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Autore: cherfifina96    11/03/2015    1 recensioni
Dal testo:
"La prima cosa che ricordo di quel giorno, è l'odore della macchina dell'assistente sociale che mi stava accompagnando per l'ennesimo primo giorno, nell'ennesima nuova scuola. Quell'odore di libri nuovi, che nessuno ha mai aperto e di caramelle alla menta."
Un assassino da scovare, una ragazza speciale.....
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Note!

 

Prima di tutto, ringrazio tutti coloro che hanno commentato e che commenteranno in futuro... Sinceramente non mi aspettavo di ricevere così tanti pareri positivi!!! Mi ha fatto davvero piacere leggere tutte le recensioni e spero di non deludervi con questo capitolo e con i prossimi che verranno!

 

 

Buona lettura!

 

 

Capitolo 6

 

Entrammo in casa nel più completo silenzio.

<< Aida >> il mio nome in un sussurro incerto.

<< Sì? >>

<< Mi dispiace. Se ti ho dato l'impressione di non tenere a te, mi dispiace. So cosa significhi essere soli al mondo, perché anche io ho vissuto la mia intera infanzia in orfanotrofio. Nessuno sapeva come comportarsi con me perché avevo visto morire i miei genitori nell'incendio che distrusse la mia casa. Molto spesso, sentivo le insegnanti parlare di me come se nemmeno fossi presente. Quindi ti capisco, ed è per questo.... >> la sua voce si spense.

Guardai Donna, ora consapevole della veridicità di tutti quei sorrisi e delle sue parole.

Le poggiai le mani sulle spalle << Grazie. Sei la prima persona che riesce a capirmi. Ti ringrazio e ti chiedo scusa se sono stata un po' rude, prima, in macchina. >>

Donna sorrise, un sorriso forzato ma comunque sincero. << Andiamo a mangiare, sarai affamata >>

 

 

Donna non era esattamente una cima ai fornelli ma almeno i suoi piatti erano perlopiù commestibili.

Cenammo chiacchierando (credo che mi sia sfuggito anche un sorriso) e decidemmo di guardare un film in TV, sul divano.

<< Cosa vuoi guardare? >>
<< Mi va bene tutto.... Mi piace molto guardare i film.... Di solito, quando gli attori recitano, pensano alle cose più strane >> risposi mentre toglievo la benda dal mio occhio destro.

Donna mi fissò, sul punto di scoppiare a ridere << Guardi i film per spiare i pensieri degli attori? >>

<< Sì... Che c'è di male, scusa? >>

Lei non riuscì più a trattenersi e cominciò a sghignazzare, cercando comunque di contenersi.

<< Vorrei proprio sapere che cosa pensano! >>

<< Durante il film posso dirti i pensieri più strani e divertenti, se ti va... >> le dissi.

<< Sì, dai! >>

Finalmente trovammo un film, e devo dire che passammo una bella serata, dopotutto.

Alla fine, eravamo così stanche che ci addormentammo sul divano.

Ancora non sapevamo che, dall'altra parte della città, si stava svolgendo qualcosa di orribile.

 

**

<< Donna! Sveglia!!! >> casa di Donna. Ore 07,40, mercoledì. Io, Aida Steuben, stavo per perdere le speranze (e anche la voce) nel tentativo di svegliare quel bradip-, ehm, volevo dire, la mia tutrice, che non ne voleva sapere di alzarsi dal divano.

<< Che cosa c'è? >> chiese con voce impastata dal sonno, alla fine.

<< C'è che non è tardi, ma TARDISSIMO! Alzati! >> risposi mettendole sotto in naso la sveglia.

Non appena si rese conto dell'ora, Donna schizzò in piedi, correndo a destra e a sinistra, preparandosi in tutta fretta.

Salimmo in macchina a tempo di record (07.50! Per una donna è davvero pochissimo per prepararsi!) e ci dirigemmo verso la scuola.

Donna mi fece scendere e quasi non riuscii a chiudere la portiera, perché era già schizzata via.

Sospirai, entrando a scuola. Alla prima ora avevo letteratura, così mi avviai verso l'aula. Appena entrata, notai che già molti altri studenti erano presenti, e, di conseguenza, i posti in fondo erano già tutti occupati; non mi restò altra scelta che sedermi in prima fila.

Al suono della campanella, la porta si spalancò con violenza. Ansimante per la corsa, Jay alzò il pugno, in segno di vittoria.

<< Ehi, Jay! La sveglia non ha suonato di nuovo, eh? >> disse un ragazzo con fare scherzoso.

<< Già! Però potevi anche tenermi un posto Mal!! >> rispose lui sorridendo.

Il ragazzo si sedette accanto a me e mi sorrise << Vorrà dire che starò con Aida per tutta l'ora e che non ti passerò le risposte! >> esclamò girandosi verso il suo amico, facendo la linguaccia. A questo suo gesto, si levò una risata collettiva. Dunque Jay era un tipo popolare? Perché mai avrebbe dovuto rivolgermi la parola, allora?

I miei pensieri furono interrotti dall'arrivo della professoressa Robinson.

<< Salve prof! >> fece il mio vicino di banco, con un enorme, anzi mastodontico, sorriso stampato in faccia.

Da parte sua, la donna sbiancò visibilmente, tanto che temetti stesse per avere un mancamento.

<< Lei è la mia “vittima” preferita, in quanto a scherzi! >> mi sussurrò Jay.

<< Li fai spesso? >>

<< Eccome! Almeno riesco a non essere introverso! >> lo guardai interrogativa. << Non si nota vero? >> continuò.

<< No, infatti. >>

Lui sorrise e si voltò verso la professoressa, che cercando di riprendere il controllo di sé, cercava di iniziare la lezione.

  
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