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Autore: Freya Crystal    06/03/2015    3 recensioni
- Perché mi hai scelta, Pai? -
Un istinto inspiegabile le suggeriva cosa doveva dire. Retasu non si era mai rifiutata di dare ascolto a quella voce.
Gli occhi viola dell'alieno furono attraversati da un guizzo d'odio.
- Non ho idea di cosa tu stia parlando. -
Il ventaglio era ancora puntato verso di lei, ma Pai non accennava ad attaccarla.
- Sì, invece. Perché sei venuto da me? -
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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The circle of fire






<< Maggiore, abbiamo appena rilevato la presenza di un forte campo gravitazionale. >>
<< Dove, esattamente? >>
<< Nel centro esatto del pianeta, maggiore. Devo mobilitare l'esercito? >>
<< No, non sarà necessario. So perfettamente di che cosa si tratta. >>
<< Ma maggiore... sua Eccellenza, i soldati sono agitati, non riescono a spiegarsi l'origine di tale fenomeno, temono che-
<< Rilassati, dì loro che ho tutto sotto controllo. Sparisci, adesso. >>
<< ... Sì, maggiore. >>
Rimasto solo nel laboratorio, Leroy continuò ad osservare attentamente gli sviluppi dei suoi prototipi. Il sorriso di trionfo che gli incurvò le labbra si riflesse sul vetro della vasca ibernante.
Ho un regalo speciale per voi. Vi aspetto, giovani eroi.




 
*****


 
<< Ho la netta sensazione che questa storia non finirà bene! >> urlò Purin al di sopra del rumore del vento, ancorata al pavimento della sala comandi. Retasu e Keiichiro, distesi al suo fianco, preferirono non commentare, più preoccupati nel cercare di non volare via. 
<< Ma tu non eri l'ottimista del gruppo!? >>, replicò Taruto, schiacciato contro la parete.
<< Ditemi che sarà veloce e indolore! >> pregò Ichigo, abbracciata al rilevatore sferico posto al centro della sala.
<< Se continuiamo così, ho paura che sarà il contrario! >> gridò Minto nella sua direzione, che dalla paura di finire sbalzata via si aggrappò accidentalmente alla coda tesa dell'amica. 
<< Ahiaaaaa! >>
<< È sempre un piacere guardare quanto vi volete bene! >> ghignò Kisshu, abbarbicato sul soffitto come se stesse prendendo il sole. 
Zakuro, sdraiata al fianco di Minto, allungò la mano per afferrare la sua e tranquillizzarla. Quest'ultima la strinse con gratitudine, senza tuttavia risparmiarsi di mandare Kisshu a quel paese. 
<< Ehy! Vieni a darmi una mano! >> abbaiò Ryou in direzione del suddetto alieno. Stava tentando di reggere i pc in bilico, per impedire che si infrangessero sul pavimento, ma da solo non avrebbe resistito a lungo. << Sarò anche diventato una sorta di magnete come te, ma ho ancora due braccia! >>
Kisshu sbuffò esasperato, rassegnato all'idea che se voleva porre fine alle lamentele isteriche del biondino, doveva aiutarlo, così planò verso di lui, alleggerendogli il carico. 
Pai pilotava l'astronave, tentando vanamente di riprenderne il controllo. Il velivolo aveva improvvisamente smesso di rispondere ai suoi comandi a una decina di chilometri di distanza dalla loro meta.
Stavano volando alla massima velocità. 
In picchiata. 
Io l'avevo detto che non sarebbe stata una passeggiata. 
Fortunatamente era riuscito ad attivare le cinture di sicurezza in tempo, ma aveva la netta sensazione che gli sarebbero servite a ben poco se fossero precipitati in mare. Cercò di rallentare la velocità del velivolo tra mute imprecazioni, fissando la superficie marina dall'ampia vetrata col fiato sospeso. 
Era vicina. 
Sempre più vicina.
Avanti, dannazione!
L'acqua s'infranse sulla parete vetrata. Parecchi urlarono. Pai avvertì un ribaltamento che non seppe classificare come reale o apparente, poi, dal nulla una luce bianca, potente, abbagliante, lo investì in pieno volto.
 
