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Autore: Alaska64    16/03/2015    3 recensioni
heila, questa è la mia prima ff, spero vi piaccia.
DAL TESTO:
"E d'improvviso, non vidi più Percy.
La ragazzina stingeva un piccolo pugnale di bronzo celeste sporco di sangue e terra come lei, mentre i suoi occhi, d'un verde mare brillante, scrutavano velocemente il panorama attorno, non con paura, ma eccitazione.
Notai anche una macchia di sangue che colorava i pantaloni strappati sulla gamba destra, ma sotto nessuna ferita.
- Percy! Bentornato al campo! E lei signorina, chi è?- disse Chirone. Non mi ero neanche accorto che c'era anche lui.
- Oh, io sono Sara. - si presentò. "
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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~~SARA
Era passata una settimana da quando ero arrivata al campo con Percy.
Passavo quasi tutto il tempo ad allenarmi con i miei semi-cugini, e avevo scoperto che la mia nuova vita mi piaceva.
Scalavamo la parete d'arrampicata facendo a gara per chi cadeva dopo con Percy. Mi allenavo con la mia spada di fortuna con Jason e mio fratello, passavo ore a leggere libri in greco antico con Annabeth, mente Piper cercava di starci dietro.
Talia cercava di insegnarmi a tirare con l'arco e mi raccontava le sue avventure con le cacciatrici di Artemide, dalle quali si era temporaneamente congedata.
Con Nico combattevamo con le spade, parlavamo di un po' di tutto e io gli raccontavo cos'era successo mentre lui era nell' hotel Lotus con sua sorella Bianca. 
Mi ero fatta amici per tutto il campo, e la cosa andava particolarmente a mio favore visto che da li a qualche giorno ci sarebbe stata la mia seconda  caccia alla bandiera, alla quale Percy mi aveva promesso che mi avrebbe fatta partecipare.
Mancava solo un giorno all'evento quando Leo venne a darmi la mia spada.
Ero nell'arena ad allenarmi con Percy, che per la maggior parte delle volte mi stracciava alla grande, e Leo era arrivato con la sua solita aura sorridente, e un baffo di olio per motori sullo zigomo destro. ―Ecco qui ragazzina. ― disse porgendomi quello che sembrava un Mp3 di plastica blu. ―Devi solo premere play. ―
Presi l'Mp3 fra le mani e pigiai play.
Per poco non mi venne un mancamento.
Fra le mani tenevo una splendida spada lunga almeno novanta centimetri con i simboli della mia collana sulla lama che luccicavano di celeste al sole, e l'impugnatura così comoda che mi sembrava di tenere in mano il prolungamento perfetto del mio braccio. Sull'elsa c'era scritto ακόμη, Ancora in greco.
―Ti.. piace? ― mi chiese un po' titubante giocherellando distrattamente con un bullone che si era preso dalle tasche.
―è fantastica! Leo ti adoro! ― e lo abbracciai fortissimo facendo ritornare la spada un Mp3.
―Si okay, le ossa mi servono ancora però.. ― gemette lui mentre Percy ci guardava divertito. ―Bene, ora me ne vado. Ho ancora quella piccola commissione da finire.. ― guardò Percy sottecchi, come se sapessero una cosa che sapevano solo loro, e poi si allontanò facendo zig-zag tra gli altri ragazzi che si allenavano.
―Allora, pronta ad essere stracciata per la settecentesima volta Sirenetta? ― chiese Percy impugnando vortice fra le mani.
Lasciai cadere la vecchia spada che mi ero procurata con Nico in armeria il primo giorno, e premetti play.
―Non hai speranze di fronte al mio super Mp3 Percy. ―
Rise ―Ti distruggerò con la mia penna a sfera prima che tu possa anche solo alzare il volume. ― e affondò il primo colpo.
Lo parai prontamente facendo cozzare le lame.
Colpì di nuovo, questa vota vicino alla gamba, e mi sarei procurata un bel controllo in infermeria da Will Solace -non che mi dispiacesse- se non avessi saltato all'ultimo momento, facendogli colpire l'aria.
Gli colpii il costato con il gomito mozzandogli il fiato per un secondo mentre si preparava ad un nuovo affondo che mi mancò per qualche centimetro il braccio.
Mi scansai velocemente prima che Percy potesse affettarmi, e piegando le ginocchia gli colpii lo stinco con un colpo rovescio, facendogli perdere l'equilibrio.
Feci rotare la spada colpendolo vicino all'elsa, e facendo scivolare Vortice via dalle sue mani.
Cadde a terra mentre mi guardava incredulo.
―Devo farmi fare anche io una spada da Leo. ― disse mentre lo aiutavo a rialzarsi.
Con la coda nell'occhio lo vidi riprendere la sua spada, e prontamente mi parai il viso con Ancora, risparmiandomi un molto costoso intervento chirurgico alla faccia, visto che Percy mirava lì.
―Non sei tanto male alla fine― sorrise abbassando la guardia. ―Sei veloce. ―
Gli feci la linguaccia. ―Ammettilo che sono più brava di te. ―
―Nemmeno sotto tortura. ― rispose scoccandomi un bacio sulla fronte. ―Oh cavolo, sono in ritardo! Annabeth mi ucciderà! ― disse guardandosi l'orologio.
―Ci vediamo a cena! ― gli gridai mentre correva via. ―Fammi sapere se sopravvivi! ―

