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Autore: sounder    12/03/2015    2 recensioni
Quando Robin ha attraversato il confine della città il mondo per Regina si è fermato. Adesso Robin è tornato, non si sa come, non si sa con chi ma quello che sappiamo è che Marion è morta. Molti potrebbero dare la colpa della sua morte a Regina, lei se lo aspetterebbe da chiunque ma non da Robin. Che c'è dietro a tutto questo? Lei ha intenzione di scoprirlo.
Dal testo:
Lo sguardo di Robin sembrava essere cambiato totalmente, si era trasformato da quello preoccupato e un pò in ansia di quando era entrato ad uno sguardo duro, quasi una scintilla di rabbia che gli si accendeva negli occhi. 'Regina se non ti avessi mai conosciuto la mia vita adesso sarebbe migliore'
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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P.O.V ROBIN

Ecco fatto.
È successo.
L'ho lasciata.
Ma ho dovuto farlo. Ho fatto una promessa tanti anni fa quando mi sono sposato e la devo mantenere.
Anche se questo significa rinunciare al vero amore. Rinunciare a lei, Regina.
La amerò per sempre.
Ma per adesso devo dimenticarla.
Aver pasaato il confine ha fatto bene a Marian e anche Roland è contentento di non vedere sua madre congelata.
Siamo spaesati però. Cosa faremo? Dove andremo? Non abbiamo mezzi per spostarci.
Non mi fido ancora dei boschi di questo posto e anche se in passato ci ho vagato senza paura adesso ho mio figlio e non posso rischiare di metterlo nei guai. Senza i Merry Men solo io posso proteggere la mia famiglia. Prima di incamminarmi volgo un ultimo sguardo a Storybrooke o almeno alla strada che vi portava.
Adesso non c'è.
Non c'è più il cartello di benvenuti a Storybrooke, non c'è il nostro accampamento nel bosco.
Non c'è più niente.
Solo una strada che porta chi sa dove.
Che mi porta lontano dalla mia Regina.
Decidiamo di incamminarci in direzione opposta.
Dopo un oretta di camminata ancora niente, nessun villaggio nelle vicinanze.
Dopo un pò vediamo avvicinarci uno di quelli aggeggi infernali chiamate auto. L'auto si ferma e si abbassa il finestrino.
Al volante c'è una donna dall'aspetto abbastanza spaventoso a prima vista. Ha capelli di due colori diversi, bianchi e neri e una pelliccia addosso anche quella bianca e nera.
'Avete bisogno di un passaggio?'
Marian mi guarda, non so che fare, a pelle non mi sembra una persona di cui fidarsi, ma siamo molto stanchi dopo l'ora di cammino e decidiamo di accettare.
'Allora, dove andate di bello?' chiese la donna di cui ignoravo totalmente il nome. Non sapevamo cosa risponderle, non avevamo dove andrae.
Lei si sarebbe aspettatta che gli dicessimo il nome di una città, peccato che non ne conoscessi nemmeno uno.
'Veramente non abbiamo una meta precisa'
La donna mi guardò dallo specchietto. Chi sa cosa pensava di noi. Due adulti con un bambino vestiti da personaggi delle fiabe quali siamo, senza meta.
'Tranquilli ho la città che fa per voi, ci vorrà solo un pò di tempo per arrivarci' detto questo accellerò notevolmente e Marian si strinse a me.
Era una sensazione strana. Da quando aveva capito che il mio cuore non apparteneva più a lei ci eravamo un pò allontanati, eravamo ancora marito e moglie ma non ci sentivamo tali.
Appena arrivati vedevo intorno a me enormi edifici e auto che scorrazzavano dappertutto.
La donna si fermò in una strada deserta vicino ad un edificio molto imponente con una scritta luminosa sopra.
Scendemmo dall'auto, ci guardammo intorno spesati, la donna ci fissò per un attimo e poi parlò 'Se non avete un posto dove dormire potete venire da me, gestisco il bed and breakfast qui dietro con delle mie amiche saremmo felici di avere dei clienti.'
Volevamo davvero un posto in cui riposarci e dormire ma non avevamo niente con cui pagare. 'Ci piacerebbe ma non abbiamo soldi con noi' le rispose Marian. 'Non preoccupatevi per qualche giorno non sarà la fine del mondo' Ero grato a quella donna ci aveva dato un tetto sulla testa senza chiedere nulla in cambio, mi chiedevo cosa ci fosse sotto. Ma non volevo stare a preoccuparmi eravamo stanchi e accettammo.
Prendemmo le poche cose che ci eravamo portati dietro dalla macchina e entrammo. La donna ci porse una chiave e ci indicò la stanza, non era molto grande ma andava benissimo a noi che avevamo sempre dormito in tenda. Dopo essersi accertata che stessimo bene la donna ci salutò.
'Ah! Io sono Crudelia Demon, piacere! E benvenuti all'hotel 101."