*****


 
Dopo essersi accertata che nelle cabine stessero tutti bene, la squadra Mew, accompagnata dagli alieni, affidò il controllo dell'astronave a Keiichiro. 
Ce l'avevano fatta. Erano entrati nell'Aldilà, illesi. 
<< La prossima volta che Pai mi dice "sarà un viaggio faticoso", io lo ammazzo! >> ringhiò Ichigo, incurante del fatto che potesse sentirla. 
Ryou rise sommessamente. << Alla fine siamo arrivati qui tutti interi, ora dobbiamo pensare a come rimanerci per il resto della missione. >>
<< Mio padre ha già detto che penserà lui a farci tutti secchi, se torneremo vivi; imprecava come un pazzo quando sono andata a vedere come stava, mia madre  ha dovuto imbavagliarlo. >>
<< Anche mio fratello non era propriamente felice, ma gli passerà >>, sentenziò Minto con aria convinta.
Furono gli ultimi tre a scendere dall'astronave. Mentre il portello si richiudeva rimasero a guardarsi attorno con aria sorpresa.
Retasu fece vagare lo sguardo sull'infinita distesa d'alberi, irrequieta. Si era immaginata uno scenario diverso da quello. Il cielo era plumbeo, striato di venature bianche irradianti una luce innaturale e l'aria era fredda, immobile. 
<< Dove siamo finiti?  >>, mormorò Purin, rivolta a nessuno in particolare, gli occhi vigili e curiosi che esploravano la radura. 
<< Mi aspettavo qualcosa di diverso >>, ammise Minto con aria circospetta. 
<< Chissene importa dell'aspetto che ha, dobbiamo trovare Profondo Blu e spezzargli le ossa. >>
<< Oppure lui potrebbe aver trovato noi >>, boccheggiò Ichigo. 
Kisshu inarcò un sopracciglio, scettico, e si voltò in direzione della ragazza. << Sarebbe troppo faci-
Le parole gli morirono in gola. Ichigo si teneva una mano premuta sul cuore, gli occhi sbarrati lucidi di lacrime e timore fissi su un punto lontano. Kisshu seguì la direzione del suo sguardo e lo vide. 
Accarezzava distrattamente la corteccia di un albero, con la postura di un nobile re, i capelli d'ebano che quasi sfioravano il suolo. 
Poteva sembrare un incantevole angelo delicato, bello da togliere il fiato. Chiunque lo avrebbe  visto si sarebbe preoccupato di non fare rumore, temendo di vederlo svanire, e sarebbe rimasto a fissarlo nell'ombra, incantato dalla sua  bellezza.
Di riflesso, Taruto e Kisshu si pararono davanti a Purin e ad Ichigo. 
Ma la leader delle Mew Mew superò l'alieno, fissando ipnotizzata Profondo Blu. Timorosa, ma desiderosa di avvicinarsi a lui, fece qualche passo avanti, le gambe traballanti. 
<<  Che stai facendo! >>, sibilò Kisshu, affiancandola e afferandola per il polso. 
<< Lui... Lui è... >>
<< Dannazione, non fare mosse azzardate! Devi rimanere lucida, o sarà la fine! >> la rimproverò, aumentando la stretta al polso per essere certo che non potesse sfuggirgli.
Retasu lanciò un'occhiata fugace all'astronave. Profondo Blu era a pochi metri di distanza dalla sua famiglia. 
<< Keiichiro deve andarsene, deve fare qualcosa, perché non mette in moto l'astronave? >> mormorò disperata, spiando ogni singolo movimento dell'algido alieno. 
<< Sta tranquilla, non gli permetteremo di avvicinarsi a nessuno >>, le promise Ryou, fucile alla mano, una fermezza nella voce che fece suonare quelle parole  come una garanzia. 
