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Autore: cola23    18/03/2015    1 recensioni
Rivisitazione delle favole più famose e meno reinterpretate in chiave comica e romantica con i personaggi di One piece ,la mia idea e di scrivere una raccolta con coppie sia Het,Yaoi,e a volte persino Crack praing,ambientate nel mondo delle favole, e oltre a quelle che scriverò io,sarete anche voi a scegliere quali favole o quali coppie vi piacerebbe vedere.
1) RufyxNami,DoframingoxHankok 41) SanjixBaby 5
2) Usop
3) KiddxLaw
4) Rufy x Boa Hankok
5) Capitolo speciale: Kora e Law
6) SanjixNami
7)DoframingoxLaw
8) Sanji, Zoro
9)RufyxRebecca
10)SaboXRufy
11)AcexNami
12)KiddxLaw
13)RufyxRobin
14)LawxBibi
15)Bon Kure & Bibi
16)SanjixZoro
17)Cavendish e Bartolomeo
18) KiddxBonny
19)DoframingoxHankok
20) DoframingoxBaby 5
21) BaghyxAlvida
22)Sanjix Sady-chan
23) SanjixVaiolet
24) Doframingo,Crocodail
25) BibixZoro
26)Doframingo x Hankok
27)Doframingo xBaby 5
28)AlvidaxBaghy
29)SanjixSady chan
30)SanjixVaiolet
31)Doframingo,Crocodail,Mihawh
32)UsoppxKaya
33)LawxBaby 5
34)LawxRobin
35)LawxRobin (2 parte)
36) Nami centrici
37)Lawx sorpresa
38)Usopxkaya
39)Rufy,Zoro, Garp
40)HankokxRufy
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law, Nami/Zoro, Rufy/Nami, Sanji/Nami, Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato un drastico calo delle recensioni in questa e in altre storie in generale,questo mi fà chiedere se le mie storie inizino ad annoiare e non le segua più nessuno,se così fosse vorrei che me lo diceste perchè non so cosa non vada nelle miei storie che faccia perdere interesse,vorrei anche una recensione negativa per capire dove sbaglio e correggermi.
E' piuttosto difficile sentirsi motivati a continuare a scrivere se si ha il dubbio che nessunto ti legga o a nessuno piaccia quello che scrivi,quindi se è così vi prego di dirmelo,in quel caso preferisco saperlo e chiudere la storia.


Usop e il paese dei mostri

C'era una volta un paese abitato da soli mostri, che si chiamava Buu.
A Buu tutti vivevano nella più grande normalità, andavano a scuola, lavoravano, crescevano, invecchiavano, mangiavano, dormivano, sognavano, e facevano persino gli incubi.Chi ha detto che i mostri non possono fare brutti sogni? Spesso nei loro sogni peggiori i mostri più giovani sognavano di alieni che arrivavano da terre lontane e sconosciute per catturarli, ucciderli,persino mangiarseli.
Per fortuna a Buu non era mai succeso niente, nessun tipo di novità o pericolo sconosciuto era mai venuto a turbare la loro serena esistenza.
I mostri ancora non sapevano che poco lontano da lì c'era un paese abitato da soli umani che si chiamava Uub.In quel paese abitava un bambino di nome Usopp, era, come tutti i bambini, vivace e curioso, ma anche molto, molto, pauroso. Aveva paura di ogni cosa, sia di cose reali come i pipistrelli e i cani, persino della sua stessa ombra, sia di cose immaginarie come i fantasmi e i mostri. Questi ultimi erano poi quelli che temeva di più, erano forse la sua paura più grande. La sera quando andava a dormire voleva che la mamma lasciasse sempre una luce  accesa, perchè era convinto che dei mostri fossero sempre in agguato, nascosti nella stanza pronti a spuntare all'improvviso, non appena fosse calato il buio più completo.
Usop poi era anche un bambino dotato di grande fantasia e immaginazione, forse fin troppa, per questo molto spesso se ne andava in giro raccontando frottole, spergiurando di aver visto un mostro sotto il letto o che fuori dalla sua finistra ci fosse una strega, quando in realtà il mostro sotto il letto non era altro che un vecchio maglione, e la strega erano i rami di un albero che sbattevano contro la finestra.
