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Autore: lamalinconiadiroberta    08/03/2015    1 recensioni
SCRITTURA INTERATTIVA/ISCIZIONI CHIUSE(leggete la parte finale del capitolo e capirete)
Una ciurma formata da otto membri ma i personaggi sono nuovi...seguiteci nelle nostre avventure!
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Mugiwara
Note: Lime, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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~~Il viaggio procedeva bene. Il vento trasportava la IcedEye, che fluttuava su quella parte d’oceano della Rotta Maggiore.
In tranquillità passavano le giornate sulla barca, lasciando che il tempo scorresse e li facesse conoscere meglio. Erano indisturbati. Questo per via di quello strano campo magnetico che May, un giorno, decise di far togliere.
‘Voglio incontrare i pirati.’ Disse.
‘Scema! Scontrarci con pirati, ci rallenterebbe solo la rotta!’
‘Fino ad ora non ne abbiamo incontrato nessuno, voglio vederli!’
‘Sei una bambina.’
‘Testa a porcospino.’
May e Max continuavano a discutere, prendendosi talvolta a capelli e sputando fuoco e fiamme.
‘Penso che May abbia ragione, cioccolatino.’ Commentò Cato, mentre si pettinava i suoi capelli verdi.
‘CIOCCOLATINO A CHI?! TESTA DI CAVOLO!’
Leo e Singarti guardavano: il primo sempre seduto al solito posto; il secondo sdraiato ad osservare i movimenti delle nuvole, ma interrotto da quella brusca conversazione.’
‘Visto?!’ May indicava Cato, avendo accolto il suo gesto di approvazione. ‘Come farò a diventare il re dei pirati se nessuno ci conosce?!’
‘Se ti uccidono prima di arrivare nel Nuovo Mondo non lo diventerai mai.’
‘Stai sottovalutando la mia forza?’ Alzò la mano May, facendo un segno verso di lui.
‘E tu la mia.’
‘Finitela.- Leo si frappone tra i due, spingendo il pulsante per disattivare il campo- Lei è il capitano, spetta a lei decidere.’
May sorride vittoriosa, mentre un enorme palla blu compare, mostrandosi ai loro occhi e distraendoli tutti, per poi chiudersi lentamente verso l’alto. La ciurma guardò oltre la nave, nel mare vuoto. Nulla. Non vi erano altre navi, né della marina, né dei pirati. May sospirò delusa, mentre si allontanava verso il drago per stendersi sopra e schiacciare un pisolino.
‘E’ decisamente una bambina.’ Concluse Max.
Cato gli sorrise, portandosi le ciocche pettinate dentro un codino e facendosi uno chignon. ‘ Sarà per quella D. maledetta.’
‘D.?’
‘Non la sai la storia?’domandò Cato, attirando l’attenzione di Leo e Singarti. ‘Nessuno di voi tre sa della D.?’
‘Ora che ci penso- disse Max grattandosi i capelli- lei si chiama Indigo D. May. Pensavo fosse qualche specie di secondo nome o gioco di parole..’
Singarti e Leo si avvicinarono, scrutando da lontano la testolina viola addormentata.
‘Che storia è?’ chiese il carpentiere.
‘In realtà non si sa..ma si racconta tra i pirati che la D. sia una sorta di simbolo. Lo stesso Gol D. Roger ce l’aveva.’
‘Gol D. Roger?!’ Singarti sembrò spaesato.
‘Non conosci la storia?! Beh..penso che come pirati sia d’obbligo che voi la sappiate, anche perché stiamo accompagnando la persona che vuole seguire le sue orme.’ Cato indicò la ragazza sdraiata sul drago argentato.
‘In che senso?’ Anche Leo era rimasto senza parole.
‘Molto tempo fa un uomo intraprese una grande avventura, diventando il più forte tra i pirati e giungendo nel nuovo mondo, fino a conquistare il fatidico ONE PIECE. Gol D. Roger, il re dei pirati. Ma poco dopo quello stesso uomo fu processato, perché la sua grandezza aveva creato scompiglio tra la popolazione che aveva cominciato a ribellarsi e a solcare il mare, sfidando la marina. Era un nemico, e lo eliminarono. E prima di morire sorrise, rivelando che il One Piece esisteva e dando inizio all’era dei pirati.’
‘ Quindi, conquistando il One Piece, divieni direttamente il re dei pirati. E’ questo che May cerca?’
‘Ogni pirata vuole qualcosa: soldi; fama; potere e il One Piece. Si, credo che May sappia che deve trovare quel tesoro, ma non credo lo faccia per i soldi o la fama.’
Tutti annuirono.
‘Una bambina non può pensare a queste cose; solo a unicorni e favolette.’ Ridacchiò Max, alleviando la tensione.
‘Ma io non capisco…come mai ha questa D.?’Leo era sempre più confuso.
‘E chi lo sa- scrollò le spalle Cato- Ma dovrebbe portare a grandi cose..’
‘Raccontaci di più, del mondo.’ Disse Singarti ‘ Credo che i miei insegnanti mi abbiano nascosto qualcosa.’
‘QUEI FANTASMI?!’ Rabbrividì Max, mentre il ragazzo innocentemente annuiva.
‘Non so altro.’ Cato si passò una mano tra i capelli, ridendo stupidamente.
‘Quello cos’è?’ Leo guardava all’orizzonte: qualcosa era fermo nell’acqua.
‘Un’isola?’ Cato guarda Max che, con il mano il Log Pose, scuote la testa negando; tutti si avvicinano verso il bordo della nave, cercando di vedere.
‘Andiamo a vedere cos’è.’ Max torna al timone, girando con forza, voltando la prua verso l’oggetto che lentamente si avvicina.
Singarti si avvicina a May, che continua a dormire tranquillamente, cominciando ad osservare il suo volto riposato che le ricordava tanto la sorella lupa.
Cato si avvicina e chiama la ragazza per farla svegliare. ‘Pirati.’
May apre gli occhi, sorridendo e saltando verso i due compagni. ‘BENE! Dove?’
‘Non ne siamo sicuri in realtà, ma c’è qualcosa all’orizzonte.’ Leo indica il puntino a cui si avvicinano.
‘Sembra troppo piccolo per essere una nave pirata..’ commenta lei,  stringendo gli occhi per cercare di vedere meglio.
‘Effettivamente potrebbe essere semplicemente una cassa.’ Commenta Leo, appoggiandosi con le mani al parapetto della nave.
‘E MAGARI C’E’ DENTRO DELL’ACQUA! O ANCORA MEGLIO DEL CIBO!’ Urla Max in lontananza.
‘Rifornimenti, magnifico! Preparati a far scendere una rete, allora!’ Dice la ragazza, prendendo tra le braccia i compagni accanto a lei.
 


