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Autore: lullublu    09/03/2015    1 recensioni
Era una giornata piovosa in Culonia, ed un vecchio di nome Ponda se ne stava annoiato sulla sua sedia di vimini a sfogliare il suo vecchio diario.
Tanti anni, ormai erano passati da tutte le storie che teneva annotate, appunti di giorni ormai lontani.
Credeva che null'altro gli sarebbe potuto succedere, ne aveva passate di cotte e di crude nella sua lunga vita ed ormai, era quasi giunto al termine.
Non sapeva però, che presto avrebbe affrontato la sua ultima grande sfida.
Genere: Azione, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Ryouta Kise, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7 "Aiuto non riesco a rizzarmi!" esclamò Alonso.
Per una svista di Kise, che precedentemente li aveva salvati da una bomba, i nostri eroi si trovavano in una situazione problematica.
Il pulminogiallocchi su cui viaggiavano, stava attualmente sprofondando in fondo al mare.
"Dobbiamo aspettare che l'acqua sommerga l'abitacolo, aprite i finestrini!" ordinò Anna, sempre pronta ad ogni evenienza.
"IO NON VOGLIO SCHIATTARE QUI DENTRO" urlò Aomine.
"Ognuno afferri qualcuno" continuò Anna.
Il nigga, afferrò Tetsu, che essendo svenuto non sarebbe riuscito a nuotare da solo.
"Ponda, sei proprio uno stupido a rimanere così immobile ancora, nufufu" fece Fabrizio che a quanto pareva si divertiva a prendere in giro anche le persone congelate.
Intanto l'acqua aveva quasi sommerso il pullmino.
"Qualcuno deve portare Alonso" disse Anna.
"Alonsocchi! Ti salvo io!" rispose Kise con aria felice, non si sentiva minimamente in colpa per averli cacciati tutti in quel guaio.
Se non fosse stato così spaventato, Aomine di sicuro l'avrebbe nuovamente riempito di botte.
Dopo che Ponda fu preso da Fabrizio, Alonso da Kise, Tetsuya svenuto tra le braccia di Aomine ed Anna, aveva deciso di nuotare da sola, Kagami guardò Akashi.
Il suo viso era pallido, come se il ragazzo si stesse sforzando anche solo di rimanere cosciente.
Di sicuro non ce l'avrebbe fatta senza un aiuto, pensò la tigre.
"Akashi, posso portarti io?" gli chiese cautamente, ben ricordando la sua precedente reazione, quando l'aveva bendato.
"Posso cavarmela benissimo da solo" rispose Seijuuro, un barlume di odio gli rendeva l'unico occhio ancor più inquietante.
"Lascialo perdere, Taiga" fece Aomine, come al solito gli importava solo di sè stesso, di Kagami e Tetsu.
Per lui, se gli altri ce l'avrebbero fatta o meno, era totalmente indifferente.
"Sì, lascialo, nufufu è quello che si merita...nufufu" intervenne l'odiosa voce di Cannato.
"Per favore Kagami, aiuta Akashi" fece Anna.
Taiga, afferrò allora Akashi nonostante la sua riluttanza e sfondò la portiera con un calcio.
Si precipitarono fuori dal pullmino a furia di spintoni riuscirono ad uscire tutti ed il pulmino giallo s'inabissò.
La radio che stranamente funzionava ancora, li salutò con un'ultima canzone: "NEL BLU, DIPINTO DI BLU".
La prima a riemergere dall'acqua fu Anna, che non dovendo trasportare nessuno, riusciva a nuotare molto più velocemente.
Vide dei tizi che conosceva...
"Vi salviamo noi!" dissero in coro, sculettando e facendo fanservice, i tizi di Free.
Aomine, chissà come, venne trascinato fuori dall'acqua da un piccoletto biondo, che a giudicare dall'aspetto doveva essere almeno dieci volte più debole di lui.
Copiando i nuotatori, Kise riemerse con scene per fangirl.
Fortunatamente, tutti riuscirono ad arrivare alla riva, sani e salvi.
Perfino la sedia a rotelle del povero Alonso.
"Nufufu ...coff coff.. almeno siamo vicini al porto" disse Cannato osservando la zona.
Sciami di fangirl si avvicinarono estasiate ai tizi di Free e a Kise.
"Fancchi vi adoro <3" fece Kise, contento di essere al centro dell'attenzione ed iniziò a firmare decine di autografi.
I tizi di Free, dopo aver firmato qualche autografo, se ne tornarono nel loro elemento naturale per poi sparire all'orizzonte.
