Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Rebbecoc    08/03/2015    1 recensioni
Nivis ha la mamma australiana, il papà francese e un nome di merda, che solo lo scorso anno ha capito cosa significa.
May, un paio di cuffiette sempre sbattute nelle orecchie, che se ci sente ancora è solo un miracolo.
Ian parla poco, però ride, ride sempre, che basta ridere e nessuno fa domande.
Dylan è la gemella di Ian, c'ha il nome da maschio e un paio di tette che i ragazzini della sue età ci si segano sopra.
Jackson ormai è solo Jay, che se non smette con le canne, arriva giusto al prossimo anno.
Sarà che a sedici anni ti fa schifo tutto.
Sarà che, anche se qualcosa che ancora non odi ci sta, te lo fai stare sulle palle per forza.
E sarà pure che effettivamente Denver è una città di merda.
Ma questi qua volevano andarsene via, col primo aereo, pure quello delle tre di notte, che tanto, là, per loro, non ci stava niente.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
6. Faccende di cuore.
 
 
 
 
'Allora sicure che sto bene?' chiede ansiosa, lisciandosi i jeans blu scuri a vita alta, nei quali è infilata una camicetta bianca di raso, sotto alla quale traspare il reggiseno blu.
'Stai benissimo!' le ripete entusiasta Nix, 'ché non l'aveva mai vista May vestirsi così bene.
'Se lo chiedi un'altra volta giuro che ti brucio quei tuoi bei capelli lilla' Dylan e la delicatezza di un camionista texano.
'Ignorala' continua Nivis prendendo la riccia per un braccio e facendola sedere davanti allo specchio da toletta che ha in camera.
'Ora D ti sistema i capelli e io ti trucco okay?'
'Cosa? No no, nessuno aveva parlato di tru-'
'Oh e chiudi quella bocca' la interrompe la mora 'Stasera ci sarà anche Clary, no?'continua.
'Si, e noi vogliamo farle vedere cosa si è persa!' aggiunge con un sorrisino da perfetta stronza la bionda che è intenta a scegliere le scarpe.
'Tacchi o non?' Si rivolge poi alle amiche.
La guardano entrambe.
Ha i capelli raccolti in una treccia laterale da cui fuoriescono diverse ciocche bionde, che però sembrano trovarsi perfettamente al loro posto. Indossa un top nero che le copre solo la fascia del seno, lasciando scoperte strisce orizzontali di pelle nuda sulla schiena. Sotto porta una gonna attillata a vita alta che compensa la poca lunghezza del top, partendo da poco sopra l'ombelico e finendo, però, poco più sopra di metà coscia. Le gambe nude.
May si chiede se non avrà freddo.
Dylan invece 'Le decoltè nere, assolutamente' risponde per poi riconcentrarsi sui capelli della tinta. Glieli pettina incurante del fatto che siano ricci e li tira su in una coda altissima. Poi prende un ulteriore elastico e, in un modo in cui May non sarebbe mai capace, forma un bellissimo chignon. Sistema tutto con un po' di gel e di lacca, lasciando però fuori la frangia laterale rigorosamente piastrata.
'Oh Dyli sei una maga! E tu May sei uno schianto!'
'Wow, Nix ha ragione, ora finisco di prepararmi mentre lei ti trucca e poi chiamo gli altri, okay?' chiede ricevendo un assenso da parte di entrambe le amiche.
Alle otto in punto sono pronte e aspettano solo che Jay è Ian le passino a prendere.
Dylan alla fine ha optato per un vestito lilla scollato sul davanti e poco più corto della gonna di Nivis, anche questo attillato, un paio di tacchi bianchi ai piedi, un filo di matita nera, gloss rosa e capelli sciolti.
Per quanto riguarda le altre due il trucco è lo stesso, solo che Nix ha optato per il rossetto rosso scuro, mentre May per rosa, quasi carne, che però le risalta la forma delle labbra.
Alle otto e ventidue finalmente suonano alla porta, così le ragazze prendono le rispettive borse e giacche per poi scendere al piano inferiore.
È Dylan ad aprire la porta 'chè la proprietaria di casa doveva chiamare i genitori per avvertirli che al loro ritorno non le avrebbero trovate a casa.
Spalanca la porta e il cuore le perde un battito.
Davanti a lei un meraviglioso Jay in skinny neri, maglia bianca e giacca elegante nera le sorride squadrandola dalla testa ai piedi.
Le si avvicina e, non lo sa il perché, però solo quando 'Sei uno schianto tesoro' esce dalle labbra del biondo che sono poggiate sulla sua guancia, butta fuori il respiro che non si era accorta di star trattenendo.
Gli sorride, buttandoglisi letteralmente addosso.
'Mi sei mancato' gli sussurra sulle labbra, rubandogli un casto e veloce bacio che non sfugge agli occhi di May.
Quest'ultima esce seguita dalla bionda ed entrambe si avvicinano a Jay per salutarlo.
'Porca puttana' la bocca spalancata e gli occhi che ridono.
Le ragazze sorridono e 'Come se non avessi mai visto una figa' dice la tinta dandogli una spinta amichevole per poi abbracciarlo.
'Ma noi siamo delle visioni celesti che non gli ricapiterà più di vedere in tutta la sua vita' fa Nivis con finto fare altezzoso, facendo ridere tutti compreso il biondo su cui poi si fionda.
'Ehi scricciolo! Sei diventata una piuma, quasi non ti sento' scherza Jay che prontamente la afferra per i fianchi.
Nivis gli sorride, ma all'amico non scappa quel barlume ti terrore che per un attimo si è impossessato dello sguardo divertito della bionda. Non sa perché, ma non ha una bella sensazione.
'Ma mio fratello?' è Dylan ha risvegliarlo dai suoi pensieri.
Mette giù Nix e si gira verso la strada. L'auto di Ian non c'è.
'Ma che caz-'
'Jay ma come sei arrivato?' gli chiede May con un sopracciglio alzato.
Il biondo continua a guardarsi intorno poi si rigira verso le ragazze che lo stanno incenerendo con lo sguardo.
