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Autore: sole51    12/12/2008    5 recensioni
MA CHE IDIOZIA!!!! Il tonfo del libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota. -Ops..-bisbigliai sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino. Promemoria:ricorda che vivi in un dormitorio. Ma ero così nervosa!!! Un altro libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo. Mi alzai dal letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo. Con il piede li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tanti dovevo decidermi a farne qualcosa.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E va bene!!!!

Ma allora questo ragazzo voleva davvero farmi saltare i nervi!!!!!

Non mi resi nemmeno conto che dal semplice pensare di torcergli il collo ero arrivata a farlo davvero.

O meglio che avrei provato a farlo. Solo che era davvero alto..e veloce..non riuscivo ad afferrarlo, così optai per un po’ di botte alla cieca..e AHI!!!!

Voglio dire..CAVOLO!!! se questo ragazzo andava in palestra!!!

Era come colpire una pietra..cioè, doloroso e inutile.

Non sembrava che gli facessi più che un semplice solletico.

Provai a metterci più forza ,ma in meno di un secondo lui mi bloccò i polsi.

-Peggio per te.-sibilai, ricorrendo al piano B, i calci.

-E va bene, ora basta. –disse smettendo di ridere.

Non so nemmeno come ma mi ritrovai lui alle spalle che mi stringeva in una specie di morsa d’acciaio. –Lasciami andare subito..Logan ti ho detto di lasciarmi. LASCIAMI!!!

Tentai di liberarmi ma fu inutile.

-LASCIAMI SUBITO!!!!!

-Solo se la smetti e ti dai una calmata. –disse, e lui sì che era perfettamente calmo.

-Tu non PUOI dirmi cosa devo fare!! NESSUNO lo può fare, NESSUNO…

Continuai a scalciare e a dimenarmi sperando in un suo attimo di distrazione o stanchezza per liberarmi, ma Logan sembrava instancabile.

Stavo cominciando a meditare una resa quando lui cambiò le nostre posizioni e mi ritrovai a due centimetri dal suo viso praticamente incollata a lui.

Nonostante la nuova situazione si prestasse a dargli un paio di calci ben assestati alle parti basse..mi ritrovai mio malgrado incapace di muovere anche un solo muscolo.

Odiandomi ogni secondo mi accorsi di essere arrossita.

Abbassai il viso cercando di nasconderlo ma quando sbirciai vidi che non stava guardando me.

Era assorto, come in ascolto, concentrato su un punto alle nostre spalle.

Stavo per chiedergli cosa avesse sentito quando un fascio di luce ci colpì in pieno.

Subito dopo una voce chiese cosa stava succedendo. Doveva essere una delle guardie del campus.

-Ora sei nei guai .- sibilai.

Lui rise piano soffiando aria sul mio viso. Rabbrividii all’istante.

-Non sono io quello che voleva rubare una macchina. –mi rispose parlando in modo che potessi sentirlo solo io.

-Lasciami andare o gli dico che mi stai molestando.

Si voltò a guardarmi e intanto avvicinò di più il suo viso al mio.

Il mio cuore impazzì. Lo sentivo così forte che per un attimo pensai davvero che stesse per uscirmi dal petto.

-Dubito che ci crederà..-sapevo che mi stava prendendo in giro..ma DIAMINE SE ME NE IMPORTAVA QUALCOSA!!!!

L’unica cosa che sapevo era che si era avvicinato ancora un po’.

Era così vicino ora che sarebbe bastato un minimo movimento per far unire le nostre labbra.

 Non riuscì proprio ad impedirmi di schiudere le mie.

Vidi le sue muoversi. Forse stava parlando, ma io non udì una sola parola.

Sentivo solo il mio cuore. Probabilmente ora chiunque nel campus poteva sentirlo.

-..cosa?..-chiesi confusa come mai.

Lui sorrise di nuovo e si sporse verso di me. Io protesi istintivamente le labbra, ma lui con una manovra decisa si spostò dirigendosi verso il mio orecchio.

