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Autore: mewmewdrake03    11/03/2015    2 recensioni
< < Ciò che viene dopo è di massima importanza, ma soprattutto è di massima segretezza, per cui badate bene di non lasciarvi sfuggire nessuna informazione per nessun motivo al mondo, con nessuno. Sarete condotti dai suddetti ninja fino al villaggio che conosciamo con il nome di Villaggio delle Anime > >
Sakura sussultò < < K-kakashi Sensei non intenderà... > >
..............................................................................................
Sakura si troverà catapultata in un'avventura che porta con se l'impronta della magia... conoscerà nuovi personaggi legati al passato di persone per lei importanti... diventerà ancora più forte e infine imparerà a gestire i sentimenti delicati che prova nei confronti di un certo girovago... Amore chiama sempre altro amore...
Spero di avervi almeno un po' incuriosito!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Ecco a voi gente un altro Capitolo!!!
Finalmente sono riuscita a completarlo... Non so perché ma è stato particolarmente difficile scriverlo! Forse è che in questo periodo sono particolarmente stanca!
Ma l'importante è che finalmente ce l'ho fatta!!
Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!!
E buona lettura a tutti ^____-














I due compagni di team sfrecciavano a gran velocità nel bosco, due macchie scure su uno sfondo verde: erano partiti di prima mattina in direzione delle Rovine di Hara, dopo aver fatto rifornimento al mercato cittadino.
Il clima era mite e il sole baciava loro il viso sbucando tra le chiome aperte degli alberi.
La foresta era silenziosa, si sentiva solo, di tanto in tanto, il rumore di qualche animale che si dedicava alle solite attività quotidiane.
Proseguirono il loro quieto viaggio per mezza giornata e alla fine arrivarono a destinazione.
Le Rovine erano un'isola di rocce nel mezzo di un mare di smeraldo: il sole spandeva le sue calde dita sopra l'arenaria gialla che era stata usata per la loro costruzione.
Le alte mura a perimetro rettangolare erano le guardiane del confine della città, insieme a due giganti di pietra col volto segnato dalla durezza del tempo.
Le due figure si ergevano a guardia di quella che una volta doveva essere stata la porta principale, passata la quale si sbucava in un'enorme strada ricoperta di alabastro.
Edifici in rovina incombevano taciturni e seri sui due ragazzi,che avanzavano lentamente tra gli antichi fasti di una civiltà perduta.
Fregi di ogni tipo costellavano le pareti gialle; c'erano rappresentazioni di battaglie tra uomini e strani esseri dalle parvenze quasi deformi, donne che pregavano davanti ad una figura incappucciata, feste e celebrazioni in onore degli Dei e molti altri ancora il cui significato era più oscuro.
Da ogni anfratto e su ogni superficie libera sbucavano enormi drappi di fiori vermigli,che Sakura riconobbe essere Passiflora Coccinea.
Alla fine della strada c'era un enorme scalinata, al culmine della quale si trovava quello che doveva essere stato il tempio principale della città.
Ora caduto in rovina a causa dalle intemperie e dal passare degli anni, prima doveva essere stato un punto di riferimento per molti: emanava una sacralità disarmante e la sua maestosità rendeva quasi impossibile credere fosse opera dell'uomo.
Sembrava che la mano di un Dio fosse scesa dal cielo e lo avesse modellato, tanto era raffinata e meravigliosa l'architettura: mura costeggiate da colonne imponenti, finemente lavorate e rivestite d'alabastro, pavimenti pitturati raffiguranti immagini della foresta e al centro del salone principale, quello dedicato alla divinità più importante, un enorme albero dall'aspetto maestoso: doveva essere molto antico.
Era tanto alto da far pensare che una volta avesse avuto il desiderio di toccare il cielo, e massicce erano le radici che affondavano nel terreno,come enormi dita di un'invisibile mano.
Era una presenza soverchiante, eppure spenta.
Non c'era vita in quel gigante, che doveva aver conosciuto l'epoca in cui l'essere umano era una sola cosa con la foresta, l'epoca in cui l'uomo pregava la pioggia e venerava il fulmine, l'epoca in cui il vento sussurrava parole magiche a chi sapeva ascoltare e in cui la notte portava con sé antiche e oscure maledizioni.
