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Autore: altaira    18/03/2015    1 recensioni
La mia storia racconta di un uomo che incontra di continuo una ragazza fidanzata di cui si innamora. Lei improvvisamente riceve una proposta di matrimonio dal suo ragazzo e le cose si complicheranno
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Francesca quella mattina si svegliò felice. Ogni passo che faceva le sembrava di salire sempre più verso il cielo.

-Amore, ma quanto sei bella, questa mattina!- le disse Pino a colazione, mentre lei si sedeva al suo solito posto davanti a lui.

-Grazie, amore.- gli rispose.

-Ti ricordi che oggi abbiamo l'incontro col catering?- le chiese lui.

Oh! No! Il matrimonio! La promessa che aveva fatto il giorno prima a Michele! Come avrebbe potuto parlarne al suo fidanzato?

-Ehm...Pino, a proposito del matrimonio...io ho una cosa da dirti...- cominciò cercando il coraggio per riportargli quello che ormai era successo, ed era diventato irreparabile.

-Amore, ci sarà tempo.- la snobbò lui e sparì.

Francesca lo odiò in quel momento. Era riuscita a trovare il modo di parlargli, e lui non se n'era fregato altamente. Prese la decisione di parlarne col suocero appena arrivata al lavoro. Sentì una vibrazione, prese il suo cellulare, ma non aveva notifiche. Sul tavolo era appoggiato il cellulare di Pino. Lei lo afferrò, velocemente vide che gli era arrivato un messaggio.

Non posso credere che è a lei che hai chiesto la mano. Sono anni che io e te ci amiamo di nascosto. Dovrei esserci io a condividere questi momenti con me. Non voglio avere più niente a che fare con te. Clelia”

Le salì il sangue alla testa, il mondo le vorticò intorno. Lei si era accollata tutti quei sensi di colpa, ed era sempre stata un ripiego! Non riusciva a credere a quello che leggeva. Sicuramente ne avrebbe parlato con il suocero. Non poteva sposare un uomo che non amava e che non l'amava.

Prese il suo cellulare e digitò un messaggio a Michele.

Pino ha un'amante. Mi sento una stupida. Francesca”

Michele lesse il messaggio a bocca aperta. E lei che si era fatta tutti quei sensi di colpa. Ma che gran pezzo di merda! L'aveva prima schiavizzata con le sue moine, con i suoi piaceri, eppoi l'aveva tradita miseramente. Era veramente un uomo senza spina dorsale. Che senso aveva il matrimonio? C'era ancora qualcosa che a lui ancora non quadrava.

è veramente un uomo pessimo. Non ho parole. Voglio vederti, ti prego. Michele”

La mente di Francesca correva veloce, stava pensando a come affrontare la situazione. La prima cosa era andare dal suocero e parlarne con lui, poi avrebbe preso Pino da parte e lo avrebbe messo di fronte alla realtà. Non c'era altro da fare. Girò il messaggio anche al suo numero di cellulare, e salutò Pino come se non fosse successo niente. Prese l'auto e corse al lavoro. Ogni volta che si fermava per il traffico o per i semafori rossi la sua mano scattava ad accarezzare il cuoricino che le aveva regalato Michele il giorno prima. Attraversò Napoli in poco tempo e di fretta. Quando raggiunse il palazzo nel quale c'era lo studio dove lavorava, prese il cellulare ed inviò un messaggio a Michele.

Finalmente stiamo per risolvere questa situazione. Non vedo l'ora di essere solo tua. Ti chiamo appena posso. Francesca”

Michele non vedeva l'ora che lei lo contattasse per fargli sapere cosa sarebbe successo. Era appena arrivato al lavoro quando lei gli aveva mandato il primo messaggio. Ora non riusciva a concentrarsi. Era totalmente preso da quella notizia. Continuava a pensare a quante cose avrebbe potuto fare con lei appena si fosse liberata di Pino. Voleva che andasse ad abitare con lui, voleva portarla di nuovo a Parigi, le voleva mostrare i suoi progetti. Il suo cuore volava da lei.

Non tenermi sulle spine. Fammi sapere appena puoi. Michele”

Francesca non tolse neanche la borsa dalla spalla, che corse nell'ufficio del suocero. Non chiese il permesso, non si fece annunciare. Spalancò la porta come una furia. Menomale che era solo.

-Signore, devo parlarle.- gli disse chiudendo la porta dietro di se e sedendosi. - Non voglio più sposare suo figlio.- continuò tutto d'un fiato. - Oggi ho letto un messaggio arrivatogli da parte di una certa Clelia che diceva che era con lei che doveva sposarsi, e non con me, perchè è innamorato di lei. Io in questo momento mi sento come un terzo incomodo, oltre che presa in giro.-

Il suocero, pazientemente intrecciò le sue mani, e le pose sul tavolo davanti a se. Tirò un forte sospiro e guardandola negli occhi cominciò a parlarle.

