Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: Rota    12/03/2015    5 recensioni
Il tempo dei lupi non si è ancora estinto. Il tempo dei canti al cielo e delle veglie notturne, occhi di fuoco nella notte e nel giorno, non è ancora deceduto.
Come il lupo solitario, lontano da ogni possibile branco – pelo rossiccio talmente scuro da ricordare il porpora, o il sangue profondo proveniente direttamente dalle viscere. Lupo sperso, nel bosco fitto di una terra che concede persino allo smarrimento una via di redenzione, nascosto tra rocce dure e spigolose senza anima e senza spirito fisico. Lupo sempre, grande quanto può essere un orso e dotato della stessa famelica voglia di ogni cosa tranne che di sé medesimo. Lupo chiamato, dai pochi esseri umani che osano vivendo in quella zona mescolare il proprio destino a quello della totalità del tutto, “Gerbera della neve” o “Murasakibara”.

[MuraMuro WereWolf/AOB!Verse]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Taiga Kagami, Tatsuya Himuro, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

*9*

Let’s erase everyone one by one except us

 

 

 

Già in condizioni normali Tatsuya sarebbe toccato dalla scena davanti ai suoi occhi: non gli sfuggono certi particolari come l'odore della polvere da sparo e quella del sangue, men che mai i versi di dolore dei Lupi e le smorfie degli uomini che li circondano. Con la febbre che ha addosso, però, sembra tutto così intensificato che quasi impazzisce.
Si stende all'improvviso sul corpo martoriato di suo fratello, nel tentativo di proteggerlo.
-Basta! Ti prego, basta!
Hanamiya si ferma, di fronte a quella manifestazione d'intenti, e lo guarda abbastanza incuriosito. Non lo aveva previsto.
-Mi preghi, Himuro?
L'altro ragazzo alza il viso dal pelo rossiccio di Kagami, guardandolo con un'espressione non pensata, carica di pietà e di tragedia. Come in nessuna circostanza, Tatsuya non si sente in grado di salvare con le proprie forze il fratello, ed è una cosa frustrante e terribile.
-Smettila di fargli del male. Non merita tanto odio.
Sente il lamento di Kagami vibrare per tutta la cassa toracica, allo stesso lento ritmo del respiro affannoso – gli fa male, tantissimo. Evita però di abbassare lo sguardo, mantenendo il contatto visivo con il suo interlocutore umano.
Se Hanamiya abbassa la propria arma, invece, è per deriderlo un'altra volta, compiaciuto.
-Proprio tu lo dici, Himuro? Tu che hai sempre visto, sempre assistito, sempre guardato da lontano?
Anni e anni a passare a litigare e a picchiarsi con pugni e calci. Tatsuya è ben consapevole che suo fratello e Makoto si rivolgono odio genuino, non infantile quanto emotivo, istintivo. Con le ultime forze, si aggrappa a ciò che gli rimane di umano, o ciò che ha la pretesa di essere tale: la morale.
Non piega lo sguardo all'odio, ma nel tono gli sfugge notevole disprezzo.
-Quale infame risolve piccole e stupide faccende di scuola con le armi?
Hyuuga tenta di alzarsi, ma uno dei cacciatori lo punta in modo diretto e l'unica cosa che il Lupo può fare è guardarlo carico d'odio.
Hanamiya volta le spalle a tutti loro, agitando in aria il suo fucile.
-Tuo fratello, non solo è una testa di cazzo, che sempre deve mettere becco dove non deve, ma pure esprime opinioni che non interessano a nessuno e che nessuno vuole sentire. Crede di essere il paladino della giustizia e non sta mai al suo posto. È un animale, in tutto e per tutto.
Fa una pausa piena di melodramma, mentre le ferite dei Lupi si chiudono pian piano, facendo uscire dalla pelle spessa i bossoli dei proiettili.
-Tu banalizzi l'odio, ed è questo il tuo grande errore. Il branco di queste bestie ha morso a morte mio padre, riducendolo peggio di un colabrodo. Io ho visto quel che restava del suo cadavere, non era un bello spettacolo.
Il più grande degli Himuro urla, a quel punto. Non capisce la logica, non capisce la frenesia dell'altro – non comprende il motivo di una fame del genere.
-Ma anche tuo padre cacciava, come te!
Hanamiya si volta, di nuovo, a guardarlo. Sembra spiritato, niente di normale: non l'ha mai visto così, e teme che quello sia il suo vero io.
-E nella caccia vige un semplice concetto: occhio per occhio. Mi riprendo la vita che era mia, attraverso tutti loro.
Indica i Lupi uno a uno. La canna del suo fucile, però, si ferma proprio sul maggiore degli Himuro.
-E dato che sei così tanto partecipe del loro dolore, ti riserverò il grande privilegio di far loro compagnia.
Sorride, contento.
-Non avevo mai cacciato esseri umani.
La paura diventa rabbia, come quella del branco di Lupi. È Kagami ad abbaiare, alzatosi sulle proprie zampe anteriori.
-Sei soltanto una bestia!
Gli ride davanti al muso, senza alcun pudore.
-Detto da te, è meglio di un complimento.
Un rumore proveniente della ricetrasmittente lo ferma prima che possa fare qualsiasi altra cosa. E con un'espressione immutata, Hanamiya si avvicina alla bocca l'apparecchio per chiedere quali siano le novità. Ci sono pochi rumori poco distinti, l'apertura di una comunicazione piuttosto difficile. Makoto ripete un nome, chiedendo una seconda volta notizie con un tono leggermente più scocciato.
Quello che sentono tutti, specificatamente, ammutolisce ogni possibile altro rumore.
-C'è n'è un altr-
Poi il segnale viene bruscamente interrotto.

