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Autore: crazyfrog95    06/03/2015    9 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Fantasma del Passato


Sasori si lanciò contro le due avversarie, e Hinata lo intercettò bloccando la sua avanzata con un Palmo d'Aria ben piazzato, che lo sbalzò leggermente all'indietro fermando la sua avanzata. Sasori non si arrese, e senza perdere tempo tirò nuovamente fuori la sua coda d'acciaio, così simile a quella di uno scorpione, e mirò alla gola della ragazza con lo spuntone avvelenato.
Prima che Hinata compisse qualsiasi movimento sentì come una forza estranea tirarla dalle spalle, e scivolò indietro di qualche metro. Confusa, si voltò verso la sua compagna di squadra, e vide con stupore dei fili di chakra partire dalla sue mani per andare ad attaccarsi ai suoi polsi, alle sue caviglie, alle sue articolazioni: Chiyo aveva usato l'Arte della Marionetta per salvarla dall'attacco dell'avversario, usando come marionetta il suo stesso corpo.
«Da quello che vedo, hai ottime capacità di attacco. Tu pensa a colpirlo, io conosco il suo stile di lotta, e ti aiuterò da lontano a schivare i suoi colpi.»
Hinata annuì leggermente, e si lanciò nuovamente contro Sasori. Con il suo juken inizialmente tentava di colpire i punti di fuga, ma si era resa conto ben presto che qualcosa non andava: il flusso di chakra dell'avversario era incredibilmente irregolare, sembrava che fosse riscoperto da un'enorme armatura vivente, e non aveva alcun punto di fuga.
Conscia che il suo solito stile di combattimento non avrebbe sortito alcun effetto cambiò tattica, ricoprendo le mani di uno spesso velo di ghiacciò e iniziando a mirare alle articolazioni dell'avversario.
Se non poteva fermare il suo flusso di chakra, allora gli avrebbe rotto tutte le ossa.

D'altro canto, Sasori era in difficoltà.
Hiruko era la sua arma più versatile, ma contro quella ragazza stava soffrendo non poco. Lui bersagliava la corvina con tutti i colpi di cui era capace, ma sua nonna conosceva alla perfezione il suo stile di lotta, e riusciva a salvarla ogni volta che stava per colpirla. Resosi conto che la sua marionetta principale era diventata inutile, anche in seguito ai pesanti danni che quella Hyuga gli aveva inflitto, tirò il filo d'emergenza e attivò il meccanismo di autodistruzione.
Chiyo fiutò il pericolo, e tirò rapidamente indietro Hinata. Fece appena in tempo, un secondo più tardi l'avversario esplose in una nuvola di fumo, e i pezzi di quella che Hinata aveva inizialmente scambiato per un'armatura volarono ovunque.
«Adesso ho capito. Ti sei sbarazzato di Hiruko...»
Hinata guardò interrogativa la vecchia, che le spiegò tutto.
«Hiruko era l'ultima marionetta che Sasori aveva creato prima di tradire il Villaggio della Sabbia. La più grande debolezza dei marionettisti è che le loro armi, le marionette, devono essere manovrate continuamente, lasciando i loro proprietari costantemente esposti al pericolo di attacchi da parte degli avversari.
Sasori aveva risolto questo problema rinchiudendosi dentro la sua marionetta, ma ora è uscito, il che vuol dire che ha intenzione di fare sul serio...»
Mentre parlava, il fumo si stava diradando.
«Esatto, nonna. Hiruko mi è stato utile in questi anni, ma è molto più comodo affrontarti in questa forma...»
All'apparizione del loro avversario, sia Hinata che Chiyo sgranarono gli occhi.
Davanti a loro era in piedi un ragazzo all'incirca ventenne, con corti capelli rossi e occhi grigi spenti.
«Vecchia Chiyo, è sicura che sia lui?»
Hinata era perplessa: secondo le informazioni, Sasori aveva tradito il suo villaggio più di vent'anni prima! Come era possibile che non fosse invecchiato minimamente?!
La vecchia marionettista era altrettanto esterrefatta, ma non aveva dubbi.
«Si, Hinata, lo riconoscerei tra mille.»
Mentre parlava, Chiyo tirò fuori dalla tasca due rotoli, e li aprì.
Dalla nuvoletta di fumo che ne scaturì la vecchia tirò fuori due marionette: una di loro era un uomo dai capelli rossi, armato di una spada e di uno scudo di chakra, mentre l'altra era una donna con i capelli castani, e nelle mani una frusta spinata e una mazza.
A Hinata, entrambi ricordavano in qualche modo il loro avversario.
Nel vederli, Sasori ebbe un fremito di sorpresa.
«Non posso crederci, dopo tutti questi anni usi ancora quei due rottami?»
Chiyo non si scompose, e rispose al nipote con voce grave.
«Te li ricordi, vero? Le tue prime marionette: Mamma e Papà.»
Alla vista di quella bambole Hinata trasalì, ricordando la storia di Sasori che aveva letto nei suoi fascicoli: quel ragazzo era rimasto orfano da bambino, durante la Terza Guerra. 
In quel momento capì cosa avesse in mente Chiyo: forse sperava che rivedere i suoi genitori avrebbe fatto tornare in sé Sasori. Ma l'avversario non mostrò alcuna reazione davanti a quei corpi inanimati.
«Non vedo cosa tu possa farne, conosco ogni meccanismo di quelle marionette, le annienterò in pochi secondi come ho fatto con quelle di Kankuro.»
Chiyo assottigliò lo sguardo, e rispose a tono.
«Ora non stai combattendo contro Kankuro, ma contro di me. Ricordati che io sono stata il tuo maestro, e che sono sempre la miglior marionettista del Villaggio della Sabbia.»
L'avversario ghignò a quell'esternazione, e rispose con nonchalance.
«Forse hai ragione nonna, ma ormai ho raggiunto un livello nettamente superiore al tuo...
E poi, morivo dalla voglia di mostrarti la mia arma segreta...»