'Cristo sono già le otto e mezza! Dove cazzo è Ian?' ma non fa in tempo a finire la frase che due mani le si parano sopra gli occhi.
Che sia Ian è più che scontato, visto che il resto del gruppo era tutto avanti a lei e che lui è l'unico a mancare all'appello. Eppure l'odore che sente non è il solito profumo che indossa il moro, è differente, non sa di Ian.
Si toglie le mani dal viso e si gira per vedere chi le stesse dietro, stranamente tesa.
La tensione svanisce immediatamente, appena una chioma color carota le si para di fronte.
'Trav!' Esclama abbracciandolo. 'Che ci fai qua?'
'Ehi!' ricambia l'abbraccio della bionda poi 'Be' ho incontrato questi due da Mitch circa una mezz'ora fa e gli ho scroccato un passaggio, andiamo alla stessa festa e la mia Jenna è dal meccanico' continua.
'Oooookay. Non so se sia più strano il fatto che voi due vi abbracciate o che tu abbia dato un nome alla tua macchina, ma... Ian dov'è?' Chiede Dylan forse un po' troppo irritata perché Jay la guarda storto.
'Ah andava un attimo a fare benzina, ora torna' risponde il rosso avvicinandosi alla mora e posandole un bacio sulla guancia come saluto, tutto sotto lo sguardo duro di Jay.
Saluta May allo stesso modo, come se fosse naturale, ma il risultato è tutto il contrario.
Il suono di un clacson mette fine a quell'attimo imbarazzante e un bellissimo Ian scende dalla macchina accostata di fronte al marciapiede.
Saluta la gemella e May aprendogli la portiera e complimentandosi per il loro aspetto, poi ride all'imprecazione di Jay nei suo confronti.
Quando Nix arriva alla macchina, dopo aver chiuso casa, sono tutti già sistemati nei sedili posteriori, l'unico fuori è Ian che la guarda avvicinarsi.
La sta squadrando per bene, Nivis se lo sente, pure se è buio e non riesce a vedere bene il viso del moro.
Appena arriva al marciapiede trova un Ian che se la sta mangiando con gli occhi, ha un sorriso stampato sul viso ma non appena la bionda gli si fa un po' più vicina, si morde inconsciamente il labbro inferiore, nel punto in cui si trova la cicatrice.
'Bimba sei.. sei davvero bellissima' si complimenta, poggiandole le mani sui fianchi.
Arrossisce e china il capo per non darlo a vedere, 'ché lei non arrossisce mai.
Poi gli sorride e 'Mi piaci anche tu stasera, Hale'.
A quell'affermazione gli si ferma il cuore per un attimo e poi riprende a battere più veloce di prima.
Il ragazzo le fa un occhiolino, poi le lascia un bacio fra i capelli e la invita ad entrare in macchina.
È anche per questo che Ian le piace così tanto: è l'unico a baciarle la testa o la fronte. E può sembrare un'emerita cazzata, eppure Nivis non può fare a meno di pensare a quanto sia dolce 'sta cosa.
Il viaggio in macchina è tranquillo e divertente.
Parlano, ridono alle stupide battute di Jay, e ascoltano buona musica 'ché il Kinie non è proprio dietro l'angolo.
Manca poco più di un quarto d'ora alla loro destinazione quando May si sporge in avanti, verso la radio, per alzare al massimo il volume 'ché 'Porca troia questa la stavo sentendo la prima volta che mi sono scopata una ragazza!' a quell'affermazione scoppiano tutti a ridere, eppure May era serissima.
Quando capisce di quale canzone si tratta la bionda si gira verso i sedili di dietro e 'No, non ci credo' guarda la tinta a bocca aperta 'Ti sei fatta Joyce ascoltando i Maroon5?'
'Ehi son un bel gruppo'
'E Adam Levine inspira' il commento pervertito di Dylan non poteva certo mancare.
'Si ma la canzone è vecchissima' aggiunge Travis.
Beauty queen of only eighteen
She had some truble with herself
Ian guarda la bionda che ha iniziato a cantare e le sorride, 'ché lei lo stava già guardando.
He was always there to help her
She always belonged to someone else
Stranamente le parole che intona gli sembrano parlare proprio della sua situazione e sente una morsa attanagliargli lo stomaco.
Ma poi la mano di Nix è sulla sua gamba mentre quegli occhioni grigi lo guardano sorridendo e torna tutto a posto, pure se ora è il cuore che quasi gli pesa.
I drove for miles and miles
And wound up at your door
Continua la bionda, stringendo gli occhi e alzando la voce.
I've had you so many times but somehow
I want more
Di nuovo il turno del moro, che canta più forte a sua volta.
Poi iniziano insieme, e Ian distoglie un attimo lo sguardo dalla strada per rivolgerlo a Nivis che gli sorride.
I don't mind spending everyday
Out on your corner in the pouring rain
Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
May li guarda sognante, sorridendo inconsciamente. Non può far a meno di pensare a quanto siano dolci mentre cantino insieme.
O in generale.
A quanto sia dolci e basta.
Dovrebbe creare un loro fan club e magari trovargli anche un nome da ship.
Nixian? Ianis? Ci avrebbe pensato su.
And she will be loved
And she will be loved
Jay fischia, e gli altri battono le mani 'ché non pensavano che il ritornello gli riuscisse, non così bene almeno.
I due cantanti ridono e smettono di cantare. La mano di Nix, però, rimane lì a toccare il ginocchio del moro, disegnando cerci immaginari con i pollice.
Il più grande sembra l'unico ad essersene accorto 'ché May è tutta presa a guardare fuori dal finestrino e Jay a fissare le tette di Dylan che sta cercando di parlargli seriamente.
E sarà che la bionda, l'altro giorno, era tutta preoccupata per il moro.
Sarà che lo ha visto il modo in cui lui la guardava mentre si salutavano.
Sarà pure che c'ha qualche anno in più di esperienza, ma non gli ci vuole molto per tirare le somme.
Stranamente, però, il risultato non gli piace molto.
 
