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Autore: maeg    07/03/2015    3 recensioni
Sono fan di TORADORA! (il mio manga preferito) così ho pensato di scrivere come immagino il futuro della coppia drago(Riuji)&tigre(Taiga). La storia inizia al termine della cerimonia per il diploma, quando dopo essersi rincontrati, si ritrovano a casa Takasu dove Yacchan ha una notizia sconvolgente per i due piccioncini, che cambierà le loro vite.
Non vi anticipo nulla, spero la leggerete.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 5.1

 

La cena era stata deliziosa ed il posto era delizioso. Il piccolo ristorante tradizionale aveva le pareti tappezzati da vecchie stampe colorate ed era invaso dal profumo del cibo invitante che a velocità supersonica usciva dalla cucina. Ciotole di ramen fumanti e piatti a base di carne e pesce, venivano portati con abile maestria dai pochi camerieri vestiti tutti con un'uniforme nera che facevano lo slalom fra i tavoli sparsi nell'unica sala per mangiare. Non aveva l'aria di essere un ristorante per turisti dal momento che i prezzi erano ragionevoli, non vi erano i menù turistici ed era frequentato da soli giapponesi. Probabilmente perché si mangiava "il miglior ramen della città" o almeno così recitava l'insegna ed i colorati menù, così Taiga e Ryuji furono portati ad ordinarne una da dividere oltre ad un piatto di tonkastu per ciascuno. 

 

Mangiarono in silenzio per la maggior parte del tempo. Il viaggio era stato stancante anche se avevano sonnecchiato e, intimamente, ciascuno non vedeva l'ora di prendere la strada del letto quanto prima. Persino la riluttanza di Ryuji a dormire con Taiga non si era ancora fatta spazio nella testa del ragazzo a causa della tanta stanchezza. Non ci aveva fatto ancora l'abitudine, ovviamente, ma sperava che un giorno ci avrebbe fatto l'abitudine. "Dormire con la propria ragazza non dovrebbe essere così spaventoso. C'è chi pagherebbe per trovarsi nella mia stessa situazione" pensava ogni qualvolta il pensiero di dormire insieme gli faceva venire l'ansia eppure questo non lo calmava. 

Ma quella sera non ci pensava, tutto preso dall'ottima zuppa che aveva davanti. Alzava gli occhi dalla ciotola solo per guardare Taiga e notare con piacere che anche lei apprezzava quel cibo come lui. Dall'altra parte del piccolo tavolo, la ragazza mangiava con inconsueta lentezza e sembrava avere la testa presa da tanti pensieri. Ryuji si chiese cosa la tormentasse ma non voleva azzardare a domandarglielo. Era davvero dolce, assorta nei suoi pensieri, tanto che nessuno avrebbe sospettato che da un momento all'altro sapeva trasformarsi in una forza della natura distruttiva, in una tigre palmare. Decise di godersi quella strana calma e quiete quanto più possibile. Anche se, c'era da dire che fino a quel momento, da quando si era trasferita a casa sua, Taiga era incredibilmente calma e tranquilla. Non aveva mai dato in escandescenza. Non si era mai arrabbiata, anzi. Era stata tremendamente accomodante. Non che lui non conoscesse questo aspetto di lei, ma comunque gli faceva paura. La quiete prima della tempesta.

 

-Senti Ryuji.. - Taiga alla fine prese coraggio, interrompendo quello strano silenzio - ho un dubbio e vorrei un consiglio da te.

-Certo. Dimmi pure. - Ryuji si fermò con il primo boccone di maiale a mezz'aria.

-Non so come comportarmi con Minorin.- tagliò corto la ragazza, arrivando subito al dunque - Non ho sue notizie da quando ci siamo incontrati per.. Ecco.. Informarli sul nostro nuovo.. Aaah insomma da quando gli abbiamo detto che stiamo insieme. Pensavo che come mia migliore amica si sarebbe fatta sentire, mi avrebbe chiamata per conoscere tutti i particolari della nostra decisione. Invece niente. Zero assoluto. E non so cosa fare.  

