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Autore: TheSlayer    17/03/2015    4 recensioni
Mary Jane Watson ha un nome che la rende il bersaglio di battutacce da parte di tutte le persone che conosce. E la gente non sa nemmeno il vero motivo per cui si chiama così (fortunatamente, perché le battute orribili potrebbero solo peggiorare). Frequenta la Washington University a St. Louis, nel Missouri, e ha una cotta enorme per il suo professore di Scrittura Creativa: Harry Styles.
E se anche il professore mostrasse un interesse particolare nei suoi confronti? Oppure Mary si sta immaginando tutto?
***
Dalla storia:
"Che vita difficile. Avevo un professore che, nella migliore delle ipotesi, era un idiota e non si rendeva conto dell'effetto che faceva sulla gente. E, nella peggiore, era un maledetto diavolo tentatore e faceva apposta a torturarmi in quel modo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30 – Gimme More
 
“Chloe, loro sono Laurel, Rae, Carmen e Valentina.” Dissi, indicando ognuna delle mie amiche alla ragazza. Avevo deciso di invitare più gente possibile per passare una serata di sole donne al pub del campus. Uscire in sei sarebbe stato sicuramente meno imbarazzante che chiedere a Chloe di vederci da sole da qualche parte.
 
“Piacere di conoscervi!” Esclamò la ragazza. “E grazie per avermi invitata. Mi sono trasferita a St. Louis da un anno, ma sinceramente non ho ancora conosciuto molte persone.” Aggiunse. “Il lavoro e la clinica sono tutta la mia vita.” Disse.
 
Jasper mi aveva detto che Chloe faceva l’infermiera al St. Louis’ Children Hospital e, nel tempo libero, faceva volontariato alla clinica dove lui faceva fisioterapia.
 
“Nessun problema, ci fa piacere averti con noi!” Risposi. “E poi il mercoledì è la serata donne da Greg’s. I cocktail costano meno ed è una buona occasione per trovare nuove amiche.” Dissi, guardandomi intorno.
 
Il locale era pieno di ragazze, soprattutto delle confraternite del campus, e c’era anche qualche ragazzo in cerca di compagnia per la serata. Ero sicura che sarebbero bastati un paio di drink per parlare apertamente con la ragazza e scoprire il motivo per cui si stesse comportando in quel modo con Jasper.
 
La cosa che lo terrorizzava di più era che, la mattina dopo essere andati a letto insieme per la prima volta, Chloe era scappata mentre lui dormiva ancora e non riusciva a capirne il motivo. Aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. Aveva mille domande e non aveva risposte, perché lei non replicava più nemmeno ai suoi messaggi.
 
“Allora, per festeggiare la nostra nuova amicizia, il primo round lo offro io!” Esclamò Chloe, estraendo il portafogli e ordinando da bere per tutte.
 
Osservai il minuscolo bicchierino di tequila davanti a me e sospirai. Jasper mi doveva un favore enorme. Ma, soprattutto, speravo di ricordarmi gli eventi di quella serata la mattina dopo.
 
***
 
“Janey, svegliati!” Esclamò Jasper. Aprii gli occhi lentamente, coprendoli subito dopo con una mano perché la luce era decisamente troppa.
 
“Non urlare, ci sento.” Mi lamentai, massaggiandomi le tempie. Era parecchio tempo che non mi ubriacavo in quel modo e non ero più abituata alle conseguenze del giorno dopo.
 
“Non sto urlando, Janey. Sei tu che sei troppo sensibile.” Replicò lui. Lo sentii sedersi ai piedi del letto – anzi no, quello non era un letto, era un divano. Ma dov’ero? – e richiusi gli occhi. “Ho preparato il caffè, credo che tu ne abbia bisogno.
 
“Cos’è successo?” Domandai, confusa. Cercai di mettermi a sedere e presi la tazza di caffè bollente dalle mani di Jasper. Sapevo di averne bisogno, ma l’odore era davvero nauseante. La allontanai e la sistemai sul tavolino di fronte a me.
 
“Sei piombata a casa mia alle due e mezza del mattino, piuttosto ubriaca e non ho avuto il coraggio di mandarti al dormitorio, così ti ho invitata a restare. Ho cercato anche di convincerti a dormire nella stanza degli ospiti, ma tu ti sei addormentata sul divano e sei rimasta lì.” Spiegò il mio amico, ridendo.
 