 
 
 
 
 
 
'Cazzo, ma la vuoi piantare?'
'Oh, dico smettila!'
'Cristo Dylan basta!'
Jackson continua a parlare, o meglio, urlare a causa della musica, a due centimetri dal volto della mora, ma questa sembra assente.
Per questo, stanco, le blocca il polso e le toglie con poco grazia l'ennesimo bicchiere di, solo dio sa, quale intruglio dalle mani.
Dylan finalmente lo guarda negli occhi.
'Ei tesoro, dov'eri finito?' gli chiede poi, con la bocca impastata a causa del troppo alcol e un strano sorriso sulla faccia.
E quel nomignolo dovrebbe farlo sciogliere, o almeno sorridere, ma ha l'effetto opposto 'ché Dylan sta facendo come suo solito.
'Ma la vuoi smettere?' sputa duro.
La ragazza non sembra aver percepito la sua rabbia 'Che c'é? E bevi un po' anche te, dai!' esclama alzando le braccia in aria 'Un altro!'
Jay sente di star per scoppiare. È sicuro che se rimane un altro minuto qui dentro spacca la faccia a qualcuno. Un viso stranamente gli compare in mente, potrebbe essere un'idea.
Così fa per andarsene ma, il suo senso di colpa del cazzo, lo fa tornare al bancone, dov'era prima 'ché mica può lasciare quella demente là, da sola per giunta.
Le prende il braccio e la trascina, letteralmente perché Dylan non sembra essere in grado di camminare, fuori dal locale fino dentro la macchina di Ian.
'Ei ma io dovevo finire il mio drink' piagnucola la mora, sistemandosi in posizione fetale sul sedile del passeggero. 
E il biondo è incazzato nero, davvero, quasi non ci vede più per la rabbia, 'ché vedere Dylan in queste condizioni, per uno che non è lui per di più , lo fa impazzire.
Eppure più la guarda e più l'unica cosa che gli passe per la mente è quanto sia bella, anche così rannicchiata sul sedile, con i capelli spettinati e il trucco nero sparso malamente intorno agli occhi.
Gli pare così indifesa che quasi non sembrerebbe Dylan, quella che ne fotte di tutti e che infila la parola 'cazzo' in quasi ogni sua fottuta frase 'ché 'Cazzo sta bene con tutto. E che cazzo.'
Il respiro le si regolarizza e diventa sempre più profondo, probabilmente già dorme e l'orologio digitale sopra la radio segna l'una e tre quarti del mattino.
Vorrebbe urlargli contro, 'ché vederla ridursi così solo perché Travis stasera ha avuto occhi solamente per Nix, gli fa sentire proprio un male fisico. 
'Ché lui già non la vorrebbe vedere in queste condizioni, poi se pensa che il motivo è anche quel coglione, il cuore quasi gli si spezza.
Le poggia una mano sul volto, sistemando i lunghi capelli neri dietro l'orecchio, e le carezza la guancia 'ché il bisogno di sfiorarla è troppo forte.
Non accende neanche la radio, vuole sentire il silenzio, mentre continua a disegnare cerchi immaginari con il pollice sulla guancia rosea di lei.
Ripercorre tutta la serata con la mente, chiude anche lui gli occhi.
La musica forte che copre le risate.
May che lo costringe a ballare.
Ian che si fionda al bancone neanche entrati.
Dylan e Travis che li raggiungono in pista, per mano. Un colpo al cuore.
Nivis che ride al bancone con la Williams, quella con il bel culo del corso di calcolo.
May che continua a sparare cazzate, a cui lui ride.
Dopo succede tutto nel giro di un minuto.
Ian inizia a parlare con Sam Bel Culo, manco due minuti dopo gli ha messo la lingua in gola, a quanto pare Nix aveva ragione, May non aveva speranze.
Nivis si fionda in pista e inizia a ballare con il rosso standogli vicina, troppo vicina.
Dylan si allontana verso il bancone e non si gira quando Jay cerca di fermarla. Un altro colpo.
May sta palpando una castana, Clary crede.
Una sconosciuta gli si struscia addosso.
Ian e Sam sono ai divanetti, lei su di lui, riesce a vedergli le lingue che si incontrano.
Nivis infila le mani sotto la maglia del più grande e questo si impossessa del suo collo.
Dylan ride toccando il braccio di Gabe, quello della scorsa volta, sta già al quinto bicchiere. Di nuovo un colpo al cuore.
La tipa continua a strusciarglisi addosso al cazzo.
May è sparita.
Ian sta salendo con Bel Culo.
Nivis sta facendo fare al rosso tutto quello che vuole.
Dylan li guarda e manda giù l'ennesimo bicchiere.
Apre gli occhi di colpo. Sono le due del mattino.
Gli manca quasi il respiro, si gira e vede Dylan che dorme serena, tutta rannicchiata.
Sente un dolore fisico, proprio in mezzo al petto. Fa un male cane, come se mille spille gli stessero trafiggendo il cuore.
Ricomincia ad accarezzarle la guancia, poi le posa un bacio sulle labbra, quasi impercettibile.
La guarda e pensa a quanto lei sia bella e quanto lui coglione.
Di nuovo una fitta in mezzo al petto.
C'è un silenzio surreale, fa paura, non si sente neanche più la musica in lontananza.
Forse è questo il rumore che fa un cuore quando si spezza, pensa.
 
 
 
 
 