<< Ti comportavi come lui >>, ammise la Mew verde.
<< Come? >> domandò stranito.
<< Sembravi perso nel tuo mondo, prima che Pai ti curasse. Fisicamente presente, mentalmente assente >>, spiegò lei, senza perdere di vista il nemico. << Vedi come sta rimirando quell'albero? Come se nascondesse i più profondi segreti dell'esistenza, come se avesse un significato primordiale. >> Fece una pausa, ordinando un'improvvisa intuizione nella mente, e proseguì a voce sempre più bassa. << Forse non è sempre cosciente, forse Masaya continua a lottare dentro di lui. Kisshu pensa che nel suo corpo dimori un cristallo madre, e tutti noi abbiamo visto gli effetti collaterali che la metà di un comune frammento ti ha causato, penso che nel caso di Profondo Blu il cambiamento sia più complesso. >>
D'istinto gli afferrò il polso, sbarrando gli occhi per la sorpresa. Una scossa elettrica la pervase dalla testa ai piedi. Profondo Blu si era girato verso di loro all'improvviso. La paura di fronte all'imprevedibilità degli eventi la paralizzò totalmente, impedendole di reagire con la mente e col corpo.
Conservò un'unica consapevolezza. La presenza innegabile ed inevitabile di due lame azzurre, intente a scrutare con calma apparente il folto gruppo dei nuovi arrivati.
Ryou tornò indietro nel tempo. La bellezza conturbante di quegli occhi era in netto contrasto con lo scenario di fuoco, urla e morte proiettato nella sua testa. C'era qualcosa di maledettamente sbagliato in Profondo Blu, l'eleganza e l'armonia che trasudava costuivano una pericolosa illusione. Si poteva credere che un essere tanto perfetto non agiva nel giusto? Che era un mostro, che ogni sua azione andava fermata?
Quando quegli occhi gelidi si posarono su di lui, Ryou ne ebbe la certezza. L'esercito alieno era stato sedotto, 
quel demonio dalle fattezze angeliche aveva irretito i sensi di ogni soldato, plagiandolo a devastare quello che un tempo era stato il suo pianeta. 
Dopotutto bisognava possedere un certo fascino per convincere un'intero popolo a servirti. 
<< Pai, Kisshu, Taruto. >> 
La sua voce melodica riecheggiò nel bosco, carezzevole come una nota musicale. 
<< Finalmente ci rivediamo. >> Un sorriso distorto gli incurvò le labbra. 
Pai contrasse le narici, puntandogli contro il ventaglio con fermezza. << Risparmiaci i convenevoli. >>
Profondo Blu proruppe in un'incantevole risata. Una risata apparentemente vera, sentita, umana. 
<< Arido come sempre, Pai. >> 
<< Masaya! >>
Una voce femminile, vagamente familiare, catturò la sua attenzione. Profondo Blu individuò una ragazza vestita di rosa che lo fissava supplicante. 
Quegli occhi...
<< Ti prego, devi lottare contro di lui, devi tornare in te! >>
Kisshu la trattenne per la vita, impedendole di raggiungerlo. 
Profondo Blu osservò la scena, derisorio. << Sempre e comunque al fianco di quell'umana. Sei patetico. Siete tutti patetici >>, si corresse. 
Il suo successivo movimento fu talmente rapido che nessuno ebbe il tempo di premeditarlo. 
Estratta la spada dal mantello, Profondo Blu l'abbatté al suolo con tutta la potenza di cui disponeva.