“Perché sono venuta da te?” Domandai, sempre più confusa. La casa di Jasper non era vicino a Greg’s, dovevo anche aver preso un taxi o qualcosa del genere. Di sicuro sarebbe stato più semplice camminare per pochi metri fino al mio dormitorio.
 
“Perché hai parlato con Chloe, eri molto ubriaca ed eri terrorizzata dal fatto di non ricordarti nulla, quindi hai voluto raccontarmi tutto subito.” Rispose lui, scoppiando a ridere. “Dire che ti voglio bene è un eufemismo, Janey. Sei il mio mito.”
 
“Oh.” Commentai, cercando di ricordare. Ero andata da Greg’s con le mie amiche e Chloe, avevamo cominciato a bere e poi avevo iniziato il discorso con la ragazza. Le avevo detto che era un piacere uscire con lei, perché dato che era la ragazza di Jasper, mi faceva piacere diventare sua amica. O qualcosa del genere. E poi non riuscivo assolutamente a ricordare la sua risposta.
 
“Vuoi che ti rinfreschi la memoria?” Mi domandò Jasper. Mi conosceva troppo bene. “In poche parole avevi ragione. Sa che mi piace cambiare ragazze spesso ed è terrorizzata dall’idea che possa ferirla. Ed è scappata dopo che siamo andati a letto insieme perché si è pentita di quello che abbiamo fatto. Adesso è convinta che, visto che ho ottenuto quello che voglio, non la considererò mai più.” Spiegò. “Ah, e ha anche paura che possa scoprirlo qualcuno della clinica e dirle di non andare più, perché vedere un paziente non è molto professionale.” Aggiunse.
 
Socchiusi gli occhi per combattere la troppa luce e finalmente cominciai a bere il caffè. Feci una smorfia, perché Jasper non ci aveva messo lo zucchero, e poi scossi la testa.
 
“Adesso ricordo.” Dissi. “E ricordo anche di averle detto di non preoccuparsi, perché sei pazzo di lei e continui a parlarne e che non ti ho mai visto così preso da una ragazza prima d’ora.” Aggiunsi lentamente, sforzandomi di concentrarmi sui dettagli della sera prima. “E poi Laurel… oddio, Laurel!” Esclamai improvvisamente.
 
“Cos’ha fatto Laurel?” Mi domandò Jasper, preoccupato.
 
Mi alzai di scatto dal divano e poi mi appoggiai alla sua spalla perché aveva cominciato a girarmi la testa. Ma dovevo andarmene di lì, dovevo raggiungere la mia amica e assicurarmi che stesse bene.
 
“Più che altro spero che non abbia fatto qualcosa.” Risposi, recuperando il mio vestito dallo schienale del divano e indossandolo. “Mi aiuti con la cerniera?” Domandai, avvicinandomi a Jasper. Il ragazzo finì di chiudere il mio abito e poi mi fissò.
 
“Devo preoccuparmi?” Chiese.
 
“No. Non lo so. Liam le ha chiesto di sposarlo, lei è confusa e disperata e ieri sera era più ubriaca di me e, quando sono andata via per venire da te, l’ho vista con un altro ragazzo. Ci stava provando con lei e non vorrei che…” Cominciai a dire, poi mi interruppi.
 
“Ti chiamo un taxi.” Disse Jas, prendendo il telefono.
 
***
 
Laurel stava dormendo a pancia in giù e semiscoperta nel suo letto, da sola. Aveva un braccio a penzoloni e con l’altro stava tenendo il cuscino sulle orecchie, come se volesse coprire un forte rumore.
 
“Laurie?” Cercai di svegliarla con cautela, senza urlare e senza aprire le tende.
 
La ragazza grugnì e, per tutta risposta, si girò dall’altra parte.

“Laurie, ti ho portato il tuo caffè al caramello preferito.” Sussurrai vicino al suo orecchio.
 
Davanti a quelle parole, la mia amica aprì gli occhi di colpo e cominciò ad annusare l’aria.
 
“Caffè.” Borbottò con voce roca.
 
