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Autore: lukespj    17/03/2015    3 recensioni
“Haz, mi vuoi sp-”
“Ti prego, so che sono un emerito coglione, un cretino, uno stronzo, tutto quello che vuoi. E mi dispiace, giuro. Ma non posso starmene con le mani in mano. Ti amo, cazzo, e non posso lasciarti andare, anche se probabilmente sarebbe la cosa migliore, ma non posso. Sarò anche egoista, ma non mi importa. Ti voglio con me e per me, e non mi interessa niente e nessuno. Che vadano tutti a farsi fottere. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ho sempre avuto bisogno di te, e tu ci sei sempre stata. E so che ci sarai ancora, perché anche tu hai bisogno di me, anche se io non ci sono stato molto per te, ma ti prometto che cercherò di migliorare. Te lo prometto. Ma ti prego, ti scongiuro.. Non lasciarmi” dico tutto d’un fiato, interrompendola e porgendole le rose.
[questa ff è nata in seguito alle tre OS che ho scritto su Harry, ma racconta quello che sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente da quanto avevo scritto]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Niall POV)

Mi sveglio stiracchiandomi al suono della sveglia del mio cellulare. Mi siedo, sbadigliando e noto che Giulia è già alzata. Giuro che se lo ha fatto per venire anche lei al lavoro, la lego alla sedia. Mi alzo e mi dirigo verso la cucina. La casa è silenziosa, segno che le due ospiti stanno ancora dormendo.  
Appena arrivo in cucina, vedo Giuls intenta a preparare la colazione, mentre canticchia una canzone dei ragazzi. Mi prendo un attimo per osservarla. I capelli lunghi che le arrivano fino oltre metà schiena,  le guance ancora arrossate per la febbre, il modo in cui si morde il labbro mentre è concentrata in quello che fa.
Talmente concentrata che rovescia tutto il caffè e inizia ad imprecare a bassa voce, non lasciandomi altra scelta che scoppiare a ridere, facendomi scoprire.

“Cosa ti ridi, irlandese” dice, iniziando a pulire, facendomi ridere di più.
“Aiutami , almeno” dice, fulminandomi con lo sguardo.

Mi avvicino e la aiuto a sistemare il casino che ha combinato. Rimaniamo in silenzio per un po’- forse perché entrambi stiamo pensando a cosa dire- intanto che lei finisce di preparare la colazione.

“Niall”
“Giuls”

Diciamo contemporaneamente.

“Io volevo”

Ancora. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

“Prima tu” dico, e lei annuisce.

Si siede su una delle sedie del tavolo e guarda verso il basso. Prendo una sedia e mi siedo di fronte a lei, appoggiandole le mani sulle ginocchia.

“Giuls..”

Alza lo sguardo incontrando il mio e noto che sta piangendo. Non c’è bisogno che dica niente, so già quello che mi vuole dire. Metto un braccio intorno al suo collo e la
attiro a me, stringendola in un abbraccio. Lei mi stringe talmente forte che faccio fatica a respirare, ma va bene così. Inspiro profondamente il suo profumo, beandomi di questo momento, finche lei si scioglie dall’abbraccio, asciugandosi le lacrime con la manica del pigiama.

“Ni, non vorrei che tu pensassi che ti ho usato, perché io non..”
“Hey, frena! Lo so che non mi hai usato, ne sono completamente consapevole.. Anzi, sono felice di essere stato parte del tuo voler andare avanti, perché molte persone si lasciano andare quando succedo cose di questo tipo.. Ma tu no, non l’hai fatto e ne dovresti essere fiera”

Mi guarda, i suoi occhi dicono così tante cose che è difficile interpretarle.

“Non ti meriti tutto questo, Niall.. Sono un disastro e tu non hai bisogno di disastri come me nella tua vita, meriti solo il meglio, e mi dispiace per tutto questo, non avrei mai voluto arrivare di nuovo a questo punto, ma il fatto è che..”

