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Autore: louisvoice_88    13/03/2015    2 recensioni
4 ragazze, un solo sogno... quello di andare a vivere nella magnifica Londra!! Ludo, Reby, Feddy ed io in questa città piena di sorprese incontreremo 5 ragazzi e... il resto lo lasciamo alla storia!!
Firmato
Ludo, Reby, Feddy e Marty
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Feddy
< Ragazzi, è tutto pronto? > Chiesi, mentre gli altri si davano un’ultima sistemata allo specchio della camera di Zayn. Eravamo illuminati dalla luce che entrava dall’ampissima finestra, che quasi ricopriva un’intera parete… senza bisogno di accendere quella fastidiosa lampada.
Dopotutto, anche se siamo al 24 dicembre, devo ammettere che è proprio una bella giornata.
< Si, io ho portato la mazza… > Disse Liam, estraendola e mostrandocela. La rimise poi nella sacca, sorridendo e infilando il passamontagna di lana, che lasciava scoperti solamente gli occhi. < È finta, per cui Marty non dovrebbe farsi male! > Esclamò infine, guardandosi allo specchio.
< Sarà meglio per te, caro… soprattutto perché non voglio un’altra tragedia! > Fu la risposta della diretta interessata, che si stava spazzolando i capelli. Era molto carina oggi: portava dei pantaloni stretti neri ed una camicia a quadri neri e rossi… aperta, con una maglia bianca con il simbolo dei Nirvana indossata sotto. Le scarpe erano le sue amate vans nere. Io invece portavo una semplice tuta nera attillata, con degli stivali dello stesso colore ai piedi e anche io un passamontagna.
< Tranquilla, Liam non sbaglia mai un colpo… > La tranquillizzò Zay, che non faceva altro che rigirarsi la pistola -ovviamente senza munizioni- tra le mani. Ne andava proprio fiero. < E, a proposito di colpo, direi che il nostro Louis si prenderà un bello spavento con questa! > La alzò verso il cielo, ed a quel gesto tutti e quattro scoppiammo a ridere. Decidemmo poi di ripassare il piano.
< Tra mezz’ora Louis arriverà qui a casa nostra, così lo porterò al parco con la scusante di una sorpresa per il suo compleanno… e, quando arriveremo, ci dirigeremo verso il piccolo gruppo di alberi in fondo. > Iniziò Marty, che si ricordava tutto alla perfezione. Ora era il turno di Liam.
< Quando supererete il nostro albero, noi tre partiremo all’attacco ed io ti colpirò con questo gioiellino alla nuca. Tu fingerai di morire, così Louis correrà da te e, quando sarà oramai a pochi metri dal tuo corpo, verrà fermato da Zay. > Continuò Liam, che ovviamente teneva la mazza finta stretta in mano e completava il discorso con delle rappresentazioni degne di un film.
< Mentre c’è questa confusione e Louis sarà in ginocchio, io trascinerò via il cadavere di Marty e lo metterò dietro ad un albero, dove poi ci rialzeremo in piedi e ci godremo tutta la scena. > Dissi io, sistemando il passamontagna e controllando che riuscissi a vedere bene dai due buchi che avevo fatto in un semplice cappello nero.
< Io farò inginocchiare Loulou e gli punterò questa alla testa, chiedendogli continuamente dove sia. Quando la smetto di fargli domande? E quando gli faccio capire che è uno scherzo? > Chiese infine, dimostrando un ottimo grado di attenzione e interesse. Mi piacque molto.
< Beh… direi di far durare la cosa il più possibile… poi magari quando deciderete che la storia si sta facendo “troppo lunga” e che dovete “finirla qui”, ve ne uscirete con una battuta da idioti e lui capirà tutto. > Rispose Marty. Notai un filo di maliziosità nel suo tono di voce, e mi piacque anche la cattiveria della frase appena pronunciata… le battei un bel cinque.
