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Autore: A_GleekOfHouseStark    13/03/2015    2 recensioni
Bastò un solo sguardo a Jon Snow, adolescente di Birmingham (Alabama), per capire che la sua nuova compagna di classe, Ygritte Covington, era diversa da tutte le altre. Aveva qualcosa che lo attraeva in modo spropositato e ben presto si rese conto che avrebbe pagato per capire cosa celavano quei suoi occhi verdi che sembravano perennemente colmi di rabbia.
[Dal terzo capitolo]
“Cosa c’è da capire? Sei innamorato di quella ragazza!” disse suo fratello Robb.
“Come faccio ad esserne innamorato se neanche la neanche conosco?”
“Mai sentito parlare di colpo di fulmine? Basta una sola parola, uno sguardo ed è fatta: entri in quel circolo vizioso che la gente chiama amore.”
AU! Jygritte scritta un po' per noia, un po' grazie alle canzoni degli Skillet. Il titolo di ogni capitolo, infatti, sarà una frase presa delle loro canzoni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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You are my salvation
 
Jon’s POV
Erano passati dieci giorni dall’incidente.
Ygritte era rimasta sotto i ferri per diverse ore e durante i due giorni seguenti i medici non permisero a nessuno di vederla poi, quando le sue condizioni si stabilizzarono, aprirono le visite a parenti ed amici. Ben presto la sua camera divenne un viavai costante di persone ed è inutile dire che io passavo più tempo in ospedale che a casa mia. Quando andai a visitarla la prima volta udii la conversazione tra due uomini che parlavano fuori dalla sua stanza. Uno era un infermiere e stava chiedendo all’altro, probabilmente uno dei chirurghi, se ci fossero novità sulle condizioni di Ygritte e la sua risposta fu: “Dobbiamo aspettare. Potrebbe svegliarsi come nuova o non svegliarsi affatto.”
Eccola.
Quella frase mi colpì come una freccia in pieno petto e un brivido freddo mi percosse da capo a piedi. Sapevo che aveva subito un brutto incidente ma non avevo mai pensato, o forse non avevo voluto pensare, all’idea di perderla definitivamente, non lo avrei sopportato. Da quando avevo origliato quella conversazione avevo paura a lasciarla sola perché temevo che quella poteva diventare l’ultima volta in cui l’avrei vista.
Oggi, il decimo giorno, volevo entrare come d’abitudine nella sua stanza per tenerle compagnia e parlare perché ero convinto che mi potesse ascoltare (o almeno lo speravo), ma un’infermiera, quella alta e dalle fattezze quasi maschili, mi bloccò e disse: “Sarebbe meglio che tu non entrassi. Suo padre è appena andato via e lei ha bisogno di riposare.”
Ero basito e non avevo idea di come controbattere ma fortunatamente un altro infermiere, questa volta quello affetto da nanismo (non conoscevo i loro nomi ma avevo imparato a distinguerli e bisogna dire che non era molto difficile), venne in mio aiuto esclamando: “Brienne ascolta, è una settimana che la ragazza sta ‘riposando’. Guardalo! È il volto della sofferenza! Fallo entrare.”
La donna fece una faccia contrariata, ma alla fine aprì la porta della camera e mi lasciò passare.
 
