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Autore: La Sibilla    14/03/2015    2 recensioni
La trama di questa fan fic è complentamente reinventata partendo dalla tipica base "romance" dei romanzi Harmony.
Protagonisti di questa storia d'amore ovviamente sono Oliver e Felicity.
Rispondete con me alla domanda "what if..Oliver and Felicity would have been a tipical Harmony couple?"
Spero che vi piaccia!
A presto
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano stati i 4 giorni più lunghi, stressanti e ansiosi della sua vita.
Felicity era rimasta chiusa nel reparto tecnico della Queen Consolidated insieme al dottor Stein 24 ore su 24. Si era fermata solo per mangiare qualche snack al volo e soddisfare i suoi bisogni fisiologici.
Fortunatamente con l’aiuto e il supporto di Martin era riuscita a creare un sistema di controllo senza precedenti.
Lo aveva chiamato A I S N : artificial, intelligence, system, network. 
Era molto orgogliosa dei risultati ottenuti.
Con l’aiuto degli scienziati dell’azienda era anche riuscita a creare una copia in miniatura da portare a Sidney, per mostrare dal vivo tutte le funzionalità del PGP: programma di protezione globale.
Restavano solo un paio di cose da fare: dare una dimostrazione al consiglio direzionale e… tirare un pugno in faccia a Ray Palmer.
Non vedeva l’ora di guardare la sua faccia mentre raggiungeva la consapevolezza che tutti i suoi piani di vendetta.. erano falliti.
La Queen Consolidated era salva.
Sorrise e si alzò dalla sua postazione per andare a preparare un po’ di  caffè.
Il mondo intorno a lei iniziò a girare vorticosamente, sempre più veloce, la vista si appannò e poi il buio totale le annebbiò i sensi, l’ultima cosa che sentì, fu il rumore sordo delle sue ossa che si rompevano, mentre il  corpo si accasciava dolorosamente sul pavimento.
Come mai sentiva delle voci ma non riusciva  a capire nulla di quello che dicevano?
Cos'era quel fischio insistente che le rimbombava nelle orecchie?
E quel dolore pulsante alle tempie?
Faceva male.
Voleva urlare ma la sua gola non emetteva nessun suono.
Annaspava, soffocava, non riusciva a respirare più.
Stava morendo?
Era così la morte?
Doveva resistere o abbandonarsi all'oblio?
Se si lasciava trasportare nel buco nero, sempre più in fondo avrebbe trovato la pace?
Man mano che scendeva in quell'oscurità le voci si affievolivano, il dolore si placava e finalmente arrivò la quiete.

Il dottore uscì dal reparto rianimazione.
Un folto gruppo di persone lo circondò.  Erano seriamente preoccupati e affranti e iniziarono tutti a fargli mille domande.
In tanti anni di lavoro, ormai era abituato a questo genere di assalti.
Con tono calmo e deciso prese le redini della situazione.
-" Signori!.. se parlate tutti insieme non posso rispondere a nessuna domanda.. ora .. per favore cercate di mantenere la calma e.. quando vi sarete seduti, vi dirò tutto quello che c'è da sapere sulla Signorina Smoak."-
Sospirarono, ma, eseguirono l'ordine senza lamentarsi.
Oliver era rimasto in piedi attaccato al vetro della stanza a guardare Felicity con gli occhi colmi di lacrime.
Il chirurgo riprese a parlare.
-" Dunque, la Signorina Smoak è svenuta per lo stress, era molto affaticata e dalle analisi del sangue risulta una consistente anemia. Le abbiamo somministrato una discreta quantità di ferro. Nella caduta si  sono rotte due costole, probabilmente sullo schienale della sedia.
Una delle due costole ha perforato il polmone sx , causando una crisi repiratoria e un versamento pleurico. Inoltre, atterrando sul pavimento ha sbattuto la testa procurandosi un trauma cranico.
Attualmente è  stata sedata in attesa che il trauma al polmone si allevi. Nel frattempo stiamo monitorando l'attività celebrale, ma dalla Tac non risulta nessun danno neurologico.
Le sue condizioni sono stabili. Domani sera potrete vederla sveglia e venire a farle visita."-
Tutti annuirono silenziosamente. Laurel sospirò di sollievo.
Il professor Stein chiese di esaminare la cartella clinica.
Tommy ragginse Oliver. Gli mise una mano sulla spalla e gli disse dolcemente:-" Ollie.. starà bene.. il dottore ha detto che non c'è nulla di cui preoccuparsi.."-
-" Tommy.... io... non so cosa avrei fatto se lei... se..."- non riusciva nemmeno a pronunciare quelle parole terrificanti.. 
Tommy lo abbracciò.
-" Non tormentarti.. va tutto bene.. starà bene.."-
Lentamente lo condusse nella sala d'attesa.
Martin gli andò incontro, rivolgendosi ad Oliver disse:
-" Ragazzo, ho esaminato la cartella clinica.. non c'è niente che non si possa aggiustare con un pò di riposo.. stai tranquillo.."-
-" Grazie .. per tutto.."-
-" Ora Tommy ti porterà a casa, ti farai una doccia e andrai dritto a letto. Domani mattina dobbiamo partire per Sidney."-
-" No!..io non posso lasciarla qui!"- protestò.
-" Oliver.. se non ti presenti alla Arguss tutto il suo lavoro sarà vanificato.. lei vorrebbe che tu andassi e vincessi.. glielo devi..per tutto l'impegno e l'amore che messo in questo progetto.. io, te e Tommy andremo a quella conferenza , spaccheremo il culo a Palmer e torneremo a casa con quel contratto firmato! "-
Tommy intervenne:-" Laurel si prenderà cura di lei.. per favore.. fa come dice il professore, per Felicity e per  le nostre famiglie, la nostra azienda e.. per il nostro futuro.. "-
Non poteva deluderla. 
Annuì.