-Direi che li abbiamo convinti, no?-probabilmente alludeva alla guardia, ma io ero troppo presa per voler verificare.

Io sbattei un paio di volte le palpebre cercando di riprendere un minimo di controllo.

-..mmm?..-Logan si era di nuovo allontanato ma mi stringeva ancora tra le braccia.

Comunque ora che non era più incollato a me mi sembrava di poter ricominciare a far funzionare il cervello a dovere…anche se una parte del suddetto cervello continuava a reclamare il bacio mancato.

Lo spinsi via e stavolta lui si allontanò rimanendo però sempre di fronte a me, con le braccia ora incrociate sul petto.

Lo imitai. Un po’ per mantenere la distanze,non facendo magari una stupidaggine..tipo gettargli le braccia al collo..e poi perché mi sembrava di gelare adesso che non mi abbracc..mi tratteneva più.

-Non osare mai più mettermi le mani addosso. –gli dissi tra i denti.

-Volevo solo impedire che ti facessi del male. –mi rispose lui semidistratto.

Ma che sbruffone!!!

Ora nemmeno mi ascoltava!!!!!

-Veramente ero IO che volevo fare del male a TE!! –dissi sottolineando ogni parola perché gli entrasse bene in quella zuccaccia.

Finalmente si degnò di tornare a concentrarsi su di me.

-Ma tu sei sempre così rissosa?- mi chiese inclinando leggermente le testa da un lato.

Non sembrava volermi prendere in giro, ma solo curioso.

-Io non sono rissosa. –ringhiai.

Lui rise per la mia ovvia contraddizione.

Contai fino a dieci con gli occhi chiusi per evitare di dargli altre prove a favore.

-Dicevi?

Calma, Mia, non dargli soddisfazione..

-Io non sono così..non sono rissosa..ma non sopporto i tipi come te..

-Quindi lo sei solo con quelli come me?

Io annuii decisa.

-E…che tipo sarei secondo te io?

Di nuovo sentii prudermi le mani.

Ora ricominciava con quella storia che secondo lui io pensavo sempre a lui.

Come se fosse una bugia!!! Commentò una irritante vocina nella mia testa, che io prontamente zittii.

Forse e dico FORSE, era vero che avevo pensato a lui ma solo per via di quello che riguardava le mie ricerche.

Comunque con lui finsi di non cogliere l’allusione e gli risposi per le rime.

-Un ragazzino viziato. Figlio di papà. Uno che pensa di poter fare quello che vuole con i soldi e magari la posizione di papino..-non sembrava molto offeso, così rincarai la dose -..un tipo come Zack per capirci.

Mi impedii di esultare quando vidi la sua mascella contrarsi .

Per il resto non dava segni di aver accusato il colpo ma io ormai conoscevo bene i gesti che..cioè..non che li avessi studiati…OH MERDA!!

Prima che la situazione mi sfuggisse del tutto di mano mi chinai a raccogliere lo zaino e me lo rimisi sulle spalle.

Tanta era la fretta che ne rovesciai una parte a terre.

-Maledizione!! Vorrei sapere come mai ogni volta che compari tu mi va tutto storto..

Logan si era subito chinato, pensavo per aiutarmi, invece si rialzò quasi subito. Lo seguii con lo sguardo e notai che aveva in mano il mio libro. Quello dei Quileutes.

-Ehi ridammelo, è mio!!

-Della biblioteca. –mi corresse in automatico.

-Ridammelo.

Ma lui non fece nemmeno il gesto. Invece lo strinse con più forza e poi fissò i suoi occhi nei miei.

Sembrava volesse ipnotizzarmi.

-Che te ne fai di questo? –poi diede uno sguardo al mio zaino bello carico e il suo viso si fece sospettoso. –Dove stavi andando?

Gli strappai il libro dalle mani e lo rimisi al suo posto.

-Ti ho già detto che non sono affari tuoi.

Sembrò meditare sulle mie parole e non sembrava molto d’accordo, poi però cambiò rotta. Lo capii subito dall’espressione del suo viso..

