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Autore: Raven_394    18/03/2015    2 recensioni
« Cassie! Abbiamo sentito una teoria interessante per cui Sebastian potrebbe… Che la Regina della Corte Seelie potrebbe essere rimasta incinta di Sebastian. Puoi dirci qualcosa a riguardo? »
Cassie: « Beh, sappiamo che esistono mezze fate mezze umani. Perché alcuni Blackthorn sono così. Mark e Helen sono in parte fata. Quindi… Quindi non ci sono ragioni per cui la Regina non potrebbe essersi fatta mettere incinta. Se è qualcosa che desiderava, e forse lo voleva. È molto intelligente, e sta sempre giocando con tutti. Quindi, se è qualcosa che voleva da lui, avrebbe senso. »
E se Sebastian non fosse morto? Se dal rapporto con la Regina fosse nata una figlia? Se questa fosse cresciuta all'oscuro di tutto? E se il ritorno del male fosse vicino, cosa accadrebbe?
Io voglio raccontarvi questa storia, nella speranza che vi piaccia e che la Clare scriva davvero la storia della figlia di Sebastian e della Regina Seelie
P.s. il nome della protagonista si legge Raven
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonathan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Figliola."

Se non ci fosse stato Christopher a sorreggermi, le mie gambe avrebbero ceduto.

Quello davanti a noi era Sebastian Morgenstern, il più temibile nemico che gli Shadowhunters abbiano mai avuto, peggiore persino del padre Valentine. E doveva essere morto...

"Finalmente ci incontriamo, figliola"

Figliola. Non avendo mai conosciuto i miei genitori, quella parola, pronunciata in quella situazione, fece sorgere un sacco di domande e dubbi, fece viaggiare la mia fantasia.

Fantasia che poi si rivelò realtà. 

Distolsi lo sguardo perché non riuscivo a reggere il confronto, e lo fissai su uno specchio posto sulla parete che dava le spalle alla sua sedia. Mi guardai negli occhi: uno azzurro, l'altro nero. Nero come la notte, un pozzo d'oscurità che t’inghiotte dentro di sé.

Nero come i suoi...

-Bé...? Per caso un demone ti ha mangiato la lingua?- cercava di fare lo spiritoso lui... Si alzò e ci venne incontro. Io cercai di indietreggiare, ma Christopher mi teneva stretta, un po' troppo stretta... Sebastian colmò la distanza fra di noi e aprì le braccia, mentre un ghigno gli si formava sulla faccia. -Lasciala andare Christopher, mi piacerebbe abbracciare mia figlia.- la conferma dei miei filmini mentali mi sconvolse a tal punto che non mi resi conto del fatto che Christopher obbedì immediatamente per lasciare che mio padre mi stringesse in un abbraccio. 

Mi stringeva forte ed io non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata, perché non volevo che fosse vero... speravo fosse tutto un sogno... anzi, un incubo!

Nel frattempo Christopher era andato a sedersi dove prima c'era Sebastian ed io riuscivo a intravederlo, mentre fissava la schiena del mostro: sorrideva soddisfatto, mentre il mio cuore smettava di battere. Reagii in modo molto diverso da quello che mi sarei aspettata... -Stronzo- mormorai, e ovviamente il coso (si coso, è l'aggettivo migliore che mi venga in mente, perché non so come definirlo, se non come coso!) mi sentì. Si allontanò un poco, tenendomi per le spalle -Stronzo?- alzò un sopracciglio e rise. Avrei anche potuto definirlo figo se non fosse stato mio padre e un mostro!

-Si, stronzo. Sai cos'ha fatto il tuo nipotino?- pensai che se avessi fatto finta di reagire in modo positivo, sarei riuscita in qualche modo a scappare -prima mi ha mandato in infermeria a suon di pugni, poi ha iniziato a provarci con me, e proprio poco fa mi baciava come se avesse intenzione di portarmi a letto!- lo so, ero alquanto ridicola, ma fu l'unica cosa che mi venne in mente in quel momento. Pensai che, nonostante non mi avesse vista per sedici anni e fosse un coso, possedesse un po' di spirito paterno o almeno provasse un po' della solita gelosia che possiedono tutti i padri nei confronti delle figlie femmine. 

Bè, diciamo che ci avevo quasi azzeccato. Il sorriso morì sul volto di entrambi, solo che su quello di Christopher apparve la paura, mentre quello di Sebastian fu rimpiazzato da un ghigno arrabbiato. 

Lo so, lo so caro Diario, l'aggettivo arrabbiato si usa solo sugli animali, specialmente quelli affetti da rabbia, sarebbe più corretto adirato, ma lui era proprio arrabbiato

-Cosa hai fatto tu?- Christopher alzò le mani in segno di difesa -TI AVEVO DETTO DI NON TOCCARLA!- urlò mio padre. Avevo paura, forse non era stata una buona idea... 

Sebastian estrasse una spada e fece per infilzarlo, ma lui si toccò un dito e sparì. 

Nel frattempo tracciai sul braccio molto frettolosamente, e infatti non funzionò, una runa creata da Clary: due estremità di una linea curva che si inseguivano e attorcigliavano creando molteplici simboli simili a tanti otto, in modo circolare, senza però incontrarsi. Avrebbe dovuto rendermi invisibile, invece non funzionò, e mi creò un grande dolore. 

Mi accasciai a terra tenendomi il braccio, trattenendo lacrime e urla. Lui si girò, aveva la faccia contratta dall'ira, le vene di tempie e collo pulsavano. Si avvicinò con grandi falcate, mi prese di peso e mi sbatté al muro. 

Tutto il mio coraggio si spense.

-Ti ha toccata? Se l'ha fatto, lo uccido. Tu sei mia... ti ho creata io e nessuno può toccarti apparte me!- 

Caro Diario, pensa se fossi stata una di quelle troiette che rimangono incinte a sedici anni, invece di una secchiona rachitica...  

Scossi la testa, il dolore aveva annodato le mie corde vocali, e lui mi stringeva così forte che mi mancava ancora il respiro. -Dimmi la verità!- mi urlò in faccia. Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto, perché ovviamente io non riesco mai a non piangere come una bambinetta di cinque anni, ma se pensi che questo l'abbia impietosito ti sbagli di grosso. Mi strinse ancora più forte, e iniziò a sbraitare un sacco di cose, molte delle quali nemmeno riuscii a capire. -Sei mia figlia... una Morgenstern, non può essere così debole...- la mia testa si riempì di aggettivi attribuitimi come danno, pericolo, inutile... Le lacrime continuavano a scendere sul mio viso, mentre il dolore dal braccio si diffondeva e lui continuava ad urlarmi contro e sbattermi contro il muro. 

Persi la cognizione del tempo, che sembrava non passare mai. 

Non so quanto rimasi lì, cosa lui continuò a fare dopo che svenni... so solo che mi sono risvegliata all'Istituto. 

Ora ti devo lasciare caro Diario, non riesco più a scrivere, la mano mi trema e mi da fastidio bagnarti di lacrime. 

A domani, buona notte caro amico 

 

_______________________________________________________________

Eccomi, finalmente ho aggiornato. Lo so, lo so, vi avevo promesso che avrei aggiornato prima, però sapete la scuola, lo sport... vabbè alla fine ho pubblicato, ed è questo l'importante, no?

Spero che questo capitolo vi piaccia, se invece succede il contrario mi piacerebbe leggere le vostre critiche per migliorare. 

Al prossimo capitolo <3<3

   
 
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