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Autore: MrRaider    08/03/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Protezione
 
Erano passate alcune ore da quando Jack aveva lasciato Tsubaki nelle mani dei dottori. Probabilmente era ancora in sala operatoria e lui non ce la faceva più ad aspettare, ma nonostante ciò era tranquillo. Aveva con se il suo diario, che non segnava nessuna DEAD END. Mentre aspettava Jack continuava a pensare a quanto accaduto: se non fosse stato per lui, Tsubaki sarebbe morta… 
Ripensò a Yukiteru e a Yuno. Aveva dei dubbi, soprattutto su quest’ultima. Era abbastanza imprevedibile, aveva un comportamento strano, svitato, ma quello che voleva era proteggere Yukiteru  a qualunque costo, perciò doveva guardarsi le spalle da lei.
Andò nei distributori automatici della sala d’attesa e si prese un caffè. Tornò al posto e prese il diario della CTU
“23.03 Arriva un dottore che mi dice le condizioni di Tsubaki. Se la caverà.”
“23.07 Il dottore mi porta nella stanza di Tsubaki.”
Ripose il cellulare e, proprio secondo il diario, un dottore si avvicinò a lui.

-Signor Bauer.-

-Sì? Come sta?- chiese alzandosi.

-Se la caverà. Ha fatto bene a portarla qui, se fossero passati altri minuti probabilmente sarebbe morta dissanguata, e non saremmo riusciti a ricucirle la mano.-

-Quindi la potrà riusare?-

-Stia tranquillo, ma dovrà lasciarla a riposo per un paio di giorni. Comunque, mi può dire cosa le è successo?-

-L’hanno attaccata al tempio e gliel’hanno tagliata. Sono riuscito a portarla via da lì e l’ho portata all’ospedale più vicino. Senta, devo chiederle un favore.-

-Dica pure.-

-Temo che qualcuno possa riattentare alla sua vita. Ho bisogno che venga sorvegliata e che nessuno  a parte me o i dottori si avvicinino.-

-Certo, non si preoccupi.-

-Può portarmi da lei?-

Il medico accontentò la sua richiesta e lo scortò: salirono le scale fino al 4° piano, e dopo aver percorso un lungo corridoio vuoto arrivarono nella stanza di Tsubaki. Dal vetro della porta Jack vide che a parte la ragazza non c’era nessun altro paziente. Lei era sveglia, aveva una flebo e la mano destra era completamente fasciata.
Entrò, chiuse la porta per evitare che qualcuno ascoltasse e si avvicinò.

-Chi è?- chiese Kasugano guardando verso di lui, cercando si sforzare la vista per vedere meglio.

Jack prese una sedia e si sedette, e appena le fu vicino la ragazza sorrise.

-Scommetto che cercavi questa.- disse lui prendendo dalla borsa la temari e porgendogliela.

Lei prendendola cominciò a piangere e diede un sorriso dolce a Jack.

-Il mondo non è cattivo come credi. Ci sono persone, come me, che cercano di fare qualsiasi cosa per proteggere delle persone innocenti. Tu non sei cattiva, Kasugano. Sei stata violentata per anni dai tuoi stessi adepti e quelli continuano a farlo, come scusa, per espiare i propri peccati o altre stronzate simili. Eri accecata dalla vendetta, ma questo gioco ti ha dato una possibilità, per vendicarti di quello che ti avevano causato.-


-E’ vero. Ho sempre odiato tutti, e ho avuto questa occasione per farla pagare cara a chiunque. Ma tu… mi hai salvata. Perché?-

-Perché non sei cattiva, te l’ho detto. Non hai ucciso nessuno. E non meritavi di soffrire ancora.-

A quel punto Jack prese la pergamena, la aprì e la mostrò alla ragazza. Lei la guardò stupefatta, cercando di dire qualcosa.

-La… la mia… DEAD END…-

-Eliminata. Se non fossi intervenuto Amano ti avrebbe colpito il diario, uccidendoti.-

-Ancora non capisco bene il motivo del perché mi hai salvata…-

-Voglio proteggerti, dai tuoi adepti, dagli altri possessori. Inoltre ho bisogno del tuo aiuto e tu del mio.-

-Il mio aiuto?-

-Primo, Yukiteru Amano. Seconda, Yuno Gasai. Quarto, Keigo Kurusu. E io, Zero, Jack Bauer. Insieme vogliamo fermare questo gioco. Hai visto cos’è successo al tempio? Un sacco di vittime innocenti, ma non è colpa di quello psicopatico. La colpa è di Deus, che ha creato questo futile gioco per il suo divertimento. Non possiamo farlo continuare perciò dobbiamo cercare di fermarlo. Ci stai, Kasugano? Con il tuo aiuto, con i tuoi adepti, forse possiamo riuscirci.-

La ragazza ci pensò un po’ prima di darle una risposta. Dopotutto era in debito con lui, le aveva salvato la vita. Così decise di accettare la richiesta di Jack.

