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Autore: bluemoon__    06/03/2015    3 recensioni
Dal testo:
-Forse prende brutti voti perché non presta mai molte attenzioni alle spiegazioni, dal momento che è troppo impegnato ad osservare il suo giovanissimo e super sexy professore biondo per il quale ha preso una cotta dopo circa dieci secondi aver messo piede in quel liceo di provincia-.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note: Ogni tanto ricompaio con le mie brevi storie! Le note le metto all’inizio solo per informare che questa storia è totalmente AU. Quindi nulla, uomo avvisato mezzo salvato! Diciamo che questa idea mi balenava nella testa da un po’ di tempo e finalmente oggi ho trovato il tempo di scriverla! Al solito ringrazio tanto chi legge e recensisce. Grazie, grazie, grazie! Spero che possa piacervi. Buon weekend! Un bacio!
Bea

 











 
   








 
 
 
Draco pensa che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa nella sua vita: l’avvocato, l’attore, il giardiniere, o anche il nullafacente, dato l’ingente conto in banca della sua famiglia. Alla fine però, e non sa nemmeno bene il perché, si è iscritto alla facoltà di letteratura inglese di Manchester, si è laureato con il massimo dei voti, ha vinto un concorso nazionale ed è professore da ormai tre anni in un liceo della città.

Draco pensava che la sua sarebbe stata una vita all’insegna dell’avventura, quindi è abbastanza plausibile che si svegli quasi tutte le mattine  con la luna storta  anche se poi, in realtà, ci sguazza alla perfezione nella sua monotonia, nel sesso occasionale, nella pizza fredda che mangia a colazione, nel prevedere esattamente come andrà la sua giornata. Forse ha semplicemente imparato a convivere con la monotonia, a dispensare sorrisi di circostanza ai suoi colleghi di lavoro, a fingere di non accorgersi delle occhiatine che gli lanciano le studentesse, ben contente di avere un professore di appena ventisei anni.

Draco ama profondamente la letteratura, ma pensa che nell’umanità debba per forza esserci qualcosa di sbagliato se autori come Joyce venivano censurati e Cinquanta sfumature di Grigio è il romanzo più venduto dell’ultimo secolo. Di conseguenza, gli viene naturale credere che sia un totale spreco di tempo ed energie cercare di spiegare il Romanticismo ad un branco di studenti che come massima aspirazione di vita hanno quella di diventare protagonisti di un reality su MTV. Vorrebbe non pensarlo, ma è proprio quello che la sua mente gli suggerisce  mentre riconsegna i temi alla sua classe, mentre posa sul banco di Harry  Potter l’ennesimo foglio con la lettera F rossa a spiccare in mezzo alla pagina.

Quello che tuttavia Draco ancora non sa, è che anche Harry ama la letteratura, ma forse ha deciso di andare male per ripicca nei confronti dei suoi genitori, che si sono trasferiti a Manchester senza nemmeno chiedergli cosa ne pensasse, perché l’opinione di un ragazzino non è poi così importante. Forse prende brutti voti perché non presta mai molte attenzioni alle spiegazioni, dal momento che è troppo impegnato ad osservare il suo giovanissimo e super sexy professore biondo per il quale ha preso una cotta dopo circa dieci secondi aver messo piede in quel liceo di provincia.
 
 Alla fine dell’ora Harry aspetta che la classe si svuoti, prima di avvicinarsi con cautela alla cattedra del Professor Malfoy. Sa che probabilmente risulterà inappropriato, ma non può proprio permettersi di tornare a casa con un’altra insufficienza in pagella, e comunque muore dalla voglia di conoscere meglio il suo affascinante insegnante.

-Uhm … pensavo che forse mi sarebbe utile qualche ripetizione di letteratura-  esordisce con voce titubante, sperando di non compromettere la sua già precaria situazione.

E forse è solo in quel momento, quando alza la testa verso il suo interlocutore, che Draco si accorge davvero per la prima volta di Harry Potter, dei suoi occhi verdi che risaltano sotto quegli improbabili occhiali tondi, delle piccole lentiggini che spuntano dalla sua carnagione pallida e di quel maglione che gli sta almeno due volte più grande. La sua vocina interiore gli consiglia di sbattere quel alunno invadente fuori dall’aula, ma Draco francamente se ne infischia del suo inconscio, per questo : -Magari potrei darti una mano. Oggi pomeriggio alle quattro sei disponibile?-  gli domanda mostrando un sorriso compiaciuto che fa perdere un paio di battiti al ragazzo di fronte a lui. Harry si limita ad annuire ancora mezzo imbambolato e allora Draco stacca un pezzetto di carta dal suo taccuino, ci scrive sopra il suo indirizzo e lo congeda con un saluto.
 
Draco non sa di preciso cosa l’abbia spinto ad offrirsi come insegnante di ripetizioni ad Harry Potter, ma quel pomeriggio si sente stranamente euforico, rimette  un po’ in ordine e annaffia le piante rinsecchite sul suo terrazzo. Harry arriva con almeno venti minuti di ritardo all’appuntamento perché ci ha messo decisamente troppo tempo a trovare qualcosa di decente da mettersi e di conseguenza ha perso l’autobus.

