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Autore: danza99    14/03/2015    3 recensioni
-Ehi principessa- Mi salutò il ragazzo
-Ciao Et-
-Come va?-
-Tutto bene, te?-
-Bene grazie.. Finalmente sono libero- ....
-Ci incontreremo presto. Te lo prometto principessa-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ATTENZIONE: LEGGERE ASSOLUTAMENTE LO SPAZIO AUTRICE, È DAVVERO IMPORTANTE PER ME CHE SPRECHIATE ALTRI 5 MINUTI DELLA VOSTRA GIORNATA. DETTO CIÒ BUONA LETTURA :D

PARIS'S POV:
Da un paio di settimane ormai eravamo tornati a Miami e tutto procedeva a meraviglia. Io, i miei migliori amici e il mio ragazzo passavamo tutti i giorni insieme facendo le cose più malate e stupide che 4 adolescenti possano fare. Tra Matt e Sophie tutto andava perfettamente. Certo, per quanto perfetto poteva essere vista la distanza, ma ogni sera si telefonavano e stavano a parlare per ore, raccontandosi tutto quello che facevano durante la giornata. Dana e Jay invece non si mollavano nemmeno un secondo, manco fossero incollati. Non avrei mai pensato che la mia amica sarebbe diventata così smielata, non è un atteggiamento che le si addice, ma la vedo felice e   questa è la cosa più importante, vederla con il sorriso perennemente stampato in faccia è assolutamente fantastico. 
Non che io sia da meno. Non mi sono mai sentita così libera e leggera. Ethan mi era sempre accanto, anche quando ero in quel periodo e lo insultavo senza motivo, oppure gli sfasavo addosso perché avevo delle voglie tali da sembrare incinta. 
Mancava poco più di una settimana all'inizio della scuola e quello era il periodo che più odiavo dell'anno. Mia nonna non mi lasciava respirare un'attimo, sempre a urlare "Paris, ripassa chimica!" Oppure:" Paris, li hai fatti i compiti?" Un inferno insomma. Ringraziando il cielo avevo il mio insegnante privato che mi faceva ripassare tutte le materia e riusciva a farmi odiare sempre meno la scuola e amare sempre più lui. Anche se effettivamente molto spesso facevamo tutto tranne che studiare. Come in questo momento. 
"Par, credo che dovremmo continuare a studiare" Mi girai a guardarlo e appoggiai la testa sul suo petto.
"Perché? Che abbiamo fatto fino ad adesso?" Gli chiesi con un sorrisetto
"Ok, ragione. Ma credo che dovremmo cambiare materia." 
"No Et, per favore..." piagnucolai come una bambina "Stiamo ancora un po' così"
"Principessa, se arrivi al primo giorno di scuola senza essere pronta tua nonna mi uccide."
Sbuffai e mi alzai raccogliendo la maglietta dal pavimento. Andai in bagno a darmi una sistemata e poi tornai in camera, per trovare il ragazzo seduto alla scrivania con il libro di chimica davanti.
"Nooooo, chimica no" mi lamentai sedendomi a peso morto sulla sedia. 
"Dai Par. È da due settimane che continuiamo a rimandare, se vai avanti così non avrai mai dei bei voti." Mi disse con una faccia divertita. 
"Ma a me basta la sufficienza"
"A me no. Quindi ora studiamo chimica."
Sbuffai per la quarantesima volta in dieci minuti e cercai di concentrarmi, ma la mia mente ritornava sempre a quello che stavano facendo prima, noi nel letto, a baciarci e poi...
"Paris ma mi stai ascoltando?" Mi interruppe Ethan. Arrossii.
"Eh? Ehm.. Si certo.. Ovvio" balbettai. Mi guardò con un sopracciglio alzato, era ovvio che non mi credeva..
"Ah si? Allora non ti costerà niente dirmi cosa e quali sono i tre legami intermolecolari, e spiegarmi la differenza tra ognuno di essi. Giusto?" Merda. E ora cosa gli dico? Non ci ho capito niente di sta roba.
"Ehm.. Allora, i legami intermolecolari sono... Ehm.. Legami tra degli.. Mm atomi?" Tentai non esattamente convinta.
"Paris, non possiamo continuare così... So a cosa stavi pensando." Disse guardandomi serio "E non credere che non ci pensi anche io, ci penso ogni istante e se fosse per me non lascerei quel letto per niente al mondo. Ma se ogni volta va a finire che non riesci a concentrarti allora evitiamo." 
"Hai ragione, scusami Et. Prometto che da adesso starò attenta" Risposi sospirando.
