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Autore: cherfifina96    11/03/2015    3 recensioni
Dal testo:
"La prima cosa che ricordo di quel giorno, è l'odore della macchina dell'assistente sociale che mi stava accompagnando per l'ennesimo primo giorno, nell'ennesima nuova scuola. Quell'odore di libri nuovi, che nessuno ha mai aperto e di caramelle alla menta."
Un assassino da scovare, una ragazza speciale.....
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 7

 

<< Ragazzi! Venite! Vi presento Aida! >>

Mentre mi tratteneva per un braccio, Jay fece segno ai nostri compagni di avvicinarsi.

<< Mal, Aida. Aida, Mal. >>

<< Piacere. In realtà mi chiamo Malcom. >> fece il ragazzo, quello che aveva accolto Jay, porgendomi la mano, che non strinsi.

<< Oh, andiamo, Aida! Non ti mangia, sai? >> fece l'altro.

In tutta risposta lo guardai storto.

<< Quanto clamore per una ragazza! >> fece una voce femminile alle mie spalle.

<< Lisa! Dai, non fare la solita guastafeste! >> Jay la fece avvicinare. Era la stessa ragazza che mi aveva avvicinata il primo giorno.

<< Ci ho già parlato. Non m'interessa essere sua amica. >> rispose lei << E' così strana! Insomma.... Che diavolo hai fatto all'occhio? E poi se hai cambiato così tante scuole, sarà perché nessuno dei tuoi genitori affidatari ne voleva sapere di te! Guarda che lo so che sei orfana! >>

<< Lisa, smettila! >> fece Jay, alzando la voce.

<< Già. Questa potevi anche risparmiartela. >> gli fece eco Malcom.

Io la guardai << A quanto pare non ti sei informata bene. Non ho mai avuto genitori affidatari. Questa è la prima volta. Fatto sta che non sono affari tuoi, comunque. L'occhio.... Beh... Nemmeno quello ti riguarda, quindi evita di fare l'oca, gentilmente, e non usare quel tono con me, grazie. >>

<< Ma l'avete sentita? Chi si crede di essere? Jay! Dille qualcosa! >>

Lui fece scorrere il suo sguardo da lei a me.

<< Ehm... Complimenti! Ci voleva qualcuno che tenesse testa a Lisa! >> esclamò sorridendo, facendo infuriare ancora di più la ragazza, che girò i tacchi e se ne andò.

<< E' vostra amica? >> chiesi.

<< Più o meno. Noi tre >> Malcom indicò sé stesso, Jay e dove fino a poco tempo prima c'era Lisa << siamo da sempre vicini di casa, per cui ci conosciamo. >>

<< Capisco. >> mi alzai dalla sedia e feci per avviarmi in corridoio, quando Jay mi fermò.

<< Dove vai? >>

<< Alla prossima lezione, perché? >>

Lo vidi assottigliare lo sguardo << Mmmmh.... Vengo con te!!! >>

Che?!

 

**

 

Io e Jay ci dirigemmo verso l'aula di educazione civica.

<< Come mai hai voluto venire con me? >> chiesi.

<< Così. Pensavo potessi essere un po' scossa per ciò che ti ha detto Lisa. >> fece lui alzando le spalle.

<< Non c'è problema. >>

<< Credevo sul serio che avresti ribaltato i banchi, in realtà... >> disse ridendo.

Sollevai un sopracciglio.

<< Andiamo! Era una battuta! >> esclamò dandomi una leggera gomitata.

Sospirai, sconfitta, e risposi al suo sorriso.

Passammo il resto della giornata insieme e, quando fu ora di andare a casa, Jay disse qualcosa di assolutamente inaspettato.

<< Sono contento che siamo diventati amici! Ciao, a domani! >>

Amici.

 

 

Amici. Amici. Amici. Amici.

L'aveva detto davvero? No. Impossibile. Beh... Forse.... No, no.... Dovevo aver sentito male...Per tutto il tragitto dalla scuola a casa i miei pensieri furono questi.

Giunta a destinazione, mi fiondai sul letto e crollai addormentata, a causa dello shock.

Amici. Amici. Amici....

 

**

 

<< Dunque è lei... >>

<< Sì... Fa un po' paura, vero? >>

<< Già... >>

No. Non di nuovo.

<< Maestra! La ragazza strana ha rotto il bicchiere senza toccarlo! Ho paura! >>

<< Oh, sta' tranquilla, piccola. Non ti farà più niente di male! >>

Basta.

<< Ehi, mostro! Dove vai, mostro? Mostro! Mostro!!! >>

BASTA!

 

Mi svegliai di soprassalto. L'avevo sognato di nuovo, eh? L'orfanotrofio.

Mi raggomitolai su me stessa. Non volevo ricordare.

 

**

 

Qualche tempo dopo, quando mi ripresi, mi resi conto che nel sonno avevo fatto un leggero caos..

Le tende erano squarciate, i vetri delle cornici erano rotti e i quadri erano a terra. Il vaso che stava sul davanzale della finestra era esploso e la porta era ammaccata.

<< Sono a casaaaa!!! >>

Sobbalzai. Non mi aspettavo che Donna rincasasse così presto!

<< Com'è andata ogg-... >> entrata in camera mia, sgranò gli occhi per la sorpresa.

<< Che cos'è successo? >>

Boccheggiai per un attimo.

<< Brutto... Sogno... >> dissi con una risata nervosa.

Donna sospirò << Non importa. Ripuliremo più tardi. Ora andiamo a mangiare, ok? >>

<< Va bene... Ma cucino io questa volta! >>

  
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