-Va bene. Vi darò il mio aiuto.-

A quelle parole Jack gli diede un grande sorriso e le strinse la mano in segno di gratitudine.

-Grazie.-

-Però… Seconda…-

-Me ne occuperò io. Farò in modo che non si avvicini a te, però devi stare lontana da Yukiteru.-

-Non preoccuparti.-

-Bene. Senti: ora devo andare, e tu hai bisogno  di riposare.- disse infine alzandosi dalla sedia e continuando a guardarla
-Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama i medici. Tornerò domani.-

Detto questo si avvicinò alla porta ma appena la aprì lo chiamò Kasugano.

-Aspetta.-

Si fermò e si girò verso di lei per sentire cosa aveva da dire

-Non mi sento al sicuro qui. Ho paura che qualcuno possa toccare il mio diario. Prendilo,  proteggilo.-
Prese la pergamena e la consegnò a Jack che la mise nella borsa.
-E grazie ancora.-

-Non dirlo neanche.-

Jack uscì dalla stanza e camminò nel corridoio da dove era arrivato ma appena scese per le scale venne fermato da un dottore.

-Signor Bauer.-

-Sì?-

-Dovremmo dirle qualcosa riguardo alla paziente Kasugano Tsubaki.-

-Certo, mi dica pure.-

-Ecco… quando l’abbiamo visitata abbiamo notato qualcosa di strano.-

-E cioè?-

-I suoi occhi. L’abbiamo controllata per accertarcene e le analisi dicono che si tratta di una miopia molto elevata.-

-Da quel che so è nata con la vista molto debole.-

-Sì, ma le consiglio di farla visitare da un’oculista appena uscirà dall’ospedale. Non dico subito, direi di darle uno o due giorni.-

-Va bene, grazie per avermelo detto. Me ne ricorderò.-

Così Jack uscì dall’ospedale. Erano le 23.30. Era molto tardi, e decise di tornare a casa per riposare, dopo quella giornata abbastanza movimentata. Sul tragitto però prese il cellulare e chiamò Kurusu. Dopo qualche squillo il commissario rispose alla chiamata.

-Keigo, sono io.-

-Jack! Allora, che mi dici?-

-Sto tornando a casa. E volevo dirti che Kasugano Tsubaki parteciperà alla nostra alleanza.-

-Ne sei sicuro?-

-Al 100%. Si fida di me.-

-Quindi vorresti usarla?-

-No. Ho chiesto solo il suo aiuto, e io aiuterò lei.-

-Eh?-

-Keigo, per anni è stata violentata e drogata dai suoi stessi monaci, e credo che lo facciano ancora. Senza l’aiuto di qualcuno soffrirà ancora. Voglio aiutarla, proteggerla. E non preoccuparti, non ucciderà nessuno di noi.-

-Però, ottimo lavoro. Come ci si aspetta da Jack Bauer.-

-Grazie. Come stanno Yukiteru e Yuno?-

-Stanno bene. Io e la mia squadra li abbiamo riportati a casa.-

-Menomale. Senti, devo dirti una cosa, riguardo a Yuno.-

-Lo hai notato allora…-

-Sì. Ho visto come ammazzava quelle persone. Ero impietrito Keigo.-

-Dobbiamo stare attenti a quella ragazza. Tenerla d’occhio.-

-Lo so, ma penso che faccia così perché vuole proteggere Yukiteru. E comunque è brava: quando combattevo contro Dodicesimo mi ha dato un suggerimento per ucciderlo, e ce l’ho fatta collaborando con lei.-

-Cosa farai?-

-Tenerla alla larga il più possibile da Tsubaki. Ho paura che possa riprovare ad ammazzarla, quindi dobbiamo convincere Yukiteru e Yuno che sta con noi.-

-Hai ragione. Beh, io ora devo riposarmi, ci vediamo domani.-

-A domani Keigo.-

Staccò il cellulare e dopo qualche minuto di camminata tornò a casa. Fino a qualche giorno fa era disposto a tutto per uccidere gli altri concorrenti, ma non poteva permettere che potessero morire altri innocenti. Avrebbe fermato quel gioco.
 

