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Autore: JeyCholties    04/03/2015    5 recensioni
Dal settimo capitolo:
«Studenti e studentesse di Hogwarts...» Silente si alzò.
«Ci è giunta una notizia terribile da Beauxbatons!» la Sala calò nel silenzio.
« Questa mattina è stata attaccata dai seguaci del signore Oscuro» continuò Silente, percorrendo la Sala con occhio vigile.
Dal sedicesimo capitolo: [Remus/Kim]
« Durante il primo anno James e Sirius diventarono inseparabili, andavano in giro in coppia, una specie di magico duo, però ogni qualvolta che vedevano me o Peter in difficoltà intervenivano, fungendo da protettori... Piano piano cominciarono a seguirmi ovunque a chiedermi consiglio e informazioni, se la prendevano sempre con i più grandi dei Serpeverde perciò spesso avevano bisogno di incantesimi più avanzati dei quali spesso io ero a conoscenza... Perché divoravo qualsiasi libro, pur di non alzare lo sguardo e scoprire che qualcuno mi fissava di nascosto... » la voce di Remus si incrinò.
Dal sedicesimo capitolo: [James/Lily]
« Evans mi stai guardando in modo strano » fece notare James, totalmente rapito dal suo sguardo perso.
« Sì, è vero... Perché è la prima volta che ti vedo » disse Lily allontanandosi nuovamente da lui.
« In che senso? » chiese curioso.
« Che non sei così male come credevo... » confessò Lily.
« Buono a sapersi, Evans »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Questo capitolo lo dedico a Marta,

e alla sua partenza che mi spezzerà il cuore.

 

 

Note dell'autrice:

Ho invecchiato Stan Picchetto per poterlo ficcare in questa storia, ma di appena appena... No scherzo, devo avergli affibbiato almeno vent'anni in più... *si copre la faccia con le mani*

Spero che Stan mi perdoni...

 

Nei capitoli precedenti: Remus sotto effetto della Amortentia ha baciato Christine. 
I malandrini e Jennifer sono finiti in punizione a causa della scampagnata con la moto. 
James non può partecipare alle prime due partite della stagione. 
Sirius e Jennifer devono pulire mezzo castello. 
Remus è bloccato in punizione con una delle professoresse che odia di più. (Divinazione). 
Peter e Regulus dovranno fare lavori da 'giardinaggio'. 
Lily seguendo un consiglio di Jennifer cerca di capire quali sono le reali intenzioni di James, dato che recentemente si sono avvicinati più del solito. 
Sirius e Regulus hanno litigato. 

 

Cap. 15: 'L'affare di Stan Picchetto.'

 

Remus sospirò e cercò di fissare con più concentrazione la sfera di cristallo di fronte a lui.
Ma niente, proprio non ci riusciva.

« Avanti mio caro... Puoi farcela... Devi solamente lasciarti andare » lo incalzò la professoressa Audrey, che si era piazzata nella sedia davanti a lui e lo fissava con i suoi occhi acquosi.

« Io non... Ho mollato Divinazione proprio per questo motivo! Perché sono negato in questa materia...! » esclamò Remus, trattenendosi da tirare una manata alla sfera di cristallo.

« Non dire sciocchezze, mio caro! Hai ottimi voti in tutte le materie, i miei colleghi parlano spesso di te molto bene... Vorrei fare lo stesso! » cinguettò Audrey.

Remus si stampò una mano sulla fronte.

« Concentrati su un ricordo recente, sui tuoi amici o sulla tua famiglia... » lo incoraggiò Audrey.

Sbuffando Remus prese a riguardare la sfera.

 

Le sue zampe affondavano nel terriccio morbido della foresta, al suo fianco un grosso cane nero correva a perdifiato.

Alle sue spalle un cervo faceva slalom fra gli alberi, con un topino che si aggrappava con forza ai suoi palchi.


« Molto bene! Ecco l'aura » esclamò Audrey, alzando le braccia.

