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Autore: Amily Ross    08/03/2015    9 recensioni
(Questa fiction si svolge a dicembre 2017 ed i calciatori e le managers hanno vent'anni compiuti.)
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Le vacanze natalizie sono iniziate da qualche giorno, i calciatori della nazionale giovanile si stanno preparando, per un altro ritiro, in vista dell’ennesima amichevole contro l’Europa. Le managers sono già sul posto da qualche giorno, Marshall vuole che all’arrivo dei suoi campioni sia tutto perfetto. Come al solito per le ragazze ci sarà da lavorare, ma questa volta anche per loro fortuna, il posto in cui alloggiano è una spaziosa ed accogliente baita sita in territorio austriaco. La struttura ha annesso un campo di calcio, e delle terme private, e non è nemmeno molto distante dal Prater. Non sarà un ritiro facile, e per niente noioso, in quanto tra le managers c’è un nuovo acquisto, legato ad uno dei calciatori, e non è per niente un angelo. Cosa succederà ai nostri calciatori? E come la prenderà colui che vi è legato?
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Jun Misugi/Julian Ross, Nuovo personaggio, Yayoi Aoba/Amy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Partita col botto

 

Vienna: sabato 3 gennaio, Ernst Happel Stadion, h. 17:30.

Lo stadio è gremito di gente, spettatori europei ma anche asiatici sono pronti a sostenere le due Nazionali, l’atmosfera è degna di una finale di Coppa del Mondo, seppur si tratta di una semplice amichevole: un’amichevole di prestigio dati i nomi che spiccano tra le due formazioni.

Manca ancora mezz’ora al fischio d’inizio, entrambe le squadre sono già a bordo campo, i mister stanno dando le ultime dritte ai propri campioni: alcuni sono già concentrati a battere gli avversari, altri vagano con lo sguardo per cercare la persona amata – tra questi Tom e Karl – il primo cerca Azumi nella panchina dell’Europa, il secondo Grace ancora con i connazionali, anche Benji è distratto, segue lo sguardo della sua migliore amica e guarda il compagno tedesco.

E se Schneider sorride alla sua bella, Becker spalanca gli occhi vedendo la sua abbracciata a quel damerino ossigenato di Le Blanc, la rabbia inizia a salire nel solito calmo e pacato Tom, mentre il biondo francese sorride beffardo ed il giapponese stringe i pugni così forte da farsi sbiancare le nocche.

Finito il discorso dei rispettivi allenatori i ragazzi iniziano il riscaldamento a bordo campo, Le Blanc raggiunge la panchina del Sol Levante, con l’immancabile Azumi sottobraccio. «Becker sei pronto per la sconfitta più grande di tutta la tua vita?» lo beffa, il numero undici del Giappone guarda il compagno del Paris Saint Germain e gli si avventa contro, dandogli un pugno in pieno zigomo. «Bastardo come hai potuto?» gli urla contro, mentre i compagni lo guardano attoniti e Cliffort lo afferra per le spalle, stringendolo forte, per non farlo accanire ancora contro il francese.

«Tom che succede?» gli chiede Philip avvicinatosi anche lui. «Tom!» sussurra Hutton, mentre Marshall è troppo sorpreso dal comportamento insolito del ragazzo. «Holly ricordi Azumi? È lei…» esclama Becker con tono furioso e deluso. «Tom te l’avrei detto una volta che saresti rientrato in Francia, mi dispiace, ti voglio bene non posso negarlo, ma sai che ho sempre avuto un debole per Pierre.» risponde la ragazza, mentre Le Blanc ha il suo sorrisetto finto ed odioso stampato in faccia.

I compagni guardano Tom dispiaciuti, Holly gli poggia la mano sulla spalla, e negli occhi di Becker passa un lampo. «Azumi la nostra amicizia finisce qui, mi dispiace.» poi guarda il biondo e continua. «Per quanto riguarda te, ce la vedremo in campo!» ringhia Tom, Le Blanc sorride e si allontana con un’Azumi dispiaciuta.

«Tom tutto bene?» gli chiede Callaghan. «Sì, Philip, non preoccuparti non era una storia importante, adesso voglio solo battere quel montato.» dichiara. Il capitano della Flynet annuisce  e sorride. «Sono sicuro che ne troverai di meglio, amico.» risponde strizzandogli l’occhio, Tom sorride ed annuisce.

