Miss Ice Heart

Si chiamava Miren e lui proprio non la sopportava.

Odiava il modo in cui lo fissava senza sentirsi in imbarazzo, odiava il fatto che da quando era entrata a far parte della sua vita non aveva mai sorriso, mai, neanche per sbaglio.

Era come un corpo senz’anima ai suoi occhi, un involucro di organi, muscoli e ossa incapace di provare emozioni.

Lei era così, era come un quadro appeso un muro.

Silenziosa, immobile, indagatrice. Un gatto nascosto che osservava tutto e tutti anche se non le interessava affatto.

Nulla le interessava.

Non le importava della sua famiglia, della scuola, degli amici, di se stessa.

Lei era così e le andava bene, davvero.

Niente legami, non ne voleva. E questo a Michael proprio  non andava bene.

Voleva dimostrare a tutti che Miren era umana, soprattutto a se stesso.

Oppure a lei, che tanto sembrava forte e intoccabile, con i suoi occhi agghiaccianti e le labbra dritte in un’espressione scocciata.

Sembrava disturbata dal mondo intero, Miren, quando in realtà non c’era niente che le andava scomodo.

Semplicemente non era una tipa particolarmente… emotiva, diciamo così.

Lei pensava di far bene, ne era convinta, di essere comoda per tutti. Le andava bene sempre tutto, si adattava, e non diceva mai di no, tanto non le importava.

Ed era per questo che non riusciva a capirlo, Mike.  

Per questo continuava a fissarlo senza sosta, senza neanche sbattere le palpebre, sempre.

A pranzo, quando erano in salotto, quando uscivano o quando andavano a scuola.

Per lei Mike era un punto interrogativo più di quanto lei lo fosse per lui.

E questo Miren non lo sopportava. Perché lui e i suoi occhi di ghiaccio erano l’unica cosa che la distraevano dalla quiete interna che ormai si era accollata da tanto tempo, e non andava bene… per niente.

Fatemi sapere che ne pensate e se ne vale la pena continuare, grazie per aver letto :)