Si interrompe, abbassando di nuovo lo sguardo. Le metto una mano sotto il mento così che torni a guardarmi.

“Provo davvero qualcosa per te, Niall” dice, guardandomi fisso negli occhi, prima che io possa dire o fare qualcosa.

Dannazione, Giuls, non mi rendi le cose facili così.

“Giuls, lo so che hai accettato di stare con me perché lo volevi, non sei una di quelle persone che va con il primo che passa, così, giusto per essere impegnate.. Il punto non è quello che provi per me, o quello che provo io per te.. Ma solo il fatto che tu appartieni a lui, così come lui appartiene a te”

Non dice niente, si limita a prendere una mia mano e portarla sul suo cuore. Riesco a sentirlo battere in sincronia con il mio.

“Lo senti? Sappi che una parte sarà sempre tua.. E sono sicura che in un altro posto, in una vita parallela, o qualsiasi cosa ci sia oltre a questa realtà, sono sicura che noi vivremo insieme senza problemi”

Ci alziamo contemporaneamente e ci abbracciamo. Le lascio un bacio tra i capelli e rimaniamo abbracciati finche sentiamo dei passi avvicinarsi. Ci stacchiamo e vediamo Gemma e Anne venire verso di noi, ancora mezze addormentate, il che mi fa capire che sono in ritardo.
Così, bevo in fretta il mio caffèlatte che ormai è diventato freddo e corro a cambiarmi. Quando sono pronto, torno in cucina, dove saluto Giuls, lasciandole un bacio sulla guancia, e le due ospiti.

“Sta a attento, Nì” mi dice Giulia, mentre apro la porta.
“Come sempre.. A dopo!” dico, sorridendole e correndo giù per le scale verso la metro.

***

(Giulia POV)

“Giuls, svegliati.. Siamo quasi arrivati” dice piano Niall, scuotendomi leggermente.

Apro lentamente gli occhi, cercando di abituarmi alla luce. Sbadiglio, stropicciandomi gli occhi e mi rendo conto che il treno sta rallentando. Mi guardo intorno per capire la situazione.
Louis ed El stanno dormendo beatamente, Mar è intenta a messaggiare e i ragazzi stanno discutendo per l’ennesima volta su quale canzone cantare tra poche ore in quel vecchio e diroccato pub in cui io, Ash, Zay, Liam, Dani e Lex siamo praticamente cresciuti.
E poi c’è Niall al mio fianco che cerca di non ridere per il troppo russare di Lou.

“Non so davvero come tu abbia potuto dormire con Lou che russa in questo modo” dice piano per non farsi sentire dagli altri.

Alzo le spalle.

“C’è di peggio”

Niall  guarda prima me e poi Lou.

“Naaah, non credo”

Scoppio a ridere.
Il treno si ferma, stridendo sulle rotaie.  El si sveglia, tirando una gomitata a Lou così da svegliarlo. Prendiamo tutte le nostre cose e scendiamo dal treno.  Respiro a pieni polmoni, sentendomi davvero felice di essere tornata a casa.

“SONO A CASAAAAAAAAAAA!” urla Ash, quasi come se mi avesse letto nel pensiero.

Scuoto la testa, poi mi guardo intorno.
Saluto con un cenno Liam, che ricambia con un sorriso prima di andare incontro a Mar.
Vedo Ash abbracciare sua madre, che un po’ compatisco per il fatto che ne dovrà sopportare quattro di pazzi scatenati.
Cerco mio padre, ma ovviamente sarà rimasto fuori, dato che non ama i posti troppo affollati. Si era proposto di venire a prendermi Haz, dato che starò da lui visto che presto la mia camera a Lou e El, ma papà ci teneva a venire lui, quindi gli ho detto che ci saremmo visti direttamente a casa sua.
Mi guardo intorno tra la folla alla ricerca di una persona e, quando lo vedo appoggiato al muro scrostato dell’edificio della stazione, mollo le mie borse e gli corro incontro. Mi accoglie a braccia aperte e ci stringiamo in un abbraccio. Inspiro a pieni polmoni il suo profumo, lasciandomi cullare dalla sue braccia. Dio, quanto mi è mancato.