 

***

Anche nella panchina europea c’è movimento, ma a differenza di quella giapponese – testimone di un litigio – si respira amicizia e amore, messa da parte nazionalità e rivalità calcistica: Benji, Grace, Karl ed Hermann, parlano animatamente in nome di una grande amicizia ed un tenero e profondo amore.

«Hallo mein geliebert Kaiser!»[1] dice Grace, sorride e butta le braccia al collo del suo ragazzo, Karl sorride e le stringe la vita. «Hallo mein kleine stern!»[2] risponde; la manager sorride, gli carezza la guancia, lui ricambia il sorriso chiude gli occhi e poggia le labbra sulle sue baciandola, Grace lo stringe più forte, chiude anche lei gli occhi e ricambia.

«Allora Mr. Zahnstocher[3] pronto a portare a casa la sconfitta?» dice Benji battendo la mano sulla spalla di Kaltz. «No, mio caro, Herr Hut[4], sarete voi a perdere!» risponde Hermann, i due ridono e si danno il cinque da buoni amici quali sono. I due fidanzati si staccano, lui sorride e lei lo guarda. «Amore come ti senti? Sicuro di farcela?» gli chiede apprensiva.

«Sì, piccola, sto bene non preoccuparti, non ho mal di testa oggi.» le risponde Karl carezzandole i capelli. Benji sorride e si schiarisce la voce: «In ogni caso non sforzarti troppo, Kaiser, non voglio vederti collassare in campo, e poi non ti servirà a nulla strafare tanto vinceremo noi.» dice il portiere sorridendo all’amico.

«Vedremo, Price, non riuscirai a parare il mio Fire Shot, e lo sai.» gli risponde Schneider dandogli un pugno alla spalla. Benji sorride, stringe le mani ai due amici, bacia la guancia all’amica e torna dai compagni, lasciandola con gli avversari – dato il suo tesseramento come manager dell’Amburgo – Grace bacia di nuovo il suo capitano e si siede in panchina tra Azumi e Rosemarie.

***

Patty stringe Holly che ricambia ed entrambi si sorridono. «Mi dedicherai un goal, capitano?» gli chiede, Hutton sorride ed annuisce. «Certo, manager!» la stringe di più e la bacia, la ragazza sorride chiude gli occhi e ricambia. Anche Julian, Philip e Bruce baciano le loro managers, Benji sorride e guardando i compagni, poi posa il suo sguardo su Fanny – seduta in panchina – che ricambia il suo sguardo e gli sorride, lui ricambia il sorriso.

Dopo il riscaldamento ed i saluti entrambe le formazioni scendono negli spogliatoi per prepararsi a scendere in campo, mentre le managers preparano asciugamani e bottigliette d’acqua, il mister si schiarisce la voce e annuncia i titolari.

«In porta Benji Price.» il portiere annuisce ed osserva la reazione di Warner, che storce il naso, Freddy continua. «In difesa: Bruce Harper, Philip Callaghan, Sandy Winter e Cliffort Yuma.» i quattro annuiscono al richiamo del mister. «Centrocampisti: i gemelli ed Everett.» Jason e James si danno il cinque e mettono appunto gli ultimi dettagli con Cliffort, mentre Patrick annuisce semplicemente.

«In attacco: Oliver Hutton, Tom Becker e Mark Lenders.» i tre attaccanti si guardano ed annuiscono. «Ora andate e date il meglio di voi, ma state attenti a non farvi male…» Marshall si interrompe, guarda i gemelli e Yuma, che annuiscono, poi conclude. «Le sostituzioni le vedrete a tempo debito.»

I calciatori si avviano all’uscita dello spogliatoio percorrendo il tunnel che conduce al campo, il mister mette la mano sulla spalla di Becker che si ferma e lo guarda. «Tom tutto, bene? Non è da te reagire a quel modo…» chiede l’uomo, il ragazzo annuisce e sorride. «Sì, mister, non si preoccupi è stato solo uno scatto d’ira, ma ciò non intaccherà il mio rendimento in campo.» afferma il ragazzo, Marshall sorride e gli batte la mano sulla spalla.