Ormai la conoscevo da parecchio e sapevo come comportarmi con lei dopo una sbronza delle dimensioni di quella della sera prima.
 
Attesi che la mia amica finisse la sua tazza di caffè in silenzio, che si facesse una doccia rivitalizzante e che tornasse in camera, prima di parlarle e chiederle della sera precedente.
 
“Credo di aver fatto una cazzata.” Mormorò Laurel dopo un lungo periodo di silenzio.
 
Aspettai che la ragazza mi dicesse qualcosa in più, pregando silenziosamente che non fosse andata a letto con il tizio della sera prima. La conoscevo e sapevo che non si sarebbe mai perdonata una cosa del genere. L’avrebbe considerato un tradimento, nonostante lei e Liam non stessero più insieme. Perché lui le aveva chiesto di sposarlo e lei non sapeva cosa fare. Era un periodo di pausa, più che altro e lei era confusa. Non era in grado di prendere una decisione (soprattutto non dopo la quantità di alcool che aveva ingerito).
 
Laurel recuperò il suo cellulare – ancora acceso – dalla borsa che aveva abbandonato sul pavimento, lo fissò per qualche secondo e poi imprecò.
 
“Merda!” Esclamò, scuotendo la testa.
 
“Laurel, mi stai facendo preoccupare.” Dissi. Stavo cominciando ad agitarmi sul serio. Cos’era successo la sera prima? Cos’aveva fatto Laurel? Iniziai a pregare mentalmente che non le fosse successo nulla.
 
“Non ho il coraggio di dirtelo.” Mormorò la mia amica, abbassando gli occhi e arrossendo.
 
“Laurie, sai che non ti giudicherei mai e poi mai.” La rassicurai, avvicinandomi e mettendole una mano sul braccio.
 
“Lo so, ma questo è troppo.” Sussurrò lei, scuotendo la testa. Poi, come se avesse improvvisamente ritrovato un po’ di coraggio, mi mostrò lo schermo del suo cellulare e sentii la mia bocca spalancarsi e sgranai gli occhi.
 
“Quella… quella è…” Cominciai, indicando lo schermo, incredula. “Oh mio Dio.” Mormorai.
 
“Rae…” Confermò la mia amica, tornando a fissare la foto sul suo telefono.
 
“Oh mio Dio.” Ripetei a bassa voce. “Com’è successo?” Domandai dopo un po’. Non riuscivo a immaginare il contesto in cui potesse essere successa una cosa del genere.
 
“Non mi ricordo. Cioè, non lo so. Parlavamo dello spettacolo di fine anno, della laurea. Rae mi ha detto che se Britney Spears è riuscita a superare il 2007, io sarei riuscita a fare quello spettacolo e lei sarebbe riuscita a laurearsi. E poi è successo.” Confessò Laurel, guardando di nuovo quella foto con aria terrorizzata.
 
“Sì, ma non potete averlo fatto al pub.” Dissi, cercando di razionalizzare la situazione.
 
“No.” Replicò Laurel, concentrandosi. “No, non è successo al pub. Siamo tornate qui, dopo che tu hai preso un taxi per andare da Jasper. L’abbiamo fatto qui.” Aggiunse, guardandosi intorno. Poi fissò il suo sguardo sul mio ed entrambe pensammo alla stessa cosa.
 
Ci dirigemmo nel piccolo bagno che condividevamo: era in condizioni pietose e sembrava che ci fosse passato un serial killer.
 
Guardai il lavabo, completamente macchiato di rosso. Poi fissai il pavimento, sul quale erano sparse ciocche bionde piuttosto lunghe. Scossi la testa e portai una mano alla bocca.
 
“Ti giuro che non so perché io abbia pensato che fosse una buona idea.” Disse Laurel, sgranando gli occhi. “Spero che non mi voglia uccidere quando si sveglierà e si guarderà allo specchio.” Sussurrò.
 
Presi il telefono di Laurel dalle sue mani e guardai ancora la foto che mi aveva mostrato poco prima. Rae era completamente cambiata, perché la mia migliore amica le aveva quasi completamente rasato un lato della testa e le aveva tinto quel che rimaneva dei suoi capelli biondi di rosso fuoco. Non avevo la minima idea di quale potesse essere la reazione di Rae davanti a quel cambio di look.
 
