Akashi era seduto sul letto, nudo, e fissava ininterrottamente il pavimento. Dalla finestra della camera entrava un timido e debole raggio di luce. Di fianco ad Akashi, sotto le coperte, continuava a dormire Aomine. 
"E' stato un leone tutta la notte e ora non si sveglia nemmeno" pensò Akashi. Si alzò dal letto e prese i boxer che aveva lasciato sul pavimento qualche ora prima.
"Dove vai, Akashi? Non resti ancora un po' con me qui nel letto?" disse Aomine, svegliato dal rumore che aveva fatto Akashi alzandosi. 
"Ma se tanto dormi, cosa resto lì a fare? Piuttosto vado a preparare la colazione, che ho fame".
"Dai vieni qui, ti faccio divertire di nuovo...tanto è ancora presto" disse maliziosamente Aomine. "Quando ti vedo e ti ho vicino mi eccito sempre".
Akashi sorrise divertito. "Sei sempre il solito. Ovviamente non posso rifiutare il tuo invito, sei l'unico che riesce a soddisfarmi come si deve".
Si tolse i boxer e si infilò di nuovo tra le coperte. Aomine gli si avvicinò subito e gli baciò dolcemente le labbra, poi il collo e il petto. Infine sparì sotto le coperte e poco dopo Akashi lanciò un gemito di piacere.
"Akashi, direi che la colazione può aspettare, no?". Akashi sorrise e si mise a pancia in giù, così Aomine iniziò a penetrarlo violentemente e con la stessa foga che aveva durante ogni loro rapporto. Entrambi gemettero di piacere. Rimasero poi qualche minuto abbracciati.
"Quante energie hai?" disse sogghignando Akashi dopo essersi alzato e rivestito.
"Tante e poi ho sempre voglia di te".
Akashi si mise a ridere. "Lo so, per questo ti amo". Poi andò in cucina a preparare la colazione.
Aomine rimase ancora nel letto a guardare il soffitto, ridacchiando, e poi si alzò per raggiungere Akashi. Adesso aveva veramente fame.