"Brava ragazza. Ora vediamo di farti entrare qualcosa in quel cervellino malato"
"Ehi!" Lo guardai indignata mollandogli un pugno sul braccio. Lui scoppiò a ridere e ricominciò a spiegare.


"Ok, stessa domanda di un'ora fa."
"Oh ma insomma. Non posso mica ricordarmi che domanda mi ha fatto un'ora fa!"
 "Cosa e quali sono i tre legami intermolecolari, e spiega la differenza tra ognuno di essi"
"Mmm i legami intermolecolari sono forze che agiscono tra molecole vicine e sono tre: il legame dipolo-dipolo, il legame a idrogeno e le forze di London. Il legame dipolo-dipolo è l'attrazione tra poli opposti di molecole polari vicine, il legame a idrogeno è il legame tra molecole fortemente polarizzate nelle quali l'idrogeno è legato ad atomi piccoli ed elettronegativi. Infine le forze di London sono dovute all'attrazione tra i dipoli temporanei di molecole vicine." Conclusi esausta
"Perfetto Paris. Direi che può andare." Affermò Ethan chiudendo il libro.
"Questa cosa prima o poi mi ucciderà. Ne sono sicura." Replicai alzandomi per poi buttarmi a peso morto sul letto 
"Quanto la fai tragica Par. Non è poi così male" Disse venendo a sedersi sul letto vicino a me.
"Non è poi così male? Ma stiamo scherzando? Quella materia è il diavolo in persona!" Sbottai.
"Addirittura? Meno male che hai me allora." Rispose ridendo.
"Già, meno male che ho te. Sarai il mio insegnante personale per sempre vero?" 
"Per sempre mia bella studentessa fallita"
"Ok. Questa era pesante. Non dovevi dirla." 
"Uh altrimenti?" 
"Peggio per te. Mio caro." Dissi con un sorrisetto. 
"D'accordo, non voglio sapere quale idea malsana sta partorendo la tua mente."
"Guarda che la mia mente è sotto stress. Povera, ha dovuto imparare valanghe di roba di chimica per un'ora intera"
"O signore. Questa non ci voleva proprio eh?" Guardò l'orologio "piccola, devo andare adesso." Affermò con un sospiro alzandosi.
"Domani torni vero?" Domandai accompagnandolo alla porta.
"Certo. A domani principessa." Rispose lui dandomi un veloce bacio sulle labbra.
"Ciao Et." Dissi chiudendo la porta, non sapendo che quel maledetto domani, non ci sarebbe mai stato.
 

*Il giorno dopo*
Mi svegliai con una strana ansia addosso. La notte avevo dormito malissimo, non facevo altro che incubi.
Presi il cellulare per vedere l'ora, e mi accorsi che era veramente presto, così pensai di uscire e andare a fare una passeggiata. Lasciai un messaggio a nonna per informarla e non farla preoccupare, mi preparai e uscii.
Mi piaceva passeggiare di mattina presto. La vita notturna di Miami terminata da poco e quella giornaliera doveva ancora cominciare, c'era poca gente in giro e c'era un leggerissimo venticello che ti faceva star bene.
Camminai per un tempo che mi sembrò infinito, infine tornai indietro.
"Buongiorno tesoro" mi salutò mia nonna dandomi un bacio.
"Ciao nonna" 
"Hai fatto una buona passeggiata?" 
"Si certo, grazie" Risposi, aprendo il frigorifero per prendere il succo. 
"Oggi deve venire Ethan?" Chiese cominciando a lavare le tazze.
"Mh-mh" Annuii continuando a bere, "nonna, posso farti una domanda?"
"Certo tesoro, dimmi" 
"Hai mai avuto la sensazione che qualcosa durante la giornata non andasse, ma cose serie?" 
"Una volta: quando rimasi incinta di tua madre, ero terrorizzata da quello che avrebbe potuto dire tuo nonno. Ne avevamo già parlato di bambini e sapevo che non era entusiasta di rimanere circondato da marmocchi, ma quando scoprii di aspettare un bambino decisi di non tenerlo per me ma di dirglielo comunque. Mi ero fatta le peggiori paranoie, da lui che ci abbandonava, a lui che ci denunciava eccetera. Quando arrivò a casa dal lavoro, presi coraggio e glielo dissi."
"E lui come reagì?" Domandai curiosa, non mi aveva mai raccontato nulla sul suo rapporto con mio nonno. 
