Appena Nitori varcò la porta della classe notò subito il suo compagno di stanza vicino alla finestra, si avvicinò lentamente e subito spalancò gli occhi nel vederlo così: aveva le guance rosse quasi quanto i suoi capelli, gli occhi erano fissi su qualcosa di impreciso fuori dalla finestra, mentre le labbra erano appena schiuse rivelando un sorriso.
“Momo? Stai bene?” Chiese il più grande scuotendo una mano di fronte al ragazzino per risvegliarlo dai suoi pensieri, dopo tanti giorni finalmente rivide il sorriso sincero di Momotarou e capì che tutto era andato per il meglio. “In camera poi dovrai raccontarmi tutto.” Disse solamente prima di sedersi felice per la sorte dell'amico.

“Sousuke? Hey, ci sei?” Rin stava scuotendo con forza la mano davanti al viso del suo amico d'infanzia ma quest'ultimo sembrava su un altro pianeta, troppo lontano per accorgersi di lui. “Hey! Gli alieni stanno attaccando la scuola!” Disse in tono preoccupato sperando di destare l'amico, ma neppure quella scusa bastò, il capitano sospirò poi prese l'amico per le spalle scuotendolo con forza.
“Rin! Ma cavolo! Che vuoi?” Chiese burbero Sousuke schioccando un'occhiataccia all'amico.
Il broncio che mise su Rin lo fece ridacchiare e calmare subito “Sai è tre ore che ti sto chiamando ma tu sei troppo impegnato a sognare ad occhi aperti!” Borbottò il ragazzo dai denti di squalo guardandolo con sguardo indagatore. “Adesso devi dirmi cosa pensavi, o meglio a chi.” Cantilenò lui guardando l'altro con sguardo curioso.
Sousuke sospirò poi iniziò a raccontare tutto: raccontò della curiosità verso la fantomatica ragazza di Momo, raccontò del loro incontro nel cortile, della dichiarazione di quest'ultimo e del bacio.
Rin ascoltò le parole dell'amico senza dire nulla, annuiva di tanto in tanto per fargli capire che ascoltava ma rimaneva in religioso silenzio per ascoltare ogni parola, quando il moro finì di parlare Rin gli sorrise maliziosamente. “Oh oh allora ecco chi era la cotta di Momo.” Disse dandogli una leggera gomitata sul fianco che fece arrossire l'altro. “Beh, sono felice per voi. Adesso so con chi prendermela se Mikoshiba peggiorerà nel nuoto e a scuola.” Aggiunse scherzoso.
Sousuke gli sorrise di rimando e arrossì nuovamente quando le immagini del bacio fra lui e Momo gli ritornarono alla mente.


I giorni passarono veloci, gli allenamenti si fecero più stancanti e la pressione si fece sentire rendendo tutti nervosi per l'imminente gara.
“Momo spingi di più le gambe quando viri! Nitori piega di più le gambe durante la fase in apnea!” Rin stava osservando tutti, avendo un occhio di riguardo per le persone che assieme a lui avrebbero fatto la staffetta, quel giorno Sousuke era rimasto in camera per un raffreddore così i suoi poveri kohai erano gli unici che venivano sempre rimproverati per il loro stile non del tutto perfetto.

La spalla aveva ricominciato a dare problemi e nuotare, per quel giorno, era fuori questione. Sousuke rimase tutta la mattina nel letto massaggiandosi la parte lesa nel tentativo di alleviare un po' il dolore, il ghiaccio spray era ormai finito da tutto le volte che lo aveva spruzzato sulla spalla diventata ormai leggermente rossa; sospirò e si tirò le coperte fin sopra al viso, proprio come faceva da piccolo quando voleva nascondere qualcosa, sperò con tutto il cuore che quel dolore passasse, almeno per riuscire a fare la staffetta senza nessun problema.