 

Non se ne rende conto, ma quando Makoto torna a guardarli lentamente Tatsuya trattiene il respiro. Il cacciatore si rende conto di aver sprecato anche fin troppo tempo: non ha più voglia di giocare.
Punta il fucile alla testa di Kagami e spara un colpo – il Lupo si accascia dopo un rantolo angosciante, e non si muove più da lì.
Il più grande degli Himuro urla, come Kuroko ringhia con tutta la propria forza e il proprio dolore. Lui che è Legato a Kagami sente, più di ogni altra cosa, quella nuova e terribile sensazione. Fa per balzare addosso al cacciatore, quando qualcosa lo ferma sul posto e gli fa sgranare gli occhi.
In quel momento, dietro alla schiena di Hanamiya, c'è qualcosa che cattura l'attenzione di tutti. Uno dei suoi compagni grida, e ancor prima che il cacciatore possa girarsi completamente, quello stesso ragazzo viene balzato via da una zampata potente, che lo fa sbattere e rimbalzare sulle rocce con forza inaudita.
Murasakibara ringhia, ancora più forte di Kuroko. Entro qualche secondo, gli arrivano addosso cinque pallottole contemporaneamente, che però paiono non fargli nulla. Il suo muso rimane puntato verso Makoto, e da lì non si schioda.
Nel panico generale, Hyuuga riesce ad alzarsi e a farsi vicino a Kiyoshi, finalmente in piedi. Kuroko si avvicina ai due fratelli, e prende tra i denti il braccio di Tatsuya, per allontanarlo da Kagami. La resistenza del ragazzo, dettata anche dal dolore che ha sentito benissimo nel proprio intimo come sul corpo di Murasakibara, gli fa perdere secondi preziosi, e mentre l'altra coppia di Lupi riesce ad allontanarsi in fretta loro rimangono lì fino a che Makoto non punta il fucile addosso proprio a Tatsuya. Il cacciatore grida, al di sopra degli spari.
-Io so chi sei, Murasakibara. Ti ho visto diventare uomo, proprio con i miei occhi.
Gli spari si zittiscono, permettendogli così di parlare in modo più chiaro.
-Tu sei un Lupo, non muori con una pallottola, anche se è una di queste. Ma il tuo amichetto, la fidanzatina che ti piace così tanto, con uno di questi schiatta in pochi minuti.
Murasakibara guarda l'arma tra le sue mani, con un odio fin troppo intenso.
-Vuoi davvero vedere se sei più veloce tu ad ammazzare me o lo sono io ad ammazzare Himuro?
Il Lupo guarda Tatsuya, per primo: vede l'espressione terrorizzata nei suoi occhi, la ferita alla spalla ancora fresca, il corpo debilitato. Guarda anche Kagami immobile a terra, e Kuroko con i denti stretti attorno al braccio del ragazzo – con la testa, lui gli fa cenno di calmarsi, che non gli è davvero possibile risolvere la questione a quel modo.
Guarda ancora Tatsuya, prima di decidersi davvero. Sente la sua paura, dentro, e nascosto tra il terrore e il dolore anche qualcosa che non si aspetta e che lo calma e lo riempie: una goccia di felicità nel rivederlo lì, per lui. C'è rabbia, ma niente che lo allontani a priori.
È ciò di cui ha bisogno.
L'intensità del suo ringhio si calma, le sue zampe anteriori si piantano in un punto e lui lo guarda, con i suoi occhi grandi.
-Lascia andare il ragazzo, cacciatore.
È minaccioso, rabbioso e dispotico, non sembra davvero disposto a trattare, quanto piuttosto a comandare qualcosa di molto preciso. Più o meno come Hanamiya, che non perde quella succulenta occasione per canzonare anche lui.
-Ora che mi serve per impedirti di uccidermi brutalmente? Ah, non penso proprio!
Ha il suo prezioso ostaggio, e non intende rinunciarci per nulla al mondo. Non ha intenzione di salvaguardare la vita dei suoi compagni, e questo loro lo capiscono in quel momento più che mai, ma alla propria ci tiene abbastanza.
Il Lupo guarda il suo umano ancora, prima di tornare a rivolgersi a lui.
-Se io non ti uccido, lo lascerai vivo?
-Questo dipende.
-Da cosa?
Himuro urla, fin troppo consapevole di quanto il cacciatore stia mentendo e di quanto stia cercando di raggirare il suo Lupo. Non c'è speranza da disperdere, in quel momento.
-Atsushi, non credere a niente di quello che dice! Lui vuole uccidere Kuroko! Vuole ucciderci tutti!
Makoto lo guarda male, infastidito dal suo strillare; il Lupo ringhia, infastidito anche lui ma dalla sua stessa presenza. Il cacciatore imbraccia meglio il proprio fucile, divenendo serio e vagamente credibile all'improvviso.
-Se prendi il posto di Himuro, lo lascerò in vita.
Il Lupo impiega poco a rispondere a questa proposta.
Il dolore è condiviso, ma la vita è indipendente: se lui soffre, Himuro soffre, però se lui solo muore, Tatsuya può rimanere vivo – ed è questo che conta.
-E sia.
Non c'è neanche il primo sparo, solo Hanamiya che cade a terra, con la testa aperta in due, riversa il proprio cervello sulla pietra chiara.