***

La partita è iniziata da dieci minuti, col calcio d’inizio a favore del Giappone, il gioco è ora fermo a centro campo: vede Tom e Pierre protagonisti di uno scontro infuocato – Azumi dalla panchina li osserva e si morde le labbra colpevole – nessuno dei due calciatori sembra avere la meglio sull’altro, sono entrambi decisi a farsi guerra.

«Pierre passa, sono qui!» urla il Kaiser al compagno francese, facendogli cenno con la mano. «Stanne fuori, Schneider, è uno scontro tra me e lui.» risponde Le Blanc fermando la sfera sotto al piede, Tom non si lascia sfuggire l’occasione ed entrando in scivolata la fa sua.

Corre per un poco in solitaria – col francese alla costole – che sta per rubargliela, ma il giapponese lo anticipa passando ad Holly, che viene subito contrastato da Schneider.

I due capitani regalano uno scontro mozzafiato al pubblico che esulta – Patty e Grace dalle panchine guardano i rispettivi ragazzi: la prima orgogliosa, la seconda orgogliosa e preoccupata – il tedesco stanco dello scontro tenta l’entrata sull’avversario, ma Hutton lo anticipa e passa di tacco a Lenders, che avanza spedito, verso la porta avversaria.

Kaltz gli va addosso per contrastarlo, ma il capitano della Toho non si lascia intimorire – deciso a segnare – niente e nessuno glielo impedirà. «Non mi fermerai, citrullo!» ringhia la Tigre al tedesco, Kaltz lo guarda e sorride cogliendo la sfida. «Lo vedremo, deficiente!» detto ciò blocca il pallone sul piede dell’avversario, che ha già calciato il suo destro micidiale. C’è poco da fare, la forza del Tiro della Tigre ha la meglio, Hermann non riesce a trattenerlo e viene spazzato via dalla potenza, il pallone raggiunge la porta, nemmeno Müller riesce a bloccare il tiro di Lenders, che al 15’ di gioco sigla il goal del vantaggio.

L’estremo difensore europeo rimette il pallone in gioco, lancia lungo, Napoleon stoppa di petto avanzando palla al piede. I giocatori nipponici gli vanno contro, ed i compagni affiancano il francese, Luis marcato ora da Everett passa a Kaltz, che libero da marcature si spinge in avanti con tutta la sua nota velocità.

I gemelli tentano – invano – di bloccarlo, ma il biondo tedesco con una serie di finte li evita, non può avanzare oltre, la difesa avversarie – guidata dalla genialità di Philip – è schierata a muro davanti la porta di Benji.

Il portiere giapponese è pronto all’eventuale tiro, ma il suo sguardo è fisso su Schneider – che stranamente – è rimasto fermo in difesa, non seguendo i compagni in attacco; Hermann segue lo sguardo di Benji e lo vede: Karl, il loro capitano e migliore amico, è immobile con lo sguardo perso nel vuoto e il capo chino; un brivido percorre la spina dorsale di Kaltz, che chiamato da Le Balnc si ridesta e senza pensarci gli passa il pallone.

Lesto Hermann raggiunge il compagno, mentre Grace in panchina inizia a temere il peggio e la paura le attanaglia il petto in una morsa dolorosa. «Karl che hai?» chiede Kaltz al compagno, il quale chiude gli occhi un secondo e risponde alzando lo sguardo azzurro. «Niente, è stato solo un capogiro, sto bene adesso. Forza andiamo a dare una mano agli altri.»

Kaltz guarda l’amico, non può fare a meno di essere preoccupato, ma sa che non riuscirà a farlo uscire facilmente, sospira, ed insieme i due tedeschi raggiungono la metà campo avversaria. Le Blanc e Napoleon con una serie di finte e passaggi – sostenuti anche dagli altri compagni – sono riusciti a beffare la difesa ed ora Pierre è solo davanti la porta di Price.

Karl ed Hermann raggiungono l’area avversaria, Benji posa lo sguardo sui due amici/rivali e si sofferma su Schneider che sorride e gli alza il pollice, il portiere guarda ora il francese davanti a sé, ma è orami troppo tardi: la sfera è stata lanciata, si muove in direzione di essa, ma non riesce a bloccarla e quella si insacca all’angolo basso della porta siglando la parità tra le due formazioni.