 
'Em.. Allora ti chiamo' dice rinfilandosi i suoi skinny e avviandosi verso la porta.
È quasi fuori quando 'Ma non hai il mio numero' risponde.. Sam? No aspetta quella gli ha fatto solo un pompino. Hope? No quella si strusciava e basta, l'ha pisciata quasi subito. Betty? Mizzy? Lizzie!
'Ho le mie risorse, tranquilla Liz! urla 'ché ormai ha richiuso la porta.
'È Linda!' Sente strillare mentre sta già scendendo le scale.
Allora chi cazzo è Lizzie?
Appena è al piano terra si fionda, letteralmente, al bancone del bar. Ha decisamente bisogno di più alcol. Il primo bicchiere lo butta giù tutto d'un fiato, manco fosse acqua fresca. E così fa anche con il secondo.
Poi May lo raggiunge 'Ma dove sei stato? Sei scomparso ad inizio serata e non ti ha visto più nessuno!' Urla perché la musica è davvero esagerata.
Si guarda intorno, la sta cercando.
Risponde alla tinta con un semplice 'Con una ragazza' alzando le spalle e continuando a rivolgere lo sguardo alla pista. Lei non c'è però.
Sente May sbuffare, poi 'Una? Oltre che scopartela te la sei pure sposata, ci ha fatto due figli, una casa, un cane, un gatto e magari pure il pesce rosso!' strilla.
Ian ride.
'Porca troia sei scomparso tipo quattro ore e mezza fa!' continua, ma che gli prende?
'Okay forse erano un paio' poi ride di nuovo e 'O quattro' aggiunge ordinando un altro drink.
May lo sta fissando, e se uno sguardo potesse uccidere, ora lui saprebbe sicuramente stecchito.
Non capisce perché la rossa-ormai lilla- se la prenda così tanto, così glielo chiede 'ché quando beve stranamente gli viene voglia di parlare.
'Oh ma che ti prende?'
'Me lo stai davvero chiedendo?'
'No May sto parlando con il mio amico Bob, è invisibile, ora ti sta guardando le tette' dice serio.
Silenzio.
'Cristo May scherzo! Certo che parlo con te!' Ride e si porta il bicchiere alle labbra.
La ragazza lo fulmina una seconda volta e gli toglie il bicchiere dalle mani.
'Mi prende che sei un coglione! Ecco cosa Ian.' urla di nuovo.
Il moro sembra non aver ascoltato neanche una parola uscita dalla bocca della sua amica 'ché l'alcol oltre a fargli venir voglia di parlare gli procura anche un deficit dell'attenzione, a quanto pare.
'Dov'è mia sorella?' Le chiede infatti, guardandosi di nuovo in giro. Anche se la sorella è l'ultima persona che ha in mente ora.
May davvero non sa cosa la tenga dal spaccargli la faccia 'L'ho vista uscire con Jay neanche cinque minuti fa.'
'Ah' è l'unica cosa che dice il moro. Continua a squadrare la sala. Di Nivis neanche l'ombra.
'Avanti perché non me lo chiedi, lo so che muori dalla voglia di farlo' Ian si gira finalmente per guardarla. Ha gli occhi leggermente arrossati, ma non pensa abbia fumato, forse è solo la stanchezza. Il rossetto ormai è scomparso del tutto, si sarà limonata anche lei qualcuna?
Muore dalla voglia di sapere dove sia la bionda, la sua bionda, ed il fatto che anche Travis non si veda nel locale non lo tranquillizza affatto.
Però non dice nulla, fa finta di niente, pure se sta quasi per spaccare il bicchiere che tiene in mano, 'chè , non lo sa il perché, ma non gliela vuole dare questa soddisfazione a May.
'Allora sta Clary, l'hai trovata?' dice invece, sempre rivolto alla tinta.
Questa stringe le labbra in una piccola unica linea, poi sbuffa.
'Si, ci ho limonato, qualche strusciata' risponde alzando gli occhi al cielo, sta sera Ian gli da realmente sui nervi, lo prenderebbe a schiaffi.
'Poi però sono dovuta andare da Nix e l'ho lasciata da sola lei' continua dura.
Lui alza lo sguardo dal suo bicchiere 'chè a quel nome gli è impossibile non farlo. 
May la vede quella preoccupazione negli occhi del moro, ma non ha intenzione di dire nulla se non è lui a chiedere, 'ché va bene voler cercare di dimenticare Nivis, ma così è troppo, anche per Ian.
'Ché se non ci pensavo io chi lo faceva eh?' dice ancora, non urla più però 'ché sembrano essersi isolati da tutto.
L'amico la guarda in silenzio, vuole che continui.