 

Ryuji la guardò per qualche secondo. Adesso sapeva cosa le girava per la testata e scommise che anche sul treno era quello il pensiero che più l'affliggeva. D'altra parte era naturale, Kushieda era stata particolarmente fredda durante il loro incontro alla gelateria, era stata per lo più in silenzio e non aveva mai guardato oltre il suo gelato. Anche lui se ne era accorto e quasi si sentiva colpevole per quello strano comportamento. Infondo, proprio nel momento in cui lei gli aveva confessato il suo interesse, Ryuji stava rincorrendo Taiga per dirle che era lei che amava. Ma quando di erano incontrati a casa di Kawashima, Minori sembrava tutta contenta, felice del "lieto fine", sembrava felice per la sua amica. Eppure quando le avevano detto che vivevano insieme sembrava non aver apprezzato la notizia, anzi pareva arrabbiata. E Ryuji sapeva perfettamente quanto l'approvazione di Minori era necessaria per Taiga. Infondo l'invincibile Kushieda era l'unica amica che aveva la tigre, l'unica con la quale sentisse di poter essere davvero se stessa. Almeno fino a che non aveva incontrato lui.

D'altra parte non voleva assolutamente pensare di essere la causa di questo distacco fra le due. Minori lo aveva spinto a seguire il suo cuore e lui aveva seguito il suo consiglio, scegliendo la persona che intimamente sapeva di amare già da parecchio tempo.

-Chiamala.- fu l'unica cosa che riuscì a consigliarle - Parlale di persona o se preferisci, chiamala. Insomma siete amiche e incomprensioni ci possono essere anche nelle amicizie più forti e collaudate. Se c'è qualche problema, sono sicuro che Kushieda non si farà problema a dirtelo. Ti vuole bene.

-Ma.. E se non volesse parlare con me? Se ce l'avesse a morte con me perché stiamo insieme? Perché viviamo insieme? Perché crede che le ho rubato il ragazzo?- dalla voce, Taiga sembrava profondamente turbata.

-Ah, non dire cretinate! Non penso che sia per questo. Ma, comunque, non è sempre meglio saperlo piuttosto che rimanere con il dubbio?- 

 

Taiga sembrò pensarci su qualche minuto, rendendosi conto che effettivamente era molto più semplice chiamarla ed essere sincera piuttosto che brancolare ancora nel buio e starci male. La dolce Minorin era stata l'unica in grado di comprenderla a pieno ed accettarla per quello che era e non voleva proprio che la loro amicizia potesse perdersi per questo. Ma era pronta a conoscere lo strano comportamento dell'amica? Se davvero era per colpa di Ryuji, cosa avrebbe potuto fare? Le avrebbe chiesto di scegliere? Era da un po' che quelle domande le vorticavano nella testa e sapeva perfettamente che prima o poi avrebbe dovuto prendere il toro per le corna e parlarle, ma aveva bisogno di una spinta e l'indecisione era tanta. Le aveva richiesto uno sforzo incredibile chiedere un consiglio al ragazzo, ma come sempre lui le aveva dato il consiglio più giusto.

 

-Va bene, allora vado.- e senza pensarci troppo si alzò dalla sedia e si avviò verso l'uscita, componendo il numero dell'amica e lasciando Ryuji interdetto a guardarla uscire.

 

L'aria della sera le accarezzò il volto e ne imprigionò un po' nei polmoni, respirando a fondo almeno tre volte prima di premere il pulsante verde che dava l'avvio alla chiamata. Non sapeva se dall'altra parte Minorin le avrebbe risposto, ma era profondamente spaventata da entrambe le possibilità, che le rispondesse  o meno.

Il telefono squillò a vuoto per due volte, ma alla terza la voce familiare le rispose con non poca sorpresa.

 

-Taiga?- Minori era realmente sorpresa di quella telefonata e si preoccupò pensando che fosse successo qualcosa.

-M.. Minori- la voce della tigre vacillò quando sentì la risposta dell'amica. Solo quando sentì la sua voce si rese conto di non avere ben chiaro nella mente cosa doveva dire - come stai?