“Oh, ero così preoccupata per lo spettacolo, per Liam… adesso mi ammazzerà, ne sono sicura. Reclamerà il mio scalpo.” Mormorò Laurel, cominciando a camminare avanti e indietro e a pulire il bagno nello stesso momento.
 
Proprio mentre aveva appena cominciato a togliere le ex ciocche bionde di Rae dal pavimento, il cellulare di Laurel cominciò a suonare. Quando la mia amica lesse il nome della ragazza sul display deglutì e mi guardò con aria terrorizzata.
 
“Rispondi.” Le consigliai.
 
“Laurie!!” Urlò Rae. La mia migliore amica aveva risposto in vivavoce per permettermi di ascoltare tutto. “Laurie, non so esattamente perché sia successo, ma ricordo che sei stata tu a farlo, quindi…” Cominciò a dire la ragazza.
 
“Rae, io non…” Iniziò Laurel, ma fu interrotta dall’altra nostra amica.
 
“Grazie, Laurie! Sono meravigliosi, non so proprio perché non li ho fatti prima! Li avevo sempre desiderati!! Solo che non ho mai avuto il coraggio. Sono serviti parecchi bicchieri di tequila per arrivarci, ma sono soddisfatta.” Esclamò Rae.
 
Vidi Laurel inspirare ed espirare profondamente per un paio di volte e rilassarsi.
 
“Adesso ricordo!” Disse la mia migliore amica. “Prima di tornare nel mio dormitorio siamo passate dal tuo e hai preso la tinta che avevi comprato mesi fa.” Aggiunse.
 
“Esatto. Solo che non l’avevo mai usata, perché avevo paura che il risultato fosse orrendo. E sono stata una stupida, perché lo amo. Grazie, grazie, grazie!” Esclamò Rae. “A proposito, riguardo quello che mi hai detto ieri sera di Liam… credo che tu sia arrivata alla soluzione migliore.” Aggiunse la ragazza.
 
“Puoi… uhm, puoi rinfrescarmi la memoria? Perché quella parte l’ho proprio rimossa.” Replicò Laurel.
 
“Beh, chiaramente non puoi sposarlo subito, perché se non ha funzionato la prima volta, non hai garanzie che questa andrà tutto bene… però sono d’accordo con te sull’aspettare che l’università finisca – tanto è una questione di poche settimane, ormai – e poi provarci e vedere cosa succede.”
 
Guardai la mia amica e annuii, per farle capire che anch’io pensavo che quella fosse la soluzione migliore. Non sapevo come avrebbero fatto a superare il problema della distanza – Laurel voleva trasferirsi a New York con me, mentre Liam aveva tutta la sua vita a St. Louis e non era giusto chiedergli di lasciarsi tutto alle spalle.
 
“Sì, penso che sia la soluzione migliore.” Concordò Laurel. “Ora devo solo trovare il coraggio di parlargli e chiedergli di aspettarmi ancora per qualche settimana.” Mormorò, prima di ringraziare Rae e concludere la chiamata. “Con che coraggio posso dirgli che non sono sicura che questa volta sarà quella giusta, ma che vorrei che lui mi aspettasse ancora un po’?” Mi domandò poi.
 
“Laurel, Liam è innamorato di te. Sa che questa è la cosa migliore per tutti e sono sicura che sarà d’accordo. Penso che si sia reso conto che chiederti di sposarlo è stato un po’ avventato.” Le risposi. “Forza, adesso cerchiamo di sistemare questo casino e poi andiamo a fare un enorme brunch. Credo che siano necessari dei pancakes per curare i postumi della sbornia di ieri sera.” Aggiunsi.
 
***
 
A pranzo incontrai le ragazze con cui ero uscita la sera prima – tranne Chloe, che doveva lavorare – e decidemmo di comprare qualcosa di pronto e mangiarlo al parco. Nessuna di noi aveva voglia di rimanere in un locale rumoroso, non con il mal di testa che avevamo tutte quella mattina.
 
“Penso di non essermi mai ubriacata come ieri sera.” Disse Valentina, massaggiandosi le tempie. “Che cosa ci è venuto in mente?” Domandò poi, sorridendo.
 