< Non ti dispiace fargli uno scherzetto, eh? > La stuzzicai, ma la risposta fu solo un’occhiata sottile. Ridemmo insieme, controllando poi di avere tutto con noi.
< Uh, ragazzi… Marty portatela in un albero dietro di noi, così aumenteremo la sua sofferenza nel vedergliela scivolare letteralmente via. > Disse Liam infine, riferendosi ovviamente a Louis e poi prendendo la sacca in spalla. Tutti ci sistemammo con giubbotti -rigorosamente neri- e mascherammo ogni particolare che avrebbe potuto suggerire a Louis che in realtà fosse uno scherzo di compleanno.
< Quindi? Iniziate ad avviarvi al parco? > Chiese Marty, mentre prendeva il suo piumino. < Io vado a casa, che tra venti minuti arriva! > Esclamò infine, scoppiando in un’ultima risata. Inspirò ed espirò poi, entrando nella parte della perfetta fidanzata felice per il compleanno del ragazzo che ama.
< Si, ci vediamo là! Ricordatevi il segnale! > Ci richiamò Liam. In realtà il segnale era solo un occhiolino fatto appena saremmo entrati in contatto visivo, per rassicurarci.
Ci abbracciammo, tutti e quattro stretti gli uni agli altri, e poi ci battemmo i pugni, fieri e allo stesso tempo carichi di adrenalina.
 
**
 
Appena dopo che arrivammo al parco, Marty mi scrisse che loro stavano venendo qui. Così io e i ragazzi ci avviammo verso il boschetto, nascondendoci dietro gli alberi stabiliti nelle prove dello scherzo… e aspettando.
< Dovremmo dirlo, Zay. > Dissi io, sussurrando nel suo orecchio. Lo vidi estrarre la pistola dalla sacca, che nascose accuratamente dietro a un cespuglio.
< Cosa? > Rispose, con nonchalance. Alzai gli occhi al cielo, sbuffando in maniera evidente.
< Che stiamo insieme… non dovremmo tenerlo nascosto in questo modo! E poi guarda come ci osserva Liam… > Lo guardammo entrambi, che spostò lo sguardo verso l’ingresso del parco. Vedemmo due persone fare il loro ingresso, e riconoscemmo che erano Marty e Lou, dal primo segnale: Marty si stava stiracchiando e aveva le braccia alzate verso il cielo, come le avevamo detto di fare noi per messaggio. < Senti, questa storia non finisce qui. > Gli dissi, atona, per poi piegarmi fino a raggiungere la terra e osservare i due che si avvicinavano molto velocemente. Tra noi e Liam ci fu un rapido sguardo di intesa, seguito dall’estrazione della mazza dalla sacca del più grande.
< Voglio vedere che sorpresa hai in serbo per me… > Potemmo sentire il tono eccitato di Louis, così sporgemmo lentamente la testa dall’albero e cercammo lo sguardo di Marty. Strizzò l’occhio nella nostra direzione, segno che era tutto pronto.
Il cuore mi batteva a mille, sia per l’ansia che avrei potuto sbagliare qualcosa e sia perché non avevo mai fatto uno scherzo così pesante a uno dei miei migliori amici.
La coppietta sorpassò gli alberi dove eravamo appostati noi, arrivando al punto prestabilito. A quel punto, aspettammo solo il terzo ed ultimo segnale, ovvero la fatidica frase di Marty.
< Ora aspettami qui. Non sbirciare però! > Disse a Louis, correndo verso di noi e facendo qualche risatina sotto i baffi. Ci fu un ultimo sguardo d’intesa, poi partimmo all’attacco.
Marty, come previsto, lanciò un urlo che allarmò il suo ragazzo mentre Liam la colpiva per finta alla testa con la mazza. Stramazzò al suolo, facendo divenire il suo sguardo vitreo come una perfetta attrice.