Sakura allungò la mano e toccò la corteccia scura del gigante. Era ruvida. E fredda.
I due si guardarono intorno e scorsero un altare posizionato di fronte ad un ampio terrazzo da cui si godeva una vista mozzafiato della foresta. Un tappeto di fiori di un vivido color carminio circondava quel monumento ad un antico culto di Dei ormai dimenticati da tempo.
Sopra l'altare era scolpita una scena raffigurante la stessa donna-albero che era dipinta nella sala del consiglio del villaggio di Kun. Accanto a lei c'erano una miriade di animali diversi, alcuni dei quali Sakura si chiedeva proprio cosa fossero.
“Creature mitologiche,sicuramente” Si disse la jonin, sfiorando con dita lievi quell'opera d'arte.
< < Il Sacro Altare di Miko > > Li colse di sorpresa una voce dietro di loro.
I due compagni di team si girarono mettendosi in guardia.
< < Oh-oh calmi agnellini della Foglia, qui nessun lupo vuole mangiarvi > > Fece la figura vestita di scuro che ora si trovava proprio di fronte a loro. Alle sue spalle c'erano altri cinque ninja vestiti alla stessa maniera: Calzoni e casacca rigorosamente nere, con una maschera da lupo posata sul viso... O forse era più corretto dire sciacallo?
< < Voi siete gli emissari del Villaggio delle Anime? > > Si fece avanti Sakura, cercando di non dare a vedere la tensione che si stava facendo strada in lei: quei tipi non sembravano avere nulla della figura dell'emissario, e tutto di quella dell'assassino.
La cosa più inquietante era il fatto di non poterli guardare negli occhi: la maschera svolgeva diligentemente il suo compito, celando tutto alla perfezione.
Quello che sembrava essere il capo parlò di nuovo, e nella sua voce sembrava esserci una sfumatura di ironia.
< < Signori, benvenuti nell'Antica città di Hara; sarà per noi un immenso piacere farvi da guida turistica fino al nostro villaggio. > > Disse questo omaggiandoli con un profondo inchino;
bastarono le sue parole ed il suo atteggiamento a far capire ai due ragazzi che nessuno lì era contento di fare da guida a nessun' altro.
Sakura prese di nuovo parola, con più sicurezza stavolta: non le erano mai piaciuti i tipi irrispettosi, e ancora meno le piacevano quelli arroganti.
< < Ci è stato detto che avremmo trovato una compagnia di ninja ad aspettarci in queste rovine, e che quei ninja ci avrebbero portati fino all'antica città perduta delle Anime, affinché ci sia possibile portare a termine la nostra missione: la consegna di questo sacro rotolo. Lo dovreste conoscere bene, dopotutto vi appartiene, a quanto ci hanno detto. > > La ragazza fece per tirare fuori l'oggetto nominato dalla sua bisaccia, ma prima ancora di riuscire ad afferrarlo si sentì stringere il polso;
alzò gli occhi e si ritrovò a fissare quelli di uno sciacallo.
“ M-ma come ha fatto!?!?!? Non può essere così veloce, nessuno può ! E'... è disumano!”
< < Lasciala andare subito > > A quanto pare Sai si era riscosso ed era pronto a scendere in battaglia per difenderla, o così sembravano testimoniare i due grossi cani d'inchiostro che ringhiavano al ninja scuro che la teneva stretta in pugno.
D'altro canto, lui sembrò non curarsene affatto e continuò a fissarla minaccioso < < Non qui ragazzina, sei pazza forse!? Continua a tenerlo nella sporta, e non fare mai in modo di metterlo in evidenza > > Ma adesso la sua attenzione si era spostata alla foresta
< < Qui anche gli alberi hanno occhi > >
Detto ciò la lasciò andare, girandosi verso i suoi cupi subordinati < < Shin, Dayo, andate in perlustrazione lungo i confini della città; non voglio brutte sorprese prima della partenza. > >
I due ninja annuirono in silenzio e nella frazione di un secondo sparirono nel nulla.
Poi il capo di quelli che, ormai era chiaro, fossero gli Sciacalli, si rivolse di nuovo a loro, con tono più pacato, ma sempre piuttosto aspro. < < Preparatevi, riposatevi e rifocillatevi: partiamo tra poche ore > >
< < Scusi, quanto dista da qui la nostra mèta? > > Chiese Sakura,smaniosa di arrivare a destinazione
“Non posso crederci, manca così poco! Tsunade-sama, ci siamo quasi !!”