"Mi sorprese davvero tanto quel giorno. Quando arrivò a casa gli dissi "Gregor, sono incinta", mi chiese di ripetere e gli dissi che aspettavo un bambino. Lui sgranò gli occhi e si immobilizzò. Il terrore mi invase, non riuscivo a respirare e cominciai a tremare. Ad un certo punto vidi che si avvicinò e mi posò le mani sulle guance asciugandomi le lacrime che, senza che lo sapessi avevano cominciato a scendermi. Mi consolò e mi abbracciò. Poi cominciò a ridere."
"A ridere?" Domandai perplessa
"Esatto, a ridere. Non capii subito il perchè, così mi sciolsi dall'abbraccio e lo guardai, lui mi cercò di spiegare, continuando a ridere, che avremmo avuto un marmocchio o una piccola principessa in giro per casa. Che non avremmo più dormito e che avrei dovuto cambiargli il pannolino ogni momento. E che sorprendentemente non gli dava fastidio, ma che anzi, gli riempiva il cuore di gioia."
"Insomma è finita bene, ti eri preoccupata per niente"
"Esattamente. Quindi qualsiasi cosa ti angusti, tranquilla tesoro prima o poi si risolverà ok?" Concluse lasciandomi una carezza sui capelli.
"Certo, grazie mille nonna" risposi sorridendole.
Aveva ragione, dovevo ignorare quella sensazione, insomma, cosa mi sarebbe potuto succedere?
Con questa convinzione mi diressi in camera per vedere se mi aveva scritto qualcosa il mio ragazzo, ma non trovai niente.
Così decisi di scrivere a Dana per chiederle se voleva uscire con me quella mattina, visto che era davvero tanto che non uscivamo insieme. Lei rispose di sì, così mi preparai ed uscii.
"Paaaris" urlò lei buttandosi addosso a me. Io scoppiai a ridere e ricambiai l'abbraccio.
"Par, devo assolutamente comprare qualcosa per il primo giorno di scuola."
"Oddio Dan, non farmici pensare all'inizio della scuola, ti prego" piagnucolai
"Mi dispiace dovertelo dire tesoro, ma quest'anno di chimica avremo la professoressa Adams" mi disse posandomi una mano sulla spalla e mordendosi il labbro in attesa della mia reazione, che non tardò ad arrivare.
"COSA? QUELLA STRONZA?" Urlai bloccandomi in mezzo alla strada.
"Paris! Cammina avanti." Disse tirandomi per un braccio.
"Oh dio, oh dio. Ho la bocciatura assicurata con quella. Mi odia Dan, mi odia." Continuavo a ripete.
"Dai, non può essere così male, no?" La fulminai con lo sguardo.
"Ok, ho detto una stronzata. Ma andiamo, hai il tuo insegnante privato no?" Chiese maliziosamente.  A quelle parole il mio stomaco si contorse e risentii la morsa di poco prima. 
"Già..." Mormorai a bassa voce. Sfortunatamente la mia amica se ne accorse e si fermò.
"Par, va tutto bene, vero?" Domandò preoccupata.
"Che? Oh, si certo. È tutto perfetto." Risposi.
"E allora?"
"E allora cosa?"
"Perché sei preoccupata?"  Certo che non le potevo proprio nascondere niente.
"Per questo. Insomma, è tutto troppo perfetto per essere quello che è." Lei mi guardò confusa, così sospirai e le spiegai.
"Insomma Dan, pensaci. Sai che ha un passato incasinato, sai anche che tipo è. Non ti sembra strano che la sua famiglia non si sia più fatta sentire, che l'abbia lasciato andare e basta?" 
"Tesoro, smettila di essere pessimista. Il suo passato ormai non si può più cambiare, ed è passato. Tu sei il suo futuro e lo sai meglio di me. La sua famiglia non sa dov'è, non sa che sta insieme ad una meraviglia, non sa niente di lui. E tu sai che nemmeno lui vuole avere niente a che fare con loro. Quindi dov'è il problema?" Il problema stava nel fatto che non potevo raccontare tutto a Dana. Ethan me lo aveva fatto promettere quando eravamo ancora a Parigi, ed in ogni caso non l'avrei mai raccontato a nessuno. Lui aveva deciso di raccontarmi il suo passato, i suoi cosiddetti scheletri nell'armadio, si era fidato di me ed io non l'avrei tradito per nulla al mondo. Anche se ammetto che mi dispiaceva non poco mentire alla mia migliore amica. Ma lei sapeva l'essenziale e comprendeva il disagio del mio ragazzo a parlarne, quindi non aveva mai insistito a sapere di più. 
