Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    07/03/2015    0 recensioni
La vita di un vichingo è scandita da alcune tradizioni che segnano il passaggio da un momento a un altro del proprio percorso. E tutti sono tenuti a rispettare queste tradizioni, anche i ragazzi di Berk.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Moccicoso riprese lentamente conoscenza.
Aveva dolori ovunque, non riusciva a capire bene quale parte del suo corpo fosse sana; persino la luce che filtrava attraverso le palpebre chiuse gli procuravano un gran fastidio, e aprire gli occhi fu un'impresa.
E quando lo fece, una bellissima visione eterea gli comparve davanti: due grandi occhi azzurri, incorniciati da delle trecce bionde, la donna più bella del mondo lo stava fissando.
"Sono nel Valhalla e le Valkirie si stanno prendendo cura di me, vero?" sussurrò, sorridendo "Perché non c'è altra spiegazione alla visione della bellissima donna che sto vedendo ora."
"Moccicoso!" esclamò Testa Bruta, che era seduta accanto a lui, in attesa che si riprendesse "Sei sveglio! Mi hai fatto preoccupare, non farlo mai più!"
"Scusa, principessa..." si scusò il ragazzo, facendole una carezza, e guardandosi intorno.
Quella era una delle stanze della casa di Gothi, la riconobbe immediatamente; evidentemente quella frana lo aveva conciato davvero male, se avevano dovuto portarlo lì. Nella camera, con lui e Bruta, c'erano anche Hiccup e Skarakkio, che si avvicinarono al letto, il primo affiancando la bionda e il secondo dal lato opposto.
Guardò il cugino, e improvvisamente si ricordò di una cosa, l'ultima cosa che aveva sentito prima di perdere i sensi sotto quella frana.
"Come sta Astrid?" chiese.
"Sta bene." rispose il castano, poggiandogli una mano sul braccio "Sta... stanno riposando, ieri è stata una giornata pesante: il travaglio è durato parecchie ore, ma è andato tutto bene."
"Il travaglio?" domandò il moro, confuso "Hiccup, quanto tempo sono stato privo di conoscenza?"
"Più di un giorno." ammise Hiccup, lanciando un fugace sguardo agli altri due, mentre Testa Bruta arretrava, lasciandogli spazio "Non è stato semplice trasportati, hai perso un sacco di sangue, e per poco non sei morto."
"Oh, andiamo!" cercò di obiettare l'altro, provando a fare una risata di scherno "Non penso di essermi ferito così gravemente!"
"In realtà eri più grave di quel che credi." sospirò il giovane uomo, guardandolo seriamente e afferrandolo meglio per il braccio, mentre l'altra mano lo teneva dall'altra spalla "Ascolta, Moccicoso... ora devi mantenere la calma, okay?"
"Mantenere la calma?" esclamò Moccicoso, che, in realtà, si stava allarmando seriamente "Si può sapere che diavolo è successo?! Parla! Evita questi dannatissimi giri di parole!"
Gli altri tre si scambiarono un altro rapido sguardo, poi Hiccup lasciò andare il cugino e, lentamente, spostò il lenzuolo che lo copriva, mostrandogli le proprie gambe.
Il ragazzo fissò lo spettacolo che aveva davanti, cercando di elaborare quello che stava vedendo: la gamba sinistra era intatta, ma la destra si interrompeva sotto il ginocchio, in un involucro di bende.
Le sue mani cominciarono a tremare, sfiorando la coscia destra. Non riusciva a credere a ciò che stava vedendo. Senza dire nulla, con un movimento veloce afferrò il colletto del castano, facendolo avvicinare, per poi tirargli un forte pugno in faccia.
"LA MIA GAMBA!" urlò "CHE FINE HA FATTO LA MIA GAMBA?!"
"Calmati, cugino!" disse Hiccup, incassando il colpo e tornando ad afferrarlo per le spalle e guardarlo negli occhi "Stai calmo, per l'amore degli Dei! Mi dispiace, hanno dovuto amputarla, era ridotta davvero male."
"NON MI INTERESSA! RIDATEMI LA MIA GAMBA!" continuò l'altro, nel pieno di una crisi isterica, continuando a scuotere violentemente il cugino, che lo lasciò sfogare.
Bruta si avvicinò e gli tirò un ceffone. Il marito era nel pieno di una crisi, e l'unico modo per farlo tornare in sé era con una reazione forte e decisa. Infatti, appena ricevuto lo schiaffo, Moccicoso lasciò andare Hiccup e si voltò verso di lei, sfiorandosi la guancia.
"Datti una calmata!" esclamò la donna "Non è così che si tratta chi ti ha salvato la vita!"
"Ma la mia gamba..." cercò ancora di protestare il moro, a bassa voce.
"La tua gamba sarà sostituita da una protesi." continuò lei, siedendosi sul letto, accanto a lui "Lo so che non è lo stesso, ma almeno sei vivo, e a me importa questo. Almeno hai una storia da raccontare ai tuoi figli, una storia di un eroe sopravvissuto, di cui possono essere fieri di esserne i discendenti."
Moccicoso la fissò, indeciso, prima di posarle una mano sulla guancia e farla avvicinare, per baciarla.
"Scusa se ti ho fatto preoccupare." si scusò, per poi voltarsi di nuovo verso Hiccup "Tu non dovresti essere con tua moglie?"
"Ci sono stato fino a poco prima che ti riprendessi, quando ti sei svegliato ero appena entrato." spiegò "Te l'ho detto, Astrid ora sta riposando, deve recuperare le forze, il parto è stato molto difficile."
"Il parto..." ripeté l'altro, pensieroso "Il bambino come sta? È andato tutto bene?"