 

Il lupo mannaro si fermò per graffiare un tronco e dalla sua gola uscì un ululato basso e rauco.

Il cane nero si fermò e cominciò a giocare con il cervo, facendo finta di mordergli la coda.

Il topo era sceso e si era diretto verso il lupo mannaro, per tenerlo d'occhio.

Il cervo cercò di colpirlo con i suoi palchi, ma il cane era veloce.

Il lupo mannaro rivolse la testa verso la luna e ululò di nuovo, il cane perse la concentrazione e il cervo riuscì a colpirlo con un palco.

Poi entrambi gli animali si voltarono verso il lupo, cominciando a punzecchiarlo con l'intenzione di provocarlo.

Il lupo si gettò sul cane, il quale lo evitò per un soffio.

Si udì un latrato divertito, Sirius stava ridendo.

Il cervo si lanciò sul lupo, cercando di spingerlo con le corna.

Il topo assisteva alla pseudo lotta con il cuore in gola.

 

Remus si riprese dai ricordi della settimana precedente e chiese con voce roca: « Che ore sono? »

« Quasi mezzogiorno... Su caro, non distrarti... »

Grazie al cielo era quasi finita.

 

Poi i tre animali ripresero a correre, facendosi inseguire dal lupo con l'intenzione di stancarlo il più possibile.

Il cane abbaiava e correva più velocemente di tutti, fra gli arbusti e i cespugli bagnati dalla luce lunare, sempre più flebile.

Si ritrovarono nei pressi della Stamberga Strillante e il cane si trasformò in un ragazzo coperto solamente da un mantello scuro.

Il lupo stava perdendo le sue forze, stava perdendo il controllo .

Remus sentì la testa spaccarsi in due dal dolore e poi cadde perdendo i sensi.

Quando li riaprì si trovava sul letto della Stamberga Strillante, sentiva le voci di James e Sirius ridacchiare e prendersi in giro.

Quando i due si resero conto che si era svegliato lo aiutarono ad attraversare il lungo tunnel sotterraneo, per poi lasciarlo nelle mani di Madama Chips.

 

Quando le campane suonarono Remus scattò in piedi, raccogliendo le sue cose il più in fretta possibile.

Fu un momento, fu un solo istante ma nella sfera vide qualcosa.

Una donna con i capelli rosa, ridere e fare boccacce deformandosi il naso.

Sbatté più volte le palpebre, ma l'immagine era sparita.

« Molto bravo Remus! Al prossimo incontro! Se non sbaglio ce ne mancano ancora tre! » esclamò la professoressa Audrey dirigendosi verso un tavolino.

« Ah si? Bene » borbottai, scendendo dalla botola e cercando di andarmene il più in fretta possibile.

 

***

 

Stan Picchetto era conosciuto da tutti a Hogwarts.

Non per la sua popolarità o per la sua bellezza, no...

Stan era un ragazzo alto, allampanato, con due grandi orecchie a sventola e un bel po' di brufoli da quella volta che il suo amico Victor lo aveva spinto con la faccia nel calderone della pozione furnicolante.

Sedeva fra i Tassorosso e frequentava il settimo anno, masticava spesso una gomma e se ne andava in giro strisciando i piedi.

Ma torniamo al perché era conosciuto da tutti.

Beh, in anzitutto era il custode delle chiavi di Hogwarts.

Mi correggo: in realtà il custode delle chiavi di Hogwarts era Hagrid, ma Stan l'aveva fatto ubriacare una sera e aveva fatto una copia di tutte le sue chiavi.

Quindi ora i custodi delle chiavi di Hogwarts erano due.

Poi Stan deteneva il più grande traffico di testoline parlanti del mondo magico.

La sua famiglia aveva un negozio e lui ci sapeva fare con gli affari.

Purtroppo però le testoline erano passate di moda: erano sempre più irritanti, ti insultavano senza pietà e facevano strane battutine che ti istigavano a saltare dalla Torre di Astronomia.