‘A me non sembra una cassa.’
Dentro la rete un ragazzo- con alcuni pezzi di legno e un enorme borsone- svenuto e completamente fracido.
May gli alzò i capelli color blu elettrico che gli accarezzavano le guance, comprendo gli occhi e proteggendolo dall’acqua salata.
‘E’ morto?’ domanda Cato.
‘Sembra che stia dormendo..- gli mise una mano davanti al naso, cercando di sentire il respiro- respira infatti. Portiamolo in una stanza.’
Max lo prese in braccio, seguito da Singarti e Cato, per poi dirigersi tutti e cinque verso la cabina.
‘Penso tu debba uscire.’ Max guardò May, cercando di pararsi davanti ai tre che stanno spogliando il ragazzo.
‘Ma sai che me ne importa che è un maschio. Voglio vedere se è ferito!’ Protestò lei, mentre il navigatore la trascinava fuori la stanza.

 


Il materasso comodo lo avvolgeva in un candido abbraccio. Gli sembrava di essere a casa, con la sua famiglia. Akiko.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTORE:
Scusate l’assenza di questi due giorni e la scarsità delle pubblicazioni, ma ho avuto molti impegni e si prospetta una seconda settimana uguale. Spero di riuscire a pubblicare, in caso contrario vero il weekend. Comunque spero vi piaccia  Se avete domande, scrivetemi.

   
 
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