"Tuo figlio sta bene, tranquillo." lo rassicurò il giovane "Anche per lui è stata una giornataccia, quindi aveva bisogno di riposo. È di là con Astrid."
"Posso... posso vederlo?" chiese Moccicoso, esitante "Ovviamente quando sarà possibile... non voglio farli stancare..."
"Se te la senti di provare la protesi temporanea che ti ha costruito Skarakkio, possiamo andare di là, così lo vedi." suggerì Hiccup, mostrando una gamba di ferro pronta all'uso "Poi, appena possibile, vedo di costruirtene una migliore, sul modello della mia."
"Ehi, ragazzo! Vacci piano!" protestò scherzosamente il vecchio fabbro, aiutando Moccicoso a sistemarsi per potergli provare la protesi "Potrei offendermi!"
Hiccup sorrise e aiutò il cugino ad alzarsi. Sapeva bene come si stava sentendo in quel momento, ci era passato anche lui, l'unica differenza era che quando era successo a lui, al risveglio era presente solo Sdentato, nessuno lo aveva davvero preparato a ciò che gli era successo, mentre Moccicoso non era solo, c'erano loro ad aiutarlo.
Si mise al suo fianco, reggendolo per un braccio, mentre Bruta si sistemava all'altro lato e, un passo alla volta, zoppicarono verso la porta e uscirono, andando nella stanza dove stava Astrid.
La ragazza era a letto, stesa su un fianco, verso un piccolo involto di stoffa, su cui teneva una delle mani. Gli occhi erano chiusi e l'espressione era visibilmente stanca.
Hiccup fece sedere il cugino sulla poltrona accanto al letto e fece il giro dall'altra parte, scuotendo delicatamente la moglie, per svegliarla.
"Astrid, piccola, svegliati." disse, calmo "Moccicoso si è ripreso."
La bionda aprì gli occhi e lo fissò, infine si tirò su con cautela e si girò verso Moccicoso, mentre Hiccup prendeva, con delicatezza, l'involto tra le braccia e tornava dal cugino, mettendoglielo in braccio e spostando leggermente la tela che celava alla vista ciò che era contenuto.
Moccicoso restò incantato da ciò che vide: tanti capelli neri coprivano la testolina di un neonato minuscolo, incorniciandogli il visino paffuto. Il nasino era come quello di Astrid, come anche la boccuccia, su cui era poggiato un pugnetto. Il piccolo aprì gli occhi, rivolgendoli verso di lui, con curiosità; erano azzurri, di un azzurro ghiaccio, molto chiari, ma estremamente espressivi.
"Ha i tuoi occhi." ammise Astrid, sistemandosi meglio sul letto.
"Ha anche i miei capelli, ma il resto lo ha preso da te." disse il ragazzo, sorridendo e sfiorando un pugnetto con un dito, che venne afferrato e stretto dal piccolo "Ehi! che forza, piccoletto!" rise, per poi tornare serio e guardare Astrid "Che nome gli hai dato?"
"Hiccup Jorgen Jorgenson Hiccupson Quarto." rispose la donna "Lo so, è un po' lungo, ma se vogliamo che appartenga a entrambe le famiglie è giusto così. Così saprà che suo padre gli vuole bene e il suo padrino gli vuole altrettanto bene, tanto da adottarlo."
"Anche il suo nome, è il nome di entrambi." continuò Moccicoso, rivolgendosi nuovamente al figlio "Sei destinato a grandi cose, piccoletto." poi si voltò verso Testa Bruta, attirandola a sé e carezzandole la pancia "E sicuramente anche il tuo fratellino lo sarà."
La giovane lo lasciò fare, abbassandosi per posargli un bacio sulle labbra, mentre Hiccup prendeva di nuovo in consegna il bambino e lo cullò, coccolandolo. Astrid lo guardò per un attimo, per poi tornare a rivolgersi all'ex marito.
"Moccicoso, come stai?" chiese "Eri ridotto male ieri..."
"Io... non lo so..." ammise il moro "Suppongo che mi ci abituerò, ma mi fa strano non vedermi più la gamba destra... inoltre ho ancora dolori dappertutto."
"Mi dispiace..." si scusò la bionda "È tutta colpa mia... se fossi stata più attenta... in realtà tutto quello che è successo l'ultimo anno è colpa mia, a partire dall'incidente di Hiccup con i Respirofumoso, otto mesi fa... e anche il matrimonio, e il divorzio."
"Astrid, ne abbiamo già parlato..." la fermò Hiccup, siedendosi sul letto e continuando a coccolare il figlioccio "Non devi colpevolizzarti, è passato. Ora pensiamo al futuro."
"Ma io..." cercò di obiettare Astrid, ma il marito la fermò, facendole una carezza.
Nello stesso momento, Testa Bruta si avvicinò, per guardare meglio il bambino, che allungò la manina verso di lei, facendo un verso curioso.
"Ehi, ciao, bello!" lo salutò, sorridendo "Sono la moglie del tuo papà, e presto ti darò un fratellino. Sai una cosa, piccoletto? Sei proprio bello, hai preso tutto da tuo padre!"
Il bambino fece un altro verso che sembrò di timidezza e si guardò intorno, fermandosi su tutti i suoi genitori, sia biologici che acquisiti. Hiccup sorrise e gli baciò la fronte, restituendolo poi alla madre.
"Comunque, Astrid, pensa a questo: dai tuoi errori è comunque uscito qualcosa di buono, e lo stai tenendo ora tra le braccia." la rassicurò, mentre lei afferrava meglio il figlio e se lo attaccava al seno, per dargli da mangiare.
Lo osservò, mentre lui poppava tranquillo. Hiccup aveva ragione: suo figlio era la cosa più bella nata da quell'anno di grandi errori.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar