Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Eleonoruccia    12/03/2015    1 recensioni
La vita di Lexie Evans si intreccia con quella di uno sconosciuto dal quale è attratta e al contempo infastidita. Se cercate una storia d'amore, non è quello che troverete. È piuttosto un incontro-scontro tra due estranei, vittime di un'incoercibile attrazione. Ipnotica. "Non ho mai amato gli spazi angusti. Non che la redazione di una testata giornalistica così importante avesse degli ascensori angusti, intendiamoci, ma la gente a volte sa essere terribilmente ingombrante". Assaggio di una divina tossicità o di un infernale sublime?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 0
 
 
 
 
Dicembre. La neve mi ricorda il mio ottavo compleanno. Mio padre portò me e mio fratello ad Aspen per le vacanze di Natale. Fu il compleanno più bello che io ricordi.
 
Dicembre. Attorno a me visi tutti uguali camminano per le vie di Greenwich Village, stessi edifici, stesse facciate, stessi colori.  Sono estraneo tra gli estranei, e questo mi dà sollievo.
 Nascosta, una vecchia porta rossa attira la mia attenzione. È stupefacente il suo contrasto con il bianco della neve. Rimango lì, incerto se entrare in quella che sembra essere una vecchia libreria, o passare oltre.
L’atmosfera familiare che ispira quel posto è una calamita per un’anima tormentata come me.
Decido di entrare. Un forte odore di legno m’investe, riportandomi alla mente immagini felici, e la malinconia di un passato ormai lontano.
La solitudine di quel luogo ha un che di mistico ed io, viaggiatore platonico tra gli istinti più oscuri della psiche, ne sono irrimediabilmente affascinato.
Come l’Egìde Teseo alla ricerca del Minotauro, procedo nel labirinto di antichi scaffali polverosi. Ma non c’è il filo di Arianna ad indicarmi la retta via, e mi ritrovo solo a combattere i miei mostri, sperando di non raggiungere il punto di non ritorno.
 
 
***
 
 
“Ovviamente, miss Evans, si aspetti di cominciare dalle basi”.
Lo sguardo di Mrs Carter era tutt’altro che gentile. Doveva essere stata molto avvenente, e lo era tutt’ora nei panni di una donna cinquantenne in carriera.
I lineamenti duri tradiscono un’altrettanta ostinazione caratteriale, la sua bellezza, nordica, mi intimidisce un po’.
Scorre rapidamente il mio portfolio, ma sono sicura che abbia abbastanza esperienza perché le basti un’occhiata veloce alle mie foto per capire il potenziale che ho da offrire. O almeno, me lo auguro.
“Mi aspetto di trovarla puntuale a Central Park, per il servizio sulla mostra canina, domattina”.
La guardo smarrita, incerta su cosa ribattere, ma lei non me ne dà nemmeno il tempo.
“Edith, la mia assistente, le fornirà tutti i dettagli” conclude Mrs Carter, chiudendo distrattamente l’album che avevo con me. “E’ tutto. Per ora.” Aggiunge, ed io capisco che la discussione si è conclusa lì.
Quella che dev’essere Edith, l’assistente che mi aveva accompagnata prima da Mrs Carter, si materializza accanto a me, facendomi cenno di uscire, ed io, meccanicamente, seguo la direzione del suo sguardo, verso la porta.
Sono stanca, la pressione che Mrs Carter mi aveva messo addosso aveva fatto sì che mi sarei sentita meglio se avessi combattuto una guerra.
“Io… non sono sicura di aver capito bene… ha detto qualcosa a proposito di una mostra, qualcosa a proposito di.. cani..”. il mio sguardo supplicante incrocia quello di Edith, senza impietosirla minimamente.
“La politica dell’azienda impone ritmi di un certo livello” risponde Edith, “farai bene ad abituartene”.
Esco dal New York Times alle cinque del pomeriggio. Ormai sono sicura di aver perso l’ultimo treno per Poughkeepsie, quindi non mi rimane che cercare un bed&breakfast in zona e, magari, cominciare a valutare l’idea di affittare un monolocale in centro.
Dopo una giornata così estenuante, realizzo di essere molto affamata, quindi prendo un caffè e una ciambella allo Starbucks più vicino.
 Ok, magari la mostra canina non sarà l’occasione della mia vita, ma fare foto è da sempre la mia passione, e se questo è il modo migliore che ho per affermarmi nel mondo del photojournalism ben venga.
Mi congratulo con me stessa per il mio ottimismo.
Non so bene da dove cominciare. Cioè, a Poughkeepsie ho un bastardino ad aspettarmi, ma non sono mai stata ad una mostra canina. Il solo pensiero che il mio primo servizio sia un fiasco totale mi mette un’ansia tale che avrei preferito fotografare la nuova collezione di Victoria’s Secrets, sebbene in materia di moda sia piuttosto negata.
È ormai buio quando raggiungo il B&B all’angolo tra la Quinta e la Settantatreesima. Esausta, mi sdraio sul letto, e mi addormento. Sognando cani a tre teste e centinaia di Mrs Carter che mio osservano con disappunto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Eleonoruccia