< Marty! > L’urlo spaventoso di Louis fece volare via tutti gli uccellini dagli alberi, seguito subito da una corsa rapidissima verso il corpo della sua ragazza. Zay riuscì a bloccarlo, mentre io compii il mio lavoro e trascinai Marty dietro all’albero. < Non azzardatevi a toccare la mia ragazza! > Lo sentimmo esclamare, mentre si dimenava come un pazzo. Aiutai Marty ad alzarsi, e mi complimentai con lei dell’ottimo lavoro. < Che le avete fatto, figli di puttana! > Si udì ancora Louis urlare. Dopo quell’insulto, però, Marty divenne triste tutta d’un colpo.
< Mi dispiace, povero Louis… > Mi disse, appoggiando la schiena contro il tronco della quercia centenaria del parco. Si sedette, sporgendosi poi appena per poter assistere alla scena.
< Dai, ti farai ripagare prima o poi… > Le risposi, in tono malizioso. Mi sorrise esattamente in quel modo, poi io presi la decisione di andare con i ragazzi a vedere come se la cavavano con Louis.
< Inginocchiati! > Sentii il tono imperativo di Zayn ordinare a Louis di mettersi in ginocchio, e dopo tali parole entrai io in scena.
< Il corpo della ragazza è stato eliminato. Proceda pure con l’interrogatorio. > Dissi io, mentre Louis si rifiutava di inginocchiarsi. Aveva coraggio, devo ammetterlo.
< Eliminato?! Che cazzo le avete fatto?! > Chiese, scrutandoci con gli occhi lucidi. < Marty! > Chiamò. < Marty! > Provò ad alzare la voce, ma di nuovo senza ottenere una risposta. A quel punto, Liam gli tirò uno schiaffo. Il suono risuonò, creando echi spaventosi tra gli alberi e facendo stupire pure me e Zay, dato che non era presente nel copione.
< Taci, tanto non può più risponderti, oramai. > Disse Zayn. < Ed ora inginocchiati! > Chiese, urlando in modo da farsi ascoltare. Riuscì ad ottenere l’attenzione del povero Louis, che si inginocchiò, ma si portò entrambe le mani davanti al viso. Un nodo si strinse nella mia gola, quando udii il primo singhiozzo provenire dalla sua bocca.
< D-dove avete messo il suo corpo? > Ci chiese, balbettando e accompagnando ogni parola con un singhiozzo. Mi inginocchiai anche io davanti a lui, prendendogli il mento fra il pollice e l’indice e alzando il suo viso in modo brusco. < Dove?! > Urlò, in preda all’isterismo. Vidi le lacrime rigare le sue guance, mentre cercava di spostare lo sguardo verso l’albero dove avevo portato Marty, per quanto glie lo consentisse la mia stretta.
< Non sono informazioni che ti riguardano. > Fu la mia risposta secca, seguita dal suono di una pistola che veniva caricata. Zayn la estrasse dalla tasca, puntandola e appoggiandola alla tempia del ragazzo, impotente, inginocchiato davanti a noi.
< Piuttosto, dicci dove le hai nascoste. > Iniziò Liam, battendo la mazza ritmicamente sulla mano, con fare duro. Louis ci guardò, incapace di smettere di piangere disperatamente.
< C-cosa? > Trovò la forza di domandarci, con la voce spezzata dal pianto dirotto. Sbuffai, cercando di fare la dura come ci stava riuscendo perfettamente Liam. Zayn spinse con più forza la pistola verso la tempia di Louis, il quale rabbrividì e deglutì in modo evidente.
< Lo sai anche tu a cosa ci stiamo riferendo. > Fu la risposta di Liam, alla quale Louis continuò a piangere e abbassò lo sguardo, piegando la testa leggermente in avanti. Prontamente Liam poggiò la mano sul collo del ragazzo, e gli ordinò di alzare lo sguardo. Stavolta Louis lo fece senza esitare.
< Io non ho fatto niente, vi giuro… e n-nemmeno la mia ragazza… > Riuscì a malapena a dire, prima di riprendere a singhiozzare, in preda ad una crisi isterica.
< La tua ragazza è un argomento vecchio. Ora smettila di frignare, e dicci dove le hai messe senza fare storie. > Fu la mia risposta. Mi guardò negli occhi, lanciandomi uno sguardo di puro disprezzo.
< Figli di puttana. > Ci rispose, con tutto il coraggio che riusciva a dimostrarci. < Non me ne frega più niente. Volete uccidermi? Fatelo. Tanto la mia vita senza di lei non avrebbe un senso comunque… forza, uccidetemi, sono pronto. > La sua voce si spezzò quando pronunciò la parola “pronto”, perché Zay lo costrinse ad alzarsi in piedi, prendendolo per il colletto della camicia bianca.
< Hai fegato, ragazzo… > Dissi io, iniziando ad allontanarmi. Liam mi seguì a ruota, lasciando Louis nelle mani di Zayn.
< Che faccio con lui? > Domandò proprio quest’ultimo, mentre teneva bloccato Louis per le braccia con una mano e spingeva la pistola sulla sua tempia con l’altra. Era arrivato il momento dell’ultima battuta, quella che avrebbe fatto capire a Louis che era tutta una messinscena.
< Finiscilo, non ci occorre più. > Il poveretto sbiancò in viso, mentre Zayn sorrideva maliziosamente e premeva il grilletto della pistola che in realtà non aveva munizioni. < Troveremo le sfere del drago da soli. > Louis sembrava non capire, dopo questa frase pronunciata da Liam… poi Zay mollò la presa sulle sue braccia e lo liberò. Senza esitare, Louis gli sfilò il passamontagna, con il viso ancora bagnato dalle lacrime e la sua espressione che subito divenne stupita.
< Ma- > Riuscì a dire, prima che gli si spezzasse la voce e che anche io e Liam liberammo i nostri visi da quelle trappole.
Ci bastò uno sguardo, un solo sguardo, per scoppiare a ridere come tre idioti. Louis era mezzo stupito e mezzo incazzato, ma sapevamo che gli sarebbe passata presto la luna storta. E con presto intendo quando Marty avrebbe deciso di fare la sua comparizione. Mentre io e i ragazzi prendevamo in giro il povero neo-diciannovenne e intanto ci complimentavamo, sentimmo dei passi avvicinarsi a noi. Ci girammo di scatto, e vedemmo Marty, tutta intera.
I due fidanzati presero a correre l’una verso l’altro e, quando i due corpi si stavano per toccare, Marty fece un salto e poi abbracciò il suo ragazzo, stringendogli anche le gambe intorno al bacino.
< Marty, non sai quanto fossi preoccupato per te… stavo piangendo e poi mi hanno- > Marty scosse la testa, appoggiando poi le labbra su quelle di Louis e approfondendo il bacio senza esitare. Gli prese anche il viso fra le mani, accarezzandogli dolcemente le guance con i pollici, mentre lui la sorreggeva dalle cosce. Era uno spettacolo magnifico, in più illuminato dalla piena luce pomeridiana.
Decisi di fotografarli all’istante e di inviare la foto a Marty, che di sicuro avrebbe odiato quanto apprezzato questo mio gesto. Presi poi la mano di Zay, e mi rivolsi anche a Liam.
< Lasciamoli soli… > Sussurrai. I due annuirono e così, senza far rumore, uscimmo dal parco e riprendemmo a complimentarci per l’ottima messa in scena. Voltai per un attimo lo sguardo, e trovai i due fidanzati ancora lì, ancora nella stessa posizione, ancora più innamorati che mai.
Mi sentii afferrare per i fianchi, feci una giravolta su me stessa e mi ritrovai con la testa contro il petto del mio ragazzo. Senza pensarci due volte, mi abbandonai completamente al bacio che lui mi diede… e non ci interessammo della presenza di Liam, che a quanto pare era scioccato, ma ci godemmo quel momento perfetto che tanto avevo aspettato.
 
Reby
< E fatemi capire… voi due vi sareste baciati? In discoteca? > Esclamò Niall, incredulo, mentre Harry e Ludo bevevano il loro frappè, anche conosciuto come il miglior dolce del mondo.
< Si… > Ammise Harry, scambiando un’occhiata veloce con Ludo. < E che bacio! > Esclamò in seguito, scatenando le nostre risate più pazze. Io e Niall ci guardammo negli occhi, poi però ognuno riprese a bere in silenzio…
< E quindi ora state insieme, dovrei dedurre. > Dissi io, cercando di ragionare. Annuirono, prendendosi per mano. Lo trovai un gesto assolutamente dolce. < E come mai avete scelto di dirlo proprio a noi? > Domandai, lasciando il mio bicchiere sul tavolo mentre mi pulivo le labbra con un tovagliolo.
< Beh, potremmo farvi la stessa domanda, sai? > Fu la risposta accattivante di Ludo, alla quale seguì una sua risatina sommessa. Si beccò un’occhiataccia sia da me che da Niall.
< Si, lo sappiamo… il punto è che noi due (a) non stiamo insieme, (b) non ci siamo baciati, (c) non abbiamo mai avuto grandi litigi a differenza vostra che (d) ne avete avuti fin troppi. > Controbattei io, fiera dello stile della mia risposta. Niall ed io ci battemmo il cinque, voltandoci poi nello stesso momento verso la neo coppia davanti a noi. < Quindi? > Domandai di nuovo, sorridendo maliziosamente.
< Vediamo… io e Harry abbiamo semplicemente scelto i nostri migliori amici, quelli a cui siamo più legati. Reby, lo sai benissimo che sei la sorella che non ho mai avuto, e mi sembrava naturale dirlo a te. > Le sorrisi, intenerita al massimo dalle sue parole. Ci sembrò naturale un abbraccio, così ci alzammo e ci stringemmo fortissimo… e lo stesso fecero i due ragazzi che erano con noi.
< Comunque io non vi ci vedo male, come fidanzati… > Harry ci lanciò una frecciatina, alla quale rispondemmo scuotendo la testa e prendendo un lungo sorso dai nostri frappè.
< Beh, noi per ora stiamo bene come amici. Giusto Reby? > Annuii, sorridente e raggiante come non mai. Ma in realtà, sotto a quel magnifico sorriso, c’era il sentimento opposto. No, non stiamo bene come amici, e soprattutto non è giusto che io debba annuire meccanicamente solo perché lui è contento di non impegnarsi… da quando ho piantato in asso Michele, la mia vita è completamente cambiata e pochi ragazzi hanno avuto su di me l’effetto che ha avuto Niall. Lui è così simpatico, dolce, sincero… e riesce a farmi sorridere sempre, anche quando le giornate sembrano non avere più un senso e sono triste, cosa che non capita quasi mai ma che, quando capita, è davvero brutale. E lui riesce a farmi scordare tutto, anche con un minuscolo sorriso…
I miei pensieri e tutte le mie fantasie mentali furono interrotte da uno scossone al braccio. Mi voltai di scatto, trovando un paio di occhi azzurri a due centimetri dai miei. Balzai all’indietro, arrossendo come un peperone, mentre Harry e Ludo si scambiarono uno sguardo d’intesa.
< Si si, giusto… > Feci una risatina per nulla convincente dopo la mia risposta, poi però mi rassegnai e continuai a bere il mio frappè alla fragola in un religioso silenzio.
< E invece come mai non volete dirlo anche agli altri? > Chiese Niall, finendo per primo il suo ottimo dolce. Mi stava veramente piacendo la conclusione di questo pranzo passato insieme: tra confessioni, risate alternate a momenti di assoluta serietà, battutine e prese in giro… il tutto con i miei migliori amici. Fu fantastico!
