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Autore: picche    12/12/2008    4 recensioni
Due amiche e due gemelli durante un breve periodo di vacanza quando, si sa, gli ormoni si sentono più del solito..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cristine era persa da più di un’ora a scrivere messaggini su messaggini dal suo cellulare con un sorriso perennemente stampato in faccia. Se ne stava vicino a Lexi e alle sue amiche senza però interagire nei loro discorsi. Digitava rapida il suo testo annerendo pixel e poi aspettava l’immediata risposta.

- Mi dici con chi stai massaggiando da tutta la sera??? -  Lexi l’aveva tenuta sott’occhio per tutto il tempo e la vedeva sogghignare di tanto in tanto creando così violenti moti di curiosità nel suo spirito da arzilla comare di paese.

- Con Bill! – le rispose con tanto di brillio negli occhi.

- Bill? Il mio amico Bill???.... – scoppiò a ridere – E io che pensavo fosse stato solo il divertimento di una sera.. sei la peggio! - Lexi era così divertita che trascinò anche l’amica nella risata.

- Beh non dirmi che non hai testato i due gemellini! C’è da divertirsi per più di una serata..–

- No, fossi matta! Fra tutti e due non si sa chi ha più da fare con le ragazze! Preferisco rimanere fuori dai loro giochi. -

- Scusa, e perché? Non fa male un po’ di sano movimento – alludendo a qualcosa di diverso dallo sport.

- Già, ma li vedo troppo come amici per quello…-

- Ne sei convinta? A me sembrava altro.. Non me la conti giusta!-

- Convintissima! Comunque cosa vuole Bill? -  Lexi, iniziando a temere sullo svolgere del discorso, decise di cambiare argomento. Cristine capì le sue intenzioni, la guardò dapprima sbieca e poi le spiegò che le aveva invitate a raggiungerli al loro solito pub per bere qualcosa insieme.

Tempo dieci minuti avevano salutato le ragazze con cui si erano incontrate per raggiungere i gemelli sotto leggera insistenza di Cristine, la quale li aveva prontamente avvisati del loro arrivo.

Al loro arrivo trovarono i due seduti a un tavolo a sorseggiare un bicchiere di birra, tanto per iniziare… nessuno di loro quella sera doveva tornare a casa sobrio.

Offrirono un paio di birre anche alle due ragazze e in successione altri cocktail tra una chiacchiera e l’altra.

Bill e Tom erano in forma smagliante e passarono gran parte della serata a far ridere le due amiche con le loro battute e scenette dementi.

Arrivati a un punto della serata nessuno di loro era particolarmente lucido, Lexi in primis: non faceva altro che bere e ridere da parecchio, senza riuscire a dire una parola evitando di sbiascicarla. Era diventata la mira preferita delle battute dei gemelli in quanto incapace di ribattere e predisposta a fornire una valanga di doppi sensi a loro disposizione.

Tom, in particolare, se la stava godendo a vedere Lexi spanciarsi dal ridere alle sue battute. Adorava quando rideva così di gusto e questo lo spronava a continuare. Ogni tanto la prendeva e le faceva il solletico sentendola inerme tra le sue braccia, tanto da doverla stringere a sé quando rideva così forte da cadere quasi dalla sedia.

Era così preso dal suo ruolo da giullare che non faceva più caso ai momenti in cui Bill e Cristine non rispondevano più perché troppo presi da appassionate effusioni pubbliche.

Erano partiti con casti scambi di sguardi, poi avevano continuato con carezze contornate da occhiate lascive. Avevano seguito dei fugaci abbracci e, superato un certo grado di alcool nel corpo, erano finiti l’una sulle gambe dell’altro a pomiciare senza alcun problema e staccandosi di tanto in tanto quando sentivano che Tom stava iniziando a perdere colpi o per sorseggiare l’ennesimo drink.

Giunti quasi a fine serata, avevano deciso di concludere con una serie di shottini a testa e poi cercare di tornare a casa senza troppi danni.

Appena ebbero i loro shot, furono interrotti da un ragazzo il quale sembrava conoscere Lexi.

Si trattava di un moretto alto e ben piazzato dall’aria sicura e palesemente in confidenza con la ragazza.

