Serie TV > Braccialetti rossi
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Autore: Annabellerose123    17/03/2015    0 recensioni
Leo torna per curarsi.
Qualcosa di nuovo e inaspettato lo travolgerà.
Crisi non c'e , i braccialetti sono cresciuti.
Chi salverà il Leone?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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LEO'S POV. 

" Cris." comparve sul display, portai l'iPhone all'orecchio rimanendo al centro del corridoio.
- Cris, ciao!- affermai, sorridente, ero felice di sentirla. 
- Leo, come stai? Scusami se ti chiamo adesso ma ero allo stage! - afferma, la ragazza dai capelli castano chiaro lunghi, dal corpo esile da dietro il telefono, era la mia ragazza. 
- Non preoccuparti, avrai tanto da fare li.- mormorai sorridendo abbassando il capo, e portando la mia mano all'interno della tasca della mia tuta.
- Si abbastanza, mi manchi tu, e mi mancano i braccialetti..tornerò presto!- affermo sorridente e allegra come sempre, ma ultimaultimament era strana, non era neanche venuta a salutarmi per la sua partenza e il motivo non l'avevo capito. 
- Anche tu ci manchi, ti aspettiamo lo sai!- affermati sospirando appena, pensieroso ma decisi di mostrarsi sereno a lei.
- Adesso devo andare, ciao amore.- affermo con voce quasi squillante, in quei sei mesi mi stavo abituando alle nostre conversazioni brevi,.
- Ciao.- mormorai chiudendo la chiamata, e tenendo il capo basso bloccando il display. 
- Leo!- una voce mi fece rilzare lo sguardo, era Tony con il suo camice azzurro da infermiere che mi raggiunse con espressione quasi preoccupata. 
- Tony, che uccedede?- chiesi avvicinandomi strisciando la mia gamba aiutandomi con la mano, io capivo sempre quanto succedeva qualcosa ai braccialetti.
- Flam, non si trova..abbiamo cercato in tutto l'ospedale- affermo il ragazzo dai capelli sbrizzolati e magro. 
- Perche non si trova?- chiesi, degludendo preoccupato.
Lui sospiro abbassando il capo, entrambi sapevamo il motivo dei suoi sbalzi di umore, la piccola Flaminia soffriva, per la distanza da Chicco, che era ritornato alle filippine, per stare con sua madre, ma sarebbe tornato poresto, ma loro erano molto legati e Flam questa separazione non riusciva a reggerla, era troppo piccola. 
- Andiamo a cercarla!- diedi una pacca sulla spalla a Tony che annuii, ma ci bloccammo al centro del corridoio non appena riconobbi quella figura dai maestosi ricci folti e morbidi, che camminava lungo di esso a piccoli passi, e non era sola, avvinghiata al suo corpo c'era la piccola Flam, le sue gambe intorno al bacino di Isabella, e le sue braccine intorno al suo collo,  mentre la ragazza l'avvolgeva con le sue braccia esile, stringendola a se come se la stesse proteggendo, quella scena inteneri Tony al mio fianco e fece sorridere me, quella ragazza dall'aspetto misterioso e fragile, riusciva a sorprendermi. 
Segui i suoi movimenti mentre entrava nella stanza di Flam, sotto gli occhi di Oscar e della Lisandri, che le guardarono inteneriti rimanendo per pochi istanti davanti alla porta. 
Lasciai un Tony ancora incantato mentre camminavo verso quella porta rimasta aperta. 
La Lisandri e Oscar si allontanarono e sbucando da dietro lo stipite della porta, la vidi, seduta sul letto, che tra le braccia sdraiatra sulle sue gambe teneva Flam, che aveva smesso di piangere. 
Rimasi in silenzio nell'osservarle entrambe.
Flam che teneva i suoi capelli dorati raccolti in delle codine ai lati, lunghi e le sue piccole mani che svcrutavano il viso di Isabella che ad ogni sua carezza sorrideva. 
Notai delle ciocche mosse e morbidi le cadevano lunghe davanti il viso, mentre teneva le sue mani premute sotto le gambe della piccola e nella sua schiena, dondolandola appena. 
Flam teneva i suoi grandi occhioni azzurri,  immobilizzati verso il soffitto, incapace di vedere con essi, ma capace di vedere con il cuore. 
Appoggiando la spalla contro lo stipite della porta, e incrociando le braccia, le notai ridere mentre Isabella le aveva sussurrato qualcosa all'orecchio, sorrisi ampiamente a quella dolce scena. 
Quella ragazza era in grado di sorprendere tutti non solo me. 
Loro non si accorsero di me, mentre decisi di allontanarmi vidi la mano della ragazza posarsi tra i capelli della bambina mentre lasciava un bacio tra di essi, tenendo gli occhi socchiusi, sorrisi andando a chiudere la porta della cameretta piena di foto e peluche, silenziosamente. 
Raggiunsi la mia camera e pensai alla dolcezza di quella sconosciuta, era immensa, talmente grande che avrebbe potuto colmare tutti i dolori racchiusi li dentro compreso il mio. 
Ma un'altro pensiero giunse nella mia mente non apoena entrai nella mia camera, posando gli occhi sulle foto che mi ritraevano con Cris, e rabbrividi al pensiero, mi stavo rendendo contconto che qualcosa tra me e lei stava cambiando e che non basstaiuno piu dei braccialetti rossi per trenerci uniuti. 
- Leo.- Sussultai al tocco della Lisandri, della sua mano sulla mia spalla e si mise al mio fianco.
- Dottoressa, non dovrebbe andare a casa?- chiesi voltandomi con il viso verso di lei, che abbozzava un sorriso stanco sul volto. 
- No, prima devo visitare la Piccola Flam e poi andro, le mie lasagne mi aspettano.- affermo, ridendo appena, accennai una risata anche io. 
- dov'era finita Flam?- chiesi ritornando a guardarla, con un'espressione seria.
- Era finita vicino alla stradina, voleva andare da Chicco.- Mormoro la dottoressa tristemente, abbassando il capo. 
- Ho visto che e stata Isabella ha riportarla qui..- continuavo a guardarla, rattristito.
- Si, Flam piangeva, urlava Chicco, chicco! Ma alla fine quella ragazza e riuscita a riportarla..- sorrise.
- Leo, dovevi vederla con quale dolcezza si e avvicinata a lei, e come la presa tra le braccia, come se uno strano dolore fosse ritornato in lei..- mormoiro la Lisandri a bassa voce, sospirando tenendo la cartella sotto il braccio. 
Le parole della Lisandri fecero aumentare in me, i battiti del mio cuore. 
- Perché lei e qui?- chiesi spontaneamente degludendo, continuando a guardarla, lei si volto guardandomi negli occhi.
- Non è un cancro, e quello che ha portato via Davide.- Mormoro tristemente, i miei oicchi si riempirono di lacrime al pensiero di Davide, che ci aveva lasciato dopo un'operazione andata male ma a volte mi sembrava di sentirlo, ancora con noi, la sua presenza tra i corridoi, era sempre con noi come se non ci avesse mai lasciato, il suo cuore aveva smesso di battere.
- Il cuore di Isabella è debole.. e se non troviamo un donatore le resta poco, il suo cuore non reggera per molto.- Ammise, abbassando il capo, e scuotendomi dalla spalla, rimasi quasi piuetrificato dalle sue parole, Isabella aveva dei problemi al cuore ed io l'avevo sentito, fin dalla prima volta che la vidi.
- Adesso vado, buonanotte Leo.- mormoro sorridendo e voltando le spalle a capo basso, la osservai allontanarsi, e a capo basso usci anche io dalla mia camera. 
   
 
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