< Oh, beh… > Rispose Ludo, prendendosi un attimo per riflettere prima di parlare. < Sicuramente prima o poi lo diremo anche a loro, è solo che temiamo non possano capirci. > Concluse. Al che io e Niall piegammo la testa di lato, nello stesso momento. Ci fu qualche risatina, qualche sorrisetto malizioso, e poi tornammo al nostro argomento.
< Sono appena tornato da Glasgow, ho appena fatto pace con i ragazzi. E pensiamo che possano ancora non siano pronti per questo genere di confessione… tutto lì. > Chiarì per bene Harry, alla quale esauriente risposta annuimmo entrambi. Sorrisi, pensando che teoricamente Harry aveva appena riallacciato il rapporto anche con me, e doveva ritenermi veramente matura per essersi confidato…
< Secondo me dovreste aspettare uno di quei momenti in cui siamo riuniti tutti insieme… uno di quei momenti sereni, nei quali siamo molto più che amici: quando ci si aiuta ma anche si ride, si scherza, si gioca… > Lasciai sottintendere io, mentre loro erano come rapiti dalle mie parole. Arrossii di nuovo.
< Hai ragione. > Affermò Ludo, guardando poi negli occhi il suo ragazzo. I due si sorrisero molto teneramente, scambiandosi poi un bacio veloce sulle labbra, al che invece ci guardammo io e Niall.
< Sono teneri… > Sussurrai io, cercando di dimostrarmi felice per Ludo e non triste per quello che stava accadendo invece a me.
< Già… > Fu la sua risposta, subito dopo la quale abbassò lo sguardo e prese a fissare le sue Nike nuove di zecca. Glie le avevano comprate i suoi zii per Natale ma, dato che loro vivono a Los Angeles, sono arrivate con un giorno di anticipo.
Niall mi prese il viso tra le mani, accarezzandomi entrambe le guance e sorridendomi. Gli sorrisi anche io, ma in modo molto più lieve, rispetto al suo che era proprio un sorriso sfacciato… che amai alla follia. Dolce e rassicurante allo stesso tempo. Mi lasciò un bacetto sulla guancia, e bastò questo unico gesto per far risvegliare le farfalle nel mio stomaco.
< Anche io devo dirvi una cosa. > Disse Niall, interrompendo bruscamente il nostro momento romantico. Sbuffai, voltandomi verso Ludo, che invece era molto attenta ed impaziente. < Harry… hai presente Jessica? > Gli chiese, con un tono sia stufo sia deluso. Harry annuì, ma io non sapevo proprio a chi si stesse riferendo… mi limitai ad ascoltare.
< Si, la Hall? > Gli rispose lui, con il suo stesso ed identico tono. Mi preoccupai leggermente, ma li lasciai finire.
< È tornata… > Sussurrò Niall, ma in modo che potessimo sentire tutti. Harry sbiancò in viso, mentre io e Ludo ci guardammo negli occhi con espressioni confuse.
< Come tornata? Non era nel Cheshire?! > Esclamò proprio Harry, che aveva gli occhi sbarrati e la bocca spalancata. Niall annuì, e a quel punto Harry portò una mano sopra le sue labbra. < E Louis? Lo sa? > Sbottò di nuovo.
< Si, glie ne ho parlato giusto qualche giorno fa… lui dice che non si farà tentare. Io però non ne sono convinto al cento per cento, insomma, penso che te la ricordi anche tu! > Esclamò il biondo in risposta, ed in quel momento Ludo si intromise, interrompendo la loro conversazione.
< Ragazzi, chi è questa Jessica Hall? > Chiese lei, zittendo entrambi i ragazzi. A quel punto divenni molto attenta anche io, dato che dal loro scambio di battute questa Jessica non sembrava significare niente di buono. Ce lo spiegò Harry.