Mentre parlavano, Sasori estrasse dalla tasca un rotolo e lo aprì davanti a loro, mostrando un ideogramma che recitava “Sandaime”.
Chiyo trasalì come se avesse visto un serpente. Non voleva crederci, suo nipote non poteva essersi ridotto a tanto...
«Non può essere...»
In quel momento, con uno sbuffo di fumo, Sasori evocò la sua marionetta. Si trattava di un uomo con lunghi capelli scuri, con gli occhi gialli e vestito di una tunica marrone/grigio scuro.
Ma la differenza con le altre marionette era evidente, anche Hinata se ne accorse subito: al contrario di quei semplici esseri inanimati, quella marionetta possedeva un suo sistema circolatorio del chakra.
«Sasori... Non pensavo potessi arrivare  a questo punto... Hai trasformato in una marionetta il Terzo Kazekage!»
Hinata inorridì a quella parole. Quello che stavano affrontando era un vero mostro, capace di violare le tombe pur di incrementare il suo potere!
Più dettagli emergevano dell'avversario, più la sua innaturale volontà di distruggerlo cresceva...
«Si nonna, finalmente ho inventato la marionetta suprema! Una marionetta capace di usare tecniche ninja, e non una qualunque, ma nientemeno che il più grande Kazekage di sempre!»
Una luce folle illuminava i suoi occhi, mentre parlava. Non era minimamente pentito di quell'atto immondo.
«Hai superato ogni limite! Sei coinvolto nella morte di ben tre Kazekage!»
Ora Chiyo era furibonda, ma l'espressione di Sasori si fece prima perplessa, e poi si distese mentre spiegava.
«Aspetta, aspetta... si, è vero che ho ucciso il Terzo e catturato il Quinto, ma con la morte del Quarto non c'entro nulla. È stato Orochimaru a ucciderlo, e all'epoca aveva già lasciato l'Akatsuki.»
La risposta non soddisfò Chiyo.
«Ciò non toglie che sei un maledetto traditore! Oggi pagherai per tutto ciò che hai fatto!»
Colma di collera, Chiyo scagliò le sue marionette all'attacco di quella di Sasori, e così fece anch'egli per contrastarle.