"Non lo so" risposi infine alla sua domanda. "Non so dove sta il problema. Ma so che c'è un problema, io lo sento. Sono nervosa e non riesco a calmarmi, senza contare il fatto che Et non si è ancora fatto sentire oggi. Ma questo non penso sia un problema, in fondo non mi ha mai scritto la mattina. È solo che..."
"Paris, devi stare tranquilla. Lui non ti lascerà mai sola. E poi devo organizzare il vostro matrimonio" concluse sorridendo soddisfatta. 
"E vorresti per caso organizzare anche il battesimo dei nostri figli? No sai già che organizzi tutte le cerimonie, almeno ti porti avanti." Lei fece una finta faccia sconvolta.
"Paris Swift, non si fa sesso prima del matrimonio. O signore, questa gioventù bruciata e senza educazione" sdrammatizzò portandosi una mano alla fronte. Io scoppiai a ridere.
"Proprio tu parli di sesso prima del matrimonio?" Replicai.
"No, in effetti no. Andiamo, chi aspetta il matrimonio prima di darci dentro? Insomma, si perde tutta la parte migliore della relazione, senza contare che la sera del matrimonio sarebbe la prima per entrambi e la povera donna sentirà un male cane e.."
"Ok ok evita Dan" la interruppi continuando a ridere.
"D'accordo non vuoi parlarne, non dirmi che ti imbarazzi." 
"Oddio no, è solo che..." Risposi diventando rossa.
"Ti imbarazzi." Concluse soddisfatta.
"Dio a volte sei uguale ad Ethan." Borbottai.
"Intendi bellissima?"
"No, rompipalle e stronza." Lei si mise a ridere
"Andiamo ragazza che si vergogna a parlare di certe cose con la sua migliore amica. Ci aspetta una mattinata di shopping." Disse trascinandomi dentro ai negozi.

Tornai a casa distrutta e piena di acquisti. Mezz'ora dopo sarebbe dovuto arrivare Ethan, così lasciai le borse sul letto e andai a farmi una doccia. Uscii, mi vestii e preparai i libri sulla scrivania. Mentre aspettavo mi misi sul divano a vedere la televisione. 
Il tempo passava e di Ethan nessuna traccia. L'ansia che era scomparsa grazie a Dana tornò a farsi sentire, più prepotentemente di prima. Erano ormai le tre e il mio ragazzo sarebbe dovuto arrivare alle due e un quarto. Andai a prendere il cellulare per controllare se magari mi avesse scritto qualcosa, che so, magari arrivava in ritardo, oppure per oggi non sarebbe potuto venire, ma niente. Non avevo ricevuto assolutamente niente. Cominciai ad agitarmi e la domanda di mia nonna non fece altro che farmi agitare ancora di più. 
"Par, tesoro, ma non doveva arrivare Ethan oggi?" 
"Doveva, appunto. Ma non c'è, non mi ha inviato niente e non so cosa possa essere successo." 
"Tranquilla cara, prova a chiamarlo, magari non ha più soldi nel telefono." Dio cosa farei senza mia nonna. 
"Giusto, non ci avevo pensato. Ora ci provo" Inoltrai la chiamata ma il telefono era staccato. 
"Nonna, non risponde. Oddio, cosa faccio? Chiamo Matt. Magari lui sa dov'è." 
"Piccola peste, buongiorno"
"Matt, tu sai dov'è Et?" Domandai con una voce che tradì tutta la mia agitazione.
"Non doveva venire da te oggi?" Chiese preoccupato.
"Beh, qui non c'è. Sai dove può essere andato?"
"Non saprei piccola. Di solito quando deve andare da qualche parte a caso o viene da me o viene da te. Magari al parco. Hai provato?"
"Il parco. Giusto. Provo ad andare li."
"Vuoi che venga con te?" 
"No tranquillo Matt, magari mi sto agitando per niente, ti farò sapere se lo trovo. Grazie comunque, ti voglio bene."
"Anche io, a dopo Par"
Chiusi la chiamata e corsi fuori di casa. Arrivai al parco con i polmoni in fiamme dato lo sforzo che avevo fatto, ma continuai a cercarlo. Dopo tre giri, mi resi conto con orrore che non era nemmeno li. Nel frattempo il cellulare cominciò a suonare, lo presi in mano e risposi convinta che fosse il mio ragazzo.
"Ethan finalmente ma dove diavolo sei?" Domandai sollevata
"Piccola mi dispiace, sono Matt. Con questo devo capire che non l'hai ancora trovato..."
"Dio Matteo, sto impazzendo. Non ho idea di dove possa essere e non risponde nemmeno al cellulare." Esclamai isterica incamminandomi per tornare a casa.