 
*****


 
Retasu riaprì gli occhi dopo quello che le parve un lungo sonno. Qualcuno la stava scuotendo per le spalle, chiamandola per nome. Negli attimi successivi necessari a recuperare lucidità, riuscì a distinguere il volto di Ryou. 
Si alzò a sedere, la guancia sporca di terra, fissandolo con apprensione. << Stai bene? >>
Ryou le tese la mano, aiutandola a rialzarsi. Lei l'afferrò senza riuscire ad evitare di arrossire. 
<< Sì. Mi sono svegliato qui, dopo che Profondo Blu ha colpito il suolo con la spada. >>
Retasu sentì il sangue gelarle nelle vene. 
Allora era tutto vero. 
La vista degli alberi e di quel cielo striato di bianco le diedero un'ulteriore conferma di non aver raggiunto quel posto solo nei suoi sogni.
<< Non capisco. Avremmo dovuto... >>
<< Morire? >> la precedette Ryou in tono grave. << Guardati attorno. È tutto perfettamente in ordine, come se Profondo Blu non avesse distrutto niente. >>
<< È vero >>, constatò sconcertata. 
La calma piatta che li circondava era maledettamente sinistra, innaturale, sbagliata
<< Dobbiamo trovare gli altri. >> 
Retasu si mise a camminare lungo un cerchio immaginario, rigirandosi nervosamente le dita. << E se Profondo Blu avesse preso le nostre famiglie, e se gli altri fossero-
Ryou pose fino al suo farneticare, afferrandola per le spalle e fissandola con fermezza. 
Quegli occhi magnetici non avrebbero mai smesso di avere un effetto burrascoso su di lei. 
<< Non fare il gioco che desidera Profondo Blu. Lui ci ha volutamente divisi per indebolirci, cerca di restare calma, lo devi a te stessa e agli altri. >>
Retasu abbassò la testa, affranta. << Hai ragione, scusami. >>
L'ultima cosa che ricordava prima di aver perso i sensi era il suolo sotto ai suoi piedi che si muoveva. Si chiese se qualcuno dei suoi compagni aveva avuto la sventura di risvegliarsi solo dopo quella brusca separazione.
Ryou scostò le mani dalle sue spalle e le sollevò il mento con l'indice. << Ehy, li troveremo. Te lo prometto. >>
Retasu sentì una fitta al cuore. Il tono della sua voce, la promessa impressa nel suo sguardo, il suo tocco... Tutto di lui fu in grado di infonderle calore.  
Qualcuno batté le mani nella loro direzione. Entrambi si voltarono di scatto verso la fonte di quel rumore, in posizioni di guardia. Ma non individuarono nessuno.
<< Che spettacolo commovente. >>
Ryou si parò davanti a Retasu, fucile alla mano e sguardo attento, scrutando silenziosamente gli alberi. 
La ragazza avvertì un brivido risalirle lungo la spina dorsale. Non ne era sicura, ma credeva di aver riconosciuto quella voce. Estrasse le nacchere, il cuore in gola e il respiro fermo. 
Una figura imponente si materializzò davanti a loro. Ryou fece per premere il grilletto, ma non appena riconobbe l'alieno, che lo fissava di rimando con espressione ignara e spaesata, abbassò il fucile. 
<< Pai! Grazie al cielo stai bene! >>
Retasu si precipitò da lui, scrutandolo con apprensione, dimentica della voce che aveva appena sentito.
<< Cos'è successo quando ci siamo divisi? Hai incontrato Profondo Blu? >>
Pai distolse lentamente gli occhi da Ryou, puntandoli su di lei. La ragazza gli sorrideva sollevata. Era totalmente vulnerabile. 
<< Perché non mi rispondi? >> 
Retasu si fece incerta, in attesa di una risposta che sembrava non voler arrivare. 
La stoccata all'addome arrivò rapida, invece, violenta ed inaspettata. 
Scivolò in ginocchio, piegata in due dal dolore. 
Un fascio di luce investì il nulla, laddove un istante prima si trovava Pai. Ryou affiancò la ragazza subito dopo aver sparato, facendo saettare lo sguardo in tutte le direzioni. 
<< Stai bene? >>
Retasu cercava di stabilizzare il battito cardiaco, boccheggiando. Mosse il capo in un cenno d'assenso. Il dolore pulsante andò miracolosamente scemando, permettendole di prendere un'ampia boccata d'aria. 
Pai le aveva tirato un pugno. Non era possibile, era assurdo, impensabile. 
Ryou digrignò i denti, alzando gli occhi al cielo. << Vieni fuori, bastardo! >>
Non poteva essere stato Pai. 
Retasu lo sentì parlare ancora nell'ombra, e questa volta fu certa che quella voce fosse la stessa che aveva udito poco prima.
<< Benvenuti nel luogo in cui rimarrete per l'eternità. >>