Il giorno dopo Jack si svegliò presto. Si era preparato e lavato velocemente, ed era uscito subito di casa, diretto all’ospedale.
Circa dieci minuti di macchina e arrivo a destinazione. Parcheggiò la macchina di fronte all’ospedale ed entrò. Dopo aver preso l’ascensore giunse nella stanza di Kasugano: lei dormiva beatamente con la sua temari in mano e ciò fece sorridere Jack. Entrò piano per cercare di non svegliarla, prese una sedia e la mise vicino al letto. Ma poco prima di sedersi notò dallo specchietto vicino al letto una figura dietro di lui… che brandiva un coltello! Non fece in fretta a capire chi fosse ma doveva proteggere Kasugano: lanciò la sedia alla figura dietro che cercò di scansarla ma si ritrovò con le spalle al muro, disarmata e con una pistola puntata in fronte.

-Yuno?!-
Capendo che si trattava di Yuno, Jack ripose la pistola e continuò
-Che ci fai qui?-

-Quella bastarda… voleva ucciderci. Voleva uccidere anche te, Jack. Perché la stai difendendo?-

-Vieni con me.-

Bauer la prese per un braccio e la fece uscire dalla stanza. I due rimasero nel corridoio dell’ospedale, dove Jack le spiegò la situazione

-Yuno, ascoltami bene: anch’io volevo ucciderla, ma ieri, quando sono riuscito a scappare, ho interrogato uno dei suoi monaci, e mi ha detto quello che le hanno fatto: l’hanno stuprata e drogata per anni. Non potevo permettere che soffrisse di nuovo, per questo l’ho salvata.-

-Ma… voleva uccidere Yukki!-

-Voleva. Hai detto bene. Era accecata dalla vendetta per quello che le avevano causato, ma ora non le succederà più, perché la proteggerò io. Ora fa parte dell’alleanza: è con noi, e si fida di me. Io dovrò proteggerla, ma non mi sono dimenticato di te e Yukiteru. Lo farai per me?-

-Ma Jack, potrebbe rifarlo…-

-No Yuno! Ricordati che ieri ho salvato il culo sia a te che a Yukiteru, se non fosse per me probabilmente non ce l’avreste fatta. Ti fidi di me? Yuno?-
Jack la guardò con uno sguardo supplichevole. Non voleva che Kasugano morisse, tantomeno avere Yuno come nemica. Ma per sua fortuna Gasai decise di fidarsi.

-Va bene. Ma se toccherò Yukki una sola volta, la ucciderò.-

-Non succederà. Ora vai, e riferisci a Yukiteru cosa ti ho appena detto.-

E così Yuno se ne andò di corsa. Bauer continuava ad osservarla mentre se ne andava, fino a quando non scomparve dalla sua vista. Tirò un sospiro di sollievo e si passò la mano tra i suoi capelli biondi.
Subito dopo rientrò, notando che Kasugano si era svegliata.

-Jack, sei tu?-

-Sì sono io.-
Prese la sedia ancora a terra a causa dello scontro con Yuno e si sedette vicino al letto.
-Ciao. Ti sei svegliata…-

-Avevo sentito dei rumori.-

-Sì. Gasai Yuno ci ha fatto visita.-

-Cosa?!-

-Tranquilla, se n’è andata. E mi ha promesso che non ti toccherà, a patto che tu lasci stare Amano.-

-Lo lascerò in pace, hai la mia parola. Ma sei sicuro?-

-Assolutamente. Le ho promesso che avrei difeso lei e Yukiteru, perciò si fida di me. Parlando d’altro, la mano? Come ti senti?-

Alla sua domanda la ragazza guardò la mano ancora fasciata ma poi sorrise.

-La sento di nuovo. Un po’ poco  però risento il sangue circolare. Riesco anche a muoverla un po’.- rispose lei provando a muoverla ma subito dopo si bloccò.

-Vacci piano, altrimenti non potrai utilizzarla.

-Ahhh, quanto sei noioso.- disse lei sbuffando.

I due iniziarono a ridere.
Jack la guardò, e rivide in lei sua figlia Kim. Era molto legato a lei, ma a causa del suo lavoro fu costretto ad allontanarsi da lei e dalla sua famiglia. E questo  lo fece riaffiorare nei vecchi ricordi della sua vita. Quelli belli, e quelli brutti…

-Jack?- chiese Kasugano guardandolo pensierosa.

Lui si riprese dai ricordi e la guardò.

-Tutto bene?-

-Sto bene.-

-Mh… ok.-

-Pensavo… Alla mia famiglia.-

-Hai una famiglia?-

-Sì. Una figlia, si chiama Kim. E’ sposata e ha due figli.-

Ricordandosi di un piccolo particolare Jack prese dal borsone il portafoglio, dove teneva al sicuro le sue foto che lo raffiguravano con la sua famiglia.