-Io, tempo fa, ti promisi che qualsiasi cosa sarebbe successa, io avrei voluto che tu lavorassi ancora con me. Era perchè conosco questa cosa da molto tempo prima che voi vi metteste insieme. Mio figlio si mise con questa ragazza quando era al secondo anno di università, era follemente innamorato di lei. Ormai eri la sua migliore amica, come tu avevi sempre voluto che lui ti vedesse. Ma un anno dopo lei ebbe un figlio, da un altro, e lui si decise a dimenticarsi di tutto grazie a te. I suoi genitori la costrinsero a sposarsi, e mentre tu finivi il quinto anno all'università, loro due si rincontrarono. Mio figlio era diventato il suo amante, continuavano a litigare, dopo poco tempo lui cominciò a pretendere che lei lasciasse suo marito, ma lei non poteva perchè lui era violento, anche con i due bambini, che si è scoperto solo da poco, sono miei nipoti naturali. Quando hai cominciato a lavorare qui, Pino ha immediatamente pensato di presentarti il caso. Non so se ricordi...- le spiegò, ed effettivamente lei ricordò subito il caso di una donna picchiata dal marito, che Pino le aveva presentato poco dopo averle chiesto di andare a vivere con lui 7 o 8 mesi prima. Lei aveva ottenuto l'immediato allontanamento dell'uomo dal nucleo familiare, poi la carcerazione di lui, e un mese prima che Pino le chiedesse la mano, aveva ottenuto la separazione ufficiale. - Ecco, bambina mia, credo che la storia di lei la conosci bene, ma non sai che mio figlio è diventato il tuo ragazzo, per farle un dispetto, ed ora ti ha chiesto di sposarlo per salvare la vita vostra e di quella donna ed i suoi bambini. Il suo ex marito ha cominciato a mandarle lettere minatorie dal carcere. La minaccia continuamente di attentare alla sua vita e a quella di Pino. Ed ora hanno litigato perchè lei è diventata gelosa del vostro rapporto.-

Quando l'uomo smise di parlare, Francesca rimase a guardarlo in silenzio per un bel po'.

-Io non voglio stare più con Pino.- disse alla fine, e l'uomo abbassò la testa in cenno di assenso. - Stavamo per cominciare un matrimonio che sarebbe comunque finito prima o poi. Lavorerò ancora per questa donna, la aiuterò ad avere lo scioglimento totale del matrimonio, ed a far marcire il suo ex marito in carcere, ma credo che lei sia d'accordo con me se io ho intenzione di restituire una famiglia intera a due bambini.- Il suo ormai ex suocero non potè fare altro che essere d'accordo con lei, e le diede una settimana intera di ferie per permetterle di chiarire la situazione.


 

Francesca avuto il via libera, corse all'ufficio di Pino, che distava pochi metri rispetto a quello del padre. Durante il tragitto mandò un nuovo messaggio a Michele.

Da ora sono tua, e solo tua. Ho una settimana di ferie, mi serve un posto in cui andare ad abitare, comincerò a traslocare stasera stessa, se mi aiuti a trovare casa. Non vedo l'ora di vederti, tesoro mio. Mi manchi. Francesca”

Il cuore di Michele girò tre volte su se stesso leggendo quel messaggio. Certo che le avrebbe trovato un posto! Se lei avesse voluto, avrebbe potuto portare le sue cose quella sera stessa nell'appartamento di Santa Lucia, che d'altronde era il loro nido. Se lei non avesse voluto ancora vivere con lui, Michele avrebbe comunque vissuto a piazza Vanvitelli, nella sua casa ufficiale, ma nel frattempo lei avrebbe potuto vivere lì.

Santa Lucia ti sta aspettando. Ora più che mai ho bisogno di stringerti. Corri, tesoro mio, non vedo l'ora di mostrarti il mondo, se tu vorrai. Michele”


 

Francesca entrò nello studio di Pino come una furia. Non gli diede neanche il tempo di salutarla.

-Devo parlare con te! Immediatamente, fai quello che puoi e ascoltami 10 minuti.- gli disse, notando che c'erano delle persone sedute davanti alla sua scrivania. Uscì e si richiuse la porta dietro le spalle. Lui la seguì dopo pochi minuti.

-Amore, cos'è successo?- le chiese col viso contrito. Lei lo trascinò in una stanza ancora vuota in fondo al corridoio dello studio

-Innanzitutto, non chiamarmi amore, dato che lo sono stata molto tempo fa, ma di certo non ora. So di te e Clelia, so che avete due figli, so di quel gran pezzo di merda di suo marito, ma non riesco a capacitarmi di come tu abbia tradito la mia fiducia per un anno, e mi abbia trattata come un burattino. A parte queste stronzate, ti dico già che oggi stesso traslocherò, sono innamorata di un altro uomo anche io, ma a differenza tua, ho cominciato a frequentarlo solo un mese fa, e solo ieri abbiamo fatto l'amore per la prima volta, stamattina volevo lasciarti, e non mi hai dato il tempo di farlo, ma ora mi stai a sentire! Nonostante tutto io ti reputo ancora un mio amico e ti sono debitrice per tante cose, per questo motivo aiuterò ancora Clelia. Ho bisogno delle lettere minatorie del marito, se puoi fammene avere una copia, che la mando immediatamente ai carabinieri. Come puoi aver privato i tuoi figli del loro padre!?- gli disse Francesca senza mai lasciarsi interrompere dai suoi gesti e dalle sue espressioni.

-Io credevo che tu fossi innamorata di me, e ho lottato con i miei sensi di colpa per molto tempo. Ogni volta che volevo lasciarti per lei arrivava una nuova lettera minatoria. Poi ieri l'ho incontrata, e mi ha messo di fronte al fatto che una soluzione per il marito c'era, voleva chiamarti e parlarti delle minacce che le manda continuamente. Ma io volevo risolvere tutto di nascosto da te, perchè leggendo le lettere avresti capito che io sono innamorato di lei, ed avremmo dovuto lottare col doppio dei problemi. Lui lo sapeva, lo aveva sempre saputo, e voleva vendicarsi, voleva distruggere la sua vita e quella dei miei bambini. Sposarti significava salvare tutti e quattro.- rispose lui guardandosi le mani, come un bambino colto con le mani nel barattolo dei biscotti.

-Pino, io non sono un giocattolo da usare a tuo piacimento. Ora dammi il numero di Clelia, che provvedo io a risolvere anche questo.-


 

  
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