Anche Sirius ne aveva avuta una: era una durata una settimana, poi quella gli aveva detto che assomigliava a Piton ed era volata fuori dalla finestra.

Ma torniamo a noi: le cose per Stan Picchetto stavano per cambiare, se ne rese conto subito quel sabato mattina quando James e Sirius lo trascinarono via dal suo pollo con patate per parlargli lontano da orecchie indiscrete.

« Ehi ragazzi che combinate? » domandò Remus, incontrandoli nella Sala d'Ingresso dove si erano appostati per parlare con Stan.

« Qualcosa contro le regole... » cominciò Sirius, ma Remus lo interruppe strillando: « Non voglio saperne niente! » e si diresse verso la Sala Grande.

L'attenzione di Sirius e James tornò su Stan.

« Allora ragazzi, cosa posso fare per voi? » chiese Stan, con tono allegro.

« Abbiamo bisogno di una chiave, più precisamente una chiave che apra lo stanzino dove Hagrid tiene gli attrezzi per gli apparecchi illegali... » disse James, con nonchalance.

Stan schioccò le labbra.

« Voi furfanti non avete mai avuto bisogno di una chiave... Cos'è cambiato? » chiese sospettoso.

Sirius batté le mani.

« Hagrid si è evoluto! Ecco cos'è cambiato... Se prima riuscivamo a scassinare la serratura con un paio di trucchi ora abbiamo proprio bisogno della chiave... Ci sono degli incantesimi... » spiegò il ragazzo, storcendo il naso.

Stan annuì in silenzio.

« Va bene, dovrei avere quella chiave... Ma in cambio voglio che voi aiutiate me » disse Stan, rivolgendo a James un'occhiata seria.

« Dicci dicci, faremo del nostro meglio » esclamò Sirius.

« Cercherò di aiutarti, ma questo pomeriggio sono in giro con la Evans, quindi se è per oggi non posso fare niente » precisò subito James, che era emozionatissimo per il suo secondo appuntamento con Lily.

« Davvero? E quindi la porti in giro schiantata? » chiese Stan, mentre Sirius scoppiava a ridere per la battuta.

« Non mi serve schiantarla, brutto imbecille » borbottò James, rabbuiandosi.

Stan rise.

« Avrete notato che i miei affari non vanno più bene, le mie adorate testoline sono passate di moda! Ormai sono tutti fissati con i pipistrelli tascabili... »

« Questo è perché una di quelle testoline mi ha insultato paragonandomi a Mocciosus » lo interruppe Sirius, incrociando le braccia e rivolgendogli un'occhiata tetra.

« Non capiterà più! Però seriamente ragazzi ho bisogno di voi... » li pregò Stan, James e Sirius si scambiarono un'occhiata.

« Va bene, io ci sto » annuì Sirius.

« Domani annunceremo che solamente gli studenti dei dormitori della scuola che avranno due testoline appese in camera potranno partecipare alla festa post ballo natalizio che faremo noi malandrini! » esclamò James, schioccando le dita.

Sirius annuì piano, riflettendo.

« Grazie ragazzi! Vi bacerei! » esultò Stan, spalancando le braccia.

« Meglio di no, non vorrei mai che Evans si ingelosisse » rifiutò James, ridacchiando.

« Ho una ragazza » borbottò Sirius d'altro canto, guardandosi intorno.

« Ah davvero? Chi? » chiese Stan, curioso.

« Non mi ricordo... Si chiamava Michelle o Melinda... O non so » bofonchiò Sirius, infilandosi le mani in tasca.

« Si chiama Miranda e Sirius fa il cazzone uscendo con Serpeverdi per rovinarsi la vita, ecco cosa » borbottò James, guardando male l'amico.

« Non mi sembra molto felice » fece notare Stan.

« Perché non lo è, e non vuole ammettere che... » cominciò James, per poi beccarsi una gomitata nelle costole dall'amico.