“I cocktail costavano meno in partenza.” Rispose Carmen. “E quei ragazzi ci hanno offerto da bere parecchie volte nella speranza di tornare a casa con una di noi.” Aggiunse.
 
Cercai di sforzarmi e di ricordare gli eventi della sera prima. Laurel stava parlando con un ragazzo, quello che ci stava provando con lei.
 
“Non mi ricordo nemmeno come si chiamava quello che continuava a farmi bere.” Disse la mia migliore amica, come se mi avesse letto nella mente. “Però ci è rimasto male quando sono scappata dal pub con Rae.” Aggiunse, scoppiando a ridere.
 
“A proposito…” Cominciò Valentina, guardando la ex bionda, che ora aveva i capelli quasi fosforescenti. “Devo dire che stai benissimo.” Concluse.
 
“Grazie!” Replicò Rae, toccandoseli e sorridendo. “Era da secoli che volevo fare qualcosa di così figo e non avevo il coraggio. Grazie, Laurel.” Disse, abbracciando la mia migliore amica, che sorrise. Sapevo che, in fondo, era ancora terrorizzata che la ragazza cambiasse idea sul suo nuovo look e volesse strozzarla.
 
“Ehi, avete sentito del professor Styles?” Domandò improvvisamente Carmen, attirando la mia attenzione. Perché doveva sempre parlare di lui?
 
“No, cosa?” Chiesi, cercando di mantenere un’espressione neutrale. Vidi Laurel voltare il viso verso di me e sperai che le altre ragazze non capissero nulla. Non eravamo più professore e studentessa, ma non avevo ancora avuto il coraggio di raccontare alle mia amiche quello che era successo tra di noi. Probabilmente anche perché, prima di rivederlo, non volevo rivivere tutta la nostra storia mentre ne parlavo.
 
“Pare che finalmente si sia trovato una donna. Dicono che si sia innamorato perdutamente di questa bionda con cui l’hanno visto anche mentre era qui a St. Louis. Dovrebbe essere la sua nuova assistente o qualcosa del genere.” Raccontò la ragazza.
 
Lottai con me stessa per non sgranare gli occhi o spalancare la bocca. Di quale bionda stava parlando? Harry non aveva un’assistente. Oppure sì? Mi aveva raccontato un’altra menzogna? In fondo non era la prima volta. Mi aveva già nascosto una cosa grande e importante come un matrimonio.
 
“Ma sei sicura?” Sentii chiedere Laurel.
 
“Piuttosto. Li hanno visti baciarsi.” Replicò Carmen.
 
Improvvisamente cominciai a sentire la mia testa girare e il cuore battere all’impazzata. Dovevo allontanarmi e cominciare a respirare profondamente per calmarmi.
 
“Scusate, devo fare quattro passi. Mi fanno male le gambe a stare qui.” Mentii, alzandomi e cominciando a camminare il più lontano possibile dal gruppo delle mie amiche.
 
Avevo fatto un errore gigantesco a tornare a fidarmi di Harry? Volevo credere che non fosse in grado di fare una cosa del genere, ma alla fine l’aveva già fatta anni prima. Mi aveva già mentito una volta, era capace di farlo ancora? Dovevo vederlo e dovevo parlargli per chiedergli spiegazioni.

 


Nuovo capitolo! Anche oggi sono riuscita a pubblicare per un pelo, ma ce l'ho fatta!
Comunque, tornando alla storia, Mary Jane e Jasper sono sempre più uniti e sempre più carini insieme (chi non vorrebbe avere un rapporto così con il proprio migliore amico?), Laurel ha rischiato di fare una cavolata enorme, ma si è salvata - ed è arrivata anche ad una soluzione per quello che sta succedendo con Liam e... sì, avete letto bene. Ci sono (ancora) dei guai in vista per MJ e Harry! Chi sarà la bionda? Sarà ancora Courtney? Oppure Harry si è innamorato di un'altra ragazza e l'ha nascosto di nuovo a Mary? Nel prossimo capitolo scopriremo tutto!
Grazie per aver letto fin qui e a martedì prossimo!
Un bacione <3

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