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Autore: Elissa_Bane    14/03/2015    1 recensioni
John ha trovato una compagna, Giulia. Se ne andrà dal 221 B solo quando sarà certo di aver lasciato Sherlock in buone mani. Ed è così che conosce Cecilia, troppo giovane per il dolore che ha già sopportato. Cecilia, che è in grado di competere con Sherlock. Cecilia, che ha cicatrici ricamate addosso.
Attenzione: Mary nella storia non è presente, non è mai nemmeno esistita. Tutti i fatti si svolgono dopo la 2x03
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Deduction Is Easy, Life Is Not.'
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Capitolo 24

Silence Will Fall.

Sherlock
Due mesi dopo.

Novità? MH
Come sta Ceci?
Due nuovi messaggi: uno da mio fratello e uno da Giulia. Entrambi chiedono di lei. E io non so cosa diamine rispondere. I suoi parametri vitali sono ineccepibili. Eppure…
Due mesi. Due mesi che non mi parla. Anzi, che non parla e basta. Si è rinchiusa dietro un muro di sereno silenzio. Da quella sera, dal mattino dopo.
L’ho baciata perché mi andava di farlo, per una volta ascoltando il corpo e non la mente. Le sue labbra erano morbide e calde. Mi ha stretto ancora, dopo, finché non mi sono addormentato. Da quel momento non ho più sentito la sua voce. Da quel Sono qui con te. Ci sono io. Esce di casa, risolve i casi con me, mi medica quando mi ferisco, mi ascolta suonare, dipinge. Ma non lascia che un solo suono esca dalle sue labbra. Persino le sue lacrime sono silenziose.
Niente di nuovo. SH rispondo a entrambi. John l’ha visitata. Giulia ha provato a parlarle, ma senza successo. Io ho tentato di capire, eppure ogni volta che introduco l’argomento lei si rabbuia, si alza e se ne va a dipingere. Dipingere non si sa cosa, perché tra l’altro ha preso a chiudere camera sua a chiave, senza far entrare nessuno.

Non lo ammetterei nemmeno sotto tortura, ma mi manca la sua voce.

§§§

Mycroft

-Pronto, chi parla?- mormora una voce dolce e assonnata al telefono.
-Mycroft.
-Dimmi tutto- è attenta la ragazza, ora che ha capito con chi parla.
-Prenderai il primo volo per Londra.
-Non posso.
-Devi.
-E lei?
-E’ per lei che ti sto facendo venire qui. Ha bisogno di te- continuo seccamente –Non discutere.
-Non lo farei mai. Mi hai salvato la vita, è il minimo che possa fare- ribatte stizzita la ragazza. Sorrido. Ha un bel carattere. Come Cecilia. Peccato solo che sia troppo emotiva.
-Bene. Allora verrai- termino riagganciando.

§§§

Cecilia
Sherlock, per favore, potresti spostare il tuo computer dal tavolo? Ne ho bisogno.
Ho smesso di parlare. Non è stata una scelta. Semplicemente ho smesso e ora non riesco più a ricominciare, anche se so che Sherlock ne è…turbato? Infastidito?
Comunque, scrivo.
Guarda il blocchetto che gli ho passato.
-Se non parli non ci sperare nemmeno- mormora. Un altro tentativo, uno dei mille. Le ha provate tutte. Niente.
Sospirando mi alzo e sollevo io stessa il computer, poggiandoglielo sulle ginocchia. Lui spazientito lo mette sul divano.
Non fare così. Scrivo ancora.
Per favore. Aggiungo sotto. Legge e sospira.
-Parlami.
Non ci riesco.
Mi inginocchio davanti a lui, che mi guarda con gli occhi tristi. Poso le mani ai lati del suo viso e dolcemente gli sposto i capelli dalla fronte, prima di posargli un bacio delicato sul naso
Perdonami.
-Non ho nulla da perdonarti- mormora.
Hai tanto da perdonarmi. Moriarty, il fiume, Josh, ora le parole.
Sorride. Poi il cellulare nella sua tasca vibra.
-Andiamo.
Dove?
-Buckingham Palace- risponde allegro.
Qualcosa mi dice che è un piano di Mycroft.

§§§

Seduta sul divano di velluto rosso, con Sherlock al mio fianco, osservo Mycroft parlare. Di sistemi di spionaggio.
La porta alle nostre spalle si apre lentamente e ne esce una donna, poco più vecchia di me. Alta, capelli ramati come i miei, occhi verdi. Un viso che ricordo pallido. Un corpo che ricordo coperto d’acqua.
-Cecilia- esclama con le lacrime agli occhi, sorridendomi e venendomi incontro. Mi irrigidisco. La vedo soffermarsi a guardarmi –Sei cresciuta così tanto, sei così bella. Più bella della mamma- mormora.
Non parlo. Mi limito ad osservarla.
Poi afferro il blocchetto e scrivo velocemente.
Mycroft, non è lei.
-Non sono cosa?- chiede leggendo –Mi hai dimenticata? Hai dimenticato le nostre serate davanti alla televisione? I nostri libri? I nostri disegni? Le nostre canzoni? Hai dimenticato tua sorella?
Mi alzo in piedi, lisciandomi le pieghe della camicetta. Calma. Calma glaciale. Respiro profondamente.

-TU NON SEI MIA SORELLA!- urlo. Sherlock sobbalza e ride, Mycroft velocemente chiude la porta e alla ragazza davanti a me si riempiono gli occhi di lacrime.
-Sono io.
-No. Francesca non mi avrebbe abbandonata senza dirmi nulla. Non avrebbe lasciato passare otto anni senza nemmeno farmi sapere che era viva! Dio santo, otto fottutissimi anni! E nemmeno sapevi come stavo, se ero viva, se ero morta! Sono quasi morta lo sai? Sono stata rapita e segregata e picchiata e ogni notte piangevo il tuo nome sperando in un miracolo! E tu non mi hai nemmeno fatto sapere di essere viva!
-E’ colpa mia- interviene Mycroft –Non poteva dirtelo. Le abbiamo dato un nuovo nome, una nuova identità in un nuovo Paese.
Mi volto verso di lui –Come si chiama?- domando.
Sherlock sembra capire, ma tace.
-Serena- mormora la ragazza sconvolta –Hai dimenticato persino la canzone che ti cantavo prima di dormire? Tu con me, amor mio, quando viene Dicembre- mormora, cantando poi le ultime parole della mia canzone preferita di bambina. La canzone che cantavo mentre Moriarty mi lacerava la carne, l'unica cosa che mi faceva sopravvivere.
-Taci. Chiunque avrebbe potuto saperlo.
-Chiunque potrebbe sapere che hai una voglia color caffelatte sotto il seno destro?- sobbalzo. La chiamavamo la piccola luna, per la sua forma. Mi ricompongo, imponendomi di non piangere.
-Mia sorella Francesca è morta otto anni fa. Buon pomeriggio Mycroft, Serena- affermo decisa uscendo dalla stanza.

 







 

Nda: La canzone citata da Francesca viene dal film di animazione Anastasia.

Grazie mille come sempre a tutti voi che leggete e un grazie speciale a chi usa il suo tempo a dirmi cosa pensa!

Xxxx

-Dan

  
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