Mosca, 1943.
“Lo sai, Irina. Dal momento in cui impari a sparare, una maledizione si insinua nel tuo corpo e non sarai più in grado di liberartene, se non uccidendo.”
Un sorrisetto sghembo si formò sul suo volto.
“Sono pronta pure a questo.”
Era pur sempre la sua sorellastra, no?
Anche se in tale modo l'avrebbe aiutata a firmare una degna, quanto consapevole condanna a morte.
Quella di entrambi.