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Autore: morgana_pendragon7    03/03/2015    4 recensioni
La guerra contro Gea è finita, e semidei greci e romani hanno ritrovato la loro pace. Questo finché una misteriosa figura non arriva al campo mezzosangue decidendo di portare con sé in viaggio un gruppo di eroi da lei scelti. Tra antiche magie e una nuova e pericolosa nemica, vecchi e nuovi eroi combatteranno insieme per proteggere un'antica e misteriosa terra. E qualcuno riuscirà a scaldare il cuore più nero...
"Sette eroi che la terra hanno affrontato,
Con l'ultima figlia della discendenza maledetta che la spada ha impugnato,
Il principe della morte e la dea perduta partiranno,
L'isola delle belle mele proteggeranno.
La spada del grande re dovranno recuperare
E la vittoria della terza sorella evitare.
Ma chi gli è più vicino li tradirà,
Il ripetersi della storia nessuno impedirà
E il drago bianco onore alla sua discendenza riporterà".

Spero di avervi incuriositi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Reyna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The mystic's dream '
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Risalirono lungo il sentiero fino ad arrivare al grande portone di legno scuro del palazzo di pietra grigia. Il portone era aperto su un grande cortile. Eric li condusse dentro continuando a parlare dell'abbondanza di alberi di melo che c'era ad Avalon. Una volta entrati nel grande cortile i semidei rimasero a bocca aperta. Era immenso. Sulle finestre erano appesi degli striscioni di benvenuto e sulle loro teste un tetto di nastri viola e arancioni. Ragazzi e ragazze vagavano tranquillamente intorno a loro, parlando del più e del meno. Alcuni indossavano armature, altri indossavano la stessa maglietta di Eric, numerose ragazze indossavano lunghi abiti simili a quello di Viviana, ognuno di un diverso color pastello.
L'attenzione di Percy fu catturata dalla grande statua equestre al centro del cortile.
- Ehi Eric! Per caso questa statua fa qualcosa, tipo muoversi?-
Il cavaliere si voltò verso il semidio, guardandolo in modo perplesso e si lasciò scappare una risatina.
- No, è una comunissima statua-
Percy sorrise e si voltò verso Annabeth.
- Peccato che non tutte le statue siano comuni-
Eric si fermò in mezzo al cortile, e si girò verso il gruppo che lo seguiva.
- Molto bene, questa è l'Accademia dei Cavalieri di Avalon, e conta circa 500 posti. Qui si addestrano i discendenti dei cavalieri della Tavola Rotonda-
Sì girò verso la collina, indicando il tempio che vi era in cima.
- Mentre quello è il tempio dove vengono addestrati,da Viviana in persona, i druidi e le sacerdotesse di Avalon, conta circa 300 posti-
- E siete tutti druidi qui, o qualcuno si e qualcuno no?-
- Be', vedi... ehm-
-Frank-
- Ecco. Vedi Frank, qui non siamo tutti druidi. Un druido nasce con un dono particolare ed è possibile riconoscerlo solo se ha questo-
Mostrò loro l'avambraccio destro, dove era tatuata una triplice spirale.
- Questo è un triskele, la triplice spirale druidista. Un tempo i druidi se la facevano tatuare, ma ora compare sul corpo di un druido dalla nascita-
- Senti Eric, tu hai detto che qui si addestrano i discendenti dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma esiste una qualche divisione tra di voi?-
- Bella domanda... Nome?-
-Reyna, pretore di Nuova Roma-