“Bentornata, scimmietta” dice, lasciandomi un bacio sulla guancia.
“Che hai fatto ai capelli?” chiedo, notando che se li è rasati ai lati, tenendo il ciuffo lungo.
“Avevo voglia di cambiare” dice, alzando le spalle.
“Sei un figo della madonna, Zay”

Scoppia a ridere. Mentre saluta Niall, vado a recuperare le mie borse e poi li raggiungo, uscendo dalla stazione.
Liam e Mar e anche i ragazzi sono già andati, mentre El e Lou stanno chiacchierando con papà.

“Giuls! Finalmente a casa!” dice, appena mi vede.
“Mi sei mancato, pà” dico, abbracciandolo.
“Anche tu, piccolina”

Sorrido, poi faccio per mettere le mie cose in macchina ma mi blocca.

“Tu non verrai con noi” dice.
“Perché?”
“Perché qualcuno mi ha pregato, e non ho potuto dirgli di no” dice, salendo in macchina seguito da El e Lou.

Lo guardo allontanarsi, confusa. Zayn mi fa un cenno verso l’altra parte della strada ed è allora che noto Harry, appoggiato alla sua macchina con la solita espressione scazzata che ha quando c’è Zay nei paraggi.

“Ci vediamo stasera.. Ti prego, non deviare Niall ancora di più”
“Tranquilla, ci penso io al biondo” dice Zay, mentre si battono il cinque.

Abbraccio prima Niall e poi Zayn, sussurrandogli nell’orecchio un “Io e te dobbiamo parlare di molte cose”.
Annuisce.

“Domani a pranzo.. Picnic io e te, da soli.. Come ai vecchi tempi?” chiede, porgendomi la mano.
“Andata” dico, stringendogliela sorridendo.

Li guardo salire sulla macchina e, quando partono, prendo un respiro profondo e attraverso la strada.

(Harry POV)

Sono fuori dalla stazione ad aspettare che quel fottutissimo treno arrivi. So che eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo visti a casa, ma non ce la faccio ad aspettare. Tutta quest’aspettare mi sta logorando.
Quando vedo Liam uscire dalla stazione insieme a Margarita e poco dopo di loro Ashton con i ragazzi, inizio ad agitarmi ancora di più. Lei è qui e tra poco ci rivedremo dopo sei fottuti mesi.

Finalmente.

Quando vedo Tony andarsene insieme a Louis e Eleanor, giuro che potrei morire. E’ solo dalla parte opposta a dove sono io e, dannazione, è bellissima.
Devo ammettere che mi sale il nervoso quando abbraccia il biondo e subito dopo Malik, ma non mi importa.
Lei è qui, è questo quello che conta.
Appena loro se ne vanno, attraversa la strada e viene verso di me.
Rimaniamo per non so quanto tempo a guardarci. Nessuno dei due parla, non è necessario, dicono tutto i nostri occhi.
Non quanto tempo passa quando mi decido a metterle un braccio attorno alla vita e attirarla a me. Lascia cadere le sue borse e appoggia le mani sul mio petto.

“Perdonami, ti prego”  dico, appoggiando la fronte sulla sua.
“L’ho già fatto” dice, mordendosi il labbro.
“So che forse dovrei lasciarti andare, ma sono troppo egoista per farlo” dico, ripensando a tutti i casini che ho combinato.
“E’ perché siamo fatti per essere, Haz.. Non per distruggerci”

Annullo la poca distanza tra di noi, stringendola il più possibile a me.
Il tempo si è fermato e tutto quello che c’è intorno a noi è come sparito. Non siamo più alla stazione di Manchester, ma nella nostra piccola bolla.
Tutto è tornato al proprio posto, e giuro che questa volta farò di tutto per tenermelo stretto.
   
 
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