 

***

 

-Lo hai preso?
-Sembra di sì.
-È morto?
-Se l'ho preso, significa che è morto.
-Che sta succedendo, ora?
-Il resto del branco è tornato di gran carriera e sta massacrando i cacciatori.
-Kuroko?
-Sta benone. Ha staccato a morsi il braccio di uno proprio adesso.
-Kagami?
-È ancora disteso a terra, ma non credo che ci resterà ancora per molto. Pare stiano usando pallottole di piombo.
-Che idioti!
-Anche io ne ho usata una di piombo.
-Ma tu non dovevi uccidere un Lupo!
-Beh, ora è fatta. Tutto si è risolto per il meglio. Torniamo a casa?
-La morte di quei cacciatori per te è il meglio? L'ho sempre detto che sei strano.
-Con quello che poteva succedere, questo di sicuro è il meglio. Nessuno dovrebbe voler uccidere qualcuno o qualcosa senza essere pronto a venir ucciso a propria volta. Hanamiya non ha sbagliato, è stato solo sfortunato.
Imayoshi stira le proprie braccia dopo aver riposto binocolo e mirino nelle tasche della propria divisa mimetica. Si sgranchisce i muscoli, restati fermi per tutto il tempo dell'appostamento: avere sotto di sé suolo duro non è per niente comodo.
Il Lupo dal manto nero scuro, dai profondi riflessi blu, gli apre la via svogliatamente.
-Ho fame.
Il medico colpisce il suo Lupo amorevolmente sul fianco, facendogli una sorta di carezza dolce.
-Ho tutto il cibo che ti occorre per raggiungere la soddisfazione, non ti preoccupare.

 

***

 