Per questo era finito per essere considerato un buffone, lo zimbello del villaggio, nessuno lo prendeva più sul serio, i bambini lo prendevano in giro e gli adulti quando lo guardavano con disprezzo e lo indicavano come esempio da non seguire ai loro figli raccomandandogli di stare alla larga da lui.Solo Kaya, la figlia del uomo più ricco della città non lo derideva e lo trattava con gentilezza, la bambina avrebbe anche voluto diventare sua amica, ma i suoi genitori erano meno gentili di lei, e temendo che potesse avere una cattiva inflenza sulla loro adorata figlia, non volevano che lo frequentasse, trovandolo, come gli altri genitori, un elemento da evitare. Una  brutta notte accadde il peggio: Usopp si svegliò di soprassalto, ed era tutto buio, la luce doveva essere andata via, oppure la lampadina si doveva essere fulminata.In un primo momento il bimbo rimase paralizzato dal terrore, ma poi pensò che doveva reagire, da qualche parte aveva letto che l'unico modo per superare definitivamente una paura era affrontarla.
Era stufo di essere deriso da tutti, sognava una volta diventato grande di diventare un coraggioso esploratore dei mari, così sarebbe stato rispettato e ammirato da tutti , ma non avrebbe mai potuto realizzarlo se non ci provava nemmeno. E poi temeva che continuando a comportarsi così un giorno Kaya avrebbe potuto finito per pensarla come tutti gli altri, e non voler essere più suo amico, in realtà lui la considerava più di una amica, aveva da sempre una piccola cotta per lei, ma non avrebbe mai trovato il coraggio di dichiararsi se avesse continuato ad aver paura dei rami fuori dalla finestra e dei maglioni sotto al letto. Perciò anche se in quel momento avrebbe voluto gridare per chiedere aiuto alla mamma, non lo fece, a 7 anni era arrivato il momento di crescere e vedersela da solo.
Così scese dal letto ed andò in quello che avrebbe dovuto essere il corridoio, non ne era sicuro, perchè era veramente buio li intorno. Dopo qualche passo, rassegnato ormai all'idea di vedere spuntare un mostro da un momento al altro, si ritrovò davanti ad una porta, l'aprì e tanto fù il suo stupore nell'accorgersi che era sbucato in un paesino di campagna illuminato a giorno.
Quel luogo gli  sembrava vagamente famigliare, ma anche disabitato, a giudicare dal colore e dalla posizione del sole doveva essere  da poco passata l'alba, forse dormivano ancora tutti. Si fece coraggio perchè in fondo era giorno e i mostri non potevano circolare con la luce. Girò in una stradina, e poi in un altra e si ritrovò di fronte a una scuola, nel momento in cui riconobbe che era molto simile alla sua la campanella suonò, una miriade di studenti si precipitò verso l'ingresso correndo al impazzata.
Ma, un momento... non erano bambini umani!
Usop vide avvicinarsi a lui come in un immagine di un film dell'orrore mandato a rallentatore, uno spaventapasseri di paglia che si muoveva e parlava, uno strano pinguino con un sopracciglio a ricciolo e degli occhi a forma di cuore, al fianco una donna mora con 3 occhi, 7 orecchie, e 8 braccia, una specie di incrocio fra una donna e un gatto, con le sembianze di una donna ma con il corpo ricoperto completamente da un folto pelo arancione, con due orecchie e una lunga coda da gatto, un armadio completamente verde sui capelli come il resto del corpo, e con un occhio solo, un unico gigantesco occhio al centro del viso grande quanto un melone, un tizio lungo e magro come un grissino, vestito elegantemente con un ponpòn nero sopre la testa da scheletro, uno strambo uomo di latta gigantesco, che sembra un robot e decine e decine di altre altrettanto strambe creature.Erano mostri! 