Caccia alla bandiera era semplice.
Si era divisi in due squadre e ci si doveva scannare a vicenda per prendere la bandiera dell'altra squadra.
I figli di Poseidone -io e Percy praticamente- ci eravamo alleati con i figli di Atena, i figli di Efesto, i figli di Ecate, i figli di Apollo, i figli di Ade, quelli di Nemesi, e quelli di Demetra, ed eravamo contro i figli di Zeus -Jason e Percy avevano fatto una scommessa su chi avrebbe vinto-, i figli di Afrodite, i figli di Ares, i figli di Iride, di Ermes, i figli di Dioniso, quelli di Ipno, di Nice, di Ebe e di Tiche.
Annabeth e Percy erano stati tutta la notte a discutere, o almeno, avevano detto che avevano discusso tutta la notte, in che modo non gliel'ho chiesto, e avevano deciso il piano d'attacco.
Io ero veloce, e quindi dovevo sgattaiolare tra le difese nemiche mentre Nico e Leo mi coprivano le spalle.
Annabeth e Percy sarebbero stati a guardia della bandiere, che avevamo deciso di mettere vicino al fiume. Se pensate che quello fosse un posto facilmente raggiungibile, aggiungeteci figli di Apollo armati di frecce nascosti sugli alberi, figli di Efesto, di Nemesi e di Demetra appostati dietro agli alberi e pronti a colpire, trappole e illusioni lungo tutto il perimetro e figli di Ecate e Atena lungo il percorso.
Puntavano tutti su di me e sul mio talento per lo sgattaiolare in giro furtiva, che avevo affinato con gli anni passati a scappare dagli agenti dell'assistenza sociale.
Ecco perchè, ero terrorizzata.
Passai la notte senza chiudere occhio, fino a quando scivolai via dal letto senza farmi vedere e mi feci un tuffo nel lago.
L'acqua era tiepida quando la toccai, e mi fece venie una gran voglia di dormire.
―Mia signora.. ― disse improvvisamente una voce da dietro di me.
Mi voltai e mi trovai davanti una ninfa con i capelli neri, gli occhi a mandorla e le mani palmate che si inchinava davanti a me. Indossava solo una tunica greca bianca stretta in vita da una cintura di perle blu scure.
―Mmmh.. scusa la brutalità, ci conosciamo? ― chiesi troppo stordita dal sonno per essere cordiale.
Parve allarmata, come se avesse visto un mostro marino dietro di me―Io... devo, andare.. ― e nuotò via velocissima verso gli abissi.
Pensai che sarebbe stato meglio seguirla, ma ero così stanca che non riuscivo a trovare la forza nemmeno per piegare un dito.
Cercando di rimanere il più lucida possibile ordinai all'acqua di riportarmi in superficie, e poi esausta andai verso la cabina tre, crollando sul letto senza nemmeno togliermi le scarpe.