 
*****


 
Purin si risvegliò bruscamente, avvertendo il tocco di una mano picchiettarle la guancia. Riaprì gli occhi di scatto, scombussolata. 
<< Mi hai fatto prendere un colpo! >>
Taruto l'afferrò per le spalle e l'abbracciò di slancio. 
La ragazzina ricambiò la stretta, dimenticando momentaneamente tutto ciò che la circondava. Era nell'unico posto in cui avrebbe voluto stare dalla prima volta che lo aveva rivisto. Gli accarezzò la schiena, avvertendo un calore dilagante propagarsi in tutto il corpo alla consapevolezza che Taruto si fosse preoccupato per lei. 
<< Allora ci tieni ancora a me>>, gli sussurrò all'orecchio, intenerita. 
Taruto si irrigidì a quelle parole, ma subito dopo si sciolse. << Certo che sì, sciocca. Come potrei dirti il contrario? >>
Purin si scostò da lui, accarezzandogli una guancia. Le si inumidirono gli occhi. << Imbecille! Non facevi altro che ignorarmi! >>
L'alieno trasalì di fronte al suo repentino cambio d'umore. Una fitta lo trafisse all'altezza dello stomaco. Odiava vederla piangere. Raccolse timidamente la prima lacrima scesa a rigarle il volto. << Scusa, sono un idiota. Ma non piangere adesso, mi rendi triste così >>, le confessò, arrossendo come un bambino. 
Purin boccheggiò. Un sorriso tremulo le incurvò le labbra. << È vero, sei un idiota. Ma ti voglio bene. >>
Il suo cuore ebbe un fremito mentre gli rivelava quelle parole. Lui sgranò gli occhi, sorpreso e meravigliato. 
Si rimise in piedi e le tese la mano per aiutarla a fare altrettanto, guardandola con aria sfuggente ed impacciata. << A-anch'io te ne voglio. >>
Purin lo investì in pieno, rischiando di fargli perdere l'equilibrio, poi si scostò improvvisamente, come scottata. << Dobbiamo trovare gli altri. >> 
La felicità di quel momento venne bruscamente interrotta. Taruto le spiegò di essersi risvegliato in quella radura e di averla trovata al suo fianco, ma che degli altri non vi era traccia. 
Purin pestò un piede per terra, smuovendo una piccola  porzione di terriccio. << Quel maledetto! Giuro che gliela farò pagare cara per quello che ha fatto! >>
<< A chi è che vuoi fargliela pagare? >>
Una voce remota, tuttavia nitida, fece raggelare entrambi. 
<< Chi va là!? >> urlò Taruto, estraendo prontamente le bolas. 
La voce fendette l'aria con un sibilo. << Cucù, sono qui! >>
La giovane Mew Mew fece un volo di due metri, rotolando al suolo. 
<< PURIN! >>
Taruto corse disperato verso di lei e prese a scuoterla ansiosamente per le spalle, gli occhi lucidi di lacrime. 
<< Ti prego, rispondimi! >>
La ragazzina mosse debolmente le dita di una mano, muovendo le labbra all'insù in un sorriso forzato.
<< Davvero tenero, Taruto. Davvero tenero, il modo in cui ti preoccupi per quella scimmia. >>
L'alieno sussultò al suono di quella voce. Non poteva essere vero...
Voltò la testa di scatto e ciò che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.
Colui che si era palesato alla sua vista fluttuava in aria a pochi metri di distanza, le gambe piegate e i piedi uniti, un inconfondibile sorriso sornione stampato in faccia. 
Kisshu. 