- Ivaaaaaaaaaaan!-  e infatti lo riconobbe all’istante e gli saltò al collo per salutarlo con maggiore fervore del dovuto a causa dell’alcool.

- Come va? Sono passato qui dei miei amici a bere qualcosa… ti ho visto e sono passato a salutarti e a offrirti qualcosa, ma vedo che stai già piena!!- in risposta la mora iniziò a baciarlo davanti a tutti causando lo stupore di Cristine, i fischi d’approvazione da parte degli amici di Ivan e la frustrazione di Tom.

- E questo chi sarebbe? Non sapevo avesse il ragazzo…-  fu il pensiero ad alta voce di Cristine.

- Infatti non ce l’ha!- Tom le rispose rabbioso e con un solo movimento si alzò, fece cadere la sua sedia e uscì come un tornado fuori dal pub.

- Ci vado a parlare, tu stai attenta alla tua autista..- Bill l’avvertì mentre già si era alzato per seguire il fratello e calmarlo.

Tornò dopo buoni venti minuti con affianco un Tom dall’aria nervosa e affranta.

- Ragazze io direi che è ora di tornare a casa… - lo disse quasi dispiaciuto in quanto, prima dell’arrivo di Ivan, era stata davvero una bella serata per tutti e quattro.

- No, aspetta. Lexi non può guidare in queste condizioni e io non ho la patente! - 

- Ah.- ci pensò su due secondi e, arrivato all’unica soluzione possibile, si girò verso il fratello – Tom? –

Non c’era bisogno di chiedere altro. Il rasta annuì passivo. Prese sottobraccio Lexi e senza dire una parola si diresse versa la sua macchina lasciando invece che Bill e Cristine prendessero la loro: avrebbe accompagnato lui Lexi guidando lui la macchina di lei e Bill la sua.

La mora arrivò barcollando fino all’automobile e poi si mise seduta senza troppi problemi. La botta di adrenalina dovuta alla sbornia le era già salita e passata in poco tempo, ma restava comunque meno chiassosa del solito.

Rimase in silenzio a fissare la strada andare veloce sotto i suoi occhi e ogni tanto si girava dalla parte del rasta per cercare uno spunto per una qualsiasi conversazione, ma tutte le volte, vedendo così imbronciato, le parole le morivano in bocca e tornava a guardare il mondo fuori dalla macchina.

- Tom, perché non dici nulla?- dopo dieci minuti di aria fredda arrivatale dritta in faccia dal finestrino si era abbastanza ripresa, anche se ancora parecchio intontita. Aveva intuito che qualcosa non andava dal silenzio tombale che perdurava oltremodo.

- Così..-

- E’ successo qualcosa? –

Il biondo la guardò per capire se ricordasse o meno del precedente saluto troppo affettuoso nei confronti di quel simpatico ragazzo. Sembrava essere sinceramente curiosa di sapere e al tempo stesso preoccupata per il suo silenzio.

Forse non avrebbe dovuto prendersela così tanto… in fondo lei non era la sua ragazza!

Forse Ivan aveva avuto più diritto di lui a ricevere quel bacio, però la scena di Lexi fra le braccia di un altro gli era rimasta stampata in testa e gli provocava un tumulto interno non facile da gestire.

Nel mentre era arrivato sotto casa della ragazza ed aveva parcheggiato.

Non vedeva da nessuna parte né Bill né la sua macchina e né tanto meno Cristine: evidentemente i due avevano colto la scusa per andarsi ad appartare lasciandolo lì come un deficiente..

- Tooom -  lo richiamò Lexi, ancora seduta al posto del passeggero – mi dai una mano a scendere? Non mi sento troppo bene.. – il rasta annuì e si sbrigò ad uscire per aiutare l’amica.

Le aprì la porta, le fece da sostegno fino a un muretto vicino al portone e l’aiuto a sedervi sopra: la prese quasi in braccio, la issò e con un po’ di prestanza fisica la posò sul muretto.

Ora poteva scrutare il volto della ragazza a pari altezza. Stando così seduta Lexi arrivava ad essere alta esattamente come lui. Cosa molto rara dato che la ragazza misurava quei buoni 1,65 m e lui solamente 1,80 m.

