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Autore: Nejisfan    14/12/2008    2 recensioni
Sembrava che andasse tutto bene Sembrava che ci fosse un lieto fine Sembrava di poter finalmente respirare Ma a quanto pare sono destinata a soffrire. Ma a quanto pare, il mio destino è questo.
Sasu/Saku. Auguri Recchan!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PDT

Per una delle Mosche Bianche per eccellenza,

per una delle scrittrici della mia fic preferita in assoluto,

perché il mio regalo fa pena, ma sono contenta di avertelo fatto.

Per te, Recchan.

Goditi questo giorno



PRIMA DELLA TEMPESTA

[Sasu/Saku]


Sembrava che andasse tutto bene

Sembrava che ci fosse un lieto fine

Sembrava di poter finalmente respirare

Ma a quanto pare sono destinata a soffrire.

Ma a quanto pare, il mio destino è questo.


4 Aprile

Concentrazione

Le mani esperte di Sakura toccano il corpo del ragazzo steso davanti a lei, facendo pressione sopra al petto, dove il cuore sta subendo una velocizzazione dei battiti fin troppo pericolosa; quei battiti che, d'improvviso, subiscono un calo vertiginoso, Tenten caccia un urlo pazzesco e continua a gemere e domandare, con gli occhi pieni di lacrime che non smettono di scendere a fiumi.

“Ma...ce la farà? Ma come? Ma...adesso? Perché? Perché batte così? Sakura? Sakura?” l'urlo che pone alla fine dell'ennesimo discorso ansioso fa prendere un colpo alla rosa, ma non deve stare a sentirla, non deve agitarsi non...

Pensa a qualcosa, cazzo.


Quegli occhi...


Gli occhi neri, quegli occhi neri assetati di vendetta,

quel sorriso così amaro,

quelle ultime parole.

Grazie, Sakura” e poi via, come il vento, senza farsi più vedere.

Quegli occhi neri, che tanto ha amato...

Ha amato?


O ama?




Improvvisamente il chakra sembra fare effetto, i battiti dello Hyuga si regolarizzano eliminando ogni possibile pericolo di morte

“Tenten, è tutto a posto, tranquilla. Adesso lascialo riposare, è sotto sedativi. Starà benissimo da domani, ma Tsunade verrà a visitarlo comunque e non ci saranno più problemi”

Gratitudine negli occhi della castana. E ancora lacrime, sempre di più.

“Sakura?” un sospiro, flebile, un nome sussurrato talmente piano da faticare a sentirlo “Grazie.”. Sorride, di rimando, l'altra, e alza gli occhi verso il cielo “Tenten, prego.” In fondo la capisce, cosa avrebbe fatto lei se si fosse trattato di...

Di?







Lo zucchero alle macchinette del caffè da sui nervi, ce n'è sempre troppo, o troppo poco. Sakura gira nervosa il cucchiaino nel bicchiere, Ino la raggiunge canticchiando

“Hei Fronte spaziosa! Hai dormito stanotte? Hai delle occhiaie assurde!”

Sempre la solita Ino.

“Si Ino- pig, ho dormito, ma ho anche operato Neji Hyuga che stava per morire di attacco cardiaco...sai com'è...”

“Che è successo?” Domanda la bionda un pochino ansiosa, adesso

“Niente, l'ho salvato alla fine, ma sono stanca, è stato un casino concentrarmi, hai sentito quelle urla? Tenten.”

“Non è solo la stanchezza, vero? C'è qualcos'altro?”

“C'è che stiamo per combattere un guerra,Ino”


E non è neanche solo quello...





Esce dall'ospedale con il sorriso spento di chi è deluso per qualcosa, con gli occhi fissi sulle scarpe

E' tornato, si alleerà con noi, per questa guerra, è tornato ma non si fa vedere, è tornato ma non viene a dire niente...

Cerca, invano, di ricordarsi le parole della sua canzone preferita, ma sul momento non si ricorda neanche di quale canzone si tratta!

Sente dei passi dietro di lei, ma non ci fa caso, troppo concentrata sul distrarsi.

E poi la voce, quella voce

“Che succede? Non saluti neanche più, Sakura?”