Si sente tremendamente in colpa. Forse l'universo cel'ha con lui, una volta che cerca di fregarsene di Nix -cosa non riuscita, tra l'altro- deve essere proprio la volta in cui le succede qualcosa, e che cazzo!
'Chi ci pensava? Dylan che era ubriaca già prima che tu sparissi? O Jay che si è strusciato tutto il tempo con una? Be' lui almeno ha pensato a Dylan e l'ha portata via. Tu che hai fatto, eh Ian? Non ti sei preoccupato neanche di tua sorella. Sei scomparso, hai fatto i tuoi comodi e poi sei tornato' le parole gli escono a fiumi, neanche se ne rende conto, forse è colpa dell'alcol mischiato alla rabbia che ha in circolo.
Ian non sa che dire, ed è vero che è uno di poche parole e che anche se ha bevuto non è comunque un tipo adatto a lunghe conversazioni, ma una risposta cel' ha sempre avuta per tutto. Non c'è mai rimasto senza parole. Eppure non gliene esce neanche una 'ché lo sa, May ha ragione.
Quest'ultima di litigare non ne ha proprio voglia quindi decide di fermarsi, sennò poi potrebbe pentirsene.
Passano così un minuto a guardarsi in silenzio, poi 'E Travis, che mi dici di lui eh? Lui che ha fatto?'
'Senti Ian vaffanculo' e lo lascia lì, girandosi e uscendo dalla porta principale.
Aspetta un momento, poi la rincorre fino a fuori. La raggiunge e le afferra un braccio.
'Scusa, okay? Scusa!' Inizia. 'Ora però dimmi cosa cazzo ha e dove cazzo sta Nivis?' Quasi la supplica.
May gli tirerebbe uno schiaffo se si trattasse di qualcun altro probabilmente, ma è Ian, e lo sa che sta passando a causa della bionda, solo che non si rende conto di cosa ha fatto lui a lei, questa sera.
'Hai presente la tua bella idea di divertirti fregandotene di lei?' le chiede la tinta, con la voce ancora un po' irritata.
Il moro annuisce e le fa cenno di andare al dunque.
'Be' forse non era una così bella idea. Tu ti sei limonato la Williams mentre ti stava accanto, così si è fiondata da Travis 'ché non è stupida e se ne è accorta anche lei di come gli sta sotto quello' la mascella di Ian guizza e le mani si serrano a pugno.
'Tu lasciavi che quella si strusciasse in maniera oscena addosso a te mentre gli infilavi la lingua in gola, e lei lasciava Trav fare quello che voleva' dice guardando per terra.
'Però Ian te non l'hai visto cazzo! Non l'hai visto che lei guardava te tutto il tempo, sperava ti girassi a guardarla, andassi da quel coglione di James e glielo levassi di dosso sostituendoti a lui. Però tu non hai fatto niente di tutto ciò e, te lo giuro, nei suoi occhi si leggeva chiaramente delusione' continua sempre May con voce triste.
'Cazzo smettila! Dimmi dove sta e basta! May, cristo!' Ian non ce la fa più, potrebbe quasi piangere.
Si sente schifosamente in colpa, ed il senso di colpa è l'unico sentimento che non ha mai saputo gestire.
'È andata via con Trav e Gabe, non lo so dove l'hanno portata. Ho paura, James è un tipo a posto ma lo sanno tut-'
'Non era fatto sta sera però, vero?' La interrompe 'ché non ce la fa, sente il petto esplodergli. 'Vero May?' Ora sta urlando.
La ragazza rimane in silenzio e abbassa lo sguardo.
Quando lo rialza ha gli occhi colmi di lacrime e le parole le escono in singhiozzi 'Io.. Io ho provato..a...a dirgli di no-non farlo ma... Non m-mi.. Hanno dato a-ascolto e..e'
Un suono sordo. Poi le nocche della mano sinistra di Ian che sanguinano copiose.
'Hanno? May cazzo! Dimmi che Nivis non ha toccato quella roba! Cazzo May dimmelo!' È decisamente fuori di sé.
La tinta ha quasi paura.
'Non posso' sussurra poi 'Lo ha fatto' e il pianto scoppia definitivamente, in modo isterico, tanto che Ian cerca di riprendersi e l'abbraccia per farla tranquillizzare.
Sente un dolore fisico, proprio all'altezza della sterno e lo stomaco gli si sta rivoltando più volte, manco fosse una centrifuga.
Il cuore gli batte fortissimo, sembra quasi voglia uscirgli dal petto.
E forse succede davvero, 'ché quando chiude gli occhi e vede il volto di Nivis, il cuore non se lo sente più.
 