Oh. E va bene, VA BENE!!! Conoscevo le sue espressioni e i suoi gesti …ma questo non voleva dire che mi piaceva. ASSOLUTAMENTE NO!!Lui mi interessava SOLO per quello che poteva associarlo alle mie richieste. PUNTO.

-Beh, comunque non credo che andrai lontano a piedi.

-Pensa agli affari tuoi Logan!!

Si chinò per prendere il m io zaino e lo mise sulle sue spalle e poi mi tenne aperto lo sportello dalla macchina. La sua macchina. Quella che avevo tentato di rubare.

-E questo che vuol dire?

-Ti sto offrendo un passaggio.-disse con lo sguardo più innocente del mondo.

Io sgranai gli occhi e gli scoppia a ridere in faccia.

-Tu sei pazzo!!!!!-esclamai sempre ridendo.

-No affatto.

Non  diede segno di aver capito il mio rifiuto.

-Non esiste proprio.-dissi tanto per non lasciare spazio a dubbi.

-Non puoi andare a piedi. –disse come se fosse un dato di fatto. Una legge.

-Io faccio come mi pare. E poi non sai nemmeno dove devo andare.

-Oh, ma questo è un problema di facile soluzione. Basta che tu me lo dica.

-Sei incredibile. –dissi guardandolo tra l’incredula e l’irritata.

-Grazie.

Neanche a dirlo non fece una piega.

Restò immobile come se davvero dovessi salire sulla sua macchina da un momento all’altro.

-Logan, io non verrò da nessuna parte con te. ANZI. Sei tu che non verrai da nessuna parte con me.

Il suo sorriso si fece ancora più angelico.

-E allora non andrai da nessuna parte.

-Sono proprio curiosa di sapere cime intendi impedirmelo. –e lo ero davvero, curiosa voglio dire.

-Semplice. Se tu non mi dici dove vai io ti denuncio per il furto della mia auto.

No, ecco, ORA ero incredula.

Mi ripresi in fretta. –E credi che ti crederanno?

-Naturalmente. –sembrava davvero sicuro, ma era un bluff.

-La tua auto è qui.-dissi con lo stesso tono che si usa con le persone un po’..toccate.

-Lo so.

-E allora?

-Allora dimentichi i soldi, il potere e il resto.

Mi gelai.-E tu vorresti scomodarti tanto per ..per cosa, esattamente?

-Voglio venire con te.

-Ma se non sai nemmeno dove vado!!-dissi esasperata.

Non mi rispose, si limitò ad aprire di più lo sportello e a farsi da parte per farmi entrare.

-Non stai scherzando vero?

-No.

Qui c’era qualcosa che decisamente non quadrava.

Perché cavolo si stava comportando così?

Voglio dire, era stato sempre irritante..ma sembrava normale.

Quindi perché si comportava da pazzo?

-Tu mi vuoi pedinare. –non era una domanda e infatti lui non rispose.

-Tu..ma certo..il libro..-dissi tirando un paio di somme –Non vuoi che vada a Forks.

Ma la domanda vera, quella da un milione di dollari era PERCHE’?

Perché non voleva che ci andassi?

Logan sempre immobile e impassibile non spiccicava parola.

-E’ per il libro? Per quello che c’è scritto?

I suoi occhi lanciarono lampi. –Non essere ridicola.

-Ridicola? Oh no, non credo proprio. –Sì, col cavolo che mi fregava ora!!!

-Già la prima volta che mi hai visto con questo libro hai cambiato espressione. Dimmi perché.

-Non so di cosa parli.

-E allora perché mi segui? Perché vuoi sapere dove vado?

Niente risposta di nuovo.

-Non ti stavo seguendo. Ero venuto a prendere la macchina.

-Non ti credo. Tu sai qualcosa e non vuoi che lo scopra anche io. Ora devi dirmi cosa.

Richiuse lo sportello e posò lo zaino ai miei piedi.

-Era solo uno scherzo..ma vedo che non è divertente come pensavo.

Sembrava sincero..ma io non gli credevo perché..non sapevo perché. Era così,punto.

-Stai mentendo.