E' un secondo. E non è ciò che aveva sempre immaginato, ha tutte le parole amare che voleva dirgli da sempre sulla punta della lingua, ha un discorso pronto su quanto sia stata male per lui e su quando adesso stia bene senza, ma vederlo lì davanti a lei, le provoca un sollievo inaspettato, e tutte le parole le muoiono in gola mentre le lacrime che da troppo tratteneva si muovono sulla guancia.

Sasuke si avvicina, in un secondo, quegli occhi neri puntati nei suoi, si avvicina e le cinge i fianchi con le braccia, si muove svelto e con le labbra va a cercare la bocca della ragazza di fronte a lui.

“Sasuke,io...” Sakura fa resistenza, insicura, ha paura della sofferenza, e non vuole ricadere in depressione per colpa sua, singhiozza, un attimo presa dallo sconforto, e si divincola dalla presa salda del ragazzo

“Niente da fare, Haruno, io sono più forte di te.”

E a quel punto Sasuke la trascina in casa sua, e Sakura smette di porsi tanti interrogativi, lasciando che il desiderio si impossessi di lei.




5 aprile

Passeggia per Konoha, gli occhi socchiusi sotto pesanti occhiali da sole, le gambe tese, le braccia che sembrano troppo pesanti, e il battito del cuore agitato.

Naruto Uzumaki è davanti a lei, una mano davanti, l'altra dietro la schiena, un sorriso teso sul volto

“Hei Sakura-chan! Ciao!”

“Oh, Naruto! Come va?”

“Bene, ho saputo che è tornato”

“Già...l'ho...hem...saputo anche io.”

Naruto ride, d'improvviso, il sorriso si distende

“Oh, si, l'avrete scoperto stanotte!”

Sakura lo guarda sconvolta, credeva che sarebbe stato un gran problema anche solo dirgli di averci parlato, con Sasuke.

A Naruto sfugge una rosa dal braccio che ha dietro le spalle, è una rosa rossa, simbolo di passione.

L'amica si sente inizialmente male, pensando che potrebbe averle prese per lei, ma poi capisce, capisce dal modo in cui si comporta l'altro, e vede lei che arriva trafelata, con quella luce negli occhi che non le vedeva da tanto, tutti i tasselli del puzzle sono a posto, anche il biondo la nota arrivare,ed appena la vede, dopo averle fatto cenno con la mano, saluta la compagna di team.

“Allora, alla prossima, Sakura-chan!”

“Alla prossima, Naruto-Kun!” sorride lei, allegra d'improvviso

“Ah, Naruto?”

“Si?”
“Questa ti è caduta, ormai che le hai comprate non le perdere tutte per strada.”

Ridono tutti e due, in pace con loro stessi e, finalmente, a loro agio.

“Hinata sarà contentissima. Ma evita di arrivare tardi. E' lì che ti aspetta.”

L'Uzumaki corre via ad una velocità impossibile, e all'Haruno scappa una risata, felice come non mai che anche lui abbia trovato l'amore, che almeno lui abbia smesso di soffrire.




Appena sventata la minaccia Naruto-Storia con Sasuke- ecco che se ne presenta un altra.

Questa minaccia si chiama Ino Yamanaka.

L'ultima volta che l'ha vista è stata la mattinata precedente, quella di Neji Hyuga, per intenderci.

Quando ancora non era successo niente.

Le lenti scure degli occhiali da sole le oscurano il paesaggio, e svelta se li passa fra i capelli, mentre, respirando più forte del solito, va incontro all'amica bionda.

“Ciao, Pig!”

“Heilà! Fronte!”

I loro soprannomi idioti, abbreviati, ancora più idioti.

E c'è un silenzio. Un silenzio di attesa. Si guardano negli occhi e il tempo passa.

3,5,7 minuti, e poi è Ino a cedere.

“Sakura, cazzo, sei la mia migliore amica...cosa credi? Che non lo sappia? Che non abbia capito?, lui è tornato, tu non l'hai mai dimenticato, non sei riuscita a voltare pagina, che devo dirti, mi dispiace per te... spero che voi due siate felici”

Un brivido percorre la schiena della rosa, mentre guarda negli occhi l'altra.