- Uau. Be' vedi Reyna, qui ogni cavaliere è diviso per casate. Ogni cavaliere della Tavola Rotonda ha la sua casata, a cui appartengono i suoi discendenti, e tra i cavalieri di una stessa discendenza esiste un legame di fratellanza. Un po' come con voi e i vostri genitori divini. E, solitamente, la discendenza da un antico cavaliere è una cosa che si eredita dal padre -
Rachel si fece avanti incuriosita, studiò Eric per cercare di capire da quale cavaliere discendesse, senza successo.
- E tu Eric, da quale cavaliere discendi?-
- Io? Discendo da Mordred, il figlio di Artù e Morgana-
- Wow. E tu Raven?-
Sì girò verso la ragazza che non aveva mai aperto bocca. Ma lei non rispose.
- Raven ha fatto voto di silenzio. Non credo ti risponderà. Andiamo, abbiamo ancora tante cose da vedere-
Continuarono lungo il portico colonnato. Eric si fermò davanti a un portone di legno più piccolo rispetto quello dell'entrata.
- A destra ci sono le cucine. Mentre a sinistra- e indicò delle scale che portavano in una specie di sotterraneo- Ci sono le fucine-
- Avete le fucine sotto terra? Cos'è li volete morti questi fabbri?-
Leo guardò indignato le scale, Jason gli mise un braccio intorno alle spalle, cercando di farlo calmare.
Eric oltrepassò il portone seguito dagli altri. Davanti a loro si aprì un'immensa distesa verde. C'erano tende di diverso colore, e grandi zone di terra erano delimitate da delle staccionate.
- Questi sono i campi di addestramento. Ogni casata ha la sua tenda e il suo campo per addestrarsi-
Alla loro destra c'erano le scuderie, da dove uscivano cavalli, pegaso e grifoni. Quando Piper li vide quasi non riuscì a credere ai suoi occhi.
- Cavalcate i grifoni?-
- Sì. Naturalmente questi sono nati in cattività, sono stati addestrati apposta per essere cavalcati-
Alla loro sinistra una scala scolpita nel fianco della collina portava direttamente al tempio sulla cima, da cui scendevano soprattutto ragazze, quasi tutte con la stessa cicatrice di Raven. Hazel era forse quella più incuriosita da quel simbolo.
- Cosa significa la cicatrice a forma di falce?-
- Viene fatta alle ragazze quando vengono consacrate ed entrano a far parte della cerchia delle sacerdotesse di Avalon, si chiama Mezza Luna Druida o più semplicemente Falce di Luna-
Eric riprese il suo cammino, e gli altri lo seguirono subito, tutti tranne Leo, che si era fermato a fare gli occhi dolci a un paio di ragazze; Calipso fu costretta a tornare indietro e a trascinarlo via per uno delle sue orecchie da elfo.
L' accademia era un luogo pieno di vita. Ragazzi e ragazze combattevano nei diversi campi con grande abilità; altri se ne stavano tranquillamente fuori dalle tende a giocare a carte; altri ancora tiravano con l'arco o con la balestra.
Eric si fermò, dando la possibilità a Leo e Calipso di raggiungerli. Indicò una torre alla fine del campo d'addestramento.
- Quella è la Casa di Merlino, conta circa 100 posti. Lì è dove i bambini incerti, quelli che ancora non hanno ben chiaro a quale discendenza appartengono, compiono il loro primo anno di addestramento prima di essere mandati nella giusta casata-
Eric si strofinò le mani, si girò verso i suoi affidati con Raven che restava ancora muta al suo fianco, si rigirò il bracciale d'oro che portava al braccio destro, e controllò l'orologio che portava allo stesso braccio.
- Bene, mancano circa due ore alla cena, perciò se volete allenarvi avete la tenda della mia casata e il campo a disposizione. Insomma, noi ci rivediamo nella sala dei banchetti al suono del corno-
Detto questo lui e Raven si allontanarono.