"Oi, Tetsu risvegliati" fece Aomine.
Ma Tetsu, si era già ripreso. Solo che nessuno se ne era accorto.
"Guarda che sta bene" lo rassicurò Kagami che però sanguinava dalla spalla, perchè Akashi l'aveva morso.
"Cosa ti sei fatto, Bakagami?" chiese Aomine preoccupato.
"Non si è fatto niente, è stato solo assaggiato" intervenne prontamente Fabrizio, sempre pronto ad infierire dove poteva.
"Non è niente!" fece Kagami, mosse la spalla a tono dimostrativo ma il sangue continuava ad uscire copioso.
Kise, riprese le bende ormai bagnate "bianco o avorio?".
"Ma non c'è bisogno!" protestò Kagami.
Kise sbolognò le bende a Kuroko e andò a guardare i bellissimi yatch nel porto.
"Kagami-kun sta fermo".
Intanto Anna, si avvicinò furtivamente ad Aomine.
"Psss-pss".
"Uhm?" le rispose Daiki.
"Non pensi che Kagami sia un po' troppo amichevole con Akashi?" gli disse, nonostante fosse stata lei a chiedere a Kagami di aiutare l'altro rosso.
"Non mi sta affatto bene" borbottò il nigga.
Infatti, stava cercando di comportarsi freddamente col rosso da quando era comparso Seijuuro.
Ma l'idiota di Kagami non se ne era accorto. Che fosse troppo impegnato a pensare a qualcos...qualcun altro?
"Qualcuno mi sospinga!" chiese Alonso.
Appena bendato, Kagami spinse Alonso sbuffando.
"Com'è gentile il tuo amico, nufufu"  disse Fabrizio ad Aomine, non poteva certo perdersi quella ghiotta occasione.
Dopo aver minacciato/avvisato il nigga, andò a fare le carte d'imbarco con i soldi presi da Ponda.
Mentre camminava, incrociò il solo occhio di Akashi.
"Hai la bocca sporca, vuoi un fazzoletto? Nufufu" gli chiese con finta gentilezza.
Per tutta risposta però, l'orbo gli sputò in faccia.
"Gentile eh" continuò a camminare Fabrizio, seccato per quel gesto e senza farsi vedere, si pulì dallo sputo.
Akashi, rimase seduto a contemplare la zona.
Era infastidito da Fabrizio, ma anche da tutti quelli che cercavano di 'aiutarlo' (come se lui ne avesse bisogno...), come quella Anna che continuava a dare ordini al posto suo e gli rifilava la sua stupida pietà.
O ancora, Kagami, colui che non aveva ancora avuto il piacere di sconfiggere.
Per lui era insopportabile il pensiero di non essere più in grado di sapere tutto, ed ancora di più, il rendersi conto di come ora non riuscisse più a cavarsela da solo.
Soltanto adesso, seduto sulla terraferma, si stava riprendendo un po'.
Era ben cosciente che prima, se l'altro rosso non l'avesse aiutato, non sarebbe riuscito a risalire in superficie da solo.
Si sentiva debole e si odiava per questo.
La vittoria era sempre stata la sua unica ragione di vita, ma ora che era stato sconfitto, come poteva reagire?
Esisteva ancora un modo per rialzarsi, senza perdere la dignità?
Intanto, dei futuri passeggeri della nave, si gustavano un panino e le espressioni del ragazzo seduto a terra.

Kuroko, si avvicinò a Kagami ed Alonso.
C'era il tramonto che faceva bellissime sfumature con il mare ed il paesaggio intorno era magnifico.
L'aria era fresca e tirava un leggero venticello.
"E' una bellissima serata, non è vero Kagami-kun?" disse Tetsuya.
Da qualche metro di distanza, Aomine li fissava con sdegno.
"Cantiamo insieme" fece Alonso "Caaroo Salmooone" iniziò.
Kuroko fece da sottofondo, ed anche Kagami, seppur imbarazzato, si mise a cantare.
Kise ritornando dal suo giro si unì al coro.
Cannato anche lui di ritorno, li fissò, mentre Anna si mise come suo solito a fare qualche foto.
Mancavano solo Ponda (ancora congelato) Akashi, ed Aomine, al felice quadretto.
"Non vorrei disturbare questa vomitevole scenetta, ma ho una brutta e una buona notizia" disse Daemon.
"NOOOO" protestò Alonso, aveva stonato proprio sull'ultima nota.