E' sincera.

“E tu...Tu l'hai voltata pagina?”

Un sospiro, un sorriso, le guance arrossate.


Ino che arrossisce?

Uno sguardo, dietro di lei. Le iridi azzurre contro quelle scure del ragazzo, l'ombra di un sorriso malizioso e la faccia, ormai, più rossa che rosa.

Un sospiro, un sorriso, l'arrossire.

Sakura si volta a guardarlo.

Shikamaru.




7 aprile

Si guarda intorno, disgustata.

Tse! Coppiette. Solo coppiette.

Il giorno prima dell'inizio della guerra, l'ultimo giorno di pace

Se avesse un ragazzo, anche lei lo passerebbe così!

Naruto sta parlando con Hinata, e le carezza le guance facendola arrossire, Ino è seduta su Shikamaru, hanno gli occhi lucidi tutti e due, e la bocca molto occupata; Tenten è attaccata a Neji e singhiozza senza ritegno.

Sakura sospira, insoddisfatta.

Sente una presenza dietro le spalle

“Posso?” domanda Sasuke, sedendosi accanto a lei. “Certo” risponde, flebile.

E non fanno più niente, non si muovono, non si parlano, stanno semplicemente seduti accanto, a contatto l'uno con l'altra.

E Sakura si sente decisamente meglio.


Il ragazzo lancia un occhiata dietro se e sorride felice, entusiasta

“Che c'è?” domanda la voce dolce di Hinata

“Niente, Hina-chan. È solo che...guarda”

Naruto indica Sasuke e Sakura, seduti accanto

“Sono solo seduti accanto” obbietta la ragazza

“Hina, stiamo parlando di Sasuke Uchiha...non fa mai niente di esplicito, sedersi accanto è una dichiarazione” Hinata ha le lacrime a fior di pelle, Naruto le sorride, incerto,

“Lo so, sta iniziare una guerra, ma adesso io sono felice. Tutti abbiamo ciò che vogliamo, e ci batteremo per mantenerlo.” abbraccia la fidanzata mentre un nodo alla gola gli fa luccicare gli occhi

Adesso anche loro sono felici”


Eh già, proprio una bella favola questa,

dove tutti vivono felici e contenti,

in quel momento io sorridevo felice,

adesso vorrei solo gridare.


10 aprile

“Cazzo” è un imprecazione forte, quella di Sakura, mentre cerca di curare un Kiba che perde sangue da varie ferite.

“Sakura, sopravviverò?” domanda, sforzando la voce

“Certo.”

Il chakra è quasi finito, ma esce abilmente dalle mani di Sakura, e Kiba inizia a muoversi, lentamente.

“Grazie”

“Niente, ora devi andare all'ospedale, però”

E quello che succede dopo è una scena al rallentatore, Naruto e Sasuke che lottano, quel kunai maledetto che parte dall'avversario, Sasuke per terra con le lacrime dal dolore, e lei che corre verso di lui.

“Non curarmi, Sakura, io...non farlo.” respira ansimante ma sembra convinto, e di solito non si può fare niente contro la volontà del paziente, di solito.

“Sasuke” le mani di lei sopra il corpo di lui, e la concentrazione sul viso della ragazza, sa che ha quasi finito le forze, ma non importa, un kunai la colpisce ad un braccio, storce la bocca dal dolore, ma non si cura, e continua a medicare l'Uchiha. “Vaffanculo” e la ferita del ragazzo smette di sanguinare.


La prima volta, ce l'ho messa tutta.

Basta la forza di volontà, mi dicevo.

Basta quella, e l'amore.

Purtroppo non è così,

e, a mie spese, l'ho capito anche io.



13 aprile

“Nessuna perdita, quindi” conclude frettolosa l'hokage, dopo che ha convocato il suo ninja medico più importante nella sala

“No, c'è qualche ferito...”