Le marionette si muovevano a una velocità vertiginosa, Sasori con la sua unica marionetta teneva testa facilmente alla due di Chiyo, e nel frattempo evitava i dardi di ghiaccio con cui Hinata lo bersagliava.
La corvina infatti non era rimasta con le mani in mano, e benché avesse percepito nel corpo di Sasori la stessa difesa della marionetta precedente, nonostante non capisse perché quel flusso di chakra fosse così irregolare, le era chiaro che il juken era perfettamente inutile.
Perciò non si risparmiò, e iniziò a tempestarlo di proiettili di ghiaccio che nella maggior parte dei casi lo mancavano, ma alcuni colpi andarono a segno facendolo sbilanciare. 
Nel frattempo le marionette di entrambi gli avversari avevano subito enormi danni, le loro armi, nel caso di quella di Sasori un grosso paio di artigli avvelenati, erano ormai inutilizzabili.
Stanco di quella situazione e irritato da un dardo di ghiaccio che lo aveva colpito sulla spalla, Sasori indietreggiò con un balzo, e altrettanto fecero Hinata e Chiyo.
Con un ghigno Sasori tirò fuori senza scomporsi quel dardo che lo aveva ferito, e stranamente dalla ferita non uscì neanche una goccia di sangue. Poi, senza smettere di sorridere, sollevò la sua marionetta verso l'alto a diversi metri di quota, e compose un singolo sigillo con una mano.
«Tecnica della Nuvola Venefica!»
Le due donne indietreggiarono con un balzo, per guadagnare tempo prima che l'enorme nuvola di gas tossico emanata dalla marionetta dell'avversario le raggiungesse.
«Hinata!»
La corvina a quel richiamo si voltò e vide Chiyo lanciarle una della fiale di antidoto. La prese al volo e la ingurgitò in un sorso. Secondo ciò che aveva detto Sakura durante il viaggio, una di quelle fiale avrebbe garantito dieci minuti di immunità al veleno.
Comunque non valeva la pena di rischiare, così accumulò chakra di tipo Vento nella mano e colpì la nube con un potente Palmo d'Aria, disperdendola in pochi istanti.
Quando la loro visuale fu libera, videro Sasori che compiva alcuni sigilli. Prima di finire, questo si rivolse loro con una smorfia sanguinaria sul volto.
«Ahahahah! Ora conoscerete la mia tecnica più potente, quella che rese il Terzo Kazekage il più famoso! Arte del Magnetismo: Sabbia Ferrifera!»

Un attimo di tensione, poi dalla marionetta iniziò a uscire una grossa nuvola di sabbia nera, composta da limatura di ferro e minerali pesanti. La nuvola indugiò pulsando per un attimo, poi esplose formando migliaia di spuntoni.
Chiyo e Hinata evitarono di essere colpite per un soffio, mentre per le due marionette dell'anziana kunoichi non ci fu nulla da fare: finirono entrambe demolite da quell'attacco straordinario.
Anche il terreno di scontro non uscì illeso da quella mossa: gli spuntoni colpirono il soffitto della caverna con violenza, provocandone il crollo. La luce del sole illuminò quell'arma che sembrava invincibile, e per un attimo Sasori sembrò inarrestabile.
Ma fu solo un attimo.
Approfittando del momento di stallo Hinata corse in orizzontale lungo la parete, sfruttando la tecnica di arrampicata verticale, e senza fermarsi si portò alla stessa altezza della marionetta. Mentre correva componeva una sequenza di sigilli, preparando una tecnica che aveva creato lei stessa pochi mesi prima, e che non aveva mai utilizzato in combattimento.
Perché? Perché quella che stava per lanciare era una tecnica omicida. Ma non era il momento di indugiare.
Saltò contro la marionetta ancora sospesa in aria, decisa a distruggerla. Sasori si accorse di quell'attacco, e indirizzò diversi dardi di sabbia ferrifera, raccolti da quella caduta a terra, contro la corvina. Ma era troppo tardi per fermarla: con un volteggio provocato da una leggera emissione di chakra Hinata evitò i dardi, e posò la mano sull'obiettivo, dove comparve un sigillo brillante di luce celeste.
Atterrò con grazia al suolo e unì le mani in un ultimo sigillo, terminando così la sua azione e innescando il suo colpo più micidiale.
«Arte del Ghiaccio: Giudizio della Neve!»
La marionetta palpitò, come se al suo interno qualcosa fosse cresciuto improvvisamente, e un attimo dopo esplose, distrutta dall'interno da un'enorme cristallo di ghiaccio.
Quella tecnica funzionava in modo molto simile al Raijin Volante di Naruto: dopo aver effettuato la sequenza di sigilli si poneva un marchio sull'obiettivo, e all'attivazione della tecnica un grosso blocco di ghiaccio di forma stellare cresceva bruscamente all'interno di esso, facendolo esplodere dall'interno.


