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Autore: Giulia 96    12/03/2015    2 recensioni
Il ritorno a Washington DC fu molto difficile, mi ero ormai arresa al fatto di essere morta e tornare a vivere mi sarebbe costato molto, come potevo affrontare tutti quanti, soprattutto Tony, come potevano perdonarmi, dopo aver messo in dubbio la loro fiducia?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscii dall’obitorio facendomi aiutare da Ducky, volevo ritornare ad utilizzare le mie gambe che più le avrei tenute ferme, più sarebbe diventato impossibile rimetterle in uso, quindi mi ritrovai fuori dall’obitorio sola, perché avevo appena rassicurato Ducky che ce l’avrei fatta senza il suo aiuto, anche se lui stesso sapeva che non ce l’avrei fatta, sapevo che non avrebbe obiettato, poi erano solo pochi passi fino all’ascensore non di più, dovevo usare tutta la mia forza di volontà…
Mettere un piede dopo l’altro era dura, mi aiutavo con il muro, la strada non era molta, ma per me sarebbe stato un traguardo riuscire ad arrivare a destinazione senza aiuto, mi doleva tutto, ma non potevo ad ogni cosa richiedere l’aiuto di tutti, neanche lavarmi riuscivo a farlo da sola, almeno un po’ di soddisfazione nel fare quattro maledetti passi fino a quell’ascensore! Beh, la cosa si dimostrò alquanto fattibile e mi stupii di me stessa, premetti il tasto dell’ascensore, sempre restando appoggiata al muro ed entrai.
Avevo male ovunque, ma allo stesso tempo ero soddisfatta, la doccia mi aveva veramente riportato al mondo, finalmente mi sentivo pulita, certo, i quintali di crema messami da Ducky mi faceva sentire un pochino appiccicosa, ma finalmente tutto lo sporco se n’era andato ed era un passo in avanti verso il cambiamento.
I pantaloni che portavo mi calzavano a pennello tranne per il fatto che fossero leggermente larghi sui fianchi e la felpa, beh, la felpa era enorme, sarà stata una felpa della misura di quelle di Tony, mi sentivo finalmente comoda, poi d’improvviso le porte dell’ascensore si aprirono e mi ritrovai proprio l’oggetto dei miei pensieri davanti.
 
“Ehi Zee!”
“Tony…”
“Come va?”
“Meglio... credo…”
“Stai da me stanotte?”
 
Come da LUI? E lo chiedeva così, su due piedi?
 
“Mm, ok… ”
 
Non potevo dimostrarmi troppo sconvolta, avrei di certo preferito andare con Abby o con Gibbs, ma non con Tony, di sicuro avrebbe voluto chiarire tra noi la faccenda lasciata in sospeso, beh, come minimo glielo dovevo dopo che aveva fatto i salti mortali per salvarmi…
 
“Perfetto. Andiamo allora. Ho già salutato gli altri anche da parte tua, sapevo che non avresti resistito al mio fascino!”
 
Come, subito? Perfetto… neanche il tempo di metabolizzare la cosa…
Cominciai ad avere mal di testa, nel frattempo Tony aveva schiacciato il pulsante -1 per arrivare ai garage, si girò verso di me e notò il mio cambiamento, si preoccupò e si abbassò in modo da potermi guardare negli occhi e con una dolcezza innata mi domandò cosa avessi…
 
“Testa…”
 
Non avevo molta voglia di dialogare, d’altra parte ero distrutta, premetti le  mani sulle tempie e Tony fece una cosa che mai mi sarei aspettata, mi prese e mi fece appoggiare al suo petto, mi tenne così finchè l’ascensore non si aprì, mi trovavo in una situazione abbastanza strana, ma in quella posizione dovevo ammettere che stavo meglio…
 
Salimmo in macchina e come sempre non poteva mancare la musica:

 
This time I wonder what it feels like
To find the one in this life
The one we all dream of
But dreams just aren't enough
So I'll be waiting for the real thing.
I'll know it by the feeling.
The moment when we're meeting
Will play out like a scene straight off the silver screen
So I'll be holding my breath
Right up to the end
Until that moment when
I find the one that I spend forever with.

Aveva deciso di mettere il mio schienale leggermente inclinato in modo tale da stare più comoda e in posizione distesa, intanto mi ascoltavo la musica e chiusi leggermente gli occhi, mi resi conto che la canzone non proveniva dalla radio, bensì dal CD di Tony e la cosa mi stupì, perché aveva scelto proprio quella canzone? Forse mi stavo facendo troppi viaggi mentali, ma anche il gesto in ascensore, l’invitarmi a casa sua, la preoccupazione che ho sentito nella sua voce in aereo, insomma e quel:
 
“Couldn’t live without you, I guess.”
 
Tutto mi faceva pensare che molto probabilmente c’era di più che semplice amicizia…
Chiusi gli occhi e pensai al fatto che finalmente avrei potuto chiarire con lui e che probabilmente mi avrebbe perdonata, ma dovevo trovare il momento adatto, prima dovevo pensare a riprendermi… 
 
 
 
ANGOLO AUTORE:
Bene ragazzi, so che è cortino, ho pensato di finire così per creare più suspance e darvi intanto un continuo alla vicenda XD
Ok, non uccidetemi XD
Ps: la parte di canzone, in macchina di Tony, è tratto da “Gotta be Somebody”, pensavo fosse semplicemente perfetta per la scena :D
Un bacio,
Giulia.
 
 
   
 
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