08. Lacrime di gioia
Un sospiro rompe il silenzio di quel rosso tramonto. Sakura passeggia sola per le strade di Konoha, riempiendosi la testa di pensieri. Immagina ciò che accadrà di lì a poco: tornerà a casa e troverà Sarada in mezzo ai libri, concentrata talmente da non sentire il ritorno della mamma. Allora prepareranno insieme qualcosa da mangiare e poi si perderanno nei ricordi del passato e del presente, con qualche risata, come fossero amiche anziché madre e figlia.
Non le dispiace quella pacifica routine, ma c’è qualcosa che la renderebbe perfetta.
- Sono a casa!-
Le stanze tacciono e nessuno risponde.
- Sarada?-
Girato l’angolo del corridoio, inspiegabilmente col cuore in gola, Sakura si paralizza sulla soglia della cucina. Una figura alta e scura sta abbracciando la ragazzina, che quando nota la mamma le corre incontro:
- Sorpresa!-
Quello sguardo, quel viso, che per il mondo sono freddi e invece per Sakura nascondono un calore immenso. Per tanto tempo l’ha sognato ed ora è lì, per lei, per loro, per rimanere.
- Sasuke … - mormora la kunoichi, con le guance già rigate di lacrime.
Un lieve sorriso appena accennato la raggiunge, mentre lei si fionda verso il suo amato per abbracciarlo forte e dirgli “ti amo” tante di quelle volte da spingerlo a ricambiare quella stretta amorevole.
- Sono a casa anch’io, Sakura.-
*
Non potevano mancare! Dai, ci avviciniamo alla fine della raccolta... cosa ne pensate finora?
Eliot