 
 
 
 
Leggera. Ecco come si sente in questo momento, leggera.
Sta vagando per delle scale: prima sale qualche gradino, poi riscende e poi sale di nuovo.
Inspiegabilmente le sembra la cosa più divertente del mondo.
Mentre si muove su e giù per gli scalini, sente le gambe molli e le gira tutto in una maniera sconcertante. Però ride, ché diavolo, si sente come una farfalla. 
Anzi come un fiocco di neve, le si addice di più.
Ride e sente il suono della sua risata rimbombare per tutta la tromba delle scale.
Poi poggia male un piede e cade rovinosamente a terra.
Il dolore non lo sente, non sente nulla, manco più la leggerezza, solo il cuore che le batte forte, forse per lo spavento.
Rimane così, sul pavimento, per non sa quanto ché quel non sentir nulla la sfinisce, le toglie tutte le forze.
Pian piano i muri sembrano stringerglisi addosso, si sente sprofondare e le manca il respiro. Fa fatica ad inalare aria e sente dei brividi gelidi lungo tutto il corpo.
Improvvisamente si blocca tutto, così, in un secondo, talmente all'improvviso che pensa gli si sia bloccato pure il cuore ché non lo sente battere più.
Riprende a respirare regolarmente, o quasi.
Però sente un fischio che le trapana le orecchie, fino ad insinuarglisi nella testa, facendole sentire dolore. Si porta le mani alle tempie e le spinge con forza, ma niente, il fischio non scompare.
Urla 'ché è sicura le uscirà il sangue dalle orecchie se non lo fa smettere.
Si prende la testa fra le mani e inizia a scuoterla. Piange a causa del dolore che sta diventando insopportabile.
Poi nulla, sparisce. Di colpo.
Smette di stringersi la testa con le mani, e appena lo fa si sente chiamare.
Si gira ma non vede nessuno.
Sente delle risate, poi l'immagine di Ian che bacia avidamente una ragazza, mettendole le mani ovunque.
Stringe forte gli occhi, come a volerla scacciare via. Ci riesce, ma poi la voce torna.
È familiare. Sembra proprio quella di Ian, ma c'ha qualcosa di strano, di più inquietante. Le fa rizzare i peli delle braccia.
Ha paura, così si attacca ancora di più addosso al muro, urlando a quella voce di smetterla, ma più lo fa e più questa diventa più forte e più grave.
Si alza ché quel posto le sta facendo mancare il respiro.
Le gambe le tremano ancora e la stanza non gira meno di prima, ma ha bisogno di aria così inizia a salire rampa dopo rampa fino ad arrivare all'ultimo pianerottolo su cui si trova una grande porta, rossa crede, ma non è sicura vede tutto leggermente più roseo del solito.
La apre e appena sente il freddo pungerle la pelle, torna di nuovo a respirare bene.
La voce cessa.
Attraversa completamente il grande uscio e si ritrova su un terrazzo, totalmente vuoto eccetto per una poltrona tutta rovinata e un'ombrellone piantato nel cemento del pavimento.
Si guarda intorno e la luna sta quasi per lasciare il cielo, che ormai è di un colore azzurro e non più blu scuro, quasi nero, tipico dei cieli notturni di Denver.
Si accascia sulla poltrona e cerca di concentrarsi su qualcosa che non sia il freddo che la sta investendo.
Chiude gli occhi e la serata appena passata le ritorno in mente in brevi flash sconnessi fra loro.
Ian che si struscia con una al Kinie.
Poi Trav che si impossessa del suo collo, succhiandolo e leccandolo.
Istintivamente si porta una mano alla base del collo, vicino la clavicola sporgente e tasta il punto dolente dove, ora, crede si sia formato un bel livido.
Le fa schifo. È così sbagliato. Non vuole essere marchiata da labbra che non siano quelle del moro.
Lei si fa schifo. È lei ad essere sbagliata.
Graffia la sua stessa pelle, sopra quella macchia che vuole scompaia.
Ha talmente freddo che quel gesto, che le reca un calore pulsante sul collo, quasi le sembra piacevole.
Poi un altro frammento della serata.
Le mani di Travis sono dovunque, non le lasciano scampo.
Una lacrima le riga la guancia, ché non voleva arrivare così in basso.
Una soffiata di vento gelido la investe nuovamente e la voce ricomincia.
Un sussurro incomprensibile che però sembra assordante.
Si prende i capelli nella mani, tirandoli forte alla base.
Nulla, la voce persiste. Non c'è nulla che la faccia sparire.