 
*****


 
<< Per quanto ancora dovremo continuare questa sceneggiata? >>
Minto camminava al fianco di Zakuro con aria decisamente contrariata. 
L'alieno le sferrò un'occhiata obliqua. << Odio ripetermi. Vi ho detto che non riesco a smaterializzarmi, cos'altro suggeriresti di fare, ragazzina? >>
<< Piano con le parole >>, lo ammonì freddamente la Mew lupo, sostenendo il suo sguardo senza il minimo timore. 
Umpfh. Bella quanto fastidiosa, pensò Pai, senza scomporsi. << Non ho detto nulla all'infuori della verità. >>
<< Dovrai cambiare atteggiamento se desideri la nostra collaborazione >>, continuò Zakuro imperterrita, mentre Minto le sorrideva grata. 
<< Anche voi, se è per questo. >>
Tu guarda cosa mi doveva capitare. Bloccato in questo posto senza via d'uscita con queste due. Roba da matti. 
Non riusciva a spiegarsi l'accaduto. Profondo Blu aveva distrutto il suolo, eppure intorno a lui sembrava  tutto immutato: un'infinita distesa d'alberi, tutti uguali fra loro e perfettamente intatti, un cielo straordinario, venato da striature bianche, come se fosse in perenne procinto di annunciare una tempesta. 
Era nell'Aldilà, non si era certo aspettato di trovare un'oasi di pace, dove gli uccellini cinguettavano felici, ma quel paesaggio lo sconcertava. 
Pai cominciava a dubitare sull'autenticità di ciò che stava osservando. Profondo Blu era bravo con i giochi illusionistici, l'aveva appurato personalmente durante il periodo passato a dargli la caccia con Kisshu e Taruto, tuttavia non lo riteneva capace di distruggere e poi risanare nell'immediato ciò che aveva devastato. 
Fu più propenso a credere che quel luogo fosse in grado di autorigenerarsi. L'ipotesi era incontestabile, dal momento che era un luogo eterno. 
Un rumore leggero, distante, quasi impercettibile, lo fece fermare. 
<< Cosa c'è, Mew Zakuro? >>
Anche la ragazza lupo lo aveva sentito.
Però, niente male come udito. 
Minto si guardava attorno con aria circospetta. 
<< C'è qualcuno >>, le rispose l'amica a bassa voce. << Tieniti pronta. >>
<< Spero che sia qualcuno dei nostri. >>
<< Tacete >>, le ammonì Pai, secco. 
Minto avrebbe voluto prenderlo a calci, sospettava che sotto sotto anche Zakuro fosse della sua stessa idea, ma preferì fingere di non averlo sentito per il bene di tutti.
Uno scricchiolio, chiaro, netto, pericolosamente vicino a loro. Proveniva da un albero alla loro sinistra, dai rami più alti. 
C'era qualcuno, o qualcosa, nascosto tra le fronde. 
<< Non mi piace. Non mi piace per niente tutto ciò >>, pigolò Minto, vinta dall'irrazionale paura che una creatura mostruosa potesse saltarle improvvisamente addosso. 
<< Vuoi tacere!? >> la redarguì Pai a mezze labbra. 
<< C-c'è nessuno? Ragazzi, siete voi, vero? >>
L'alieno puntò il ventaglio verso i rami alti dell'albero. Aveva riconosciuto quella voce. Apparteneva chiaramente, inconfutabilmente a Taruto, ma non doveva abbassare la guardia, per nessuna ragione.
<< Quello e Taruto! >> Minto tirò un sospiro di sollievo, recuperando un briciolo di buonumore.  
