Capitolo 7
<< Ragazzi! Venite! Vi presento Aida! >>
Mentre mi tratteneva per un braccio, Jay fece segno ai nostri compagni di avvicinarsi.
<< Mal, Aida. Aida, Mal. >>
<< Piacere. In realtà mi chiamo Malcom. >> fece il ragazzo, quello che aveva accolto Jay, porgendomi la mano, che non strinsi.
<< Oh, andiamo, Aida! Non ti mangia, sai? >> fece l'altro.
In tutta risposta lo guardai storto.
<< Quanto clamore per una ragazza! >> fece una voce femminile alle mie spalle.
<< Lisa! Dai, non fare la solita guastafeste! >> Jay la fece avvicinare. Era la stessa ragazza che mi aveva avvicinata il primo giorno.
<< Ci ho già parlato. Non m'interessa essere sua amica. >> rispose lei << E' così strana! Insomma.... Che diavolo hai fatto all'occhio? E poi se hai cambiato così tante scuole, sarà perché nessuno dei tuoi genitori affidatari ne voleva sapere di te! Guarda che lo so che sei orfana! >>
<< Lisa, smettila! >> fece Jay, alzando la voce.
<< Già. Questa potevi anche risparmiartela. >> gli fece eco Malcom.
Io la guardai << A quanto pare non ti sei informata bene. Non ho mai avuto genitori affidatari. Questa è la prima volta. Fatto sta che non sono affari tuoi, comunque. L'occhio.... Beh... Nemmeno quello ti riguarda, quindi evita di fare l'oca, gentilmente, e non usare quel tono con me, grazie. >>
<< Ma l'avete sentita? Chi si crede di essere? Jay! Dille qualcosa! >>
Lui fece scorrere il suo sguardo da lei a me.
<< Ehm... Complimenti! Ci voleva qualcuno che tenesse testa a Lisa! >> esclamò sorridendo, facendo infuriare ancora di più la ragazza, che girò i tacchi e se ne andò.
<< E' vostra amica? >> chiesi.
<< Più o meno. Noi tre >> Malcom indicò sé stesso, Jay e dove fino a poco tempo prima c'era Lisa << siamo da sempre vicini di casa, per cui ci conosciamo. >>
<< Capisco. >> mi alzai dalla sedia e feci per avviarmi in corridoio, quando Jay mi fermò.
<< Dove vai? >>
<< Alla prossima lezione, perché? >>
Lo vidi assottigliare lo sguardo << Mmmmh.... Vengo con te!!! >>
Che?!
**
Io e Jay ci dirigemmo verso l'aula di educazione civica.
<< Come mai hai voluto venire con me? >> chiesi.
<< Così. Pensavo potessi essere un po' scossa per ciò che ti ha detto Lisa. >> fece lui alzando le spalle.
<< Non c'è problema. >>
<< Credevo sul serio che avresti ribaltato i banchi, in realtà... >> disse ridendo.
Sollevai un sopracciglio.
<< Andiamo! Era una battuta! >> esclamò dandomi una leggera gomitata.
Sospirai, sconfitta, e risposi al suo sorriso.
Passammo il resto della giornata insieme e, quando fu ora di andare a casa, Jay disse qualcosa di assolutamente inaspettato.
<< Sono contento che siamo diventati amici! Ciao, a domani! >>
Amici.
Amici. Amici. Amici. Amici.
L'aveva detto davvero? No. Impossibile. Beh... Forse.... No, no.... Dovevo aver sentito male...Per tutto il tragitto dalla scuola a casa i miei pensieri furono questi.
Giunta a destinazione, mi fiondai sul letto e crollai addormentata, a causa dello shock.
Amici. Amici. Amici....
**
<< Dunque è lei... >>
<< Sì... Fa un po' paura, vero? >>
<< Già... >>
No. Non di nuovo.
<< Maestra! La ragazza strana ha rotto il bicchiere senza toccarlo! Ho paura! >>
<< Oh, sta' tranquilla, piccola. Non ti farà più niente di male! >>
Basta.
<< Ehi, mostro! Dove vai, mostro? Mostro! Mostro!!! >>
BASTA!
Mi svegliai di soprassalto. L'avevo sognato di nuovo, eh? L'orfanotrofio.
Mi raggomitolai su me stessa. Non volevo ricordare.
**
Qualche tempo dopo, quando mi ripresi, mi resi conto che nel sonno avevo fatto un leggero caos..
Le tende erano squarciate, i vetri delle cornici erano rotti e i quadri erano a terra. Il vaso che stava sul davanzale della finestra era esploso e la porta era ammaccata.
<< Sono a casaaaa!!! >>
Sobbalzai. Non mi aspettavo che Donna rincasasse così presto!
<< Com'è andata ogg-... >> entrata in camera mia, sgranò gli occhi per la sorpresa.
<< Che cos'è successo? >>
Boccheggiai per un attimo.
<< Brutto... Sogno... >> dissi con una risata nervosa.
Donna sospirò << Non importa. Ripuliremo più tardi. Ora andiamo a mangiare, ok? >>
<< Va bene... Ma cucino io questa volta! >>