Lo Sciacallo si girò, le rivolse uno sguardo scrutatore da capo a piedi -cosa che imbarazzò non poco la jonin e la fece arrossire- e poi si rigirò, riprendendo a camminare.
< < Hey tu! Non ti hanno insegnato a rispondere alle domande? Non lo sai che ignorare le persone è da veri maleducati????? > >
Al che l'uomo si fermò, di nuovo, la guardò da sopra una spalla e < < E tu lo sai che sai essere proprio una petulante e noiosa ragazzina rosa? > >
Detto questo, saltò giù dal terrazzo e sparì, portandosi dietro un sorriso molto simile a un ghigno.
< < H-HA... ha detto... NOIOSAAAAAAA!?!? PETULANTE E NOIOSA RAGAZZINA ROSA !?!? Lasciami andare Sai,lasciami andare!!!!! Io l'ammazzo quel cagnaccio pulcioso! L'AMMAZZOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!! > >
“Ma che cavolo sono,parentiiiii!?!?!?”
Sbraitò la rosa, contorcendosi tra le braccia del suo povero compagno di team che le stava prendendo al posto del vero colpevole per evitare una guerra tra i 2 villaggi;
Se ci fosse stato il morto, non si sarebbe più potuti tornare indietro.



Nel tardo pomeriggio il gruppo si riunì alla base di una grossa colonna spezzata a metà;
Il capo-sciacallo si avvicinò ai due ragazzi che si erano messi a fissare il gruppo di strani accompagnatori da lontano.
< < Se avete domande, non fatele. Aspettate di essere a destinazione. Non dovete far nulla che possa attirare l'attenzione su di noi. Ricordatevi che il carico che portiamo è molto “prezioso”. Siamo stati molto discreti nel giungere alle rovine ed accorti nelle perlustrazioni, per cui non dovremmo avere brutte sorprese, ma come ben sapete nel mondo ninja tutto è possibile. Mai abbassare la guardia, chiaro? > >
I due ragazzi annuirono
< < Scusi!! Hem... Signor Capo Sciacallo! Dovremmo informare il nostro Hokage sulla riuscita della precedente missione e sull'inizio di quella attuale. Posso farlo tramite la comunicazione con le lumache, non impiegherò più di qualche istante e ho pensato che se volesse dire lei stesso all'Hokage che- > >
< < Ragazzina, dimmi,hai forse un problema d'amnesia? > >
< < Come? Amnesia? No, perch- > >
< < Perchè ho appena detto di non fare nulla che possa attirare l'attenzione su di noi,se non sbaglio > >
< < Certo, lo capisco, ma è essenziale che l'Hokage sappia-> >
< < Senti confettino, parlerai al tuo Hokage una volta giunti a destinazione. Fino a quel momento siete sotto il mio comando ed obbedirete agli ordini che IO impartirò. Avete obbiezioni in merito? > >
“C-Confettino!?!? Te lo do io il confettino, cane arrogante!!! E che sono, una specie di bomboniera ai tuoi occhi?!?!?!” < < Certo, è stato piuttosto diretto! > >
< < Perfetto > > Il ninja delle Anime fece per andarsene, ma fu costretto ad arrestarsi di nuovo
< < Solo un'ultima cosa > > Fece la rosa molto risoluta
< < Cosa? > >
< < Il mio nome è Sakura. Veda di ricordarselo, la prossima volta > > e gli passò avanti a testa alta,senza degnarlo di uno sguardo.
Il ninja di nero vestito ghignò in silenzio “Oh, lo farò sicuramente,Confettino”.



Più tardi, quello stesso pomeriggio, un convoglio di otto ninja stava procedendo a ritmo costante e in maniera furtiva attraverso la fitta foresta, fermandosi di tanto in tanto per assicurarsi di non essere seguiti.
Il viaggio, a dire il vero, stava procedendo senza nessun tipo di inconveniente.
Intorno a loro era tutto silenzioso e quieto... forse troppo?
E proprio come in un film, quando ormai tutto sembra procedere per il meglio e si è sicuri che non ci saranno brutte sorprese ad attendere il nostro protagonista dietro l'angolo, ecco che sbuca fuori il mostro.