Una risata cristallina rimbombò lungo le scale.

Sirius alzò lo sguardo, imitato da Stan e James.

« Ti ho detto che sei un dannato impedito, Malcom » esclamò Jennifer, mentre Malcom scendeva le scale barcollando.

Jennifer gli cingeva il collo e Malcom la scarozzava sulla schiena, visibilmente affaticato.

« Dannazione, Jenn. Se ti mangi tre mucche e un tacchino persino un sollevatore di pesi massimi farebbe fatica a tirarti su! » bofonchiò Malcom, scendendo ogni gradino con attenzione.

Jennifer scoppiò a ridere e gli diede un buffetto sulla guancia.

È strano come il destino operi in modo curioso in certi momenti.

Sirius stava guardando Jennifer, pensando che probabilmente si era presa una bella cotta per Malcom e che era un bene dopo Jack, anche se lui non riusciva a essere contento per lei, non sopportava più di vederla.

James stava guardando Malcom, pensando che probabilmente quel esercizio sulle scale con Jennifer gli avrebbe rinforzato la schiena e lo avrebbe avvantaggiato all'imminente partita.

Stan guardava Sirius e sogghignava fra sé e sé, pensando che lo sguardo del ragazzo avrebbe potuto friggere delle uova, da quanto era intenso.

Ad interrompere quella particolare serie di sguardi fu una ragazza.

Una ragazza che stava scendendo le scale a tutta velocità, una ragazza che urtò Malcom facendogli perdere l'equilibrio.

Una ragazza che fece cadere Jennifer per terra, strappandogli un gridolino sorpreso.

Una ragazza che si fiondò su Sirius, rubandogli un bacio appassionato.

« Ti presento Miranda » esclamò James, per poi dirigersi verso Jennifer per aiutarla.

Stan rise, scuotendo la testa e allontanandosi.

Quando Miranda e Sirius si staccarono, a quest'ultimo scappò una risata divertita, che non sfuggì a Jennifer.

Sirius circondò le spalle di Miranda con un braccio e lanciò una lunga occhiata a Jennifer prima di andarsene.

Quando furono spariti dietro l'angolo, Jennifer parlò: « Sirius mi odia, non mi parla nemmeno quando è costretto a pulire cacche di gufo con me ».

James scosse la testa, sbuffando.

« Fa così solo perché tu gli...» si interruppe di colpo, prima di rivelare l'ovvio segreto di Sirius.

« Gli faccio schifo? Penso anche io » borbottò Jennifer, appoggiandosi a Malcom e andandosene.

James rimase fermo, scuotendo la testa nel ripensare al comportamento di Sirius.

Non ci sapeva per niente fare con le ragazze che gli interessavano davvero.

Certo, era in grado di affascinare una scuola intera, poteva farti incantare e farti venire le farfalle nello stomaco, ma quando si trattava di un vero e proprio coinvolgimento emotivo, Sirius si lasciava andare un po' troppo.

Faceva tutte le cose più sbagliate, nella disperata ricerca di quell'unica cosa giusta che l'avrebbe fatto vincere.

Ma Sirius vinceva raramente con il cuore integro.

 

***

 

« E insomma Sirius era appeso al lampadario e cercava di non cadere... E quando stava per scadere il tempo... Remus si alza! E rincoglionito com'era di sonno non si è reso conto che Sirius stava a dondolare sul lampadario, così si alza per andare a bere e BAM! Se lo becca dritto in faccia: Sirius, il lampadario, tutto quanto... » stava raccontando James, gesticolando.

Lily scoppiò a ridere, gettando la testa all'indietro.

« Voi non siete normali! Non esiste nemmeno la gara resta-appeso-al-lampadario-nel-cuore-della-notte! » rise Lily.

« Lo so, l'abbiamo inventata noi » disse James, compiaciuto.

« Okay, okay... Ora raccontami qualcosa di te » disse Lily, cercando di smettere di ridere.