- Grazie mocho!- la mora lo fissava serena, abbandonandosi giusto a un piccolo sorriso.

- Di niente scimmietta..- le stava ancora di fronte e non le staccava gli occhi di dosso, ma non riusciva a fare altro che sorriderle dolce.

- Stai meglio ora? – le chiese premuroso.

- Insomma… mi gira la testa e ho mal di pancia. Mi sa che ho bevuto troppo!- concluse con aria divertita.

- Concordo!- e rise di gusto vedendo la faccia allegra ritornare sul volto della mora, tanto da invogliarlo a stuzzicarla un po’ – povera lei, non regge più l’alcool! –

In tutta risposta ebbe una spinta che lo spostò leggermente all’indietro. Partì così una piccola lotta fatta di spintarelle e pizzicotti da entrambe le parti, con aggiunta di un po’ di solletico e svariate risa di sottofondo.

Tom stava proprio facendole del solletico quando si rese conto di essere da soli, uno di fronte all’altra, con lei che le rideva tra le braccia sorridente come non mai.

In quell’esatto momento si rese conto di non voler far altro che una sola cosa.

La strinse per un attimo e poi, lentamente e gustandone la sensazione che ne derivava, portò le sue mani dai fianchi fino al collo, posandole poi con decisione sul viso della mora.

Guardò il volto di Lexi e, senza pensarci due volte, la baciò, così d’impulso e senza remore.

Assaporò quelle labbra rosee al gusto di rum e ciliegia.. il sapore dell’ultimo shot e del suo burrocacao.

Teneva il suo volto tra le mani mentre con calma si lasciava prendere dalla morbidezza della sua bocca, avvicinando il più possibile il proprio corpo a quello di lei.

In un primo momento fu come un bacio a senso unico, Lexi sembrava non volesse partecipare o, addirittura, sembrava non rendersi neanche conto di quel che stava succedendo, poi però anche lei rispose al contatto e fu come avvampare un incendio con un piccolo fiammifero: Tom si sarebbe accontentato di aver soddisfatto il desiderio di sfiorarle le labbra, ma, sentendo la partecipazione dall’altra parte, fu come galvanizzato e con entrambe le mani avvicinò il bacino di Lexi al proprio facendo presa sulle cosce della ragazza, essendo posizionato proprio nel mezzo di esse. Fu preso da tanto furore e allo stesso tempo da gioia che aveva preso a baciarla con più passione, senza un attimo di tregua.

Lexi, d’altro canto, si lasciava maneggiare dalle sapienti mani del ragazzo e stava semplicemente vivendo l’attimo, senza pensarci su troppo, con la testa ancora annebbiata dai fumi dell’alcool.

Senza effettivamente accorgersene era passata dal ridere e giocare con Tom a stare seduta sul muretto davanti casa a baciarlo senza pudore. Non si stava chiedendo né il come né il perché, le piaceva e bastava questo per continuare.

Sentiva le mani brani del ragazzo scorrerle addosso con voglia sempre maggiore come se volessero spogliarla dai vestiti.

Sentiva le sue braccia stringerla forte e avvinghiarla al suo corpo caldo e vigoroso e questo le infondeva sicurezza.

Non aveva mai pensato che potesse provare qualcosa di più forte dell’amicizia nei confronti di quel ragazzo.. lo stesso che in quell’istante le stava mordendo soavemente una piccola parte del suo collo e causando sommo piacere lambendola con la lingua.

Il suo corpo stava semplicemente reagendo istintivamente alle scariche di adrenalina che ogni bacio, carezza, tocco e morso producevano in lei.

Sapeva che fosse rinomato di essere ‘uno che ci sapeva fare con le ragazze’ e forse, proprio per questo, lo aveva precluso dalle sue mire ormonali e sentimentali, ma ora era così soprafatta dai brividi tanto da mandare la ragione a farsi bellamente fottere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringrazio Fashion_Girl  e  jaji per aver commentato e coloro che hanno letto.^^

Ora,  vorrei chiedervi se vi interessa affrontare ‘certi’ argomenti (e magari aggiungere il rating erotico) oppure lasciare che le storie si evolvano su altre questioni… fatemi sapere cosa ne pensate!;)

 

  
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