Venti uomini sbarrarono loro la strada, come fantasmi della foresta venuti fuori dal nulla e, ancora prima di rendersene conto, si ritrovarono nel bel mezzo di uno scontro violento.
Sai iniziò a dar vita a creature d'inchiostro con sembianze di cani, tigri e feroci orsi dagli artigli affilati.
Gli sciacalli schizzavano come schegge impazzite in ogni direzione. Erano spietate e veloci macchine da guerra che non lasciavano spazio d'avanzata per i nemici.
Sakura si accorse che l'avevano circondata e le facevano da scudo: dopotutto era lei ad avere il rotolo.
All'improvviso si sentì afferrare la caviglia sinistra e guardando in basso vide un ninja dello schieramento nemico sbucare dal terreno e puntare in direzione della sua gola con un kunai affilato.
Il capo degli Sciacalli, accortosi del pericolo, cercò di raggiungerla prima che fosse troppo tardi, ma inutilmente.
< < SHANNAROOOOOOOOOO > >
Sakura sbriciolò la terra sotto i suoi piedi e privò dei sensi il ninja temerario che aveva cercato di mettersi contro i suoi pugni.
Lo Sciacallo si fermò a guardarla per un frammento di secondo, allo stesso tempo colpito e affascinato dalla forza sorprendente della ragazza.
“Non sei solo un bel faccino, dopotutto” Si disse, compiaciuto, per poi rimettersi a falciare nemici a destra e a manca.
Compose complicati ed arcani sigilli con le mani < < Njoburu-Mazo! > >
Gli alberi intorno a loro si animarono e si occuparono dei restanti ninja che avevano teso l'imboscata, afferrandoli con fronde e radici ed immobilizzandoli.
Fu allora che successe;
Sakura era tutta presa a cercare di capire che tecnica avesse mai usato l'uomo mascherato da non rendersi conto della figura ostile che la stava puntando, da dietro le spalle, a spada sguainata.
Il Capo-Sciacallo sgranò gli occhi e si tuffò repentinamente su di lei.
La ragazza si girò e lo vide: un ninja alleato che cercava di trafiggerla a morte.
Ma questo non avvenne; Almeno non a lei.
Il ninja dell'anima le aveva fatto da scudo umano, ed ora si trovava di fronte a lei trafitto e tremante. La lama era affondata per intero nel suo petto.
< < S-Shin... Perchè... > > Ma le parole gli morirono in gola, soffocate da un eccesso di tosse e sangue.
< < Merda > > l'altro ninja si allontanò con un salto, atterrando a molti metri da loro e scappando nella fitta boscaglia. I ninja alleati fecero per seguirlo, ma furono fermati dalla voce roca e sofferente del loro generale. < < Fermi! Rimanete a pr- proteggere il rotolo! > >
Gli alberi si ritirarono, e i legacci che imprigionavano i loro nemici persero vigore, causando così la fuga dei quattro superstiti.
Sakura si affrettò a soccorrere il suo protettore < < Mettetelo giù, lentamente > > Ordinò ai suoi compagni, dopo aver estratto la spada insanguinata.
Curò subito la grave ferita al petto, consumando una buona parte del suo chakra, ma il paziente non dava segni di miglioramento.
< < E' come se ci fosse qualcosa dentro di lui che non gli permette di recuperare le forze > >
< < E' il veleno dell'albero nero > > La interruppe un giovane sciacallo, che si era inginocchiato accanto a lei. Si era tolto la maschera e mostrava quello che poteva essere il volto di un ventenne: capelli biondi e chiarissimi incorniciavano un volto pulito e all'apparenza quasi angelico, con due chiari occhi celesti da husky. Quasi troppo bello per essere vero.
Sakura si riscosse sentendo il gemito del povero ninja che stava cercando di curare.
< < Che genere di veleno? > > Chiese la ragazza, iniziando a sospettare di essere in una situazione ben peggiore di quella immaginata. Aspettando la risposta decise di levare la maschera al suo paziente: ora che respirava a fatica non le sembrava il caso di tenergli coperti bocca e naso.
Allungò la mano e fece per sfilargliela, ma una mano le afferrò repentinamente il polso.