Zakuro osservava Pai circospetta. << Cosa c'è che non va? >>
<< Non mi convince. >> L'alieno teneva lo sguardo fisso sulle fronde dell'albero, ormai immobile. 
<< Siamo noi. Scendi >>, ordinò.
La testa di Taruto fece capolino da un ramo, scrutandoli dapprima con incertezza, poi con un ampio sorriso. Tipico di lui, pensò Pai, senza tuttavia abbassare la guardia. Uno strano presentimento lo tormentava come una spina nel fianco. 
<< Mi hai spaventata! >>, sbottò Minto risentita, con voce vagamente stridula. 
Quant'è petulante questa ragazzina. 
Taruto planò verso di loro, grattandosi la testa con aria imbarazzata. << Scusa. Ma dove sono gli altri? >> Di colpo si rabbuiò in volto. << Non ditemi che... >>
<< Non lo sappiamo >>, risposero Pai e Zakuro all'unisono, con lo stesso tono freddo e sbrigativo. Si lanciarono un'occhiata infastidita, mentre Minto guardò Taruto con aria perplessa. 
<< Capisco... >>, mormorò quest'ultimo. 
Quella breve distrazione costò caro a Pai e a Zakuro. Nel giro di mezzo secondo una radice emerse dal suolo, avviluppando l'esile corpo di Minto. Taruto si smaterializzò, lasciandola boccheggiante. 
Zakuro tagliò rapidamente la radice stritolante con la frusta, mentre Pai si sollevò da terra, scagliando l'elettrosiluro verso gli alberi. 
Quello non era Taruto. Se l'era sentito. Aveva commesso un grave errore, distraendosi a guardare quella ragazza.
Dannata Mew Zakuro. 
<< Siete degli sciocchi, e morirete. >> 
Una risata identica a quella di Taruto rimbombò nell'area circostante. 
<< Ma che cosa sta succedendo!? >> Minto si massaggiava il collo dolorante, l'arco alla mano. Zakuro le stava vicino. Un sibilo nell'aria a pochi centimetri dal suo viso la indusse a sfoderare la frusta e ad attaccare. Sentì di aver preso qualcosa e tirò con tutte le sue forze verso di sè. 
<< Ahio! Mi hai fatto male! >> piagnucolò derisoria la voce di Taruto. 
L'alieno liberò il piede dalla frusta, di colpo,  facendo perdere l'equilibrio a Zakuro. 
Pai planò nella direzione delle ragazze, fendendo l'aria con il ventaglio,ma non colpì nulla. 
Minto lanciò un urlo soffocato. Il dolore alla schiena arrivò violento quanto inaspettato. Quando Zakuro si rialzò, la vide scivolare in ginocchio con occhi lacrimanti. L'ira crescente si diffuse in lei, bruciante come il fuoco che animava la sua frusta. 
<< Fatti vedere, codardo! Non nasconderti! >> urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
<< Ti accontento subito! >>
Un dolore lancinante la investì all'addome. Non ebbe il tempo di coprirlo con le mani, perché venne sbalzata da terra e ricadde su un corpo solido.
Pai venne momentaneamente accecato dai fluenti capelli di Zakuro. Si tolse la Mew Mew di dosso, rialzandosi prontamente, e sferrò attacchi alla cieca, incendiando alberi innocenti.  
Minto si trascinò verso la compagna, tendendole la mano. Zakuro sputò sangue dalla bocca, le mani premute sull'addome. Le mancava il respiro.Afferrò la mano dell'amica, ansante. 
Taruto era sempre stato veloce, ma mai come il vento. Quell'alieno non era chi voleva far credere di essere.

