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Cristine era persa da
più
di un’ora a scrivere messaggini su messaggini dal suo
cellulare con un sorriso
perennemente stampato in faccia. Se ne stava vicino a Lexi e alle sue
amiche
senza però interagire nei loro discorsi. Digitava rapida il
suo testo annerendo
pixel e poi aspettava l’immediata risposta.
- Mi dici con chi stai
massaggiando da tutta la sera??? -
Lexi
l’aveva tenuta sott’occhio per tutto il tempo e la
vedeva sogghignare di tanto
in tanto creando così violenti moti di curiosità
nel suo spirito da arzilla comare
di paese.
- Con Bill! – le
rispose con
tanto di brillio negli occhi.
- Bill? Il mio amico
Bill???.... – scoppiò a ridere – E io
che pensavo fosse stato solo il
divertimento di una sera.. sei la peggio! - Lexi era così
divertita che trascinò
anche l’amica nella risata.
- Beh non dirmi che non
hai testato i due gemellini! C’è da divertirsi per
più di una serata..–
- No, fossi matta! Fra
tutti e due non si sa chi ha più da fare con le ragazze!
Preferisco rimanere
fuori dai loro giochi. -
- Scusa, e perché?
Non fa
male un po’ di sano movimento – alludendo a
qualcosa di diverso dallo sport.
- Già, ma li vedo
troppo
come amici per quello…-
- Ne sei convinta? A me
sembrava altro.. Non me la conti giusta!-
- Convintissima! Comunque
cosa vuole Bill? - Lexi,
iniziando a
temere sullo svolgere del discorso, decise di cambiare argomento.
Cristine capì
le sue intenzioni, la guardò dapprima sbieca e poi le
spiegò che le aveva
invitate a raggiungerli al loro solito pub per bere qualcosa insieme.
Tempo dieci minuti avevano
salutato le ragazze con cui si erano incontrate per raggiungere i
gemelli sotto
leggera insistenza di Cristine, la
quale li aveva prontamente avvisati del loro arrivo.
Al loro arrivo trovarono i
due seduti a un tavolo a sorseggiare un bicchiere di birra, tanto per
iniziare…
nessuno di loro quella sera doveva tornare a casa sobrio.
Offrirono un paio di birre
anche alle due ragazze e in successione altri cocktail tra una
chiacchiera e
l’altra.
Bill e Tom erano in forma
smagliante e passarono gran parte della serata a far ridere le due
amiche con
le loro battute e scenette dementi.
Arrivati a un punto della
serata nessuno di loro era particolarmente lucido, Lexi in primis: non
faceva
altro che bere e ridere da parecchio, senza riuscire a dire una parola
evitando
di sbiascicarla. Era diventata la mira preferita delle battute dei
gemelli in
quanto incapace di ribattere e predisposta a fornire una valanga di
doppi sensi
a loro disposizione.
Tom, in particolare, se la
stava godendo a vedere Lexi spanciarsi dal ridere alle sue battute.
Adorava
quando rideva così di gusto e questo lo spronava a
continuare. Ogni tanto la
prendeva e le faceva il solletico sentendola inerme tra le sue braccia,
tanto
da doverla stringere a sé quando rideva così
forte da cadere quasi dalla sedia.
Era così preso dal
suo
ruolo da giullare che non faceva più caso ai momenti in cui
Bill e Cristine non
rispondevano più perché troppo presi da
appassionate effusioni pubbliche.
Erano partiti con casti
scambi di sguardi, poi avevano continuato con carezze contornate da
occhiate
lascive. Avevano seguito dei fugaci abbracci e, superato un certo grado
di
alcool nel corpo, erano finiti l’una sulle gambe
dell’altro a pomiciare senza
alcun problema e staccandosi di tanto in tanto quando sentivano che Tom
stava
iniziando a perdere colpi o per sorseggiare l’ennesimo drink.
Giunti quasi a fine
serata, avevano deciso di concludere con una serie di shottini a testa
e poi
cercare di tornare a casa senza troppi danni.
Appena ebbero i loro shot,
furono interrotti da un ragazzo il quale sembrava conoscere Lexi.
Si trattava di un moretto
alto e ben piazzato dall’aria sicura e palesemente in
confidenza con la
ragazza.
- Ivaaaaaaaaaaan!- e infatti lo riconobbe
all’istante e gli saltò
al collo per salutarlo con maggiore fervore del dovuto a causa
dell’alcool.