Gli occhi di Tsunade si spostano sul braccio destro dell'allieva, completamente coperto di fasciature

“Qualche ferito...magari in tutte le guerre ci fosse qualche ferito! Ci aspettavamo di peggio”

“Ma la guerra non è finita”

“Si” l'hokage guarda la rosa negli occhi, poi riprende il discorso “Ma si sono arresi” lancia sulla scrivania un foglio con la firma dei dirigenti del paese avversario.

“Si sono arresi?”

“Non eravamo troppo forti per loro, noi siamo troppo uniti per loro; combattere gli farebbe perdere molti uomini mentre da noi c'è chi si sacrifica per il bene degli altri...”

La ragazza cerca di intrecciare le braccia sul petto ma poi si ricorda di avere un braccio rotto e ingessato.

“Sakura, hai fatto un lavoro eccelso, meglio di ciò che avrei fatto io”

Il rossore si diffonde sul viso dell'Haruno.

“Non esageri, Tsunade-sama”

Il cuore della rosa batte, l'Hokaghe la fissa negli occhi, poi guarda il documento di fronte a sé, e sorride .

“Non sto esagerando”

Non mi è sembrato strano, davvero.

Credevo che avessimo vinto.

Sono ingenua,lo so.




17 aprile

La stanza è fredda e inospitale, il ragazzo è steso su un letto bianco e azzurro, apre gli occhi quando sente la porta cigolare, e si tira su fino a mettersi a sedere.

“Sta' fermo, Sasuke, hai una gamba rotta e molte ferite”

“Buongiorno Haruno”

Non sorride, ma lui non sorride mai, lei lo sa bene.

“Quanto tempo è passato?”

“Una settimana”

Sette giorni, sette, lunghissimi giorni, sette notti in cui lei si è seduta al suo fianco, sette mattine in cui l'ha visto dormire, sette pomeriggi in cui ha sentito i suoi lamenti, sette sere che lo ha visto rigirarsi in quel letto così poco familiare.

“Sakura, dovresti smetterla”

“Di fare cosa?”

“Di passare le giornate qui, non sono poi tanto interessante”

lui cerca di andare avanti col discorso, lei lo frena scoppiando in una fragorosa risata

“Uchiha, sta' un po' zitto, almeno questo lo posso decidere io, no? Almeno in questo, posso dirlo, io sono più forte di te.”



Quegli ultimi ricordi.

Che fanno male.

Quegli ultimi ricordi.

Che vorrei cancellare.


19 aprile


E' di nuovo lì, ad osservare Sasuke, che cerca, senza risultati, di poggiare quel piede per terra.

Rock Lee, che ha finito la voce ed ha un gran mal di gola, scrive su una lavagnetta tutto quello che pensa mentre Gai lo stritola in un abbraccio “giovine”, Ino e Tenten stanno sghignazzando senza ritegno e i loro ragazzi le guardano di traverso, Hinata balbetta in stato confusionale mentre Naruto e Kiba giocano a tiro alla fune con la cintura Jiraya, troppo preso dalla scollatura dell'Hokaghe per accorgersi che sta perdendo i pantaloni.

Che ci fanno tutti Lì, non lo sa, ma l'atmosfera è così allegra, che Sakura si butta in un dibattito acceso contro un Kakashi esterrefatto su quale sia l'insegnamento profondo di Icha-icha paradise.

Chiaramente non c'è, è per questo che si diverte, a vedere la faccia interrogativa del sensei e a sentire una risata soffocata dell'Uchiha.

E proprio quando tutto sembra andare per il meglio...

Prima della tempesta, c'è sempre calma.



E poi è un film in bianco e nero, dove lei piange, urla e grida, ma stavolta non riesce a fare proprio niente, vede quel pugnale (si, un pugnale) che arriva dalla finestra, un attacco quando nessuno se lo aspettava, spacca il vetro e si conficca pesantemente sul petto del ragazzo che le è affianco.

Urla, urla, urla, urla Sakura presa dalla paura, urla e cerca di curare la ferita, urla con tutta la forza che ha.

“Non ce la fai nemmeno tu, questa volta, vero?” mormora lui, con un filo di voce

“Non lo dire neanche per scherzo, capito? Non ti arrendere!” e lei urla di nuovo, combattendo una salvezza impossibile, lui ghigna, per quanto il dolore glielo permette e poi sussurra di nuovo

“Sakura?...grazie”


Di nuovo solo un grazie.