 
Quindi eccomi qua, come tutti i giorni. È passata più di una settimana dall’incidente e il fatto che tu non ti sia ancora svegliata mi demoralizza. Ma che dico, la mia non è demoralizzazione: è vera e propria disperazione. Sai, mi hanno sempre detto che sono un ragazzo forte e in grado di superare qualsiasi difficoltà, eppure ora che esse si sono presentate sto vivendo in un terrore costante: ho paura a lasciarti sola, a tornare a casa la sera e mi spaventa persino la suoneria del mio cellulare perché temo che dall’altro capo potrebbe esserci un infermiere che sta per dirmi che non ce l’hai fatta. Ogni mattina quando sono ancora nel dormiveglia penso automaticamente a te che mi aspetti sorridente davanti al portone della scuola, poi riprendo coscienza dei fatti e mi ricordo che sei qui e in gran parte me ne sento responsabile. Se avessi capito cosa Daenerys aveva intenzione di fare, se non avessimo litigato, tu adesso saresti sveglia, viva, awake and alive, proprio come fa quella canzone che ti piace tanto e non hai idea di quanto vorrei ritornare indietro a quella serata per far andare le cose in maniera diversa.
Vorrei trascorrere la mia intera vita insieme a te e so che siamo ancora troppo giovani quindi è una sorta di utopia pensare così alla lontana ma ora come ora non riesco proprio ad immaginare il mio futuro senza che tu ne faccia parte.
Sei stata la mia salvezza Ygritte Covington.
Sì, la mia salvezza, perché hai scosso quel torpore che era la mia vita e mi hai trasformato in una persona completamente diversa e sotto certi aspetti anche migliore e non ci sono parole sufficienti per ringraziarti di questo. Non ce la faccio a vivere senza di te perché è un’autentica tortura, un incubo da quale spero di uscire il più presto possibile perché ho bisogno di te come dell’aria per respirare e anche solo pensare al fatto che potrei non rivederti più, non sentire più la tua voce mi procura un dolore quasi fisico, come se fossi asfissiato, costantemente premuto contro un muro senza la possibilità di muovermi. Lo so che tu probabilmente stai peggio di me e non hai idea di quanto mi senta impotente perché non ho la possibilità di aiutarti o meglio, avrei potuto prevenire tutto ciò e se lo avessi fatto sicuramente ora le cose sarebbero diverse. Potrai mai perdonarmi per questo?
Okay, adesso basta parlare dei miei sensi di colpa perché tutto ciò che ho da offrirti in questo momento sono le parole e non ho intenzione di sprecarle usandole solo per colpevolizzarmi e autocommiserarmi. La realtà è che avrei dovuto dirti molto prima ciò che sto per dire adesso e mi pento per non averlo fatto, ma mi conosci: sono abilissimo nel procrastinare. Allora, devi sapere che ogni sera, quando torno a casa dall’ospedale, scrivo su un foglio un motivo per cui ti amo e mi auguro un giorno di potertelo dare, ma per ora devo accontentarmi di elencarteli e sperare che tu riesca a sentirmi.
 
  1. Ti amo perché su 7.260.130.627 di persone nel mondo tu hai scelto proprio me.
  2. Ti amo perché mi hai portato a compiere gesti per cui credevo di non essere all’altezza.
  3. Ti amo perché, nonostante fossi restia a causa del tuo passato, hai deciso di riporre in me la tua fiducia.
  4. Ti amo perché mi dai un buon motivo per sorridere ogni volta che mi sento cadere a pezzi.
  5. Ti amo perché mi hai lasciato vedere anche quei lati di te stessa che cercavi di nascondere perché te ne vergognavi.
  6. Ti amo perché anticipi sempre ogni mia mossa, non importa a cosa io stia pensando.
 
Il settimo dovrei scriverlo stasera ma posso già dirtelo: ti amo perché mi hai riportato alla vita, mi hai praticamente salvato. Non sai cosa darei per poterti dire tutte queste cose ed essere sicuro che tu mi stia ascoltando.
 
Non lasciarmi, non ora che ho appena capito cosa significa vivere e amare, non andartene adesso perché abbiamo ancora troppi da passare insieme e non possiamo lasciare che un idiota al volante ce li porti via così.
Ti prego Ygritte resta con me.
Ho bisogno di te.



Note dell'autrice :3
Come avete potuto notare, l'angst continua! Avevo già accennato al fatto che  il precedente sia stato una tortura da scrivere per paura di non rendere giustizia al personaggio di Ygritte, ma quetso se possibile è stato ancora peggio perché Jon è il mio preferito dell'intera saga, però devo dire di essere alquanto soddisfatta del risultato :D Ho realizzato di non aver scritto tutti i titoli delle canzoni da cui traggo il titolo del capitolo quindi se vi ho incuriosito e volete saperli basta chiedere!
Ci vediamo la prossima settimana con l'ultimo capitolo!
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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