Benji la guarda e furioso colpisce il terreno di gioco con un pugno, i compagni lo guardano e Philip sorride. «Dai, Benji non è colpa tua, lo recupereremo.» il portiere sospira rialzandosi e mettendo in gioco il pallone.

La partita riprende e procede con sfide e sguardi apprensivi e preoccupati, Grace guarda in continuazione il suo orologio da polso, pregando che il primo tempo finisca presto, Benji ed Hermann seguono con attenzione ogni movimento di Karl, sperando non accada nulla di grave.

La Coppia d’Oro intanto, procede spedita sotto porta, fantastici scambi tra i due fuoriclasse giapponesi allietano un pubblico in visibilio, l’ultimo passaggio di Tom; ed Holly contrastato da due difensori sorride ed alza il pallone in aria salta con lui, gli avversari sbuffano ed il capitano della New Team segna con la sua imprendile rovesciata.

I compagni gli saltano addosso stringendolo, lui sorride e guardando la panchina, manda un bacio alla sua ragazza che sorride con le lacrime agli occhi. Il Giappone è di nuovo in vantaggio grazie alla straordinaria acrobazia del suo numero dieci.

Gli avversari non sono certo d’accordo nel tenersi lo svantaggio, la determinazione si impossessa di loro, tutta la Rappresentazione Europea si spinge ora in avanti; capitanata dai due biondi tedeschi, che affiancandosi l’un l’altro, arrivano davanti la porta di Benji, il quale sorride e guarda i due amici chiedendosi con chi dei due dovrà vedersela questa volta.

Uno scontro infuocato e sguardi amichevoli tra i tre campioni dell’Amburgo. Karl si appresta a tirare, quando un altro capogiro – questa volta più forte – del precedente gli annebbia la vista ed il pallone sfugge via dal suo piede, Hermann al suo fianco lo guarda, Benji fa altrettanto, e Kaltz si avvicina, Schneider alza la mano e lo ferma. «Non pensare a me, tira e segna.»

Il capitano tedesco cade sulle ginocchia ed entrambi gli amici sono paralizzati, il volto di Grace si riga di lacrime, ma l’arbitro non ha fermato il gioco, anche gli altri calciatori guardano la scena ammutoliti, nessuno ha idea di cosa possa essere successo a Schneider.

«Cazzo Hermann tira, e tu Benji, pensa a parare!» urla Karl, i due non possono far altro che arrendersi al volere dell’altro, Kaltz carica il suo destro – che a dire il vero – non ha la consueta forza, Price si muove come un automa, non ha nemmeno visto la direzione del tiro, e nemmeno l’ha parato – seppur era una sciocchezza – per i suoi standard, entrambi sono preoccupati per l’amico.

In quell’istante l’arbitro fischia la fine del primo tempo, Hermann aiuta Karl a rialzarsi ed insieme raggiungono la panchina – gli altri calciatori – fanno altrettanto e Benji guardando Marshall che annuisce va nella panchina europea. Kaltz fa sedere  Schneider e Grace gli stringe la mano. «Amore che hai?» chiede, lui sorride senza rispondere, Price gli porge una bottiglietta d’acqua aperta e lui beve.

I compagni sono in attesa di sapere qualcosa, ma nessuno fiata, mentre il mister si siede accanto al suo campione e gli mette la mano sulla spalla. «Che succede, Schneider?» chiede. «Nulla, mister sto bene, è stato solo un crampo alla gamba.» mente spudoratamente il biondo.

Thomas Schneider raggiunge la panchina preoccupato per il figlio, Grace lo guarda tra le lacrime e spera che il padre riesca a farlo ragionare ed esser sostituito. Il signor Schneider si avvicina, scambia qualche parola coll’allenatore ed afferra il figlio, sostenendolo sottobraccio, lo porta nello spogliatoio.

Grace, Hermann e Benji li seguono, e Thomas fa stendere il figlio sulla lettiga dell’infermeria. «Papà ce la faccio, sto bene non preoccupatevi. È stato solo un capogiro, non mi fa male la testa.» dice Karl guardando tutti con sguardo supplichevole.