Il mafioso lo ignorò bellamente e continuò a parlare.
"La brutta notizia è che non ho abbastanza soldi per tutti i biglietti, ma la bella notizia è che ho preso questa".
Mostrò una scintillante divisa da vicecapitano.
"IO! IO! IO!" fece il modello biondo saltellando allegramente.
"E' tua ragazzo" gliela porse Fabrizio "bene, andiamo, si parte tra venti minuti".
Dopo aver sentito le notizie, Kagami si avvicinò al suo ragazzo che stranamente lo osservava con aria truce.
Taiga, invece, aveva un sorriso timido. Era contento di aver fatto nuove amicizie, anche se la cosa lo imbarazzava un po'.
Aomine, tentò di ignorare il rosso e fare l'offeso.
"Aomine?".
"Perchè non torni dai tuoi amici del cuore?" tuonò Daiki.
Si sentiva geloso col rosso ed in collera, perché per tutto quel tempo non aveva fatto altro che ignorarlo.
Forse non avrebbe dovuto coinvolgerlo in quell'avventura.
"Non dirmi che sei geloso!" sbottò il rosso "sei tu che mi hai trascinato qui!".
Per Kagami era molto difficile sopportare il caratteraccio del nigga.
"Non fare questi giochetti con me, Kagami" disse il moro.
Sentiva gli occhi pizzicare come se stesse cedendo al pianto, ed in petto un grande dolore.
Non voleva dirgli cose tanto brutte, ma si sentiva terribilmente frustrato, ed altro modo non conosceva, per cercare di sputar fuori tutto il veleno che aveva dentro.
"Dimmelo chiaramente se ti interessa qualcun alro. Ci sono milioni di buchi al mondo, non ho bisogno del tuo".
Si morse le labbra, dandosi subito dello stupido, ora non avrebbe più potuto rimediare.
Forse era la volta buona che il rosso lo mandasse a quel paese.
Ci si era messo d'impegno.
Una voce gioiosa interruppe il disastroso litigio.
"Kagamicchi, Aominecchi è il vice comandante che vi parla. Salite sulla navecchi" fece Kise.
Kagami, troppo sconvolto, arrabbiato e deluso, voltò le spalle ad Aomine e seguì Kise senza dire una parola.
Cannato, comparve dietro Aomine, giusto per dare fastidio come suo solito.
"Successo qualcosa di diversamente bianco? Nufufu".
"Fa silenzio o ti uso come sacco da boxe" gli intimò il nigga.
"Sono solo passato a portarti il biglietto, visto che eri tutto solo... nufufu".
I nostri eroi, chi tranquillo, chi arrabbiato e chi depresso o congelato, s'imbarcarono tutti.
Sulla nave, c'erano delle non tanto vecchie conoscenze.
"Cibo" fece Murasakibara-zombie.
"Murasakibara-kun?" lo salutò Kuroko.
"Atsushi, porta le mie valigie" ordinò l'incantatrice.
"Mi annoio" si lamentò lo zombie.
"Non ti sfamo per annoiarti" protestò la sua padrona.
"Nufufu...vedo una cattiva" osservò Daemon Spade.
"D-devo andare a fare una telefonata" disse l'incantatrice e sparì.
Verso la traiettoria di Aomine, spuntò una familiare testa rosa che saltò al collo del nigga.
"Dai-chan!" fece contenta Momoi.
"Anche qui devo incontrarti?" le rispose male, non che non gli faceva piacere vederla, ma in quel momento ne avrebbe fatto volentieri a meno.
"GIACCHIA! GIACCHIA!" si mise ad urlare Alonso.
"Dai-chan, non mi presenti i tuoi amici?" chiese Satsuki.
"Sono gli amici di Kagami, non i miei" rispose Daiki.
La ragazza dal seno prosperoso sospirò, conosceva fin troppo bene il ragazzo.
"Hai litigato con Kagami-kun? Ancora?  Spero tu non gli abbia detto cose brutte!".
Fabrizio fissò la ragazza.
Per la prima volta in vita sua, non voleva prendere in giro una persona.
Forse perchè la ragazza era molto, molto carina.
"Salve signorina...nufufu".
"Salve. Sono la migliore amica di Dai-chan" indica il nigga " e la fidanzata di Tetsu-kun, solo che lui non è fidanzato con me" si presentò Momoi.
"Che bello vedere che almeno qualcuno ti è rimasto, nufufu" disse Fabrizio ad Aomine.