Leo e Calipso decisero quasi subito di andare a fare un giro alle fucine, mentre Annabeth, Piper e Rachel salirono al tempio, Hazel e Reyna andarono alle scuderie e Percy, Jason, Frank e Nico decisero di approfittare della gentilezza di Eric e sfruttare il campo per allenarsi. La tenda, almeno dall'esterno, sembrava piuttosto piccola; aveva forma cilindrica ed era a strisce nere e grigie, un po' deprimente e subito apprezzata da Nico; ma all'interno era un'altra cosa, era circa tre volte più grande, al centro c'era un lungo tavolo in legno scuro, su cui era poggiata una brocca d'acqua e tre calici d'argento, oltre a una miriade di libri, intorno al tavolo c'erano tre sedie e tre erano anche le sezioni in cui era divisa la tenda. In ogni sezione c'era un armatura in ferro completa dalla testa ai piedi. A terra, vicino i piedi delle armature, c'erano l'elmo e uno scudo nero con sopra un drago bianco dal collo lungo, le ali spiegate e la coda arricciata. Nico fu attirato da una in particolare delle tre armature, era la più piccola, modellata, molto probabilmente, per una ragazza. Il figlio di Ade si riprese dai suoi pensieri, infilò il pettorale di cuoio, recuperò la spada e raggiunse gli altri tre fuori dalla tenda. Percy affrontava Jason, mente Frank affrontava Nico, si allenavano come facevano ogni giorno, cercando di mantenere la massima concentrazione sull'avversario; ma quel giorno c'era qualcosa di diverso. Inizialmente nessuno ci fece caso, poi, la seconda volta, i quattro semidei iniziarono a captare qualcosa, la terza volta fu chiaro cosa era: risate. Il primo ad accorgersene fu Nico. Il ragazzo interruppe il suo combattimento con il figlio di Marte e rivolse la sua attenzione ai proprietari delle risate. Tre ragazzi erano appoggiati alla staccionata e li guardavano combattere; c'erano un ragazzo latino, non troppo alto ma dal fisico muscoloso; i capelli sembravano gli aculei di un riccio e gli occhi erano color cioccolato, indossava un paio di jeans e scarpe da ginnastica, portava una corazza in ferro e una spada alla cintura; accanto a lui c'era una ragazza con il volto e i capelli coperti dall'elmo, non era molto alta ma snella e piuttosto formosa, indossava un paio di jeans strappati alle ginocchia e stivali neri, portava un pettorale di cuoio nero che le fasciava perfettamente il corpo, mettendo in risalto le sue forme, e uno spallaccio di ferro, anche lei portava una spada alla cintura; infine, seduta sulla staccionata, c'era una ragazza dai capelli lisci e rossi, lunghi fino alle spalle, indossava una pesante cotta di maglia,pantaloni di un accesso azzurro, come gli occhi, e stivali marroni, alla cintura aveva due coltelli. Nico si avvicinò ai tre ragazzi che cercavano di trattenere le risate.
- Be'; che cosa c'è da ridere?-
La ragazza con l'elmo si ricompose, sembrava la più seria dei tre.
- Scusa, sono due idioti, non farci caso. Continuate pure-
Nico riprese la sua sfida contro Frank ma la cosa non durò a lungo; infatti i tre ragazzi ripresero a ridere più rumorosamente di prima. Irritato, Nico si avvicinò di nuovo ai tre, ignorando completamente i richiami di Percy.
- Mi spiegate cosa c'è da ridere questa volta?-
Di nuovo la ragazza con l'elmo prese la parola, tra le risate.
- Scusa, è solo che... Insomma, stai facendo una serie di errori uno più stupido dell' altro, qualunque avversario con una vista normale riuscirebbe a vedere i punti in cui rimani scoperto e a metterti ko in meno di tre minuti-
- Sono uno dei migliori spadaccini tra i mezzosangue, io non faccio errori-
- A me non sembra. Te l'ho detto, potrei batterti in meno di tre minuti-
- Fallo allora-
- Cos'è una sfida?-
- A te cosa sembra?-
- Diego, dagli un elmo-
- Niente elmo, mi rallenta-
- Io non combatto contro qualcuno che ha uno svantaggio rispetto a me-
- Allora togli tu l'elmo, oppure sei troppo brutta?-
Gli altri due si zittirono, mentre un fremito di rabbia attraversava il corpo della loro amica.
- Molto bene-
La ragazza afferrò l'elmo e lo sfilò. Per ciò che vide, Nico, si pentì subito di quel che aveva detto...

Angolo autrice:
sono tornata a tormentarvi con un nuovo capitolo anche se sono ancora malata. Ma passiamo al capitolo. Un po' più lunghetto del solito. Finalmente alla scoperta di Avalon, vi piace? E poi Nico. Cosa avrà visto da restare tanto traumatizzato? Io lo so, ma non ve lo dirò. Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo (Zan Zan Zaaaaaaaaan). Fino ad allora un dolce ciao dalla vostra Fata Morgana.

   
 
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