Nivis inizia a piangere, le lacrime le scendono copiose sul viso pallido, mentre la viste le si appanna. Sente le piccole goccioline salate asciugarglisi sulle guance, recandole ancora più freddo.
Si accascia sulla poltrona, portandosi le ginocchia al petto, disperatamente in cerca di calore. Continua a piangere e appoggia la fronte sulle proprie ginocchia.
La voce continua, non le lascia mai la mente. Le sussurra cose che a malapena riesce a capire, ma non riesce a degli un senso.
Più si sforza di cacciarla più questa aumenta. E forse, dopo anni, ha di nuovo paura.
Poi la voce di Kurt che infrange quel morboso chiacchiericcio nella sua testa. Apre gli occhi di scatto e realizza che è il suo cellulare che sta squillando. Lo trova nel reggiseno e risponde alla svelta.
'NIVIS, GRAZIE AL CIELO, DIVE SEI?' È la voce che la tormenta, è iniziata di nuovo, sta volta però, riesce a comprenderla bene.
Non risponde ché le parole le muoiono tutte in gola.
'NIVIS, CRISTO RISPONDI! STAI BENE?DOVE SEI TI VENIAMO A PRENDERE!' Trema, la stanno venendo a prendere. Le lacrime ricominciano a rigarle le guance, fino a finirle in bocca. Continua a stare in silenzio gli unici suoni che riesce ad emettere sono quelli di chi cerca di trattenere un pianto, invano.
Dall'altro lato della cornetta si sentono rumori sconnessi, fastidiosi.
Poi 'NIX' La chiama un voce differente.
'Ei piccola, no, non piangere. Andrà tutto bene, okay? Te lo prometto.' Continua, e ora si tranquillizza ché quella voce e quel nomignolo li avrebbe riconosciuti anche in una folla urlante. 
Fa un respiro profondo, tira su con il naso e 'J-Jay' è l'unica parola che riesce ad uscire dalla sue labbra.
'Si piccola, sono io. Stai bene?' la voce è premurosa, ma alla bionda non sfugge quella punta di tensione che l'amico si sta sforzando di nascondere.
Ora ricorda.
La stanno cercando perché ha lasciato il Kinie con Gabe e Travis dopo aver ingoiato quelle pastiglie. Però non lo sa dove si trova, ché Trav le stava troppo addosso mentre erano in macchina per riuscire a capire dove stessero andando. Ora capisce perché sono così ansiosi, la staranno cercando da chissà quanto.
Una morsa le attanaglia lo stomaco, è solo colpa sua.
Riprende a piangere mentre 'Piccola, stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?' ripete Jay dall'altro capo.
'Non n-non lo s-so' singhiozza silenziosamente.
'Ei, no no smettila di piangere, ora ci sono io. Riesci a dirmi dove sei?'
Si strofina bene gli occhi, ché le lacrime le offuscano la vista. Si alza e un giramento di testa la obbliga a tornare seduta.
'Non lo so' piagnucola. 'Qui gira tutto.'
Sente qualche imprecazione del biondo poi 'Piccola, devi riuscire a dirmi dove sei, capito? Cerca qualche particolare, sforzati per favore, così vengo a prenderti' continua sempre con dolcezza ma questa volta quasi implorante, con la voce leggermente rotta.
Fa un respiro profondo e si alza lentamente in piedi. Va verso il bordo del terrazzo, riesce a vedere la strada. Il sole sta per sorgere ed il cielo è di un celeste intenso.
Celeste. Il cuore le fa una capriola.
'C-c'è un negoz-zio di fiori' si sforza a dire.
'Brava, bravissima!' riprende Jay più speranzoso, poi 'Riesci a vedere come si chiama? Piccola sforzati dai' continua.
Affina gli occhi per cercare di leggere l'insegna sul negozio colorato 'Marcy's Garden' c'è scritto.
Si sbriga a dirlo al biondo che dopo qualche minuto di silenzio le risponde con un 'Grazie al cielo! Tra dieci minuti sono lì' chiudendo la chiamata.
Dodici minuti dopo il telefono riprende a squillare, svegliandola.
'Jay' risponde.
'Ei piccola, siamo davanti al negozio, dove sei tu?' Le chiede ansioso.
Ma lei percepisce solo quel 'siamo' ché la fa agitare.
'Siamo?' Chiede infatti. 'No!' Strilla. 'Solo tu! Vieni solo tu!'
Silenzio, poi un respiro profondo e dopo 'Okay, nessun problema, tranquilla, vengo solo io'
'Cosa? No! Voglio vederla!'
'Jay cristo, siamo preoccupati anche noi!'
'Io vengo lo stesso.' Sente della voci lontane che vengono zittite poi dal più grande.
'Nivis, tranquilla piccola, vengo solo io. Dimmi dove sei' la tranquillizza.
Si guarda intorno, dove sta?
'Non lo so' comincia incerta 'Sono su un terrazzo.'
La telefonata si interrompe.
 