- Come va? Sono passato
qui dei miei amici a bere qualcosa… ti ho visto e sono
passato a salutarti e a
offrirti qualcosa, ma vedo che stai già piena!!- in risposta
la mora iniziò a
baciarlo davanti a tutti causando lo stupore di Cristine, i fischi
d’approvazione da parte degli amici di Ivan e la frustrazione
di Tom.
- E questo chi sarebbe?
Non sapevo avesse il ragazzo…-
fu il
pensiero ad alta voce di Cristine.
- Infatti non ce
l’ha!- Tom
le rispose rabbioso e con un solo movimento si alzò, fece
cadere la sua sedia e
uscì come un tornado fuori dal pub.
- Ci vado a parlare, tu
stai attenta alla tua autista..- Bill l’avvertì
mentre già si era alzato per
seguire il fratello e calmarlo.
Tornò dopo buoni
venti
minuti con affianco un Tom dall’aria nervosa e affranta.
- Ragazze io direi che
è
ora di tornare a casa… - lo disse quasi dispiaciuto in
quanto, prima
dell’arrivo di Ivan, era stata davvero una bella serata per
tutti e quattro.
- No, aspetta. Lexi non
può guidare in queste condizioni e io non ho la patente! -
- Ah.- ci pensò su
due
secondi e, arrivato all’unica soluzione possibile, si
girò verso il fratello –
Tom? –
Non c’era bisogno di
chiedere altro. Il rasta annuì passivo. Prese sottobraccio
Lexi e senza dire
una parola si diresse versa la sua macchina lasciando invece che Bill e
Cristine prendessero la loro: avrebbe accompagnato lui Lexi guidando
lui la
macchina di lei e Bill la sua.
La mora arrivò
barcollando
fino all’automobile e poi si mise seduta senza troppi
problemi. La botta di
adrenalina dovuta alla sbornia le era già salita e passata
in poco tempo, ma
restava comunque meno chiassosa del solito.
Rimase in silenzio a
fissare la strada andare veloce sotto i suoi occhi e ogni tanto si
girava dalla
parte del rasta per cercare uno spunto per una qualsiasi conversazione,
ma
tutte le volte, vedendo così imbronciato, le parole le
morivano in bocca e
tornava a guardare il mondo fuori dalla macchina.
- Tom, perché non
dici
nulla?- dopo dieci minuti di aria fredda arrivatale dritta in faccia
dal
finestrino si era abbastanza ripresa, anche se ancora parecchio
intontita. Aveva
intuito che qualcosa non andava dal silenzio tombale che perdurava
oltremodo.
- Così..-
- E’ successo
qualcosa? –
Il biondo la guardò
per
capire se ricordasse o meno del precedente saluto troppo affettuoso nei
confronti di quel simpatico
ragazzo.
Sembrava essere sinceramente curiosa di sapere e al tempo stesso
preoccupata
per il suo silenzio.
Forse non avrebbe dovuto
prendersela
così tanto… in fondo lei non era la sua ragazza!
Forse Ivan aveva avuto
più
diritto di lui a ricevere quel bacio, però la scena di Lexi
fra le braccia di
un altro gli era rimasta stampata in testa e gli provocava un tumulto
interno
non facile da gestire.
Nel mentre era arrivato sotto
casa della ragazza ed aveva parcheggiato.
Non vedeva da nessuna
parte né Bill né la sua macchina e né
tanto meno Cristine: evidentemente i due
avevano colto la scusa per andarsi ad appartare lasciandolo
lì come un
deficiente..
- Tooom -
lo richiamò Lexi, ancora seduta al posto del
passeggero – mi dai una mano a scendere? Non mi sento troppo
bene.. – il rasta
annuì e si sbrigò ad uscire per aiutare
l’amica.
Le aprì la porta,
le fece
da sostegno fino a un muretto vicino al portone e l’aiuto a
sedervi sopra: la
prese quasi in braccio, la issò e con un po’ di
prestanza fisica la posò sul
muretto.
Ora poteva scrutare il
volto della ragazza a pari altezza. Stando così seduta Lexi
arrivava ad essere
alta esattamente come lui. Cosa molto rara dato che la ragazza misurava
quei buoni
1,65 m e lui solamente 1,80 m.
- Grazie mocho!- la mora
lo fissava serena, abbandonandosi giusto a un piccolo sorriso.