« Ehm... Sicura? Non vorrei rovinare quel bellissimo sorriso che ti ho appena strappato » rise nervosamente James.

« Ti ricordi il patto? Tu saresti stato completamente James Potter, perciò parlami di te » disse Lily, risoluta.

« Mmh, sai che sono stato io a spingere Peter sulla strada del disegno, è veramente bravissimo... »

« Potter, non mi inganni, parlami di te, non dei tuoi amici... » disse Lily, puntigliosa.

« Okay, amo la musica babbana, i Gigli artemisi sono i miei fiori preferiti, ho una cicatrice sul ginocchio, odio le ragazze che se la tirano, non posso giocare durante le prime due partite di Quidditch, ho un rapporto d'odio e d'amore con la luna piena, odio le pellicce e durante il primo anno a Hogwarts ho passato tre ore chiuso in uno sgabuzzino, detesto le zucchine e sono innamorato di te » disse James tutto d'un fiato.

« Oh » Lily rimase senza parole, cercò di concentrarsi sulle vetrine dei negozi, ma le veniva difficile.

« 10 cose che nessuno sa di te, Evans » riprese subito James, cercando di non far cadere la conversazione in un silenzio imbarazzante.

« Devo dirle veloci come hai fatto tu? »

« Sì, così non hai tempo di pensarci... »

« Okay: amo il verde acqua, so che tu e Sirius durante il secondo anno mi avete rubato lo smalto per provarlo dato che non ne avevate mai visto uno, adoro le zucchine, non parlo con mia sorella da anni, voglio avere un figlio bravo in pozioni, Severus è stato il mio primo e vero amico, ammiro te e i malandrini, odio la luna piena, so che tu e gli altri sapete del segreto di Remus così come lo so io e credo che tu mi piaccia più di quanto voglia ammettere » disse Lily, frettolosamente per poi arrossire di botto.

James la fissò a bocca aperta, per poi distendere le sue labbra in un sorriso sincero e sorpreso.

« Sono piacevolmente colpito ».

« Lo so, mi dispiace per la faccenda delle partite di Quidditch... ».

« Anche a me, ti va un gelato? ».

« Vuoi vedermi obesa, Potter? ».

« No, voglio vederti con le tette grandi... Ahio! ».

 

***

 

« Come diavolo fai a fare i cerchi così perfetti? » chiese Regulus, sinceramente impressionato da Peter che abbozzava il disegno dello stemma di Hogwarts su una pergamena.

« Dicono che abbia le mani fatate » borbottò distrattamente Peter.

« Bah, almeno tu sai fare qualcosa al contrario di quel idiota di mio fratello » sbuffò Regulus, lasciandosi cadere sulla sedia.

« Sirius è bravo in un sacco di cose » disse Peter, alzando lo sguardo dal foglio.

« A mandare all'aria i matrimoni e a scappare di casa? » chiese sarcastico Regulus.

« In che senso mandare all'aria matrimoni? »

« Non ve l'ha detto? Ha baciato la futura sposa di mio cugino Beroaldo » sputò Regulus, con disprezzo, cominciando a compilare un paio di scartoffie che gli aveva lasciato la professoressa McGranitt.

« Ah davvero? » bofonchiò Peter, per niente sorpreso.

« Sì, poi mia madre lo ha maledetto in tutte le lingue » continuò Regulus.

« Ah sì? Quante lingue conosce tua madre? » ironizzò Peter, beccandosi un'occhiataccia da Regulus.

« Lo sanno tutti che la tua famiglia è dalla parte di Tu-sai-chi » sussurrò Peter, osservando il ragazzo per studiarne l'espressione.

« E tu che diavolo ne vuoi sapere? »

« Io so sempre tutto, sono gli occhi e le orecchie di Hogwarts... Girano voci su sostenitori all'interno del castello » lo punzecchiò Peter, cercando di estorcergli qualche informazione.