-Guarda: quella sono io, e quella coi capelli biondi vicino a me è Kim. E quella in braccio a me è Teri, la mia nipotina. Kim le ha dato il nome di sua madre.-

Appena Tsubaki prese la foto la avvicinò agli occhi dato che non vedeva perfettamente, e disse a Jack:
-Sono bellissime. E l’altro figlio? Vi vedete ancora?-

Silenzio di tomba. Erano passati quattro anni dall’ultima volta che le aveva viste, e voleva a tutti i costi tornare a casa e riabbracciarle.

-Quattro anni. Purtroppo me ne son dovuto andare, per colpa di un qualcosa che ho fatto. L’altro mio nipote, purtroppo, non l’ho mai conosciuto…-

-Scusa…-

-Non dispiacerti. Sono stati quattro anni difficili, lontano da tutte le persone che amavo… Ma quando questa storia sarà finita tornerò da loro.-
 

Passarono altri quattro giorni e finalmente Kasugano uscì dall’ospedale. Doveva restare ancora a riposo ma almeno poteva uscire da lì.
In quegli ultimi giorni Jack passava ogni volta a vedere come stava. I due parlavano molto della loro vita, soprattutto Jack che le narrava alcune missioni che aveva svolto nel corso della sua carriera, e lei molto spesso non credeva alle sue storie

-Te lo giuro! Ho piazzato il C4 nelle tubature e sono scappato dalla centrale nucleare con le fiamme alle spalle! E’ esploso tutto ma ne sono uscito illeso!-

-E io non ci credo! Ahahahah!-

Verso l’ora di pranzo Bauer portò Kasugano nella sua macchina parcheggiata fuori dall’ospedale, la fece sedere davanti e i due partirono nel tempio nonché casa della ragazza.

-Non ne potevo più di stare lì dentro.- disse lei guardandosi la mano.

-Ti fa male?-

-Nono, sto bene. Ma…-
Si abbassò la manica della sua tunica rossa, mostrando la cicatrice che passava per tutto il polso
-Niente… Comunque, appena arriviamo devo dire ai miei adepti alcune cose. Voglio fare dei cambiamenti, e vorrei che ci fossi anche tu…-

-Va bene, tanto non ho impegni.-

Dopo una decina di minuti Jack parcheggiò la macchina di fronte al cancello del tempio, dopodiché fece scendere la ragazza e i due entrarono nel tempio.
In un secondo tutti i monaci notandola corsero a salutarla e a chiederle come stava. Lei si armò di pazienza e rispose a tutti, affermando inoltre che senza l’aiuto di Jack non sarebbe sopravissuta. Alcuni dei presenti mandarono delle occhiate strane a Jack, ma lui non ci fece caso.

-Devo dirvi una cosa molto importante. Dite a tutti che li voglio nel cortile principale fra cinque minuti!-

Cinque minuti dopo Kasugano affiancata da Jack salì nell’altare di fronte al cortile, dove tutti i monaci erano radunati lì. Appena si accertò che ci fossero  tutti cominciò a parlare:

-Adepti dell’Occhio Sacro! Voglio fare degli aggiornamenti a voi! Per prima cosa ho deciso di abolire il rituale di iniziazione!-

All’udire le sue parole alcuni adepti maschi cominciarono ad urlare a protestare l’abolizione di quella regola.

-Perché?! Abbiamo bisogno del rito! Altrimenti non potremo liberarci!-

-BASTA!- urlò Kasugano alzando la mano. Subito dopo guardò Jack che gli annuì sorridendo.
-E secondo…- disse poi, rivolgendo di nuovo lo sguardo ai suoi adepti
-Da questo momento in poi il qui presente Jack Bauer sarà il mio vice! Sarà il mio consigliere! Dovrete ubbidirgli a ogni cosa vi chieda e dargli tutto ciò che gli serve! E vi avviso che se qualcuno proverà a toccarmi e ad abusare del mio corpo, verrà licenziato dalla setta, e nei casi più estremi… verrà ucciso da Jack Bauer!-

A quel punto la ragazza si girò di nuovo verso di lui.

Era rimasto abbastanza sorpreso. Non si aspettava che gli chiedesse tutto questo ma le aveva promesso che l’avrebbe aiutata. E l’avrebbe fatto, con qualsiasi mezzo necessario.
 
 
Angolo dell'autore:
Ok, mi scuso per il ritardo in cui pubblico gli episodi della fiction. Purtroppo sto avendo poco tempo per pubblicare, e soltanto il weekend riesco a farlo. Quindi fino a quando non riuscirò a liberarmi bene, verso il weekend arriverà un'altro capitolo!
Spero che questo vi sia piaciuto e vi lascio con questa immagine di 24, proveniente dalla stagione 5 (proprio l'esplosione che aveva accennato Jack, fidatevi, è successo davvero!)
Al prossimo capitolo belli! ;)
-MrRaider

 
   
 
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