 

                                                                                                   ***

 

Erano circa tre settimane che Robin con Roland e Marion dormivano nel bad and breakfast di Crudelia, Malefica e Ursula. La prima settimana non avevano dovuto pagare ma poi Robin si era dovuto trovare un lavoro. Anche Marion voleva lavorare per aiutare la famiglia ma l'uomo credeva che era meglio che lei stesse con Roland finchè non avrebberò avuto abbastanza soldi per una babysitter o perfino per un asilo. Ma la donna non ce la faceva a vedere il marito faticare mentre lei se ne stava con le mani in mano e da una settimana si era trovata lavoro in un bar senza dirlo a Robin.

All'inizio era un disastro faceva cadere bicchieri su bicchieri ma poi ci aveva preso la mano e aveva deciso di continuare anche se non era felice di dover lasciare Roland insieme a quelle donne ma era suo dovere aiutare la famiglia.

Una mattina, quando nessuno dei due doveva lavorare, scesero tutti e tre insieme per fare colazione e si ritrovarono davanti una figura familiare
"Che ci fa lei qui?" quasi urlò, Robin, quelle parole all' uomo che parlava con le proprietarie.
"Potrei fare la stessa domanda a te ladro di Locksley" disse la figura con il suo solito tono vago. L'uomo era qualcuno che Robin conosceva bene, aveva rubato, o almeno cercato di rubare, nel suo palazzo.
Era Tremotino.
O meglio conosciuto come il Signore Oscuro.
"Vi conoscete?" intervenne una delle proprietarie.
"Abbiamo avuto a che fare in passato"
Robin rivolse un ultimo saluto a quel uomo che certo non era tra i suoi preferiti.
Come mai era lì? E come mai conosceva le proprietarie?
Non gli piaceva avere a che fare con lui, poteva far del male alla sua famiglia.
Fece segno alla moglie di andare verso la sala da pranzo e si girò di nuovo verso Gold che gli rivolse delle ultime parole.
"Buona permanenza al 101, vi troverete bene qui"
Poi rivolse un saluto alle tre donne e si avviò verso la porta.
Sempre con il suo bastone, sempre con la sua camminata lenta ma sicura.
Un pensiero fugace passò per la mente di Robin. E se avesse trovato un modo per tornare a Storybrooke?
In fondo lui era il Signore Oscuro la magia era il suo forte sicuramente aveva scoperto qualcosa.
Gli venne in mente che magari poteva chiedere se faceva tornare anche loro a Storybrooke. Ma poi pensò che sicuramente non avrebbe accettato.
In fondo lui era il Signore Oscuro.

*Angolo Autrice*
Buon Salve!!
Eccomi di nuovo qui!
Mi sto guardando le nuove puntate di once e che dire... le amo!
Già quando avevano fatto sapere che ci sarebbero state le queen of darkness non vedevo l'ora, mi piacciono un sacco in particolare Crudelia, quando io e mio fratello guardavamo la carica dei 101 lui piangeva per i poveri cagnolini e io me la ridevo per come strillava Crudelia che stronza! 
E quindi mi sembrava quasi d'obbligo inserirle nella mia ff.
Bè che altro dire spero vi piaccia e alla prossima!

Baci!!

   
 
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