"Sparisci Satsuki, sei fastidiosa" la cacciò il ragazzo.
"E' solo un po' nervosetto" spiegò Daemon " in fondo non si dovrebbero dire certe cose nufufu".
"Cosa hai detto Dai-chan?" chiese la ragazza.
"Signorina, non sono cose che si dovrebbero dire ad una ragazza come lei, se permettete io vado" e se ne andò.
Aomine, approfittando del momento di distrazione di Momoi, scappò.
Intanto l'Incantatrice era andata a fare la sua famosa telefonata.
"Pronto? Signor Cattivo Principale?".
"Io sono sempre pronto" rispose il cattivo con voce, ovviamente, maligna.
Anche se in realtà, in quel momento si annoiava un po' di parlare, aveva ricevuto solo cattive notizie, (ovvero che Ponda stava continuando ad avanzare) e non aveva ancora avuto il tempo di tagliarsi le unghie dei piedi.
"Si ricorda le persone che perseguitava? Beh, si trovano sulla S.S. Sciriella, quella diretta all'isola Vindice" lo informò.
"Bene, bene. Bene. Manderò qualcuno".

Akashi, affacciato al parapetto della nave, stava rimuginando.
"Vi odio tutti" mormorò.
Un ciuffo di capelli, era andato casualmente a coprirgli la benda, rendendo l'aspetto del ragazzo, ancor più emo.
"Ma che bel ragazzo solare che abbiamo qui" lo prese in giro Fabrizio, il rosso era la sua preda preferita.
"Muori" rispose il ragazzo.
Fabrizio rispose sorridendo malignamente a quella gentile richiesta di morte.
"Vuoi un cioccolatino?" gli chiese.
"Sì".
A rispondere, fu lo zombie alto due metri ed otto centimetri, dagli improponibili capelli viola: Murasakibara Atsushi.
"Prendi ragazzo" fece il mafioso e gli lanciò un cioccolatino.
"Atsushi, mordi Fabrizio!" ordinò Seijuuro.
"Non si morde la mano che ti nutre" lo ammonì Fabrizio, lo zombie provò comunque a morderlo, ma il mafioso, più svelto di lui, scomparve dietro ad un illusione.
"Atsushi, ma dov'eri finito?" lo chiamò l'incantatrice "dobbiamo andare ad elaborare piani diversamente buoni".
Lo zombie seguì la sua padrona, non prima di salutare con la manona il suo ex-capitano.
"Ciao Aka-chin".
Intanto Kise, si trovava a tavola con il capitano della nave.
Questi, era un uomo sui trent'anni, statura bassa, capelli corti e neri e sguardo perennemente arcigno.
Una delle sue passioni era la pulizia.
"Pulisci tutto! Muoviti" ordinò il capitano Levi a Kise.
"Sì, capitanocchi!".

Kuroko incontrò Momoi.
"Momoi-san, perchè piangi?" le chiese dolcemente.
"Non pianga signorina" disse Cannato, porgendole un fazzoletto.
"Dai-chan..è cattivo" disse la ragazza tra un singhiozzo e l'altro.
"Cosa ha fatto?" domandò Kuroko.
"Diciamo che il tuo amico vuole andare per altri porti, nufufu" rispose Fabrizio.
La rosa lo guardò con occhi grandi ed innocenti.
"Che significa?".
"Signorina, non è il caso di fare disegnini, nufufu".
Kuroko, che invece aveva capito tutto, si fece perplesso.
"Ma...Aomine-kun non ha mai tradito Kagami-kun, anche se a volte sembrava proprio così".
"Vai a chiedere al rosso allora, nufufu".
"Lo farò" decise Tetsuya, incamminandosi per andare a cercare l'amico.
Kagami, si trovava invece insieme ad Alonso.
"I MOLLUSCHI! ANNALUCE GUARDA QUANTI MOLLUSCHI" disse entusiasta Alonso, guardando verso il mare.
Un mollusco, si avvicinò.
"Che commozione" commentò il giovine che non riusciva a rizzarsi, aveva sempre amato quella specie, era la sua unica fonte di diletto oltre ad Amedeo Mango.
Il mollusco salì sulla nave ed all'improvviso, spruzzò del sapone liquido (che come ben saprete è l'arma di ogni mollusco che si rispetti) negli occhi di Kagami.
Temporaneamente accecato, ed arrabbiato per questo attacco inaspettato, il rosso imprecò.
"MOLLUSCO DI MERDA".
Non l'avesse mai fatto...
  
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