Kuroko alza il muso e ulula a lungo, con gli occhi socchiusi. I Lupi del Seirin seguono il loro capobranco, imitandone il gesto e sentendo il suo sentimento dentro i loro cuori. Si alza, pian piano, anche Kagami, e si unisce al gruppo.
Tatsuya ha le mani schiacciate al viso, per impedirsi di vedere. Si è rannicchiato in un angolo, cercando di isolarsi da ogni cosa che stesse accadendo – ma ha visto ciò che Murasakibara ha visto, ha sentito ciò che Murasakibara ha sentito, ha percepito ciò che Murasakibara ha percepito. Sentire sulla lingua la sensazione della carne molle che viene strappata è qualcosa di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Si alza quando percepisce calma, nell'animo dell'altro, e cerca di guardare il minimo indispensabile per terra, giusto per non calpestare cose morte o intestini rosa. Li nota, con la coda dell'occhio, e questo questo gli basta.
Arriva davanti al Lupo gigantesco tenendosi il braccio ferito con la mano, per scaricare il proprio nervosismo e il tremore del ventre. Lo guarda dritto, senza abbassare lo sguardo.
-Dove sei stato?
Il Lupo non risponde, muovendo soltanto le orecchie. Non si smuove neanche qualcosa nel suo animo, e questo innervosisce di più Tatsuya, che viene spinto a ripetersi.
-Dove?
-Ho corso. Non lo so di preciso.
-Perché sei corso via?
Ancora niente, Tatsuya lo riprende con pazienza.
-Atsushi?
-Quando sono Lupo, il mio nome è Murasakibara.
Orgoglio, almeno una punta. Il ragazzo deve trattenere a forza un sospiro di impazienza, di fronte a lui, prima di palesare troppo il proprio nervosismo. Non lo ha ancora perdonato, alla fine.
-Perché sei corso via, Murasakibara?
Impiega qualche minuto, il Lupo, a rispondere.
-Mi sono sentito rifiutato.
Fa qualche passo indietro, piegando il muso in avanti. Tatsuya lo sente, distintamente.
-Ho avuto paura. Come l'hai sentita tu.
Lo sente davvero, Tatsuya, e questo gli fa rabbia, lo irrita e lo spinge a percorrere quella poca distanza tra lui e il Lupo rosso. Lo colpisce sul muso, con pugni che non gli possono fare male.
Ha quasi le lacrime agli occhi.
-Sei uno stupido. Un enorme, grossissimo stupido!
Si sfoga per diversi minuti, sente qualcosa come mortificazione pizzicargli un angolo del petto, e sa che è un sentimento improntato – del Lupo, davvero. Quando finalmente riesce a smettere di colpirlo, prende il suo muso per i lati e lo costringe a guardarlo.
-Rispondi alle mie domande.
Per l'ennesimo temporeggiare dell'altro, ricorda ciò che vuole sapere.
-Cosa ti interessa di me e cosa non ricordi del tuo passato?
Sta per parlare, quando interviene Kuroko da dietro di loro. Parla con calma, il pelo appena macchiato di rosso e l'espressione serena, pacifica, come se non stesse parlando del proprio passato terribile.
-Una volta, io, Murasakibara e altri quattro Lupi eravamo uniti in un unico branco. Eravamo tutti compagni e fratelli. Ci ha separati un evento violento, che ci ha privato di un branco e di ogni punto di riferimento. Siamo stati a lungo al limite della pazzia, tutti noi. Murasakibara è diventato un Lupo solitario che vagava come un demone per queste lande.
Interviene anche Kiyoshi, e pare quasi sorridere.
-Che non si ricordi tutto quello che è successo, penso sia quasi normale.
Lui non porta rancore, né mai potrebbe provarlo.
Tatsuya torna a guardare il suo Lupo, con un tono più basso di prima ma ugualmente irato.
-È così?
Il Lupo annuisce, con le orecchie basse.
-Cosa ti ha permesso di tornare in te, allora?
Lo guarda, e quello già dovrebbe essere una risposta soddisfacente – Tatsuya però si rifiuta di lasciargliela vinta, di permettergli di cavarsela a quel modo. Ha un orgoglio e una vanità da soddisfare, e non ha intenzione di rinunciarci.
-Dillo, lo voglio sentire.
Murasakibara alza il muso, liberandosi dalla presa di lui; solo per un secondo, soltanto per quel secondo che il ragazzo impiega a prenderlo tra le braccia e nascondere il proprio viso nel suo pelo.
-Tu.
-Sei un'idiota.
-Mi odi?
-Idiota, stupidissimo idiota!
-Mi odi?
-No, razza di cretino. Non potrei.
Lo muove, in alto e in basso. Torna a sentire caldo, anche in quella pretesa di stizza che ormai non è più niente se non cocciutaggine.
-Siamo Legati, no?
Si incontrano, non con le parole ma con l'anima. Felicità vera, appagante.
-Tu mi vuoi?
-Tu mi vuoi?
Alza il muso velocemente e lo lecca, per tutta la faccia – sta scodinzolando, palesemente.
-Tu sei mio. Ti ho scelto come tu mi hai scelto. Per questo siamo Legati.
Tatsuya lo colpisce un'ultima volta, sorridendogli in modo aperto.
Non l'ha perdonato del tutto, e questo lo sanno entrambi. Dovrà cercare e ricercare il perdono, da quel momento in poi, ma ha anche capito che questo non li separa e non impedisce il reciproco desiderio. Rimane quella l'unica realtà loro, e niente può cambiarla.
-Questa è una risposta.

 

 

Let’s erase everyone one by one except us
Paused as if only you and I exist here

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Rota