―SVEGLIA SIRENETTA! IL SOLE E' GIA ALTO NEL CIELO! ― gridò Percy scostando le tende dalla finestra e facendomi finire il sole in faccia.
―Sei un brutto coglione! ― sbottai lanciandogli in faccia il cuscino.
―Ieri sera hai fatto le ore piccole, non è che sei andata di nuovo a casa di Nico? ― chiese severo mentre raccoglieva il cuscino da terra.
Sospirai alzando gli occhi al cielo. Da quando aveva scoperto che la prima notte che ero stata li ero sgattaiolata nella cabina tredici e avevo dormito con Nico, mi guardava sempre male quando ero con lui. ―No papà― borbottai.
―Comunque― disse liquidando la conversazione con un gesto della mano― oggi c'è la caccia alla bandiera― mi lanciò uno sguardo malizioso. ―Pronta? ―
Mi lasciai cadere sul materasso ―Non me lo ricordare.. ―
―Cosa ti preoccupa? ― chiese venendosi a sedere sul mio letto.
―Morire pugnalata mentre tento di prendere di nascosto una bandiera. ―
―Non preoccuparti, nessuno muore più da anni.. c'è qualche ferito grave ogni tanto.. ―
Gli diedi uno spintone sul braccio. ―Grazie, ora mi sento davvero molto meglio. ― borbottai cercando di nascondere un sorriso. Non riuscivo ad arrabbiarmi con Percy. Lo odiavo.
―Sempre pronto a tirarti su il morale. ― disse sorridente. ―Allora, ci vuole molto ancora o ti devo trascinare in mensa per le caviglie? ― si ciondolò sui talloni.
Mi alzai in piedi tentando di aggiustarmi i capelli con le mani. ―Vai senza di me― mormorai sedendomi sul letto.
―Daiiiii! ― Percy mi presse per le mani tentando di tirarmi su come fossimo dei bambini di dieci anni.
Mi caricò a peso morto sulle spalle, e uscimmo dalla cabina.
Una volta arrivati in mensa tirava un'aria di pura tensione. Tutti parlavano della caccia alla bandiera. I fratelli Stroll facevano scommesse su chi avrebbe vinto, e i figli di Ares affilavano le lame con fare minaccioso.
Percy mi fece sedere sulla panca del tavolo dedicato a Poseidone. ―Aspettami qui. ― disse dandomi un bacio sulla fronte.
Lo seguii con lo sguardo mentre andava al tavolo dei figli di Atena a salutare Annabeth con un bacio fugace sulle labbra, e poi prendere due vassoi e riempirli di cibo, tutto strettamente blu.
Cercai di guardare altrove per non gridargli che andava più che bene così, ed incrociai lo sguardo di Nico, seduto tutto da solo al tavolo di Ade.
Agii d'istinto.
Mi alzai dalla panca e andai vicino a lui. ―Se mi siedo qui tuo padre mi ucciderà? ― chiesi chinandomi vicino al suo orecchio.
Si girò di scatto e mi scansai appena in tempo.
―Sara, ciao. Non ti ho sentita arrivare.. ― disse guardandomi. ―Comunque non credo che mio padre ti farà sparire in un buco nel terreno se ti siedi. ― sorrise
Mi accomodai accanto a lui. ―Quindi, tu e Leo rischierete la vita per farmi prendere una bandiera? ― Nuovo modo molto originale di iniziare una conversazione con il ragazzo per il quale hai una cotta.
―Non credo che rischieremo la vita.. ― ridacchiò toccando l'elsa della sua spada nera. ―Almeno, io no. ―
―Posso farti una domanda? ―
―Dimmi. ―
―Non riesco a capire perchè tu e Leo continuate a litigare.. ― dissi.
― Perchè è così. ― fece un mezzo sorriso. ―Lui è Valdez ed io sono Nico. è normale che non ci stiamo simpatici. Un po' come il giorno e la notte. ― Guardò al tavolo dei figli di Efesto. ―Però ci piace la stessa ragazza.. ― ammise guardando in basso mentre arrossiva.
―Chi? Io? ―
―SARA! ― mi chiamò Percy dal tavolo di Poseidone.
― Devo andare, ci vediamo dopo― dissi a Nico alzandomi da vicino a lui mentre gli davo un bacio fugace sulla guancia e mi allontanavo in fretta.
Di fronte ai due piatti colmi di cibo Percy mi guardava in modo strano.
―Lo sai che non devi sfamare un esercito vero? ― chiesi sedendomi accanto a lui.
Percy lanciò un occhiata al suo piatto, riempito di ogni genere di cibo blu presente al tavolo della colazione. ―Secondo me, dovresti mangiare di più. ― sentenziò afferrando qualche muffin e un biscotto celeste.
Alzai gli occhi al cielo e feci lo stesso, mentre ci alzavamo per andare ad offrire il cibo agli dei.
―Per te, Poseidone. ― mormorammo io e Percy in coro, gettando i dolci tra le fiamme.
Se ne sprigionò un intenso profumo di happy meal, torta al cioccolato, pane fresco e biscotti caldi, che anche se può sembrare stano, era una fragranza fantastica.
 ―Comunque io non credo che morirai. ― disse Percy addentando una cialda. ―se no non ti avrei fatta partecipare. Ovvio. ―
Avevo insistito tutta la settimana per poter avere la mia piccola impresa, ed ora che era così vicina, ero terrorizzata.
Altro che figlia di Ares che fiuta la paura come fosse una ciambella e si mangia le battaglie a colazione. Ma manco per idea.
Mi ficcai un muffin blu ai mirtilli in bocca cacciandolo giù con un sorso di latte.
―Spero solo di non fare uccidere Leo e Nico.. ―
―Sara. Nico ha invocato un esercito di morti da sottoterra quando aveva solo tredici anni, e Leo ha le idee suicide più pazzesche del mondo. Dopo me ovviamente. Non temere per loro. Se la cavano abbastanza bene. ― disse.
 Apparve Annabeth dietro Percy e gli coprì gli occhi con le mani, facendomi segno di non dire niente. ―Indovina chi è―
Mio fratello arricciò le labbra ―Rachel? ― chiese.
Annabeth gli diede uno spintone e poi gli baciò le labbra.
―Mmmh, decisamente Rachel. ―
Annabeth si allontanò un po' da lui, togliendogli le mani dagli occhi.
―Rachel, da quando ti sei tinta i capelli? ―
Annabeth fece per dire qualcosa, che decisamente non sarebbe stato molto bello, ma Percy le tappò la bocca con un bacio.
―Sei proprio una testa d'alghe― ridacchiò lei. ―A proposito di Rachel, è appena tornata. ― si morse il labbro ―In realtà è scappata, però credo sia lo stesso. ―
Percy scosse la testa ―Povera Rachel.. ―
Annabeth mi mise un braccio attorno alle spalle ―Pronti per la caccia alla bandiera? ― chiese, anche se nella mia testa suonava più come un pronti a morire.
―Sara ha paura di essere pugnalata. ― rise Percy alzandosi in piedi.
―Devo ricordarti che quando sei arrivato al campo ti sei quasi fatto mettere la testa nei water da Clarisse? ―
―Ehi, quasi.― Percy alzò le mani.
―Comunque― lo interruppe Annie ―Dobbiamo portare Sara a scegliere l'armatura. ―
Mio fratello annuì ficcandosi due muffin interi in bocca, più la cialda blu che stava mangiando ―Andiamo― disse con la bocca piena.
―Ma fa sempre così? ― chiesi ad Annabeth che rideva accanto a me.
―A volte fa di peggio. ― rispose.
Poi lo seguimmo.