-Bene, grazie. Tu? Come va la vita matrimoniale? - c'era un pizzico di ironia nella sua voce e Taiga non mancò di notarlo.

-Ehm.. Va. Insomma.. Sono sol..-

-Taiga senti, sono tua amica e per questo non fingerò di essere felice per te. Non penso che abbiate fatto la scelta migliore, andando a vivere insieme- la risposta di Minori la colpì come se le avesse dato uno schiaffo in pieno volto - Siete giovani ed ancora inesperti. Non sapete neanche cosa volete fare della vostra vita. Non accettavo l'idea della fuga d'amore, figuriamoci questa!

-Ma.. Ma.. Minori- "la mia Minorin è arrabbiata con me".

-Taiga, parliamoci chiaramente, cosa ne sai della vita matrimoniale? Del mandare avanti una casa? Pensavo che decidendo di andartene, di stare un po' con la tua famiglia ti avrebbe aiutata a maturare. Invece sei tornata più infantile di prima.- Kushieda le rivolgeva delle accuse nelle quali non si riconosceva. Non si sentiva infantile e di sicuro andare a vivere insieme non era stata per lei una scelta semplice. Era perfettamente consapevole di quali fossero i propri limiti, sapeva di non sapere nulla della vita di coppia, ma non capiva perché Minori le diceva queste cose.

-Non. È. Vero.- furono le sole cose che riuscì a dire.

-Cosa non è vero, Taiga? Che non sei una bambina? Hai anche le sembianze di una bambina!- 

-Cosa c'entra il mio aspetto?-

-È sintomo di ciò che sei! Anche i vestiti che ti metti mostrano quanto tu sia infantile in realtà!-

-Beh se lo vuoi sapere ieri sono andata a fare shopping ed ho comprato dei vestiti più da adulti! Ho comprato anche della lingerie provocante!!- Taiga si ritrovò quasi ad urlare al telefono, catturando l'attenzione di alcuni passanti. Non sapeva bene perché glielo avesse detto e se ne pentì nello stesso momento in cui quelle parole le uscirono di bocca. Mettere da parte i vestiti da bambolina di certo non dimostravano la sua maturità.

-Ah.. Allora si che sei matura! Perché hai comprato certe cose? Per far eccitare il tuo uomo?!- "Perché, perché mi dici queste cose Minorin?"

-No!-

-Allora vuol dire che siete già finiti a letto insieme?- il volto di Taiga era inondato dalle lacrime che non era riuscita a fermare. Non sapeva cosa risponderle e non capiva perché tutta questa cattiveria dalla sua migliore amica.

-No.- disse piano - Minori..

-Taiga.- il tono della voce di Kushieda era freddo, glaciale - hai altro da dovermi dire?

-Minori..- le sue parole avevano tanto l'aspetto di una supplica

 

Prima che Minori potesse rispondere, Ryuji le prese il telefono di mano e staccò la conversazione. Era lì da troppo tempo e non poteva sopportare oltre la vista di Taiga in lacrime, non se a farlo era stata Minori, la ragazza che una volta aveva amato e che ora era la causa del dolore della ragazza che amava. Prese il volto di Taiga fra le mani, bagnandosele con le lacrime della ragazza, e si abbassò per baciarla. Le si aggrappò alle braccia, come se fosse un'ancora di salvezza, l'unico a poter alleviare la sua disperazione. Kushieda pareva odiarla e Taiga non lo riusciva ad accettare, ma sapeva che non avrebbe sopportato oltre le sue parole, quindi era riconoscente verso il ragazzo che adesso le stava dando un bacio tenerissimo.

 

-Andiamo a casa- disse staccandosi da lei e circondandole le spalle con un braccio.

-Ed il conto?- gli chiese, asciugandosi gli occhi con i palmi delle mani.

-Ho già fatto io, tranquilla.

