre la stessa:«È tutto okay, non devi preoccuparti. Non lo dirò a nessuno e mi dimenticherò della faccenda».
Louis tirava sempre un sospiro di sollievo quando il fratello lo diceva ma dopo poco l'ansia, l'angoscia e il senso di colpa tornavano e doveva sempre correre da lui per richiederglielo e farselo ridire.
A scuola andava bene, tranne nella materia del professor Thompson.
Il blog procedeva a rilento, ma Louis aveva finalmente raggiunto i 200 followers. Ne era contento, insomma, l'aveva aperto da poco meno di un mese, aveva pubblicato circa cinquanta posts e già aveva raggiunto un obiettivo che pensava di raggiungere solamente dopo diversi mesi.
Non vedeva e sentiva i suoi amici da una settimana.
Perché?
Aveva paura di uscire e di incontrare Harry.
Aveva paura di riconoscerlo e magari di correre da lui e abbracciarlo o baciarlo o non sapeva cosa.
In quel momento, era seduto a terra a gambe incrociate con il libro di Chimica tra di esse e il telefono poggiato accanto a lui.
Provava a studiare ma i suoi occhi continuavano a guardare il cellulare nella speranza di un messaggio o una chiamata.
E infatti il telefono squillò.
Lo prese velocemente e rispose senza vedere chi fosse.
«Pronto?»
«Louis? Sono Niall!»
Sbuffò.
Niall era il suo migliore amico, e con lui in quel periodo non ci stava neanche un po'.
Si era chiuso in sé stesso e non voleva vedere nessuno e tantomeno parlarci.
«Hey, Nì! Tutto bene?»
«Semmai sarei io che dovrei chiedertelo! Non ti vedo in giro da una settimana o più. Cosa ti succede bro*?»
«In questo periodo sto maluccio, sono stressato. Ma non preoccuparti mi sto riprendendo!»
«E allora visto che ti stai riprendendo vieni con me alla festa di Payne?»
Aggrottò le sopracciglia.
«Ma chi cazzo è Payne?»
«Liam. Liam Payne! L'attaccante della squadra di calcio del Doncaster. Viene da noi e ci ha invitato. La sorella va a scuola con Zayn. Hai presente?»
Louis ci pensò qualche secondo, dopo lascio uscire un "aaaah" dalla bocca, poi rispose:«Ho capito».
«Allora vieni? Ti prego»
Lou avrebbe voluto tanto rispondergli "si prega in chiesa" ma sicuramente conoscendo Niall si sarebbe offeso.
Sospirò e accettò.
Il biondino ne fu contentissimo e chiuse la chiamata specificando di arrivare a casa sua alle 21.00 in punto.
Probabilmente Louis gli avrebbe telefonato più tardi per dargli buca.
Non ci voleva proprio andare a quella festa.
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Si ritrovò davanti a casa Payne alle 21.30 circa, maledicendosi per aver indossato quei jeans fin troppo stretti che gli stavano dando fastidio.
Alla fine aveva accettato, come un demente.
Niall, intanto, era tutto in tiro.
Ciuffo biondo perfettamente tirato indietro, sorriso bianchissimo, piercing al labbro e tatuaggi sulle braccia e il petto che si intravedevano dalla canotta bianca che indossava assieme ai pantaloncini grigi.
Louis si sentiva brutto accanto a lui.
Lui aveva le occhiaie, i capelli che andavano da tutte le parti e le labbra screpolate.
Odiava non essere curato.
Ma faceva finta di nulla e sorrideva.
Ma non sorrideva con gli occhi, no.
Quelli non ce la facevano più a sorridere dopo quello che gli era capitato.
A parte la faccenda di Harry, erano accadute diverse cose a Louis e solo il ricordo gli faceva venire i brividi.

Niall suonò il campanello e subito un ragazzo aprì la porta.
"Liam Payne." Pensò Louis.
Subito un rumore forte accorse alle loro orecchie, probabilmente musica rock.
Entrarono e andarono verso la cucina per bere qualche bicchiere di alcol.
Uno; due; tre; quattro.
Louis gli aveva contati e ora non capiva più un cazzo.
Aveva iniziato a ballare accanto a Niall, ma lui era magicamente scomparso e allora lo cercava. 
Girava su sé stesso e questo lo faceva rincoglionire di più.
«N-NIALL?!» urlava ma quello non si faceva vedere.
Vide qualcun altro però.
Harry?
Spalancò gli occhi e lo fissò per capire se fosse veramente lui.
Riccioli.
Occhi verdi.
Belle labbra.

Sì, era lui.
E ora?

*brother; è usato dai giovani negli stati uniti e nel regno unito per indicare un grande amico.

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Spazio Autrice
Ciao a tutti/e.
Mi scuso per l'enorme ritardo ma ho avuto da fare e non sono riuscita a pubblicare prima.
Stupida scuola.
Questo capitolo è quasi un passaggio, perché non ci sono dialoghi/sms fra Harry e Louis ma si parla di come quest'ultimo si sente nei giorni dopo aver fatto la conoscenza di Harry.
Quindi,
Se vi è piaciuto lasciate una recensione.
Ne sarei contenta, e anche molto.
Comunque vi ringrazio per le tante visualizzazioni!
Che record.
Vi amo.
Ciao💖
-Alessia