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Autore: AndreMCPro    09/03/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.13 Verso la città
 
 
“Allora, siamo pronti?” Chiese Sam.
“Sissignore, signore!” Risposero i tre. Il ragazzo dovette trattenere una risata.
“Molto bene. Si va alla ricerca di Ossidiana!”
I quattro amici uscirono dalla casa e si diressero verso la pianura che avevano scoperto quella mattina a Sud. Camminarono per una decina di minuti, e poi, quando erano ormai giunti all’uscita della foresta, un urlo si levò da degli alberi vicini. Subito si precipitarono a vedere, e si trovarono davanti una scena più che insolita.
Un Enderman, uno Zombie e un Maiale stavano giocando a carte. O meglio, il Maiale stava MANGIANDO le carte. Lì vicino, seduto su un letto, c’era un umano con la testa fasciata, visibilmente agitato. Indossava una maglia a righe bianche e azzurre ed un paio di jeans. Sam li riconobbe subito: in ordine, Bart, Dave, un maiale generico e Slamacow.
Quest’ultimo si stava guardando intorno e sembrava che si fosse appena svegliato. L’Ender, a giudicare dalla sua reazione quando Dave scoprì le sue carte, aveva perso la mano. Era una partita di Texas Holdem.
Lo youtuber si grattò per un momento la testa, e poi fissò in cagnesco i suoi amici, che svanirono in un turbinio di particelle viola. Quello allora proseguì a ispezionare l’ambiente, e vide dietro di sé i quattro ragazzi. Si tolse subito la benda. “Oh, salve. Se siete venuti per l’urlo di prima, scusatemi. Credo fosse solo un incubo”
Sam sorrise. Sapeva esattamente cos’aveva sognato.
“Un momento…” Aggiunse Slamacow quando vide Matt. La sua espressione era incredula. “Tu sei quello che…”
“Sì, sono io. Sono felice di vedere che stai bene”
“Credevo fossi morto!”
"Anche io credevo che non sarei sopravvissuto, ma poi sono arrivati i miei amici e mi hanno salvato appena in tempo!”
“Dovete essere degli ottimi combattenti… Ah, non ci siamo presentati! Io sono Slamacow” Gli tese la mano. L’altro la strinse: “Matt. Piacere di conoscerti. Questi sono Sam, Clara e Josh”
“Piacere mio” Concluse quello.
“Che hai fatto alla testa?” Chiese Sam, nonostante conoscesse perfettamente la risposta.
“Colpa di quei due idioti dei miei amici. Stavamo scappando dai ragni quando mi hanno fatto prendere una botta in testa. Sapete com’è, essere sorretti da Dave non è proprio il massimo della sicurezza”
“Immagino. Non c’è da fidarsi dei riflessi di uno Zombie” Rispose Sam. Lo youtuber sorrise.
“Ah, ora che ci penso, non avevi detto di essere stato in una città prima di essere catturato?” Chiese all’improvviso Matt.
“Er… sì. Mi pare si chiamasse… Enderia, ecco”
“Cosa? Sul serio? Ma è fantastico! Noi la stiamo cercando!”
“Veramente mi sembrate attrezzati per l’Ossidiana” Rispose Slamacow, notando la Trivella in Diamante nella cintura di Sam.
“Beh… non sapevamo da dove iniziare, e così…”
“Non ci sono città nel Nether, sapete?”
“No, lo sappiamo. Ehm… è che…”
“Non importa. Scommetto che vorreste sapere dove si trova. Beh, non posso dirvi molto. Non so neppure dove mi trovo io, quindi…”
“Siamo a qualche chilometro a sud di dove ci hanno catturati”
“Oh. In tal caso, proseguite dritti e la troverete. Ci vorrà al massimo un giorno”
“Perfetto! Grazie!”
“Di niente” Rispose quello.