Il giovane che le aveva parlato le rivolse uno sguardo eloquente e lei non potè fare a meno di rispondergli nell'unico modo possibile < < Sono io il medico, quindi adesso decido io per lui. > >
Il ragazzo, dopo un attimo d'esitazione, le lasciò la mano, e lei liberò il volto dell'uomo in agonia.
Le si mozzò il fiato.
Sotto la faccia da canide si nascondeva il volto di un bellissimo uomo sulla trentina, con capelli di un colore che Sakura non aveva mai visto addosso ad un essere umano: aveva i capelli tagliati corti, che ricadevano all'altezza del collo, color malva! E mai si sarebbe aspettata che quel colore stesse così bene sul corpo di un uomo.
Portava un orecchino dorato e lucente sul lobo sinistro e aveva un piercing dello stesso colore sul sopracciglio.
All'improvviso le sue palpebre si alzarono e due occhi di un magnetico profondo blu la paralizzarono.
< < Scappate, non dovete rimanere così esposti, dovete mettervi al riparo e COFF COFF > > Non riuscì a finire la frase perché un forte eccesso di tosse dolorosa lo colpì senza mostrare pietà alcuna.
< < Shhhh silenzio ora, devi riposare. Penseremo a tutto noi e io penserò a te. Stai tranquillo adesso e non consumare energia inutilmente > >
< < R-ragazzina, non c'è tempo da perdere, non sappiamo se- > >
< < Vuoi davvero costringermi a zittirti?!?! Perchè posso farlo, e temo che non sarà piacevole! Senti, lo so che sei il capo e qui comandi tu, ma purtroppo per te IO sono l'unico medico in circolazione, al momento, e credo di sapere meglio di chiunque altro cosa fare adesso! E lasciarti qui a morire a causa di chissà quale veleno non è tra le possibili opzioni. Vedi di non farmelo ripetere > >
L'uomo la osservò, tentato dalle sue parole, attanagliato da un terribile conflitto. Dopotutto lui era il capo, lui doveva proteggerli tutti quanti... ma non così, non in quello stato.
Alla fine le sorrise < < Tu sei davvero... Rosa... > > e si lasciò andare, cadendo in un gratificante ed inatteso limbo di oscurità.
Sakura guardò lo sciacallo perdere i sensi; “ R-rosaaaaaaaaaaaaaaa!?!?!? E che cavolo significa!?!? Vedrò di non lasciarti morire, così poi potrai spiegarmelo! Te lo farò dire a suon di cazzotti!" >
Pensò la ragazza, mentre si mettevano tutti in cerca di un riparo, che non tardò a farsi scovare.
Una grotta nascosta da fitti cespugli: a quanto pare era ciò che da quelle parti equivaleva ad un hotel a 5 stelle.
Nessuno si lamentò, visto e considerato che fuori aveva anche cominciato a cadere una fitta e snervante pioggerellina.
La ragazza, dopo aver sistemato il capitano della compagnia su un giaciglio di fortuna fatto con i loro mantelli, interrogò di nuovo il ragazzo biondo, che aveva scoperto chiamarsi Dayo, sul misterioso veleno che era causa del malessere del suo paziente.
< < E' un veleno molto potente, utilizzato nei tempi antichi dai cacciatori neri. Erano un clan di spietati tagliagole e vivevano in questi boschi tanto tempo fa. Io e la mia gente scendemmo in guerra contro di loro, perché rendevano la nostra sacra foresta un luogo di crudeli stragi; pensavamo di averli eliminati del tutto, ma a quanto pare ci sbagliavamo. Comunque sia, ciò che li rendeva veramente pericolosi era il veleno in cui immergevano le loro armi: una potente miscela di neurotossine che vanno ad intaccare il sistema nervoso e lo rendono, per così dire, iperattivo; esso, di conseguenza, va ad agire sui centri di controllo del chakra, causandone il consumo a vuoto, anche se non lo si sta davvero utilizzando. Se non riusciremo a trovare il modo di rompere questa catena di eventi, presto il nostro capitano esaurirà tutto il suo chakra residuo e poi... > >
< < Morirà > > concluse Sakura per lui.
