Serie TV > Braccialetti rossi
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Autore: Annabellerose123    17/03/2015    1 recensioni
Leo torna per curarsi.
Qualcosa di nuovo e inaspettato lo travolgerà.
Crisi non c'e , i braccialetti sono cresciuti.
Chi salverà il Leone?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Riposati, ci vediamo domani.- disse mio padre, una volta che il nostro abbraccio si sciolse, rimettendosi in piedi dopo aver lasciato un'altro dei suoi baci caldi ttrai miei capelli, al suo gesto annuendo con il capo lo vidi uscire dalla camera, e seguendo i suoi movimenti prese la chiamata portando il telefono all'orecchio ignorando Leo che lo guardo rimanendo di fronte la mia camera, e scomparve all'interno dell'ascensore. Abbassati i miei occhi stanchi che socchiusi per pochi istanti, portandomi una ciocca dietro il mio orecchio lentamente. 
- Ti troverai bene qui.- Affermò una voce che mi fece riaprire gli occhi, vidi un Leo sorridente. 
Lo osservati mentre avanzava verso di me, il suo fisico era quasi  perfetto, il suo dorso non molto muscoloso, ma aveva delle spalle larghe, i suoi occhi erano grandi e di un colori nocciola ambrato, delle sopracciglsopraccigliae, e delle labbra carnose e delineatE, il suo capo era comtamente calvo, le sue braccia erano forti e muscolose appen, ma ciò che mi colpi furono due cose il suo trascinare la gamba sinistra, e il braccialetto rosso che portava al polso destro.
Prese posto sul bordo del letto di fronte a me doletto seduta a gambe incrociate. 
- Gli ospedali non mi sono mai piaciuti, e mi manca la mia casa.- ammisi quasi dumente a me stessa più che al ragazzo di fronte a me, che intanto non smetteva di guardarmi.
- Descrivimela.-Mormoro con le labbra distese in un sorriso, i suoi denti erano bianchi e perfetti, la sua bellezza sembrava arricchire quel posto cosi , lui lo rendeva speciale.
Lo guarai, e poi guardare fuori dalla finestra dove intravidi un verde esteso che mi riporto alla mente il mio guardino infinito del mio casale, adoravo quel posto, il mio.
- All'entrata c'è un'enorme cancello, e una volta aperto si possono sere il cinguettio degli uccelli, il froscio dell'acqua della fontana, l'enorme giardino dal verde esteso,  gli alberi e il mio casale, il lamento dei miei cavalli, l'allegriaa dei domestici che si occupano del guardino e delle stalle..- mormorai tutte quelle parole tenendo gli occhi socchiusi sorridendo istintivamente al ricordo cosi vivo della reggia. 
- Mi ci porterai un giorno?-  chiese Leo, come Se fosse rimasto affascinato dalla mia descrizione. Se vorrai , ti ci porterò..e la tua casa invece?- chiesi rritornandoa guardarlo notai che fu lui stavolta a oposarei suoi ochi fuori dalla finestra. 
- Io non la ricordo piu, e come se l'avessi dimenticata.- mormorto tristemente, nel guardarlo mi accorsi che la sua era una lotta continua li ddentro ma che aveva un coraggio che mi faceva paura. 
Lui la ricordava solo che il dolore che aveva dentro gliel'aveva fatta dimenticare.
- Allora chiudi gli oicchi Leo..- mormorai sorridendo appena, lui si volto quasi di scatto verso di me. 
Mi guardo un po perplesso. 
- Chiudi gli occhi e prova a ricordare qualsiasi cosa ti piacesse della tua casa..- lo incitai, lui degludi e socchiuse gli occhi lentamente, pochi istanti di silenzio, e poi lo vidi sorridere. 
- C'erano delle foto appese alle pareti della mia camera, era piccola, piena di giocattoli e una finestra che dava alla stazione, e sento ancora i dolci al cioccolato che mia madre sfornava caldi per la merenda, la cucina era piccola, con la televisione sempre ad alto volume su dei programmi di cucina che mia madre adorava seguire..c'erano delle scale che portavano al piccolo cortile , le risate dei bambini che giocavano a pallone..- ascoltai le sue parole. e sorrisi nel vederlo cosi felice nel ricordare la sua casa, mi accorsi che una lacrima rigo la sua guancia. 
Riapri gli occhi posandoli sui miei.
- Niente si può cancellare se lo tieni qui.- mormorai andando ad allungare la mia piccola mano sul suo dorso all'altezza del suo cuore che batteva regolarmente,lui rimase in silenzio e al mio tocco dischiuse le labbra e abbassando il capo ando titubante a sfiorare la mia mano calda contro la sua che strinse dolcemente. 
- Mi hai fatto dimenticare per pochi istanti del cancro..- mormoro ritornando a guardarmi, continuando a stringere la mia mano che era nascosta dalla sua. 
- Credo che tu sarai piu forte di lui, e tornerai a casa.- Affermai, continuando a sorridergli, lui ricambio quel sorriso. 
Ma il vibrare del suo iPhone nero ci interruppe. Distolsi la mia mano alla sua che leggendo il display si alzò velocemente quasi confuso, ritorno a guardarmi. 
- Scusami ma devo andare..ci vediamo, Isabella.- affermo camminando all'indietro e uscendo dalla camera dove si chiuse la porta alle spalle ed io rimasi a guardarlo tutto il tempo.
- A presto.- mormorai tra un sospiro e l'altro, abbozzando un sorriso.
   
 
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