- Di niente scimmietta..-
le stava ancora di fronte e non le staccava gli occhi di dosso, ma non
riusciva
a fare altro che sorriderle dolce.
- Stai meglio ora? –
le
chiese premuroso.
- Insomma… mi gira
la
testa e ho mal di pancia. Mi sa che ho bevuto troppo!- concluse con
aria
divertita.
- Concordo!- e rise di
gusto vedendo la faccia allegra ritornare sul volto della mora, tanto
da
invogliarlo a stuzzicarla un po’ – povera lei, non
regge più l’alcool! –
In tutta risposta ebbe una
spinta che lo spostò leggermente all’indietro.
Partì così una piccola lotta
fatta di spintarelle e pizzicotti da entrambe le parti, con aggiunta di
un po’
di solletico e svariate risa di sottofondo.
Tom stava proprio
facendole del solletico quando si rese conto di essere da soli, uno di
fronte
all’altra, con lei che le rideva tra le braccia sorridente
come non mai.
In quell’esatto
momento si
rese conto di non voler far altro che una sola cosa.
La strinse per un attimo e
poi, lentamente e gustandone la sensazione che ne derivava,
portò le sue mani
dai fianchi fino al collo, posandole poi con decisione sul viso della
mora.
Guardò il volto di
Lexi e,
senza pensarci due volte, la baciò, così
d’impulso e senza remore.
Assaporò quelle
labbra
rosee al gusto di rum e ciliegia.. il sapore dell’ultimo shot
e del suo
burrocacao.
Teneva il suo volto tra le
mani mentre con calma si lasciava prendere dalla morbidezza della sua
bocca,
avvicinando il più possibile il proprio corpo a quello di
lei.
In un primo momento fu
come un bacio a senso unico, Lexi sembrava non volesse partecipare o,
addirittura, sembrava non rendersi neanche conto di quel che stava
succedendo,
poi però anche lei rispose al contatto e fu come avvampare
un incendio con un
piccolo fiammifero: Tom si sarebbe accontentato di aver soddisfatto il
desiderio di sfiorarle le labbra, ma, sentendo la partecipazione
dall’altra
parte, fu come galvanizzato e con entrambe le mani avvicinò
il bacino di Lexi
al proprio facendo presa sulle cosce della ragazza, essendo posizionato
proprio
nel mezzo di esse. Fu preso da tanto furore e allo stesso tempo da
gioia che
aveva preso a baciarla con più passione, senza un attimo di
tregua.
Lexi, d’altro canto,
si
lasciava maneggiare dalle sapienti mani del ragazzo e stava
semplicemente vivendo
l’attimo, senza pensarci su troppo, con la testa ancora
annebbiata dai fumi
dell’alcool.
Senza effettivamente
accorgersene era passata dal ridere e giocare con Tom a stare seduta
sul
muretto davanti casa a baciarlo senza pudore. Non si stava chiedendo
né il come
né il perché, le piaceva e bastava questo per
continuare.
Sentiva le mani brani del
ragazzo scorrerle addosso con voglia sempre maggiore come se volessero
spogliarla dai vestiti.
Sentiva le sue braccia
stringerla forte e avvinghiarla al suo corpo caldo e vigoroso e questo
le
infondeva sicurezza.
Non aveva mai pensato che
potesse provare qualcosa di più forte
dell’amicizia nei confronti di quel
ragazzo.. lo stesso che in quell’istante le stava mordendo
soavemente una
piccola parte del suo collo e causando sommo piacere lambendola con la
lingua.
Il suo corpo stava
semplicemente reagendo istintivamente alle scariche di adrenalina che
ogni
bacio, carezza, tocco e morso producevano in lei.
Sapeva che fosse rinomato
di essere ‘uno che ci sapeva fare con le ragazze’ e
forse, proprio per questo,
lo aveva precluso dalle sue mire ormonali e sentimentali, ma ora era
così
soprafatta dai brividi tanto da mandare la ragione a farsi bellamente
fottere.
Ringrazio Fashion_Girl e
jaji per aver commentato e coloro che
hanno letto.^^
Ora,
vorrei chiedervi se vi interessa affrontare
‘certi’ argomenti (e magari aggiungere il rating erotico) oppure lasciare che le storie si
evolvano su altre
questioni… fatemi sapere cosa ne pensate!;)