« Non ficcarti in affari che non ti riguardano, Minus! E non preoccuparti di queste cose, presto ne saranno tutti a conoscenza » un ghigno malevolo si dipinse sul volto di Regulus.

Peter distolse lo sguardo, a disagio.

 

***

 

« Remus! »

Il ragazzo si voltò, mentre dei passi frettolosi rimbombavano alle sue spalle.

Kim si fiondò su di lui, lo afferrò e lo strattonò, sbattendolo nello sgabuzzino più vicino.

Chiuse la porta e nello stanzino calò in una penombra.

« Ehm sì, cosa posso fare per te? » balbettò Remus, leggermente imbarazzato.

« Io conosco il tuo segreto, Remus » Kim accese la torcia e alla luce tremolante si tolse la maglia.

Remus distolse lo sguardo, irrigidendosi, senza capire nulla di quello che stava succedendo.

« è ora che tu sappia il mio... » Kim gli diede la schiena, sulla sua pelle c'erano cicatrici e graffi profondi.

« Mio padre è un lupo mannaro come te » disse poi, voltandosi nuovamente verso di lui.

Remus sentì le ginocchia farsi molli.

Stava per svenire.

Oddio, stava per svenire in uno sgabuzzino delle scope con una ragazza mezza nuda che gli aveva appena confessato di essere figlia di un lupo mannaro.

Oddio, Merlino lo aiuti.

« Cosa? » tossicchiò debolmente « Di cosa parli? »

« Lo so da parecchio, e tu mi devi aiutare... Ho bisogno di te perché lui è molto malato... » disse Kim, supplicandolo con lo sguardo.

« Cosa? Io non... Non capisco » provò a negare Remus, ma era ovvio che Kim stava dicendo la verità.

In quel momento la porta dello sgabuzzino si aprì di colpo.

Due figure ridacchianti si zittirono di colpo quando videro Kim e Remus.

Kim si strinse al petto la maglia, e Remus cercò di svanire nella parete.

« Remus?! Che diavolo ci fai qui con.... OOOOOOOH » la voce di Sirius gli arrivò strascicata.

Erano le cinque del pomeriggio e lui era già ubriaco?

Remus gli lanciò un'occhiata incredula, accanto a lui c'era Miranda, una serpeverde odiosa.

« Vi lascio pure da soli » gongolò Sirius, guardando Kim senza maglia.

« Cosa? Oh NO! No, non è quello che pensi... Io e lei... Non » balbettò Remus, sprofondando nell'imbarazzo e nella confusione totale.

« Sì, Black è esattamente quello che pensi, quindi sparisci » intervenne Kim, con voce sarcastica, richiudendo la porta.

Remus si accasciò contro il muro, senza forze.

« Lo spaccio della Sprite si è riaperto e io non ne sapevo niente? ».

Perfetto, aveva cominciato a fare battute di pessimo gusto.

« Non fare il simpatico » Kim gli diede un colpetto sulla guancia « Piuttosto aiutami... ».

« Potrei cominciare con il dirti che sei fuori strada e che non sono un lupo... »

« Remus, quello che non capisco è come diavolo hai fatto innamorare un cervo e un cane lupo di te... Quando ti trasformi ti rendi conto che quelli ti stanno sempre intorno? » chiese Kim, dubbiosa con un sorriso divertito stampato in volto.

« Merlino... » Remus si lasciò cadere a terra e si prese la testa fra le mani.

 

 

___________________

 

salve a tutti malandrini!

Mi scuso del mio vergognoso ritardo, ma ero parecchio impegnata con la scuola e con altre storie, vi annuncio qui che sto pensando di scrivere un'altra long fic sui malandrini. (Merlino mi aiuti)

Ma parliamo del capitolo, a me non piace (come al solito) perdonatemi gli errori, i comportamenti OOC, le frasi alla cazzo.

Il punto è che ho la testa da un'altra parte.

 

Spero che nonostante tutto vi sia piaciuto.

 

-JC.

 

 

  
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