La giornata era passata più veloce di quanto avessi voluto.
Avevo incrociato Nico e Leo un paio di volte ma non ci eravamo fermati a parlare.
Io Annie e Percy avevamo passato la mattinata a cercare la mia armatura, per poi trovarne una quasi della mia misura mingherlina.
Arrivata la sera avevamo mangiato in fretta, tutti sovraeccitati, e poi le case si erano divise nelle due squadre.
―Allora Jackson, pronto ad essere battuto per la settima volta? ― chiese Jason giocherellando con una moneta d'oro fra le dita.
―Non sta volta Grace― rispose lui aprendosi in un sorriso a trentadue denti toccandosi la tasca dove teneva Vortice.
―Dillo alla tua bandiera. La tengo già in pugno. ―
―Okay, piantatela voi due― li interruppe Piper prima che Percy potesse ribattere a tono.
Jason ammutolì all'istante, fissando Piper che si aggiustava i legacci dell'armatura.
―Vieni Sara ― disse Annabeth che si era spostata per parlare con Will Solace per un attimo.
La raggiunsi.
―Allora― cominciò Annie ―Noi pensiamo alla difesa della bandiera― annuii ―Tu Nico e Leo passate all'azione. Verrete doppiamente coperti da Serena Edwards, Nathan Jones, e Leah Gomez. ―mi indicò tre ragazzi in piedi a chiacchierare come se nulla fosse. ―Il piano è a prova di bomba. ― aggiunse.
―è anche a prova di Percy? ― chiese mio fratello materializzandosi alle nostre spalle.
Annabeth alzò gli occhi al cielo ―Ne abbiamo già discusso Testa d'alghe―
Percy assunse un tono quasi supplichevole ―E dai Sapientona, si insospettiranno se non mi vedono fare casino per prendere la loro bandiera! ― Unì le mani e fece gli occhi da cucciolo sporgendo in fuori il labbro inferiore.
La figlia di Atena incrociò le braccia al petto, irremovibile ―No Percy. Sta volta non faremo di testa tua. Niente da fare.―
Veniva quasi da ridere a guardarli. Will Solace si lasciò sfuggire un risolino da accanto a me.
Percy alzò le braccia al cielo ―Okay, facciamo come dici tu allora―
―Allora Eroi! ― enunciò Chirone nella sua forma my-little-pony ―Le regole le sapete, il confine è il fiume. ―Alzò le braccia con imponenza― Possa la fortuna essere sempre a vostro favore! ―
―Ma quella non è una frase di Hunger Games? ― sussurrai a Will
―Si, Leo ha convinto Chirone a leggere i libri, ed ora lui non perde occasione per citarne le frasi. ― rispose il figlio di Apollo sottovoce.
―A Leo piace Hunger Games? ―
Will mi guardò sorridendo ―Una volta, abbiamo fatto una parata di carri al campo. Leo se ne è uscito con lui che andava a fuoco letteralmente gridando "Per il distretto dodici, Leo Valdez, il ragazzo in fiamme!" ―
Non riuscii a non ridere mentre mi immaginavo Leo che andava a fuoco come Katniss Everdeen e lanciava baci alla folla.
E a proposito di Leo.
―Hei ragazzina, pronta per far rosicare tutti? ― disse lui avvicinandosi a me mentre gli altri mezzosangue iniziavano a prendere posizione nella foresta.
Anche Nico si avvicinò aggiustandosi i bracciali ―Andrai alla grande― mi disse con un sorriso.
―Okay, allora andiamo― dissi pulendomi le mani sul tessuto libero dei jeans.
Ed entrammo nella foresta.