 
*****


 
Pai si materializzò senza preavviso alle spalle di Ryou, puntandogli il ventaglio alla gola. Il ragazzo si irrigidì, lo sguardo fisso su Retasu che lo fissava di rimando ad occhi sbarrati.
<< Non osare fare una singola mossa, Mew Mew, o per lui sarà la fine. >> 
Un sorriso distorto, atipico di lui, gli incurvò le labbra. Quegli occhi d'ametista non erano mai stati più intensi di così, ma erano animati da una luce bestiale.
<< Perché fai questo? >> domandò Retasu, rialzandosi lentamente in piedi, lo sguaro supplichevole rivolto a quell'alieno che sembrava fuori di sé. 
<< Lui merita di morire >>, le rispose Pai urlando. 
<< Retasu, scappa! >>
<< Fai silenzio! >>
Pai colpì Ryou sul fianco, facendolo stramazzare al suolo. 
<< Fiocco d'acqua! >>
L'alieno venne colpito in pieno dal getto della ragazza e volò a terra. 
<< Come osi? >>
Subito si rialzò e le fu addosso. Retasu sentì l'ossigeno intrufolarsi nei suoi polmoni con prepotenza. Finì schiacciata al suolo, il corpo massicio di Pai sopra il suo, i polsi bloccati in una morsa gelida. 
Un fascio di luce lo colpì di striscio prima che lui potesse ferirla. 
Retasu si puntellò sui gomiti ed individuò Pai e Ryou fronteggiarsi a pochi metri di distanza. Rotolò sul terriccio secco, evitando per un soffio una delle scariche elettriche di Pai. << Basta! Fermatevi! >> implorò, fissandoli terrorizzata. 
L'alieno respinse un colpo di fucile col ventaglio e indirizzò una scarica elettrica contro l'avversario, ma Ryou fu altrettanto rapido da sparare di nuovo. Il fascio di luce del fucile si scontrò con l'elettrosiluro. L'aria iniziò a crepitare e l'energia sprigionatasi da quella collisione generò un'esplosione. 
Retasu si protesse la testa con le mani, premendola a faccia in giù sull'erba. Piccoli frammenti di terra piovvero sui suoi capelli e sulla sua schiena. Con foga febbrile, la ragazza alzò la testa, voltandola nella direzione di quell'esplosione. Abbandonate le armi, Pai e Ryou si stavano affrontando a mani nude.
Disperata, Retasu si rialzò sulle gambe malferme e tentò di richiamare la loro attenzione. 
Una parte di sé aveva capito sin da subito che quell'alieno non era Pai.
Ma anche se si fosse trattato di lui, non sarebbe rimasta a guardare. 
Si precipitò verso entrambi, sferrando un calcio a Pai. L'alieno si ripulì un rivolo di sangue colatogli dal labbro, fissandola con astio, il respiro ansante. Mew Retasu  sosteneva il suo sguardo con rabbia, le nacchere puntate verso di lui, facendo da scudo all'umano alle sue spalle.
<< Non posso lasciarti fare del male a Ryou. Non posso. Anche se questa significherà combattere contro di te. >>
Non ci fu traccia della minima esitazione nella sua voce, sebbene fosse incrinata dalla tristezza e da un sottile velo di dolore. 
<< Retasu... >>
Ryou sentì una fitta al petto, mentre la guardava affrontare con determinazione l'alieno a cui aveva confidato per due anni i suoi pensieri più profondi. 
<< Così sia. Morirete entrambi. >>
Pai sferrò l'elettrosiluro verso un albero, ma questa volta produsse più di una scarica elettrica, che andò a infrangersi sugli alberi circostanti. 
Retasu e Ryou, schiena contro schiena, osservarono i tronchi incendiati cadere al suolo e disegnare un cerchio di fuoco intorno a loro. 
Erano in trappola.
Il bosco era un inferno di fiamme. Pai, sopra di loro a braccia aperte, lo sguardo indolente rivolto al cielo, continuava ad incendiare gli alberi. 
<< Fiocco d'acqua! >>
L'attacco di Retasu domò momentaneamente una parte delle fiamme, ma queste divamparono subito dopo con maggiore violenza, aizzandosi contro di lei. 
Ryou le fece da scudo con le braccia, fissando scioccato le fiamme che si sollevavano da terra come onde del mare, danzando incontrollate, pronte ad avillupparli. 
Per la terza volta nella sua vita gli sembrò di tornare indietro nel tempo, al giorno in cui il fuoco aveva bruciato la sua casa e i suoi genitori. Il destino aveva la crudele propensione ad accanirsi contro di lui, obbligandolo a rivivere quel momento buio della sua vita. Le fiamme vorticavano e sibilavano furiose, come bestie arrabbiate, frementi di abbattersi su di loro. 
Retasu si strinse a lui, gli occhi immobili, fissi nel nulla oltre la sua spalla. 
<< Andrà tutto bene >>, le sussurrò Ryou, << andrà tutto bene. >>
E il miracolo avvenne. 
Sopra di loro comparve una sfera rossa simile ad un occhio, il nucleo nero pulsante. Retasu diede un colpetto sulla spalla al ragazzo << Guarda! >>
Era la loro unica chance di salvezza. 
Ryou la guardò dritto negli occhi, titubante. Le fiamme lo avevano imprigionato, l'aria era divenuta ormai irrespirabile e bollente, ma lei era lì con lui, con quegli color del cielo. 
Retasu. 
Bastò questo a infondergli sicurezza.
<< Salta! >>
Entrambi si precipitarono verso la sfera rossa.
Il crepitio delle fiamme, il calore, il fumo, l'odore di bruciato scomparvero, sostituiti da una coltre nera ed inconsistente. 






 
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Spazio dell'autrice
Vi ricordate di quello psicopatico di Leroy? Ryou lo ha menzionato mentre delirava. Non aggiungerò altro :P
Ebbene, vi sarà comparso un grande punto interrogativo, leggendo questo capitolo, ma nei prossimi il quadro vi apparirà più chiaro, lo prometto. 
Retasu e Ryou hanno attraversato la sfera rossa di cui si è parlato spesso nei capitoli precedenti, vi ricordate qual'è la sua funzione? Se non ve lo ricordate lo scoprirete nel prossimo capitolo :) Sì, sono antipatica.
 
Questo è Leroy, immaginatelo con le orecchie lunghe da alieno. Forse a Lady Yaoi ricorderà qualcuno ;)

http://www.ffshrine.org/ff9/fmvshots-disc2/11-fleetcont/00017.jpg
 
  
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