Il giorno seguente a Sidney...
Erano seduti in un elegante salotto arredato con mobili moderni dal design dinamico.
Attendevano il loro turno per la presentazione del progetto AISN.
Oliver era nervoso ma non lo dava a vedere, aveva indossato una maschera di riservatezza, dalla quale non traspariva nessuna emozione.
Tommy aveva preso una rivista di modellismo e la stava sfogliando distrattamente per passare il tempo.
L'unico che sembrava completamente rilassato era Martin Stein.
Guardando i due giovani uomini gli venne in mente il suo primo disastroso colloquio di lavoro. 
Sorrise.
Quando c'era in ballo il futuro, anche l'uomo d'affari più scaltro e navigato, non poteva non essere nervoso.
inoltre c'era l'aggravante dell'incidente di Felicity e, anche se il progetto aveva tutte le carte in regola per essere un successo, il fatto che lei non fosse presente a raccogliere i frutti del proprio lavoro, aggiungeva un peso alla coscienza di Oliver.
Se tutto andava per il meglio, con questo contratto finalmente sarebbe terminata anche la faida con Palmer, il quale non avrebbe più avuto altra scelta se non rinunciare ad inseguire la sua vendetta.
Del resto partecipare a tutti gli appalti a cui prendeva parte la Queen Consolidated era stata una missione di vita, alcune volte aveva vinto, altre volte si era dovuto ritirare con la coda fra le gambe.
Questa volta però, sarebbe stata l'ultima.
L'importanza del contratto con l'Arguss era, innegabilmente, la chiave per ottenere un successo internazionale senza precedenti. Chi se lo aggiudicava, non avrebbe più avuto concorrenti, degni di tale nome.
Un brusio di voci e passi iniziò a diffondersi lungo il corridoio.
La porta del salotto si aprì.
Oliver e Tommy scattarono in piedi come due corde tese.
Ray Palmer entrò nella stanza insieme alla sua equip.
Sembravano molto soddisfatti.
Oliver strinse i pugni. Avrebbe tanto voluto saltargli addosso e togliergli quel sorriso beffardo dalle labbra a suon di schiaffi, ma, non poteva farlo.
Tommy gli afferrò il braccio.
Quel semplice tocco, riuscì a calmarlo. 
Palmer si avvicinò e porgendogli la mano gli disse:
-" E' un piacere vederti qui Oliver"-
Oliver ricambiò la stretta e guardandolo dritto negli occhi gli rispose:
-" non pensavo avessi il coraggio di presentarti davanti a me, ma.. dato che sei stato così gentile da passare a salutarmi.. voglio che tu sappia.. che.. ti ringrazio.."-
Ray lo guardò confuso.
-" per averti soffiato sotto il naso un affare da dieci miliardi di dollari?"-
-" al contrario..per avermelo consegnato su un piatto d'argento.."- sorrise sarcastico e lasciò la presa poi si rivolse ai suoi compagni:
-" E' ora di andare.. ci aspettano di là"-
Il professore prese il carrello con l'attrezzatura e uscì seguito da Oliver.
Tommy si fermò un attimo sulla porta.
-" Sai Palmer, di tutti i piani subdoli che hai utilizzato in questi anni.. devo ammettere che questo ..è stato il tuo pezzo da maestro.. ti ammiro per la tua dedizione.. peccato che.. i tuoi talenti non siano stati usati diversamente.. Buon ritorno a Los Angeles"-
Ray guardò la porta chiudersi e rimase immobile a domandarsi cosa li rendeva tanto sicuri di batterlo.
Aveva organizzato tutto nei minimi particolari per appropriarsi di ATOM . 
Era finalmente riuscito a mettere a segno un colpo grosso. La vendetta finale era compiuta.
Non potevano aver trovato un alternativa vincente.
Sicuro di se, condusse il suo staff fuori dall'edificio. Non restava altro da fare che aspettare.
Si diresse all'areoporto per tornare a casa.
   
 
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