Era tutto maledettamente silenzioso.
Non ci dovevamo far sentire, soprattutto io.
Questo era il primo passo. 
Tenemmo d'occhio la nostra copertura per tutto il tempo, Serena figlia di Ecate, Nathan figlio di Efesto e Leah figlia di Nemesi.
Aggirammo i figli di Ares che giravano alla ricerca della nostra bandiera, e poi individuammo la loro.
Un puntino rosso tanto evidente e scontato che lo avevamo scartato subito.
Era sul pugno di Zeus, un'enorme roccia in mezzo alla foresta che somigliava appunto ad un grande pugno. O a un mucchio gigantesco di cacca da altre angolazioni. Solo che pugno di Zeus suonava meglio di Grande mucchio di cacca.
Problema numero uno: Talia era a fare la guardia con in mano un arco e la faretra piena di frecce.
Problema numero due: Vicina a lei c'era Piper.
Problema numero tre: Piper aveva un megafono. E la lingua ammaliatrice.
Tutto decisamente sconveniente.
Appena Talia vide Serena Nathan e Leah avvicinarsi scoccò una prima raffica di frecce argentate nella loro direzione, e meno male che avevano solo la punta irta d'elettricità parzialmente paralizzante e reversibile, se no Leah ci avrebbe molto probabilmente rimesso la gamba.
―Arrendetevi adesso o vi faccio fuori ― disse la cacciatrice incoccando una freccia, pronta a una nuova pioggia di dardi.
Un paio di figli di Ares spuntarono da dietro due alberi.
Non riesco ancora a spiegarmi come abbiano fatto a non vederci, fatto sta, che io Leo e Nico sgattaiolammo senza farci vedere verso la parete di roccia.
―Al mio segnale.. ― mormorò Nico.
―..Scateniamo l'inferno? ― completò Leo con un sorrisetto.
Colsi un luccichio negli occhi di Nico ―Una cosa del genere Valdez. ― sussurrò.
―Ci vediamo dall'altra parte allora. ― dissi cercando con lo sguardo la via più veloce per raggiungere la bandiera.
Mi fecero entrambi l'occhiolino, ed entrarono in azione.
Restai per un attimo a guardarli da dietro la mia postazione nascosta.
Serena e Leah erano state catturate dai figli di Ares, mentre un terzo se la stava vedendo con Nathan, che con la spada che si ritrovava, stava andando alla grande.
Leo si esibì in un colpo di tosse annoiato, come se volesse catturare l'attenzione. ―Cavolo, e questa la chiamate festa? ― Piper lo guardò dall'alto senza poter fare a meno di sorridere. ―Be' meno male che sono arrivato io a movimentare un po' le cose allora. ―
―Grazie dell'apprezzamento Valdez. ―disse Nico da accanto a lui, intento nel giocherellare con l'elsa della sua spada nera.
Una freccia argentata sibilò accanto alla faccia di Leo, colpendo un tronco a pochi centimetri dal suo orecchio.
―La prossima volta vedi di beccare il bersaglio Tals, non lo sopporto più― ridacchiò Nico.
Poi accadde tutto molto in fretta.
Figli di Ermes scattarono fuori da ogni punto e cominciarono ad attaccare Nico e Leo, che avevano una specie di espressione trionfante sul viso.
Capii che non potevo più trattenermi e scattai verso la bandiera.
Brutta faccenda.
Visto che non sapevo volare, purtroppo, avrei dovuto fare tappa obbligata dai prigionieri di guerra e da mia cugina Talia.
Scavalcai un paio di rocce, e per poco non scivolai in una pozza di qualcosa di appiccicoso. Prima imprecai in greco antico, poi mi accorsi che era sangue, e che proveniva da una ferita.
Mi girai e vidi Serena Edwards seduta per terra con le mani legate che cercava di medicarsi con la magia, ma con scarsi risultati.
Dovevo andare avanti, era quello il piano. Solo che non la potevo lasciare li in quelle condizioni.
―Vuoi una mano? ― le sussurrai più piano che potevo.
Lei mi guardò torva ―Devi andare a prendere la bandiera, non a vedere come stanno le controfigure. ― disse.
―Intanto la bandiera rimane li. ― ribattei per poi cercare di raccogliere l'acqua che c'era nel sottosuolo in una bolla.
Ci riuscii in pochi secondi, e quando fui convinta del risultato avvolsi la ferita facendo penetrare l'acqua nel taglio.
I tessuti cominciarono a ripararsi, e come sempre io mi sentivo un po' più debole, ma dieci secondi dopo, la ferita era rimarginata, pulita e molto grossolanamente disinfettata.
Serena mi fissava stupefatta.
Sentii il sangue affluirmi alle guancie. ―Riesci a liberarti le mani? ― chiesi.
Chiuse gli occhi per un secondo e quando li riaprì mi mostrò i polsi liberi.
―Grande, coprimi. Prendiamo la bandiera insieme. ―
Sgattaiolammo su, dietro Talia e Piper, troppo occupate a tenere sotto controllo Nico e Leo per badare a noi.
Purtroppo però, devo sempre essere una sfigata unica. Andai a sbattere addosso a Talia, che ci mise due secondi buoni per accorgersi di quello che stava succedendo.
E meno male.
Sentii l'adrenalina che si insinuava nelle vene e mi spingeva a correre. Per una volta mi ascoltai. superai Talia passandole sotto il braccio, mentre Serena che mi stava dietro teneva occupata Piper, e con un piccolo saltello, presi la bandiera rossa dalla punta della lancia alla quale era stata appesa.
Talia mi guardava stupefatta. ―PARTITA FINITA! LA SQUADRA BLU VINCE! ― urlò.