Il ragazzo annuì < < I nostri curatori erano riusciti a sintetizzare un siero antagonista del veleno, ma ormai è da molto tempo che nessuno ne sente più parlare, e poi francamente non credo che riusciremmo ad arrivare in tempo al Villaggio. La situazione è davvero critica. > >
Tutti rimasero immobili ed in silenzio, troppo immersi nei loro pensieri per azzardare anche solo a proporre quella che sembrava l'unica soluzione logica alla loro situazione: abbandonare il capitano e, senza perdere altro tempo, dirigersi al Villaggio per mettere in sicurezza il rotolo. Era davvero troppo alto il rischio che i loro assalitori tornassero alla carica e riuscissero a portare a termine il loro piano.
Il silenzio si protrasse ancora per diversi penosi minuti.
Sakura intanto pensava e ripensava come una pazza ad una soluzione alternativa... Doveva esserci un altro modo! Ma certo che c'era un altro modo! E lei lo avrebbe trovato, se lo sentiva, aveva la soluzione sulla punta della lingua...
“ E' debole,ha perso molto sangue, maledizione! E' tutto rosso qua intorno... rosso... fiore rosso... !!!!!!” < < MA CERTO! COME HO FATTO A NON PENSARCI PRIMA!?!? > > Disse la rosa, facendo sobbalzare tutti i presenti.
< < Alle Rovine era pieno di passiflora coccinea! E' una pianta nota per le sue proprietà rilassanti; con il suo ricco contenuto in flavonoidi e alcaloidi indolici funge da potente sedativo del sistema nervoso! Se riuscirete a portarmi quel fiore, entro stasera sarò in grado di preparare un infuso abbastanza potente da contrastare l'azione del veleno. Ma dobbiamo fare in fretta però, non ci resta molto tempo. Io starò qui e cercherò di infondergli regolarmente una dose del mio chakra. Forse così riuscirà a resistere fino al vostro ritorno. > >
Dayo annuì ed organizzò una squadra per i recupero della pianta medicinale.
Sai si avvicinò alla sua compagna di team, posandole una mano sulla spalla
< < Vado anche io con loro, così potrò tenerli sott'occhio: come dice l'Hokage “ fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Questi tizzi avevano una spia infiltrata tra loro, chi ci dice non ce ne siano altre? Se succede qualcosa di sospetto, troverò il modo di avvisarti. > >
Sakura annuì < < Fai attenzione Sai > >
Il ragazzo le rivolse uno dei suoi rari sorrisi sinceri < < Anche tu,Sakura. E cerca di non affaticarti troppo: ora siamo tutti nelle tue mani > >
< < Stiamo per partire per la missione di ricognizione > > Le disse Dayo, avvicinandosi < < Se non ci vedete tornare entro quattro ore, lasciate il capitano e continuate senza di noi. Ryoru, lascio a te il comando. > >
< < Si signore. > > Rispose un ninja alto e barbuto dall'altro capo della grotta.
< < Bene, allora andiamo! > > Il giovane lanciò un ultimo sguardo alla ragazza, prima di getarsi nel verde profondo della foresta.
“Sbaglio o mi ha appena fatto un piccolo inchino?”

I minuti scorrevano, incessanti e infiniti, e con loro trascorrevano anche le ore. Ne erano già passate tre, durante le quali Sakura non aveva fatto altro che alternare periodi di riposo a periodi in cui cedeva un po' del suo chakra all'uomo che,a terra, diventava sempre più pallido.
I suoi capelli malva ora erano una macchia scura che incorniciava un viso candido come la neve. Sembrava riposasse tranquillamente, ma lei sapeva che quello era un sonno dal quale l'uomo avrebbe potuto anche non risvegliarsi mai più.
Era stanca ormai, quasi allo stremo delle forze; per risparmiare al massimo energia non si spostava nemmeno fino al giaciglio per riposare, ma si stendeva accanto al corpo del suo paziente e chiudeva gli occhi, lasciandosi cullare da una temporanea dolce oscurità.
In compenso, però, il comportamento dei due sciacalli che erano rimasti lì con lei era cambiato: da freddo e distaccato era diventato caldo e … premuroso?
Le portavano in continuazione acqua da bere e bacche dolci da mangiare, le avevano persino messo una coperta sulle spalle e le chiedevano di continuo come si sentisse. Evidentemente quegli uomini coriacei e segnati dagli anni ritenevano la lealtà un valore essenziale. E Sakura, trovando prima la soluzione al problema e poi sforzandosi all'estremo per mantenere in vita il loro capitano, un uomo che nemmeno conosceva, ne aveva dimostrata molta.