"Paris, vieni qui a casa mia. Intanto chiamo anche gli altri e vediamo cosa riusciamo a capire."
"Ok, dieci minuti e arrivo" 
Arrivai a casa di Matt e Dana e Jay erano già li. Insieme mettemmo in comune tutte le possibilità. Alla fine arrivarono le sette di sera. 
"Prova a richiamarlo" suggerì Jay.
"Non voglio ricevere l'ennesima illusione, non potrei sopportarlo. Ma si può sapere dove cazzo sta?" Esclamai incazzata a morte con lui. Dio perché non si faceva sentire? Cosa gli costava una chiamata?
"Par, per oggi è ovvio che non vuole essere disturbato. Ci riproveremo domani dai." Mi rassicurò Dan carezzandomi la schiena. Improvvisamente un orribile dubbio, che avevo cercato di sopprimere per tutto il pomeriggio, mi tornò in mente.
"E se se ne fosse andato?" Domandai fissando un punto del pavimento.
"Cosa? No dai. Ma poi dove potrebbe esser andato? E poi ci avrebbe avvisato, Paris non pensare a questo. Non può averlo fatto."
"Magari hai ragione... Beh ragazzi io vado a casa, grazie. Per tutto." Risposi
"Tranquilla Par, vedrai che ci sarà una ragione. Nel frattempo se ci dovesse dire qualcosa, ti avviseremo."
"Ok." Feci un lieve sorriso ed uscii.
Arrivai a casa mia, saltai la cena e mi misi a letto. 
Il giorno dopo mi svegliai grazie al cellulare che squillava. Lo presi in mano con talmente tanta foga che rischiai di farlo cadere e guardai il mittente: Ethan.
Sospirai di sollievo e con mani tremanti cliccai per leggere il messaggio che era composto da una sola parola: 
Perdonami 
In quel momento tutte i miei dubbi e le mie paure mi crollarono addosso, e capii cosa realmente era successo. Lui se n'era andato, aveva infranto l'unica promessa che gli avevo chiesto di farmi. Mi aveva lasciata sola. 
Con queste considerazioni mi lasciai cadere a terra con il cellulare stretto fra le mani, le lacrime che continuavano a scendere fino a bruciarmi gli occhi e una sola domanda nella testa:
Ethan, dove sei?



Spazio autrice:
Ehm ehm.. Si, è finita così... 
Avanti vi aspetto sotto casa con i forconi e le torce, so che volete uccidermi. MA come ho già detto e ripetuto, ci sarà un seguito. Che posterò QUEST'ESTATE. 
Nel frattempo potete fare tutte le congetture che volte. Anzi, se avete qualche idea e se volete dirla a me farebbe solo piacere :)
Se volete semplicemente scrivermi su Facebook, su ask o altro (non ho Twitter però :( ) siete liberissime di farlo. Ne sarei davvero felicissima, e vi lascierò i link qui alla fine dello spazio autrice.
È strano mettere la parola FINE a questa prima parte di avventura dei nostri due amati Paris ed Ethan. Sono cresciuti e continueranno a crescere con me. 
Circa un'anno fa iniziai a scrivere questa storia. Un po' per gioco devo dire, per avere qualcosa da fare durante le ore di scienze, vi giuro che non immaginavo di appassionarmi così tanto. E poi ci siete voi: 85 recensioni su 39 capitoli. Non è un gran numero, lo so. Ma mio dio, per me è enorme, certo considerando il fatto che non me ne aspettavo nemmeno una ma vabbè ahaha.
Siete state fantastiche giuro, ogni recensione la leggevo con un sorriso idiota stampato in faccia, perchè non capivo come io, Sara, normalissima ragazza di sedici anni, abbia appassionato persone con la sua semplicissima storia.
Dio se potessi vi incontrerei e vi abbraccerei tutte davvero.
Un grazie particolare a: Occhimmensi, marti_1274, -dreamgirl- e pindow_wane_17, che hanno recensito OGNI capitolo. Vi stritolerei di abbracci giuro.
E le lettrici silenziose? Dove le mettiamo? Un grandissimo abbraccio anche a voi darei. Perchè se ho raggiunto il numero di letture che ho raggiunto è stato anche grazie a voi. 
Quindi posso solo dirvi GRAZIE DI CUORE. 
È stata una meravigliosa avventura per me, e non vedo l'ora di continuarla insieme a voi, insieme a Matteo, Dana, Jay, i nostri amici francesi e ovviamente i nostri due protagonisti: Paris ed Ethan.
La banda vi saluta e ci rivediamo prestissimo <3
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