-Direi che fuori dalla scuola possiamo darci del tu- suggerisce Draco prima di farlo accomodare dentro casa e prendergli il cappotto. Harry è sempre stato un ragazzo curioso e non perde occasione di guardarsi in giro, una volta messo piede in quel posto. L’appartamento di Draco si trova in una zona molto tranquilla della città ed è molto più ampio e luminoso di quanto si aspettasse. Harry nota subito le pile di libri sugli scaffali, i quadri colorati che popolano le pareti bianche e alcuni pezzi di arredamento moderno che Harry è certo che un normale professore di letteratura non potrebbe permettersi.

-La tua scrittura non è male, ma si nota subito una conoscenza molto superficiale degli argomenti- commenta Draco appoggiando qualche volume sul tavolo,  -Lo so che per un ragazzo della tua età questi autori sono solo dei vecchi bavosi che non avevano nulla di meglio da fare nella vita, ma ti assicuro che dietro questi libri puoi trovarci un mondo intero-.

Harry vorrebbe dirgli che è pienamente d’accordo con lui, che ha letto almeno la metà dei titoli che Draco ha nella sua libreria, ma deve mantenere la sua copertura, per questo  –Forse il mio metodo di studio non funziona- gli risponde sconsolato prima di iniziare con il ripasso.

Alla fine del pomeriggio, Harry è completamente rapito dalle parole che escono dalla bocca del suo professore, pensa che la sua cotta sia arrivata ad un livello umanamente inimmaginabile e che forse dovrebbe davvero prestare più attenzione durante le lezioni perché Draco ci mette talmente passione che potrebbe ascoltarlo per ore senza stancarsi mai.
 
Harry continua ad andare a ripetizioni da Draco, e Draco è bravo a far finta di nulla ma non è di certo uno stupido, e non ci mette molto tempo a capire che in realtà Harry conosce più letteratura di tutti i suoi studenti messi insieme e che probabilmente le lenti a contatto e l’abbigliamento curato non sono un tentativo per migliorare il suo look, ma per fare colpo su di lui. Draco è anche intelligente abbastanza per capire che sarebbe decisamente più appropriato interrompere quegli incontri, perché entrambi cercano un contatto sempre più intimo, e perché ogni volta che Harry sfiora in maniera del tutto non casuale la sua mano sente il cuore battere decisamente troppo forte e la gola gli diventa improvvisamente secca. Draco sa che non è affatto appropriato trovare il proprio alunno estremamente attraente e intelligente, ma è esattamente ciò che pensa.
 
-Non credi che questa camicia sia decisamente troppo carina per studiare Macbeth?- gli domanda una sera, parlandogli direttamente nell’orecchio e stringendo un lembo di stoffa tra le dita sottili. Harry, dal proprio canto, è sicuro di aver assunto la tonalità di un pomodoro maturo, sente il respiro di Draco direttamente sul collo e sta decisamente andando in iperventilazione. Infondo lui ha solo diciassette anni, qualche storiella alle spalle, e la spontaneità tipica di un ragazzo della sua età. Forse per questo motivo gli viene in maniera del tutto naturale voltarsi verso Draco e schiacciare le proprie labbra sulle sue. Gli prende il volto tra le mani e gli infila la lingua in bocca senza aspettare un vero e proprio consenso, ma infondo ad entrambi sembra andare più che bene. Draco non si sente in colpa mentre continua a baciarlo, interrompendo quel  dolce gesto giusto il tempo per riprendere ossigeno. Dovrebbe, ma non si sente in colpa mentre lo spinge verso la sua camera e inizia a slacciare i bottoncini di quella camicia che gli sta d’incanto ma lo sta facendo diventare pazzo. Draco dovrebbe sentirsi in colpa per avere un diciassettenne dentro il suo letto ma quando Harry gli sfila la maglietta, strusciandosi su di lui e sussurrandogli di volerlo sentire dentro di sé, Draco avverte chiaramente il suo cervello andare in blackout. Draco dovrebbe, ma non si sente in colpa mentre gli lascia dei succhiotti che poi saranno difficili da nascondere, mentre si spinge dentro di lui e mentre raggiunge l’orgasmo urlando il suo nome.
 
Quando il mattino dopo si sveglia con Harry ancora accoccolato sul suo petto, Draco sa che hanno sicuramente commesso uno sbaglio, che Harry è ancora un minorenne e se si venisse a sapere lui rischierebbe una denuncia e perderebbe il suo posto di lavoro. Ma quando Harry si  risveglia, lo bacia con la lingua fregandosene dell’alito mattutino e gli sorride, Draco non si sente per nulla in colpa. Anche perché poi, scopre che la pizza fredda è anche la colazione preferita di Harry e quello vorrà pur dire qualcosa.
 
 
 
Draco pensava che la sua vita fosse monotona, ma ora che si è innamorato di Harry Potter sa per certo che non è più così. In effetti il loro rapporto è top secret ma Draco certe volte proprio non resiste a baciarlo di nascosto nel ripostiglio tra un’ora di lezione e l’altra, e Harry non resiste a flirtare con lui mentre spiega o lo interroga in letteratura inglese. Ma infondo Harry sta per finire l’ultimo anno di liceo e con un po’ di fortuna, presto potranno baciarsi anche alla luce del sole.
 

 
 
 
 
 
 
 
*Macbeth è una tragedia  di William Shakespeare.

  
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