“Ah, sai se c’è qualche evento interessante in città?” Chiese Sam. “Non so, se hai notato qualcosa prima di andartene…”
“Uhm… non mi pare… Ah, sì! Ogni mese organizzano un evento. Tra circa cinque giorni dovrebbe iniziare un Hunger Game”
“Ottimo! Grazie. Ora scusaci, ma dobbiamo andare”
“Va bene. A presto” Disse Slamacow. E poi gridò: “Dave! Bart! Tornate subito qui!”
Una particella apparve. Subito prese il Secchio d’acqua di Matt e rovesciò tutto il contenuto contro di essa. I due si materializzarono all’istante: Dave era bagnato fradicio, Bart aveva una leggera ustione alla mano e se la massaggiava con cura.
“Idioti. Andiamo” Concluse Slamacow, per poi salutare i quattro e partire in direzione Ovest.
“Avanti, ragazzi! Si procede!” Disse Sam appena lo youtuber si fu allontanato, ma Clara lo fermò.
“Aspetta, ha detto tra cinque giorni? E Bomby?”
“Ah, è vero! Nascerà tra quattro giorni! Beh… non credo sia tanto comodo portarsi l’uovo per tutta la strada… né tantomeno può seguirci fin dentro l’arena. Lo torneremo a prendere e lo metterai a cuccia nella sala d’attesa”
“Non lo attaccheranno?”
“Stai diventando molto materna nei riguardi di quel Creeper Minion” Scherzò Sam. Clara avvampò.
“Comunque ne dubito… ma non si sa mai. Lo nasconderemo da qualche parte, d’accordo?”
“Va bene” Rispose lei, e i quattro si incamminarono in silenzio. Sbucarono presto nella pianura e di lì raggiunsero un deserto. Fu allora che Josh fece una domanda.
“Dì un po’, Sam… Quando abbiamo incontrato Dave e Bart nella miniera… Non l’avevamo mai visti fino ad allora. Tu come facevi a sapere i loro nomi?”
“Oh, beh, vedete… Slamacow nel nostro mondo è uno youtuber. Ha un canale in cui carica animazioni riguardanti Minecraft e usa quella strana combriccola come protagonisti. Insomma, lui vaga per il mondo in compagnia di Dave e Bart e ad ogni video gliene succedono di tutti i colori. Quando abbiamo incontrato per la prima volta quei due, non solo li ho riconosciuti, ma ho anche capito al volo che cosa stava accadendo”
“Quindi le cose che mi ha raccontato…” Iniziò Matt.
“Esatto. Sono rispettivamente i video “The Game of Spleef”, “Witch Encounter”, e quello in cui sei rimasto intrappolato tu, “Spider Encounter”. Quanto all’incubo che ha fatto oggi, so esattamente cos’ha sognato, perché lo mostra in un altro video di nome “Where the Forest Ends”
“Ok… quindi tu segui il suo canale?”
“Il suo e anche quello di vari altri. Ma forse molti di loro non vi interessano”
“E Sethbling?” Chiese Clara. “Anche lui è uno youtuber?”
“Proprio così. Lui però è un command user”
“Un… cosa?”
“Un Command User utilizza i codici inseriti nel gioco e crea complessi macchinari con i Blocchi Comandi. Se siamo ancora vivi è grazie a fill, kill ed effect. Comandi basilari, tutto sommato…”
“Perché, come funzionano?”
Sam iniziò a spiegare loro tutto il sistema dei comandi, senza esaminare nel dettaglio le strutture sintattiche ed evitando più tecnicismi possibile, per non annoiarli troppo. La giornata passò in fretta e, superato il deserto e una steppa e raggiunta una foresta, la notte calò sui quattro viaggiatori.
“Non è il caso di accamparci?” Chiese Josh, spaventato dal verso di uno Zombi poco lontano.
“In effetti hai ragione. Torno subito” Rispose Sam svanendo in una coltre di particelle viola. Dieci secondi dopo tornò con uno stack di Terra e due Torce, e costruì in fretta un piccolo rifugio. Piazzate le luci al suo interno, i quattro si distesero a terra e si addormentarono.