 

Camminarono in silenzio. Quasi fosse sparita tutta la felicità è la spensieratezza che avevano durante il viaggio di andata. Lei guardava in basso, non riuscendo ad alzare gli occhi neanche per evitare le persone che le andavano contro. Lui non si dava pace. Lo spettacolo di poco prima gli aveva riempito il petto di rabbia, di tristezza. Vederla piangere era stato uno spettacolo penoso e non riusciva a toglierselo dalla testa.fino al momento in cui non arrivarono al palazzo, presero l'ascensore e si ritrovarono nell'appartamento buio. 

 

Taiga andò subito in bagno per farsi una doccia e tentando di far scivolare via tutte quelle emozioni che poco si addicevano al rapporto che lei aveva con Minori.

Ryuji rimase per un po' nel soggiorno, dopo di che si avviò in camera da letto. 

 

Notò che la sua vecchia casa non c'era più eppure quel dolore non era neanche lontanamente paragonabile a quello che provava per aver visto la sua ragazza distrutta da quella che sarebbe dovuta essere la sua migliore amica. Il suo cervello sembrava non riuscire a pensare ad altro, per quanto la vista di quella mancanza gli riempì il cuore di una nuova tristezza. I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dei passi di Taiga sul parquet. Gli si avvicinò e lo abbraccio prendendolo da dietro.

 

-Non volevo che vedessi questo. Siamo andati fuori a cena perché non sopportavo l'idea che potessi vedere che ciò che è rimasto della tua casa.

-Ci hanno messo poco a buttarla giù. - disse con amarezza.

-A quanto pare sì.

-Non voglio sapere cosa ti ha detto Kushieda. Voglio solo sapere come stai?- si voltò verso di lei, fissandole il viso illuminato dai raggi di un lampione.

-Non lo so. È stata cattiva. Tanto cattiva.- Taiga si aggrappò alla schiena di Ryuji e lui la strinse forte a se. 

 

Il contatto con la pelle della ragazza, lasciata nuda dalle bretelle in pizzo della striminzita camicia da notte in seta, lo fece sussultare. Seta, pizzo e pelle non erano un tris vincente per un ragazzo i cui ormoni erano sempre in agguato pronti a far sentire la propria presenza. "No, eh, adesso proprio no!", ma neanche i profondi respiri che faceva sembravano riuscire a calmarlo. L'idea del suo corpo, coperto solo di un sottile strato di tessuto leggero non lo aiutava di certo, ma Taiga sembrava non accorgersene. "Ti prego, ti prego, ti prego pensa ad altro". 

 

Ryuji io mi metto a letto, sono molto stanca.-

Nello staccarsi dal ragazzo una delle bretelle che teneva su la camicia da notte le cadde, mostrando la sua spalla completamente nuda. Ryuji credette di morire. "Questo è troppo". Corse in bagno e si gettò con tutti i vestiti sotto il getto freddo della doccia. "Grande idea, Ryuji, davvero grande idea!" commiserò se stesso "Sei talmente tanto arrapato che non riesci a non pensare a certe cose neanche quando la tua ragazza è distrutta dal dolore. Sei Mister Tatto!".

Uscì dopo essersi insaponato e sciacquato, ovviamente dopo essersi tolto i vestiti ormai fradici, ma si rese conto di non aver preso il pigiama per la notte ne la biancheria. "Di male in peggio". 

Si coprì alla bene e meglio ed entrò in camera da letto nella speranza che Taiga fosse già a letto dormendo. Camminò in punta di piedi fino all'armadio cercando di fare meno rumore possibile nell'aprirlo. Prese ciò che gli serviva ed uscì dalla stanza, rientrandovi poco dopo con indosso un pantalone con stampa scozzese e una t-shirt bianca. Si sistemò nel letto, accanto a Taiga, valutando l'idea di cingerle la vita con le braccia e stringerla a se, ma considerando la reazione precedente preferì desistere. Si sistemò quindi appena ad un palmo da lei.

 

La prossima volta che ti viene l'impulso di saltarmi addosso come un cane pulcioso, non ti preoccupare, fa pure!- Ryuji sentì la risata sommessa di Taiga.

Merda.  

  
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