 
 
 
 
 
Quando May entra nella camera di Ian, Nix è ancora sotto le coperte che dorme. Il moro le siede accanto, su una poltroncina nera, è tutto storto, si è addormentato anche lui.
Però la mano della bionda mica l'ha lasciata.
La tinta sorride 'ché non può farci nulla, più li vede e più non può far a meno di pensare a quanto siano fatti per stare insieme.
Eppure l'universo non sembra pensarla come lei, ché ogni volta in cui fanno qualche passo avanti succede sempre una disgrazia che li fa regredire immediatamente.
È mezzogiorno e si trovano tutti a casa di Jay, l'unica che questa mattina era libera per poterli ospitare.
Ha già chiamato Dianne e Gerome per fargli sapere del loro cambio di programma e le domande sono state davvero poche 'ché Nivis sembra fermarsi spesso a casa del biondo.
Dopo aver trovato Nix su quel terrazzo in stato confusionale sono corsi a casa di Jackson perché al pronto soccorso avrebbero chiamato i genitori di tutti, compresi i suoi.
Tornati a casa, però nessuno riusciva prendere sonno, così si sono ritrovati tutti e quattro a fissare la bionda mentre dormiva, in rigoroso silenzio, finché, verso le nove Dylan non è crollata e Jay l'ha portata nella sua camera, scomparendo anche lui.
Lei era rimasta nella stanza di Kate insieme ad Ian. Quest'ultimo non aveva lasciato la mano della bionda neanche un secondo da quando si era addormentata.
Li guarda nuovamente e, a parte la scomoda posizione in cui il moro sta dormendo, non è cambiato molto da tre ore fa.
Scruta Ian e il viso corrucciato che ha mentre dorme, e le dispiace infinitamente 'ché chissà quanto deve aver sofferto a sentirsi dire quelle cose da Nivis quella mattina.
Sì, perchè Nix, appena Jay è riuscito a portarla in macchina, ha iniziato ad urlare, a pingere e a dimenarsi urlando ad Ian di andarsene e di lasciarla in pace.
Il ragazzo non ha detto nulla, l'ha lasciata fare finché, priva di forze, Nivis ha smesso e si è appisolata.
Nessuno ha osato dire una parola, però May glieli ha visti gli occhi all'amico quando la bionda gli urlava tutte quelle cose, e potrebbe giurare di aver visto qualcosa smezzarcisi all'interno.
Forse il cuore.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Rebbecoc