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Autore: FrenzIsInfected    17/03/2015    2 recensioni
Andy Walcott e Natalie Johnson sono due studenti universitari di Seattle. Una sera, guardano insieme i due "The Ring". Andy rimane colpito dalla storia di Samara. Dopo quella sera, strani sogni invadono le menti dei due giovani; la bambina appare sempre più spesso ai loro occhi. Mossi dalla curiosità, intraprendono un viaggio che nasconde loro incredibili verità.
Genere: Avventura, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Samara Morgan
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La verità del Cerchio'
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Si trovava in una stanza bianca. Talmente bianca che a momenti non riusciva più a capire dove finisse il pavimento ed iniziasse il muro. In alto, a sinistra, poteva vedere un orologio. Le lancette si spostavano velocemente, senza scandire un orario preciso. Abbassò lo sguardo. Una Samara dalle sembianze umane la stava fissando. Indossava il solito sudario bianco e delle scarpine nere. Se ne stava seduta su un letto d’ospedale. Natalie fissò incuriosita la bambina. Usava la figura della Chase per parlare con lei.

– Ciao, Natalie. - Disse Samara.

La ragazza non rispose. Era terrorizzata, ma al tempo stesso incuriosita.

- Beh? Hai perso la lingua? – domandò la figlia adottiva dei Morgan.

- Ciao…Samara. – disse finalmente Natalie.

Samara sorrise.

- Dove mi trovo? – chiese la ragazza.

- Sei nell’ospedale psichiatrico di Eola County, Natalie. Dentro le immagini della SM0016. – spiegò Samara.

- SM0016? Ma che stai…? – balbettò Natalie spaventata.

- Cerco di aiutarti. Come hanno cercato di fare gli idioti di quest’ospedale 26 anni fa con me. – disse carica di rabbia la bambina.

- Stupidi. Non sapevano quale fosse il mio problema. Eppure la risposta era così semplice. Nessuno mi ha mai voluto bene. Forse solo mamma. Ma una cosa è certa. Nessuno ha mai voluto ascoltarmi. D’altronde…chi poteva aiutarmi? – rifletté Samara.

- Io ed Andy possiamo, Samara. Possiamo aiutarti. Non siamo ancora una coppia…ma lo saremo presto. – disse Natalie. – Potrai venire a trovarci quando vorrai. Ti accoglieremo come se fossi nostra figlia. Non penso che ci siano solo cose cattive in Samara Morgan. – .

Non ne fu certa, ma per un momento gli parve di veder Samara far cadere qualche lacrima.

- Tu non capisci. – disse.

– SONO NATA MOSTRO. SONO MORTA MOSTRO. SONO RIMASTA UN MOSTRO DOPO LA MORTE. NON POTRO’ MAI CAMBIARE! – urlò, facendo venire il mal di testa a Natalie.

- Abbiamo perso troppo tempo. Dammi il tuo braccio. – ordinò Samara.

La ragazza obbedì. La bambina l’afferrò e si ritrovarono nella stanza degli interrogatori. Natalie era scostata a sinistra dell’inquadratura della videocamera; Samara stava nella stanza dell’interrogato, con dei fili attaccati addosso.

- Comincia la registrazione. Fai come se fosse la SM0015. Te la ricordi, vero? – disse Samara.

Natalie annuì, poi accese la videocamera. Una videocassetta avrebbe immagazzinato le immagini di quella seduta particolare.

- Questa è la SM0016. Samara Morgan. - .

Natalie si sedette.

- Beh…perché ci fai vedere quelle cose? Non dovrebbero vederle solo chi ha visto la videocassetta? – chiese titubante. – Perché hai preso me e non Andy? - .

La bambina non mostrava la minima intenzione di proferire parola.

- Samara? - .

Ancora silenzio.

Natalie non capiva.

- Passiamo al cerchio sul braccio. Perché ce lo hai fatto? – provò Natalie.

Nulla anche questa volta.

- Samara. Come hai fatto i nostri cerchi? – chiese in modo deciso Natalie.

Finalmente, Samara aprì bocca.

- Voi…avete creduto…in me. Ed io…in un certo senso…vi premio. - .

Natalie non riusciva a capirla.

- Samara, basta con gli enigmi, okay? – chiarì Natalie.

- Posso uscire di qui? – chiese la bambina.

- No, Samara. Non finché non mi dirai perché ci fai tutto questo. – disse crudelmente Natalie.

Non sapeva neanche da dove stava tirando fuori quell' energia nel rispondere alla bambina.

- Voi non mi avete fatto nulla di male. – disse Samara.

Natalie rimase basita.

- Sì, certo…ma non ci farai del male? Non farai del male a nessuno dei due? – domandò la ragazza.

- Però vi infastidisco, e mi dispiace. Non l’ho voluto io. – si scusò la bambina.

Natalie era sempre più incredula.

Non lo aveva voluto lei?

- Beh, è per questo che siamo qui, io e Andy. Affinché possiamo darti una mano. – la rassicurò Natalie.

Un momento di pausa, poi Samara parlò.

- Mi tratterà male. - .

La ragazza non sapeva più cosa dire.

- Chi? – chiese.

- Andy. - .

Ma che sta dicendo? , si domandò la ragazza.

- Ma noi siamo qui per te! – esclamò.

- Non Andy. – disse pacatamente la bambina.

- Ma, in un certo senso… lui ti vuole bene. – spiegò Natalie.

- Andy vuole bene a te. - .

La ragazza era sempre più disperata.

- Mi odia sempre di più. – continuò Samara.

- Non è vero. – negò Natalie.

Silenzio.

- Ma lui non sa. - .

Un altro enigma.

- Cos’è che non sa, ora? Samara? - .

La videocassetta uscì dal registratore e si scagliò addosso a Natalie.

La videocamera prese fuoco.

- Vi ho dato anche troppo. Ci vediamo, Natalie. Forse. – la salutò Samara.

Un forte mal di testa, poi vide il cerchio.

  
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