Di nuovo uno stupido grazie.

Di nuovo un bellissimo grazie.

Di nuovo urla, di nuovo lacrime.

Di nuovo sofferenza.



24 aprile

Nero, troppo nero.

Le lacrime le offuscano la vista, quindi guardarsi allo specchio non ha troppo senso.

La sua immagine, in ogni caso, è nera, completamente nera.

Si dirige con passo lungo e calibrato verso quella chiesa, gli occhi velati dalle lacrime, il fazzoletto già bagnato.

L'abbraccio di Ino la fa sciogliere, piangono tutte e due, e Ino le resta accanto ogni momento, minuto, secondo.

“Pig?” mormora la rosa, sottovoce, con il tono impastato dai singhiozzi

“Dimmi.”

“Sono incinta”


Non sai quanto pesa il mondo,

fino a che non ti cade addosso.



27 aprile

Batte forte il bicchiere sul bancone e il cameriere non esita a versarle un'altra vodka, piange battendo i pugni sulle ginocchia e urlando di dolore all'ultimo ricordo che ha del padre del figlio che porta in grembo, dell'unico uomo che ha amato davvero.

Singhiozza disperata, mentre la vodka brucia nello stomaco.

Tenten irrompe nel bar, prende l'amica per le spalle e la porta fuori,dove tutti i suoi amici l'aspettano, schierati; Naruto se la carica sulle spalle e la fa salire su una macchina diretta a casa sua

“Grazie a tutti”

“Sakura...ti prego, metticela tutta per continuare a vivere. Non pensare al suicidio, ok?”

Tenta di guardarli negli occhi ma le sfugge l'ennesima lacrima, mentre pensa alla lettera d'addio già pronta sul suo comodino

“Ok”

Deve farcela.


Ed alla fine, si tira avanti.

Non importa come, ma si tira avanti.






Un bambino dai capelli di un rosso incredibile tendente al rosa corre per un piccolo giardino che si affaccia su una strada di Konoha poco trafficata

“Mamma?”

“Sì?”

“Papà era un eroe?”

Una signora molto giovane, poco più che ventenne, si aggiusta i ciuffi ribelli in una crocchia appuntita sul cranio, e sospira.

“Non so definire il tuo papà, aveva un sogno e l'ha portato a termine, era lo scopo della sua vita, e ce l'ha fatta, conta così tanto che fosse un sogno sbagliato?”

Svelta si distende gli occhiali scuri sugli occhi, per nascondere quei maledetti che sono di nuovo lucidi.

“Mamma...”

“Tesoro, Promettimi che non lo vendicherai mai, promettimelo, la vendetta non serve. Proteggi le persone che ti sono care, lotta per l'amore, ma lascia in pace la vendetta. Me lo prometti?”

“Sì”

Il bambino si siede sulle gambe di sua madre, e poi la fissa negli occhi

“Guarda cosa so fare” quando gli occhi gli diventano rossi, Sakura lo stringe in un abbraccio avvolgente, con gli occhi chiusi, ed il piccolo sente che una lacrima dolce gli solletica la guancia.














Io non mi sento in dovere di dare alcuna spiegazione; non sono diventata blu, sono rosa, rosa, rosa, ma mi è venuta, e l'ho scritta.

Per te, Recchan, con tanti auguri di buon compleannoXD

Volevo scrivere una ShikaIno, non lo nascondo, ma alla fine non mi è venuto niente, ed avevo pronta 'sta roba qua... ti chiedo scusa per la mediocrità del mio regalo ma non mi veniva di meglio ç____ç


Un grazie particolare a Haine che mi sostiene sempre, e che è la mia beta di fiducia, ormaiXD


Grazie infinite anche a Rancia che ha letto e corretto una fic su una coppia che non ama. Grazie di cuore.



Grazie. E grazie a tutti coloro che commenteranno. Sappiate che vi voglio beneH XD


Ok ok, smetto di dire cazzate.

Ancora auguri Recchan!!!

=Francy=

  
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