-Mia, io non so davvero cosa vuoi sapere…io non sapevo che volevi andare a Forks..non sapevo che stavi cercando qualcosa..

Si stava per voltare ma io lo bloccai.-NO!!

-No cosa? –disse fermandosi.

-E’ importante. –lo supplicai. –Se sai qualcosa..qualcosa che potrebbe aiutarmi a capire..-mi morsi il labbro prima di dire troppo.

Mi guardò in un modo in cui non mi aveva mai guardato. Sembrava volesse entrare nel mio cervello e trovare lì, direttamente , le informazioni che gli servivano.

Restammo a fissarci per un momento infinito. Volevo che leggesse nei miei occhi quanto era importante per me sapere.

Lui sembrava combattuto. Sembrava che volesse dirmi qualcosa, ma c’era qualcosa che lo tratteneva.

Un qualcosa che sembrava simile al motivo per cui io non potevo dire niente a lui.

-Devo saperlo Logan..qualcosa di quello che c’è nel libro è vero?

Si riscosse e lessi nei suoi occhi che il momento era passato e lui non avrebbe parlato.

-Io..ho bisogno di saperlo.

-Vuoi sapere se esistono i vampiri? O gli uomini lupo?-mi schernì. Ma non sembrava si stesse divertendo.

Scossi decisa il capo. –Certo che no..so che quelle sono solo favole..chiacchiere..ma SO che c’è qualcosa di vero..qualcosa che sembra essere un prodotto della fantasia di qualcuno..ma in realtà è vero.

-E come lo sai?

-Lo so. - ribadii.

-Sai che i vampiri non esistono. –disse per chiarire il concetto.

Io sbuffai.- Certo!Non sono stupida..voglio dire..creature né vive né morte che si nutrono di sangue..e si trasformano in pipistrelli..o uomini che con la luna piena diventano grossi cani..

Mi sembrò più rilassato. Accidenti..vuoi vedere che mentre io pensavo che fosse matto lui pensava..che la matta fossi io?

Era per quello che si era irrigidito? Pensava fossi una di quegli strambo idi che credono agli ufo?

-Io non sono una pazza mitomane..

-Non lo sei?- alzai la testa di scatto ma lui sembrava di nuovo tranquillo e mi stava prendendo in giro.

-Non più di altri suppongo.

-Ma credi al soprannaturale.

Mi mossi impaziente.

Non mi piaceva quella conversazione..e se davvero avevo capito male, e lui non sapeva niente gli avevo detto anche troppo.

-Lascia stare. Fa conto che non abbia detto nulla..forse dovrei cambiare genere di letture..-tentai di liquidare la faccenda così. –Mi sarò fatta condizionare dalle lezioni del professor Gardiner.

Sperai davvero che Logan lasciasse cadere la cosa.

-Mi  sembra una buona idea. –disse infine , dopo quello che mi era sembrato un secolo.

Più tranquilla ma col desiderio di allontanarmi da lui il più in fretta possibile ripresi lo zaino e me lo misi su una spalla.

-Torni al dormitorio?

-Sì..sì, certo…Non so davvero cosa mi era preso..non ha nemmeno avvertito Joe..

-Ti accompagno .

Scossi la testa. –No..vado da sola.

-E’ tardi.

-Devo pensare.-dissi ed era la verità.

Probabilmente lo capii, perché annuì e non insistette oltre.

-Ve bene..allora buonanotte.-gli dissi fin troppo gentile per i miei standard e mi incamminai da dove ero venuta.

Mi sentivo così stanca. Così avvilita.

Stavolta avevo davvero creduto di poter giungere a un risultato.

Mi sembrava di aver finalmente trovato una pista..e invece..

Avevo solo fatto la figura dell’esaltata..e avevo quasi rischiato di svelare il mio segreto.

Mi voltai a vedere Logan. Stava salendo in macchina.

Due secondi dopo mi schizzò accanto a tutta velocità e poi sparì.

Quindi era vero..era davvero venuto lì per prendere la macchina..

Mi sentii ancora peggio e dandomi ripetutamente della cretina rientrai a casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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