< Ludo… hai presente quel discorso che ti ho fatto, tanto tempo fa, sul mio passato in discoteca con puttane e puttanieri? > Ludo annuì, mentre io alzai un sopracciglio. < Si Reby, ero “famoso” per le mie nottate in discoteca, e non dico altro… se mai vorrai saperlo te lo racconterò, ma non ora. > Si schiarì la voce con due colpi di tosse secca, mentre finalmente iniziai almeno ad immaginare chi fosse questa Jessica. < Ecco… non ricordo molto di quella serata: Louis era ubriaco fradicio, per una litigata con qualcuno che comunque per lui era molto importante. Io lo avevo lasciato per andare con una appunto delle puttane, ed a quanto pare ha perso la verginità con questa Jessica Hall. Si sono anche sentiti per un certo periodo, ma non c’è mai stato nulla di serio fra loro… > Concluse lui. Mi sbattei una mano sulla fronte, guardando poi Niall negli occhi. Lui scosse la testa, quasi indignato, mentre Ludo era totalmente scioccata.
< Louis? Il Louis che ora è talmente tenero e romantico che potrebbe addolcire un sasso, ha perso la verginità con una puttana in discoteca? > Fu la mia riflessione ad alta voce, alla quale tutti gli altri annuirono. Sospirai molto profondamente, continuando a scuotere la testa e pensando che non fosse possibile.
< Il brutto è che ora questa è tornata… e, come da rituale, puttane si nasce e puttane si rimane. > Fu il commento sottile di Harry, al quale fummo tutti d’accordo. Ci fu un imbarazzante momento di silenzio, interrotto dagli squilli di un telefono, quello di Harry. Poco dopo che chiacchierava riattaccò, mostrandosi educato nei nostri confronti… ma io ero ancora totalmente imbarazzata per il fatto di Louis.
< Andiamo… non ci cascherà, ha Marty ora! O almeno, questo è quello che Lou mi ha riferito quando l’ho avvisato. > Ci informò Niall, sorridente e comunque positivo. Sorrisi inevitabilmente, perché riuscì a trasmettere un po’ di positività anche a me.
< Non pensiamoci per ora. > Disse invece Ludo, alzandosi dal tavolino e stiracchiandosi. < Piuttosto, pensiamo alla festa di stasera! > Fu la sua ultima frase, dopo la quale prese per mano il suo ragazzo e si avviò verso la cassa.
 
 
Ciao babbani, sono tornata!
Che bello pubblicare di nuovo, devo ammettere che scrivere questo capitolo è risultato molto più complicato di quanto pensassi! Ad ogni modo eccomi qui, con un capitolo nuovo di zecca tutto per voi!
Procediamo subito con il mio amatissimo punto della situazione, poi vi ringrazierò e blablabla…
Allora, il capitolo quest’oggi avrà solo due POVs: quello di Feddy e quello di Reby, che entrambe non si facevano sentire da un bel po’… scusatemi tanto, ma lo scherzo ci stava troppo! Ho preso spunto da uno molto simile che ho fatto con la mia amica, e dovevo per forza inserirlo nella storia… spero faccia scappare qualche risatina anche a voi! E poi, sempre nello stesso POV, c’è un bacio tra i Fayn che sconcerta il povero Liam. Come andrà a finire la storia tra quei tre? E Liam come avrà preso quel bacio che dimostra che fra di loro c’è molto più che un legame di amicizia? Per questo dovrete aspettare un po’!
E poi il bellissimo POV REBY, dove si scopre che in realtà anche Harry e Ludo si sono fidanzati ora! Aw, che belli che sono, non trovate? In più c’è una confessione di gruppo, dove si rivela finalmente il fatto che Jessica è tornata, e si scopre anche chi è questa Jessica!
Spero vi piaccia questo capitolo, fatemelo sapere in tanti! un bacione e un abbraccio forte a tutti (cieuz Cherry, ti adoro tanto). Baci xx
Marty
  
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