Attorno al falò si stava benissimo.
Forse perchè avevamo i mashmallow, o forse perchè erano tutti così stupiti che una ragazzina di quindici anni appena arrivata al campo fosse riuscita ad aggirare le difese di una delle mezzosangue più potente al mondo e a soffiarle da sotto il naso la bandiera, che suonava quasi ridicolo a dirlo.
Ero seduta accanto a Serena, la figlia di Ecate che mi aveva coperto le spalle, e chiacchieravamo come due amiche di lunga data.
Nico e Leo stavano parlando con Percy, Jason, Talia ed il resto della combriccola ed intanto tutti mangiavamo i mashmallow, con i figli di Apollo che intonavano canzoni allegre.
―Hey Sara, lei è Rachel. ― disse Annabeth con vicina una ragazza più a meno della sua età, con i capelli ricci e arancioni, e il viso punteggiato di lentiggini.
Mi porse una mano sorridendo ―Rachel Elizabeth Dare. ― disse lei. ―L'oracolo del campo. ―
―Sara Jackson― risposi stringendole la mano ―Figlia di Poseidone. ―
―La sorella di Percy no? ―
Annuii.
Poi successe una cosa stranissima.
Rachel indietreggiò di qualche passo ed i suoi occhi non erano più i suoi occhi. Anzi, lei non era più lei.
Venne avvolta da una nebbiolina verde inquietante, e quando parlò sembrava che una decina di voci provenienti da lontano prendessero il posto della sua.
Sei mezzosangue dovranno partire.
due di loro dal mare devono provenire.

