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Autore: GenBlake    12/12/2008    2 recensioni
La Guardiana... Il cane da guardia del volturi...Ecate...Quanti nomi ho avuto nella mia vita da vampira? Eppure niente da quando lo sono diventata sembra appartenermi più... Questa è la mia storia, è vostra fatene ciò che volete.
Genere: Romantico, Malinconico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Improvvisamente sentii una mano calda sulla fonte, tanto calore.

Riaprii lentamente gli occhi, dapprima mi apparvero figure sfocate e poi via via più nitide.. vidi il volto preoccupato di Giuseppe.

- Giuseppe..

- Dio grazie ti sei svegliata.. come ti senti?

Rimasi un attimo in silenzio, sentivo male alla testa, mi sentivo sfinita.

- Diciamo che sono stata meglio...

Tentai di alzarmi, ma lui mi riporta giù.

- Hai avuto la febbre alta per giorni... è normale.

Lo fissai, sgranai gli occhi.

- Giorni?! Quanti giorni?

- Tre.

Mi passai una mano sulla fronte.. ma com'era possibile..?

- Stare sotto la pioggia svenuta non è stata una grande idea Van.

- Che?

- Non ricordi? Ti abbiamo trovata svenuta nel balcone, è stata Rachele a trovarti e mi ha chiamato.. mi hai fatto venire un colpo..

- Ah.. non ricordavo..

- Quando ti ho vista sul balcone ferma con le labbra viola.. mi sono sentito morire.. fa più attenzione d'ora in poi.

- Scusami...

Sospirò, lui mi sfiora la guancia e mi sorride.

- L importante è che tu sia qui, viva.

- Già..

Gli sorrido e lui mi bacia..

- Ti amo..

- Anche io..

Stavo per baciarlo ancora quando la porta si spalanca ed entra mia sorella.

- Vanessa..

Dice sorridente, io non lo ero per niente.

- Rachele..

- Stai bene?

Si avvicinò al letto, aveva gli occhi lucidi, a quanto pare si era preoccupata anche lei.

- Che spavento ci hai fatto prendere.. ma che ti è saltato in mente?! Stare al balcone con quel tifone.. lo sai che non sei di costituzione forte!

Annuii, cercai di parlare..

- No che non lo sai invece, perché altrimenti non l'avresti fatto.. oh Van mi farai morire..! Meno male che Giuseppe è riuscito a curarti.

Le sorrido e fisso Giuseppe e gli porgo la mano.

- E' un Dio.

Lui la prende e la stringe.

- Non potevo mica perderti.

Ci guardammo negli occhi, uno sguardo che vale più di mille parole..

Mia sorella si schiarì la voce.

- Giuseppe, ero venuta a chiamarti, una signora cerca di te, il figlio.

- Ah Federico.. povero piccolo, sono giorni che ha la febbre alta. Dille che arrivo.

- Bene.. ti porto qualcosa Van, un brodo.

Uscii e chiuse la porta..

Mi sedetti sul letto.

Lui mi guardò male.. io sorrisi

- Sto bene adesso.. non preoccuparti!

Il suo volto si distese e mi venne vicino baciandomi con trasporto.

- Sono felice di sentirtelo dire.

Detto questo uscii lasciandomi da sola.

Che poi da sola.. mia sorella mi dava il tormento...

Mi stava incollata...

Non ne potevo più..

Rimasi sola solo per due ore, ma furono interminabili e infernali!

Quando si decise ad uscire, io tirai un sospiro di sollievo..

Era quasi il tramonto, lo vedevo bene dalla mia camera.. che bello che era..

Il cielo era color rosso sangue e avvolte ambrato..

Sussultai, quel cerchio che era il sole mi fece venire in mente il motivo per il quale ero svenuta..

Il ragazzo che era venuto in camera mia.. ma chi era?

La porta si spalancò nuovamente.. no.. basta.. pietà di me..

- Rachele per favore..

- Dimmi!

Alzai lo sguardo e lo vidi, era Giuseppe, scoppiai a ridere...

- Ti ha torturato.

Chiuse la porta dietro di se.

- Già...non mi ha mollata un solo attimo! Io..

Ecco, mi aveva zittito con un bacio..

In un attimo tutto quello che era stato svanii.. ritornai felice e tranquilla.

- Ottima medicina dottore.

Gli dissi sorridendo.

- Grazie. Ti ho portato la cena. Mangiamo insieme?

Sorrisi come una bambina felice.

- Certo!

Cenammo semplicemente e dopo cena mi diede una tisana e dello sciroppo.

Mi misi a leggere alla luce di una candela.

- Stai bene vedo...

- Faccio presto a riprendermi io.

Mi tolse il libro dalle mani.. lo fissai male...

- Basta cosi.. stai bene si, ma non esagerare. Ti sei appena ripresa.

Mi fece arrabbiare terribilmente quella frase.

Mi alzai in piedi.

- Come vedi sto bene!

Scoppiò a ridere scosse il capo e venne da me prendendomi in braccio, mi riportò sul letto tra le coperte calde.

- Dormi bene.

Mi diede un bacio sulla fronte e spense la candela uscendo dalla stanza.

  
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