L'espressione di Sasori, per la prima volta, fu esterrefatta.
Di tutto ciò che avrebbe mai potuto pensare, il fatto che una ragazzina distruggesse la sua arma preferita era l'ultima delle sue aspettative.
Hinata arretrò fino a raggiungere la donna, che stava estraendo una grossa pergamena dalla veste. Quell'attacco così potente aveva consumato gran parte del suo chakra, e ora la corvina si reggeva in piedi a malapena.
Ma il loro avversario aveva perso la sua arma, e Chiyo era pronta a finirlo. 
Sasori si ricompose, tornando ad un'espressione neutra.
«Non credevo che sarebbe mai stato sconfitto...»
Dopo quella frase che sapeva di rassegnazione la sua espressione mutò nuovamente, trasformandosi in un ghigno.
«Devo farti i miei complimenti ragazzina, era da anni che non incontravo un avversario del tuo calibro. Ma così mi hai costretto a fare sul serio, e adesso dovrò mostrarvi il mio segreto. Dopotutto...»
Mentre parlava, gettò via il mantello nero che lo ricopriva, restando a petto scoperto.
«... è passato molto tempo, dall'ultima volta che ho usato il mio vero corpo.»
Chiyo e Hinata rimasero di stucco, quello che stavano vedendo andava contro qualsiasi legge morale, era un abominio vivente. Il corpo di Sasori era sfregiato da enormi cicatrici, e al centro del suo petto era piantato quello che sembrava un cuore, con inciso un kanji.
Ora che lo notavano, la bocca di Sasori non si muoveva come le loro, ma aveva un sistema di scorrimento simile a quello delle marionette.
Con stupore delle due uno sportellino si aprì sullo stomaco di Sasori, e da esso uscì un lungo cavo d'acciaio che andò a piantarsi al suolo, e sul quale Sasori si arrampicò raggiungendo una posizione sopraelevata.
Sulla sua schiena erano spuntate delle specie di ali, formate da un sostegno di ferro e da un'elica ciascuna.
Chiyo era inorridita a quella vista.
«Non posso credere che tu sia arrivato a tanto... finora una cosa del genere era stata solo teorizzata, ma tu lo hai fatto davvero... hai trasformato il tuo stesso corpo in una marionetta!»
Ecco come aveva fatto a restare giovane per tutto quel tempo, non era invecchiato perché non aveva più un corpo umano, ma quello di un robot. Questo spiegava anche perché la sua ferita di prima non avesse sanguinato: in lui non scorreva sangue.
«Si, nonna, io ho sconfitto l'unico nemico che nessuno ha mai potuto fronteggiare: il tempo! Mentre tutti i più grandi ninja della storia, te compresa, nulla possono contro la vecchiaia e la morte, il mio nuovo corpo non subirà mai i segni del trascorrere degli anni.
Questa è la mia vera arte, l'immortalità, capace di resistere allo scorrere inesorabile del tempo, e di durare in eterno!»

Hinata non voleva credere a ciò che vedeva, ma la realtà si palesava davanti ai suo occhi.
Sasori era un mostro, non quello che intendevano gli abitanti del villaggio quando insultavano Naruto chiamandolo demone, ma un vero mostro, che aveva perso ogni briciola della sua umanità.
Con un ghigno del nukenin, lo scontro ricominciò. Una nuova apertura si aprì sul petto del marionettista, accanto a quel simbolo, e da esso uscì quella che sembrava la canna di una pistola.
Grazie al Byakugan Hinata si accorse che l'avversario stava concentrando una grande quantità di chakra in quell'arma. Ora finalmente capiva perché il sistema circolatorio di quell'essere era così irregolare: non era un essere umano, non aveva un apparato naturale, ma lo aveva costruito artificialmente, privilegiandone l'utilità piuttosto che la verosimiglianza. Nessun punto di fuga conduceva il chakra all'esterno, ogni vaso confluiva in un'arma, quell'intero corpo era un'arma vivente.
Percepito il pericolo giocò d'anticipo, preparandosi a contrattaccare.
Sasori compose un sigillo.
«Arte del Fuoco: Fiamme dello Scorpione!»
Un'imponente fiammata esplose dalla canna di quell'arma, scatenando il suo calore contro le due donne. Chiyo era troppo lenta, non sarebbe mai stata in grado di schivare quell'attacco, ma Hinata aveva previsto quella mossa, e contrattaccò appena in tempo.
«Arte dell'Acqua: Muro d'Acqua!»
Una grossa ondata si erse davanti alle due fermando le fiamme, e Sasori interruppe dopo pochi istanti il flusso di fuoco, capendo che era stato inutile.
Tramite il Byakugan Hinata si accorse del nuovo attacco del nemico: Sasori aveva indirizzato il suo cavo d'acciaio verso di loro, e nel vapore che si era creato Chiyo non poteva vederlo.
Consapevole di essere lei il bersaglio principale, Hinata si concentrò al massimo, e con un tempismo perfetto colpì il cavo con un kunai, deviandolo verso terra e facendolo piantare al suolo, per poi congelarlo all'istante.
Non era abbastanza per bloccare completamente l'avversario, ma almeno quel cavo per un po' sarebbe stato fermo.
Intanto, Chiyo era pronta.
Distese davanti a sé la pergamena, che fluttuava nell'aria davanti a lei, pronta a rivelare la sua arma segreta...

 
   
 
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