Aveva scoperto i nomi dei suoi compagni di sventura: il più alto e all'apparenza più vecchio dei due era Ryoru. Portava legata in vita una lunga e pestante spada e sul volto aveva una ispida barba scura che nascondeva labbra sempre incurvate in un ghigno arcigno; eppure i suoi occhi mostravano un calore ed una sicurezza quasi rassicuranti; si vedeva lontano un miglio che aveva la stoffa del capo.
L'altro era Toma, un ragazzo gioviale e, aveva scoperto lei con sommo piacere, pure spiritoso. Aveva folti capelli castani, vivaci occhi verdi e una simpatica costellazione di lentiggini sul naso.
I due si erano tolti le maschere poco dopo l'allontanamento del gruppo dalla caverna, e ora sembravano molto più rilassati.
Sakura era stesa accanto all'uomo privo di sensi in uno dei rari momenti di riposo, e si decise a porgere la dannata domanda che da tanto le ronzava in testa: < < Quel ragazzo, Shin, era una spia? Voglio dire, ovviamente ha colto tutti di sorpresa, ma... > > non riuscì a trovare le parole per esprimere ciò che voleva sapere: chi era il ragazzo che li aveva traditi? Era loro amico, oltre che compagno di squadra? Chi aveva lasciato indietro al suo Villaggio, per unirsi alla fazione nemica? Genitori? Fratelli? Sorelle? Figli, addirittura?
Sakura sapeva che non era giusto chiedere, ma voleva sapere: com'era possibile che un traditore avesse potuto albergare in seno ad una delle squadre di ninja più potenti del creato? Qualcosa non tornava. E se non fosse stato l'unico? Se qualcuno l'avesse aiutato dall'interno?
< < Capisco i tuoi timori > > Aveva risposto Toma, quasi leggendole nella mente. < < Devi sapere che Shin non è originario del nostro Villaggio; è uno dei tanti orfani che si aggirano nella foresta, vittima di questo mondo tormentato dalla guerra. Kuma lo trovò stremato dalla fame e dagli stenti mentre tornava a casa alla fine di una missione, e decise di portarlo con sé. Gli promise che lo avrebbe reso un grande guerriero. Da allora lo ha cresciuto, allenato e si è preso cura di lui. Erano come fratelli. Mai avrei immaginato... > > Il ragazzo si rabbuiò e non emise più un fiato.
A Sakura vennero in mente altri due fratelli che avevano avuto un destino simile, e si chiese se davvero non fosse meglio essere figli unici a questo mondo.
< < Kuma è il vostro capitano? > > Chiese la ragazza, osservando l'uomo inerme steso accanto a lei.
“Orso... a guardarlo adesso si direbbe che assomigli più ad un agnellino.”
Fu Ryoru a fare un cenno d'assenso nella sua direzione. < < Shin amava Kuma. Era tutto ciò che aveva. Sicuramente c'è una spiegazione per quello che è successo. > >
Sakura abbassò il capo: non se la sentiva di aggiungere altro, percepiva il loro dolore.
E finalmente il gruppo di ricognizione tornò;
Sebbene provata dalla stanchezza, in poco tempo la ragazza preparò l'infuso e lo fece bere allo Sciacallo ancora privo di sensi.
Ora tutto ciò che restava da fare era aspettare, e pregare di essere riusciti ad agire in tempo.



Ed ecco che si conclude anche questa fase della storia!!
Ho già detto quanto mi ci è voluto per scriverla?!?! Mha, qualche volta mi sorprendo da sola O.O
Ci sono dei giorni in cui vado come un razzo e altri che... bhè, anche un bradipo mi batterebbe ^____^
Detto questo devo fare una precisazione, per correttezza naturalistica : Passiflora Coccinea non è una delle varianti della Passiflora usata come erba medicinale (che invece lo sono P.Edulis, P.Caerulea e P.Incarnata), ma il colore mi piaceva decisamente di più, per cui mi sono presa una bella libertà, e chiedo perdono per questo. *_____*
Mi raccomando, fatemi sapere quali sono le vostre opinioni e se vi sta piacendo la storia!!!!
Grazie mille
Alla prossima
Mew

  
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