 
Il sole era appena spuntato all’orizzonte, e non c’era anima viva -o morta- nel raggio di venti chunk. O meglio, così sarebbe stato se non avesse iniziato a piovere proprio durante la notte. Sam maledisse il temporale e prese a smontare il rifugio, aiutato dai suoi amici. Ogni tanto, qualche mostro si avvicinava, ma Sam lo faceva fuori ancor prima che quello potesse attaccare. Tuttavia, non cercava mai di teletrasportarsi, e questo incuriosì gli altri, che però attesero di aver concluso il lavoro prima di fare domande.
“Come mai non ti sei teleportato neanche una volta?” Gli chiese poi Matt, quando ripresero a camminare.
“Ricordate che ora sono un Ender. Forse non subirò danni dall’acqua, ma comunque mi impedisce di usare i miei poteri”
“Speriamo non piova anche il giorno dell’Hunger Game…”
“Anche se fosse, di solito negli Hunger Games le arene sono racchiuse in cupole di vetro. Non sarà un problema”
Un tuono squarciò l’aria, e il verso di un Creeper sofferente si levò nelle vicinanze. Sam si girò verso il punto da cui proveniva il suono e concluse: “Diamoci una mossa. La città non dev’essere lontana”
E così era: dopo una decina di minuti videro infatti le mura dell’imponente città. Una grossa porta in sbarre di ferro si alzò al click di un pulsante, e i quattro la attraversarono senza incontrare neppure una guardia. Sam si voltò, e vide degli occhi baluginare da dietro una feritoia.
Ah, ecco. Se fossimo stati tipi sospetti avrebbero di certo bloccato il meccanismo.
I quattro procedettero, e molti abitanti li osservavano incuriositi. Alcuni anche con diffidenza. Che fosse perché erano gli unici in tutto il quartiere con l’armatura indosso? Molto probabile. Se la tolsero subito, e i tanti occhi smisero all’istante di fissarli.
Le case erano piccole ma ben fornite: ogni lotto aveva lo spazio sufficiente per un edificio di un paio di piani, un giardino e una propria coltivazione. Gli esseri umani a volte convivevano perfino con i mostri, e Josh giurò di aver visto uno Scheletro con un caschetto viola che stava zappando nel cortile di una delle case.
Ad un certo punto Sam fermò un passante. Aveva una felpa blu e dei pantaloni neri.
“Scusa… questa è Enderia, giusto?”
“Ehi amico, ma dove vivi? Certo che è Enderia!”
“Scusaci, noi non siamo di queste parti. Sai dove possiamo iscriverci per gli Hunger Games?”
“Ah, siete venuti per quel dannato evento! Io non ve lo consiglio, questo mese i partecipanti sono quasi duecento”
“Tenteremo la sorte. Dunque?”
“Nella Piazza Centrale c’è una bancarella con un cartello a fianco. Ma oggi il mercato è affollatissimo, e sarà quasi impossibile trovarla”
“Nonostante la pioggia?”
“La città si trova a metà tra i biomi Deserto e Foresta. La piazza è al confine del primo”
“Quindi lì non piove. Capisco. Grazie mille”
“Di niente”
Il ragazzo se ne andò. I quattro continuarono a seguire la strada e in un paio di minuti sbucarono un una enorme piazza gremita di gente. Gli innumerevoli mercatini erano iperaffollati e trovare il banco dell’iscrizione sarebbe stata veramente un’impresa. A Sam venne in mente di teleportarsi sopra un palazzo vicino, ma avrebbe attirato l’attenzione e forse lo avrebbero anche aggredito. Era meglio evitare “spettacoli”.
“Che facciamo? Ci dividiamo?” Propose Matt.
“Puoi scordartelo!” Esclamò Clara. “Ritrovarci poi sarebbe impossibile!”
“E oltretutto sarà dura anche solo restare uniti” Aggiunse Sam. “Seguite me e cercate di non perdervi, ok?”
“Ok” Risposero. E seguendo il loro amico, i tre iniziarono a vagare tra la folla.
  
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