«Karl a me non importa nulla della partita, mi preoccupa più la tua salute, vorrei farti sostituire.» risponde il padre. Benji ed Hermann annuiscono, e Grace stringe la mano al suo ragazzo. «Ti prego amore, fa come dice tuo padre.»

Il biondo scuote la testa e sorride. «No, per favore, papà lasciami giocare, ce la faccio, ti prometto che se dovessi sentirmi di nuovo male uscirò dal campo senza fare storie.» lo supplica Karl, i tre ragazzi lo guardano – purtroppo – consapevoli che non cambierà idea facilmente ed il padre sospira. «Va bene, figliolo, ma se ti vedrò in difficoltà non esiterò a farti sostituire.»

Il ragazzo annuisce e chiude gli occhi stendendosi e rilassandosi, Grace gli carezza i capelli, Kaltz lo guarda e Benji raggiunge i compagni nello spogliatoio giapponese, tutti lo guardano curiosi e Marshall si avvicina al suo pupillo. «Come sta?» chiede bisbigliando.

«Dice di stare bene, sai com’è fatto, non vuole essere sostituito.» risponde il ragazzo al suo mentore che sospira. «Spero solo che non gli succeda nulla.» sussurra tra sé Freddy. Anche i compagni chiedono spiegazioni sullo strano malessere del Kaiser, ma il portiere risponde che non sa nulla e di trattarlo come sempre.

***

La partita riprende, Karl sembra essersi ripreso, ed infatti scende di nuovo in campo con i compagni, mentre il padre si accomoda in panchina accanto all’allenatore. I ventidue calciatori si sfidano a vicenda regalando sempre magnifiche emozioni al pubblico, che esulta e soffre con loro.

Un susseguirsi di azioni si concludono con scarsi risultati, lasciando ancora le due formazioni ferme sul 2-2, l’ultima azione vede Le Blanc che tenta di segnare, ma Price para salvando la sua porta violata troppe volte per i suoi gusti.

Rilancia il pallone a Bruce, che affiancato dai compagni difensori, si porta in avanti, si fermano a centro campo e Philip passa a Patrick, che scambiando il pallone con Winter dà inizio ad una fitta serie di passaggi, gli europei tentano in tutti i modi di rubare loro palla, ma nessuno ci riesce.

Tutti sono impegnati a conquistare il pallone, che passa da un giapponese all’altro, e nessuno degli europei si accorge che tre di loro non partecipano agli strani passaggi dei compagni.

Cliffort Yuma si mette in ginocchio per terra ed alza il piede destro, su di esso sale Jason in piedi, dopodiché James sale sulle mani del fratello. Philip che orchestra i compagni alza lo sguardo verso i tre già in posizione e fa cenno a Mark di passare ad Holly.

Il capitano stoppa di petto, mentre Cliffort lancia Jason che in contemporanea lancia James, il primo vola più in basso, il secondo più in alto. In quel preciso istante Hutton crossa il pallone, Jason si dà un’altra spinta con la mano sulla schiena di Yuma – ancora in ginocchio – e finge di colpire di testa, tutta la squadra europea è attonita, non sa come fermare l’attacco e spera che Müller possa parare il tiro.

James riscende e Jason si sposta lasciando al fratello lo spazio per tirare, il numero tre tira colpendo il pallone con una sforbiciata volante, mentre Jason destabilizzato ricade sul terreno di gioco sbattendo violentemente la spalla sull’erba, Cliffort solleva il busto e sostiene l’amico. «Jason ti sei fatto male?»

L’altro annuisce tenendosi la spalla dolorante, intanto il fratello ha segnato beffando un incredulo Müller che lo guarda con la bocca aperta. «James!» urla il resto della squadra, il ragazzo riscende, ma è distratto dalla visione del gemello dolorante, e ricade in ginocchio, l’impatto dipinge una smorfia di dolore anche sul suo viso.

«Fratellino ce l’abbiamo fatta!» gli dice Jason tendendogli la mano, James la stringe e sorride. «Già, ma ci siamo infortunanti entrambi, come sempre!» risponde James, l’arbitro ferma il gioco per far sostituire i due calciatori: Danny Mellow entra al posto di Jason Derrik, ma Patrick si sposta in avanti per permettere al nuovo entrato di giocare vicino a Lenders, che si sposta centro campo, al posto di James entra invece Stephen Mallory.