Fuoco e sapienza li seguono a ruota.
Assieme a buio e una cacciatrice devota.

Chi di perduto si potrà ritrovare
e più di un dio dovranno incontrare

E luce e mare insieme si fonderanno
mentre buio e fiamme l'amore conquisteranno.

La dea scomparsa cercheranno
e dal il dio dei morti un dono riceveranno

Una sapienza perduta da tempo verrà in loro soccorso
Lasciando che i fulmini prendano il loro corso.

Saranno in sette alla fine in tutto
sei di loro patiranno un lutto.

E mentre la luce nel buio cadrà
Il destino del mondo, il mare deciderà
. ―
Poi Rachel svenne.

ANGOLINO AUTRICE:
Heila a tutti popolo di EFP, come sempre perdonatemi per gli innumerevoli errori, per il capitolo un po' così, e per tutto il resto, (se manca qualche -s- è perchè ho la tastiera partita per i campi delle pene)
Comunque, il capitolo come lo trovate? Carino? Terribile? Così terrificante da dover buttare il PC dal quinto piano? be' per la mia simpaticissima sorella shadowhunter i commenti erano questi (ti voglio bene è) Fatemi sapere nelle recensioni, mi raccomando.
A proposito, ringrazio chi ha recensito, e anche chi no, ma dei, se avete qualsiasi cosa da dire, anche che il gatto vi è scappato, o che avete scoperto che la vostra prof di letteratura è medusa, ditelo, non vi mangio mica.
Ora mi congedo *sale sulla signora O'Leary facendo ciao ciao con la manina*

Baci Alaska64

   
 
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