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Autore: Nami93_Calypso    10/03/2015    4 recensioni
Law e Robin, due persone dal carattere e dal passato molto simile.
La storia della loro amicizia che dura per tutta una vita, analizzata in ogni fase di essa, dall'infanzia all'età adulta
(Law e Robin protagonisti accompagnati da molti altri personaggi secondari)
.
"Sette colori per un fandom [Anime e Manga] Challenge indetta da DoctorChi sul forum di EFP"
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO PER IL FANDOM DI ONE PIECE
Ciao a tutti!
È da un po’ di tempo che mi vaga per la mente l’idea di creare un gruppo su facebook per raccogliere tutti gli autori e lettori del fandom e dopo aver sentito il parere di alcuni mi sono convinta a farlo.
Sarebbe un modo per conoscersi meglio, confrontarsi, unirsi.
Chiunque fosse interessato a partecipare o volesse maggiori informazioni mi contatti in privato :)
-Nami93-



 

 

Lavagna

Il ticchettio incessante del gesso sulla lavagna riempiva l’aula quasi deserta.
Era il momento dell’intervallo e la maggior parte dei bambini giocava spensierata in cortile.
Ma quei brevi momenti di attività libera era la loro occasione preferita per misurarsi.
Law e Robin erano i bambini più intelligenti non solo della loro classe ma tra tutti i bambini della loro età. Questa cosa non aveva fatto altro che unirli più di quanto già non lo fossero ma li metteva anche in competizione. Erano entrambi molto ambiziosi e tendevano a primeggiare e questa loro amicizia li spronava a fare sempre di più e a dare il meglio di sé. Ma spesso i due erano perfettamente alla pari; era difficile decretare chi dei due fosse il più bravo. Lui era il migliore in scienze lei in italiano, lui in geografia lei in storia, lui in musica lei in arte, lui in educazione fisica lei in canto. C’era una sola materia in cui i due si eguagliavano: la matematica.
Per questa ragione ora si trovavano entrambi di fronte alla lavagna, una metà ciascuno, con un gessetto bianco in mano, l’espressione concentrata e gli occhi che schizzava a destra e a sinistra tra i numeri. Avevano da poco iniziato le frazioni e i nuovi argomenti erano sempre la miglior occasione per sfidarsi.
Dietro di loro si trovavano altri tre bambini: Sabo, con in mano un cronometro con il compito di tenere il tempo, Rebecca, arbitro ufficiale, e Lamy, con in mano un quaderno che conteneva i risultati di tutte le loro innumerevoli sfide.
-FINITO!!!- urlarono all’unisono i due corvini mettendo giù i gessetti.
Sentendo la voce l’uno dell’altra si voltarono a fissarsi in cagnesco.
Il biondo schiacciò il tasto per fermare il cronometro ma li guardò confuso: avevano finito perfettamente in sincronia. Il tempo di risoluzione non poteva essere usato per decretare il vincitore.
Rebecca si avvicinò alla metà di lavagna che aveva utilizzato Law con in mano il foglio della soluzione. Silenziosamente prese a confrontare i vari passaggi.
-Tutto giusto- sentenziò per poi avvicinarsi alla prova di Robin.
Law, alle sue spalle, ghignò fissando l’amica ancora in attesa di verifica che lo scrutava seria di rimando.
La rosa finì di osservare la lavagna e abbassò il foglio crollando il capo con un sospiro.
-Nessun errore. Parità. Ancora- decretò sconfortata.
-E con questa fanno…. Sedici parità consecutive- disse Lamy appuntando il risultato sul quadernino.
-Ma non è possibile!- si lamentò Sabo portandosi le mani nei capelli.
I due sfidanti si fissarono per qualche secondo sorpresi ma dopo poco si sorrisero vicendevolmente e si avvicinarono l’uno all’altra per stringersi la mano.
-Ottimo partita- fece Robin ridendo.
-La prossima volta ti batterò- promise l’amico mascherando la sua euforia dietro un ghigno sghembo.
I tre spettatori rimasero basiti davanti a quella scena. Ogni volta era la stessa storia: non riuscivano mai a battersi, le loro prove erano inconcludenti, eppure erano sempre contenti
-Ehi! Un’altra sfida?-
Makino, la loro maestra, che stava passando nel corridoio in quell’istante, entrò nell’aula incuriosita.
Era a conoscenza di questi loro giochi e le piacevano molto: spesso era lei stessa a suggerire le sfide. Gli piaceva che i due bambini riuscissero a vedere nel gioco un’occasione non solo per divertirsi e stare insieme ma anche per imparare e migliorarsi.
-Chi ha vinto?- domandò, anche se sospettava di conoscere la risposta.
-Parità!- quasi urlò Sabo sull’orlo della disperazione.
L’insegnante si avvicinò al piccolo facendogli una carezza sul capo con fare materno e osservò le due espressioni matematiche. Non vi era alcun errore.
Portò gli occhi sui due bambini che la guardavano ancora sorridenti.
-Siete stati bravissimi- li lodò piegando le ginocchia per potersi abbassare alla loro altezza.
-Ma io non capisco. Perché vi ostinate a far queste gare se poi siete felici del pareggio?- bofonchiò Rebecca con fare quasi offeso.
-Il senso non dovrebbe esser che uno dei due dovrebbe vincere?- chiese ingenuamente Lamy piegando la testa di lato con un dito posto sul mento.
Makino scosse impercettibilmente la testa. Erano troppo piccoli per capire, probabilmente nemmeno Robin e Law stessi ne erano consci.
Per quanto quei momenti servissero a decretare chi fosse il migliore tra i due per loro non era importante il risultato. A loro quei momenti piacevano perché li tenevano uniti ed era la massima espressione di quanto fossero compatibili. A dirla tutta preferivano proprio il pareggio, perché mostrava maggiormente la loro similarità. Se uno dei due avesse vinto non avrebbero sopportato di vedere l’amico lasciato indietro.
-La cosa importante di questi giochi è divertirsi, bambini. Quando giocate a Pallaguerra o Magolibero siete contenti di star giocando, non della vittoria- spiegò la ragazza ai suoi alunni che la fissavano con i loro occhi limpidi.
Non era molto sicura che avessero capito ma dopo qualche secondo presero a sorridere e questo le bastava.
-Molto bene- disse risollevandosi in posizione eretta –Ora raggiungete gli alti in giardino per finire l’intervallo-
I cinque bambini si avviarono alla porta ma non prima che Lamy si fosse avvicinata all’insegnante e, fattole cenno di abbassarsi, le ebbe lasciato un bacio sulla guancia.
-Facciamo a chi arriva prima?- sentì dire a Sabo ormai già in corridoio.
-Senza correre!!- si affrettò ad urlargli dietro sperando che l’avessero sentita.

 



 
Angolo dell'autrice:
Buondì a tutti :)
Se non si fosse capito il capitolo è ambientato alle elementari: ogni capitolo rappresenta una diversa fase della vita
Vi sembra strana questa cosa delle sfide matematiche?! Emh... Non lo è poi così tanto ^^'
Spero il capitolo vi sia piaciuto e di non deludere le vostre aspettative riguardo la storia :)

 

   
 
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