Whithout you My darkest day TSURUGI POV "No" come poteva. Io..avevo bisogno di lui e lui mi aveva abbandonato. Restai lì seduto nel pavimenti freddo della mia stanza. Continuavo a piangere. Come avrei fatto? Lui era la mia salvezza. Io lo amavo.. Non ebbi il coraggio di cercarlo, quindi la sera la passai a terra a piangere. Con le unghie toglievo quel poco di crosta che si era creata nella ferita. Volevo vedermi sanguinare. L'indomani.. Non volevo alzarmi. Non volevo affrontare un'altra discussione, perché sapevo ci sarebbe stata. Mio fratello mi costrinse ad andarci pur vedendo gli occhi gonfi. Arrivai all'ingresso della scuola. Ero indeciso se entrare o aspettare Tenma. Decisi di aspettarlo, forse Questo gesto avrebbe favorito la chance di chiarire. Il braccio cominciava a pulsare.. Visti Tenma che lentamente si avvicinava. Cercai di mostrargli io mio sorriso migliore..ma.. Passò dritto senza guardarmi. Lo presi dalla manica e lo girai verso di me. "Siamo arrivati a questo punto?!" Gli domandai mentre l'arancione dei miei occhi sbiadiva a causa delle lacrime che cercavano di scendere. Mi guardò freddo. Si scansò dalla presa e entro in classe. Dopo essermi asciugato le lacrime entrai anche io. Il posto era sempre lo stesso, stranamente anche per lui. Mi sedetti vicino a Tenma. Visto che lui non esitava ad ignorarmi, perché dovrei esitare io? Non ci rivolsimo la parola per tutta la giornata scolastica. Per quanto potesse farmi male, lo ignoravo. Non Mi sarei mostrato più debole. Anche se..in realtà senza di lui ero un completo disastro. Tornai a casa sfinito da quella giornata straziante per il cuore. "Non mangio" Dissi dopo aver salutato mia madre, poi mi avvicinai a Yuuichi, "Non obiettare" gli dissi baciandolo in guancia. Fiondai nella mia stanza. Ero pronto a piangere ancora una volta. Anche se non dovevo visto che a scuola non lo avevo neanche cagato. Comunque cominciai a piangere. Come al solito le lacrime segnavano il mio volto distrutto in un pianto silenzioso. "Fallo" pensai in un quarto di secondo. "Tanto sei single adesso" ripetevo nella mia mente. "Sfogati". Come un regstratore nella mia testa che non smetteva più. Per fermare quel fottuto casino Che si era creato nella mia testa, presi velocemente la lametta e la passai sul polso. Involontariamente, come se fosse un gesto di routine. Una volta lo era. Mi scappò un sorriso, il fracasso nella mia mente era sparito. Così pensai di continuare. Uno..magari due. Il casino si era dissolto. Cominciai a riusare i cari e vecchi polsini.. Senza di lui ero un completo disastro.