La partita riprende dunque all’80’ con il Giappone in vantaggio, per tre reti a due, l’Europa cerca ora di pareggiare, ma la nipponica difesa sembra invalicabile, vani sono tutti i tentativi avversari.

Cliffort dopo uno scontro con Kaltz è costretto a lasciare il campo zoppicante, al suo  posto entra Julian Ross, che è pronto a dare manforte ai compagni sia in difesa che in attacco.

Le Balnc dopo un altro acceso scontro con Becker al centro campo, riesce a superarlo, e va diretto verso la porta di Benji, solo Patrick gli è addosso – facendo finta di marcarlo – ad un certo punto simula la caduta e Pierre ne approfitta per tirare, ma un piccolo dettaglio gli sfugge.

L’attaccante francese è infatti caduto nella Trappola del Fuorigioco, messa in atto dal solito Principe del calcio, inutili i tentativi di richiamo dei compagni, il francese ha tirato, Benji fa finta di muoversi per parare, ma lascia volutamente che il pallone venga sfiorato dalla sua mano e si insacca in rete.

L’arbitro fischia ed il guardalinee alza la bandierina, il gioco riprende con l’attacco del Sol Levante, Tom tira in porta ma Müller para il suo tiro e rilancia verso i suoi compagni, che prontamente, si spingono in attacco. Le Blanc imposta l’attacco, ma Schneider – che sembra essersi ripreso del tutto dal malore – richiede palla.

Il francese sbuffando gliela passa, ed il Kaiser affiancato dall’immancabile Kaltz avanza palla al piede in porta, dove un sorridente Benji lo sta aspettando. Schneider carica il destro micidiale e il suo Fire Shot brilla in aria disegnando giochi di luce, Price chiude gli occhi concentrandosi, ma inevitabilmente, il pallone si insacca e Karl alza il pugno destro al cielo, sorridendo. Hermann lo stringe, e Benji alla fine – seppur ha subito l’ennesimo goal della giornata – sorride, l’importante è che il suo amico si sia ripreso.

L’Europa guadagna il dunque la parità, l’estremo difensore giapponese rimette, consapevole che i suoi compagni andranno a segno anche questa volta. Callaghan stoppa di petto e passa ad Harper, Julian avanza verso l’attacco ed il pallone passa da piede a piede giungendo infine al numero ventiquattro che tira siglando il goal del vantaggio seguito dal triplice fischio dell’arbitro.

Il Giappone ha vinto l’ennesima sfida con gli europei, che nonostante la sconfitta, sorridono per la grande partita che li ha visti protagonisti fino all’ultimo. Benji si avvicina ai compagni tedeschi e mette loro le braccia sulle spalle. «Mi dispiace, ragazzi, ho vinto anche questa volta.» li prende in giro punzecchiandoli.

Kaltz e Schneider sorridono ed il primo gli dà una gomitata. «L’importante è che un certo Kaiser testardo sia arrivato a fine partita senza stramazzare al suolo.» stavolta è il turno di Hermann che riceve una gomitata da Karl e i tre scoppiano a ridere, raggiungendo insieme le rispettive panchine separandosi.

Grace sorride – finalmente sollevata ma anche orgogliosa – del suo Kaiser e buttandogli le braccia al collo lo bacia, lui la stringe e ricambia. Kaltz sorride e li guarda felice. «Sei stato fantastico, amore mio, non importa se avete perso, piuttosto che tu stia bene. Sono comunque orgogliosa di te, ti amo, Karl Heinz Schneider.» sorride la manager, il calciatore sorride e si perde nei suoi occhi ambra. «Ti amo anche io, Grace Machida e la ribacia dolcemente.

Nella panchina giapponese la scena non è da meno, i ragazzi festeggiano la vittoria baciando le loro belle, gli altri si abbracciano felici e Fanny sorride alzandosi dalla panchina andando incontro a Benji che la guarda attendendo di essere raggiunto.

Quando gli è davanti lei sorride e si avvicina, lui la guarda negli occhi e togliendosi il cappellino glielo mette in testa, Fanny sorride. «Sei stato bravissimo!» lui sorride e le cinge la vita, la ragazza lo guarda incantata ed alzandosi sulle punte dei piedi poggia le labbra su quelle del ragazzo baciandolo.

Finalmente la loro passione esplode – mettendo da parte l’orgoglio smisurato e le incomprensioni – dei giorni precedenti, da adesso in poi possono amarsi alla luce del sole, consapevoli dei loro reciproci sentimenti. La Nazionale giapponese sorride ed un applauso caloroso, parte dal solito euforico Bruce, Julian sorride e scuote la testa. «Sapevo sarebbero finiti insieme.» dice, Amy sorride ed annuisce. «Già, amore, ed ora inizierà la vera guerra.»

Kaltz sgomita Karl, indicando a lui e alla fidanzata l’amico ancora impegnato nel bacio, i tre sorridono e li raggiungono. «Hai capito il nostro portiere?» esclama Hermann facendo ridere gli altri due, Benji si stacca dalla ragazza  e sorride. «Adesso manchi solo tu, caro il mio Kaltz. Che dici Karl troveremo mai una disposta a sopportare questo rompi palle?» dice rivolgendosi ai due amici, il primo lo guarda e gli dà uno spintone amichevole, il secondo se la ride. «Chissà, forse un giorno ce la faremo…»

Grace sorride guardando i tre ragazzi litigare amichevolmente, poi guarda la Ross e le sorride. «Finalmente vi siete chiariti, sono contenta per voi, Fanny.» dice con sincerità, lei sorride e la stringe. «Grazie mille, Grace, e scusami ancora per essere stata gelosa di te. Si è ripreso il tuo ragazzo?»

La manager dell’Amburgo annuisce e sorride. «Tranquilla, anche io avrei reagito così probabilmente. Amiche?» sorride ancora e porge la mano all’altra che la stringe. «Amiche! E direi anche buone, dato che i nostri ragazzi sono migliori amici.» risponde Fanny, l’altra annuisce e per la prima volta dacché si conoscono si stringono.

Benji, Hermann e Karl sorridono – inconsapevoli – di star assistendo alla nascita di quella che sarà l’inizio di una nuova grande amicizia.

 

 

 

 

To be continued... 

 

Angolo dell’Autrice:  Eccomi qua con l’ultimo capitolo di questa storia, non mi aspettavo potesse riscuotere tutto questo successo, grazie infinite a tutti quanti per averla letta, apprezzata e recensita, senza voi non sarei andata lontano. Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, ma la partita non voleva saperne di essere scritta – spero comunque sia venuta bene – sono riuscita a mettergli anche alcuni colpi di scena e questo mi piace, lo so, sono stata cattiva con Tom – ma soprattutto con Karl – (perdonami tesoruccio) ma chissà come andrà a finire per i nostri eroi. O forse dovrei dire: “Poveri sfigati capitati nelle mani di quest’autrice sadica”? In ogni caso sarà la mia mente malefica a decidere le loro sorti, chi più chi meno, ne vedrà di cotte e di crude. Come vi ho già annunciato nello scorso capitolo scriverò un sequel – ma non so dirvi bene quando – spero solo che mi venga come lo sto immaginando, il titolo sarà: “Lontani dagli Occhi, Vicini col Cuore”.

Qui anche se l’avevo messa, ma non so perché non c’è più, vi lascio la scheda di Fanny.

Se riesco ho anche in mente un prequel, nel quale racconterò, la partenza di Grace e l’inizio della sua amicizia con Benji e la nascita della storia d’amore col nostro Kaiser, ma per questo non vi assicuro molto. Vedremo! ;)

Vi ringrazio ancora tutti per avermi fatto compagnia in questo sclero ed aver condiviso con me le vostre emozioni, grazie di cuore a tutti, davvero. Siete stati fantastici, vi adoro. *asciuga le lacrime*

Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al sequel – spero presto – un bacione immenso a tutti e grazie ancora.

La vostra Amy ♥

 

 


[1] «Ciao, mio amato imperatore.»

[2] «Ciao, mia piccola stellina.»

[3] «Signor Stecchino.»

[4] «Signor Cappellino.»

 

   
 
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