Uguali a quelli dei suoi peggiori incubi! che cosa avrebbe fatto? Stavano per raggiungerlo, travorgerlo e forse stava anche per essere mangiato!voleva urlare ma la voce non gli usciva,poi però un pensiero lo sfiorò:
«Ma dove vanno questi piccoli mostri? Hanno zaini, cartelle giubboti e cappellini, sembra propio che stiano andando a scuola, in fondo non sono poi molto diversi dai miei 
compagni, anzi, alcuni sembrano persino più buoni di tanti bambini.»
Non finì di pensarlo che i primi componenti del mostruoso gruppo lo raggiunsero. Non appena lo videro in faccia urlarono e scapparono dentro la scuola, diffondendo paura e terrore fra i loro compagni, che in un'attimo si ritrovarono asserragliati nel edificio.
-N-Non temete!- Esclamò allora Usop a voce alta -sono un bambino! Propio come voi! Un bambino... d'uomo-
-E... v-vuoi mangiarci?- Chiese una timida voce che proveniva dal interno della scuola.
-Che schifo! Ma certo che no!- Replicò il bambino -Anzi, fino a ieri notte ero convinto che foste voi mostri a mangiare quelli come me...- Sporgendosi in avanti Usop vide che quella voce timidi apparteneva a uno uno strano incrocio fra un procione e una renna, su due zampe e con il naso blu.
-Non dire sciochezze- Aggiunse un altro occupante della scuola -noi non faremo male neanche a una zanzara -
-Oh, allora anche qui da voi ci sono le zanzare?- Chiese Usop divertito al idea di essere capitato in un paese così diverso ma anche molto simile al suo.
-Ehm, siamo pieni di zanzare qui a Buu, propio perchè non le ammazziamo!- Disse un altro mostrino senza braccia né gambe, composto solo da peli di colore blu, senza neanche una faccia, solo con un buffo quanto stranbo naso rosso da clow come facesse a parlare senza avere, apparentemente, una bocca era un mistero.
-Buu? che strano nome per un paese- Commentò Usop
-Perchè tu da dove vieni?- Chiese un altra creaturina che aveva affacciato le sue 4 teste dalla finistra del primo piano.
- Io vengo da Uub -
-Fufufu, interessante, entra dai.- Lo esortò un mostro che sembrava la strana alterazione genetica di un fenicottero, per e il busto e le braccia ricoperto di una folta pelliccia rosa, a eccezione delle gambe che erano arancioni fosforescenti, doveva essere un maestro, perchè oltre a distinguersi per una faccia con 4 occhi, due sulla fronte gialli più piccoli e sotto due giganteschi rossi a forma di goccia, portava un libro e un registro sotto il braccio.
Usop non se lo fece ripetere due volte, accettò l'invito e si fermò nell'aula magna della scuola a raccontare del suo mondo, rispondendo a tutte le domande che gli venivano poste dagli studenti incuriositi, e anche lui era curioso di conoscere alcuni aspetti della vita dei mostri.
Durante il giorno fece amicizia con delle creature della sua età, diventò grande amico sopratutto di Chopper, la renna-procione col naso blu che gli aveva rivolto per primo la parola, e Rufy, forse il mostro più strano e originale di tutti, perchè era quello con l'aspetto apparentemente più normale, a prima vista infatti non sembrava nemmeno un mostro, aveva l'aspetto di un ragazzo umano come lui, ma che poteva trasformarsi assumendo molti aspetti e forme bizzare: l'aveva visto prima rimpiciolirsi prendere le sembianze di un bambino, poi cambiare la forma dei suoi capelli facendoli diventare afro come quelli di Brook -lo scheletro canterino che al inizio era quello che lo aveva spaventato di più- poi da mingherlino era diventato blu, altissimo e muscoloso, infine, siccome era fatto di gomma, si era prima gonfiato, ingigantendo soltanto le mani e le braccia, poi era diventato un gigante completo, infine era diventato ciccione.
Era propio lui, e non Brook, con quel suo sembrare così normale a essere il mostro più spaventoso di tutti. Ma anche il più simpatico, Usop era morto quasi dal ridere vedendolo ballare con le bacchete nel naso, il ballo tradizionale del loro paese, aveva detto mentre glielo insegnava, e prima di tornare a casa gli promise di tenersi in contatto scrivendogli delle lunghe lettere.Quando cominciò a calare la sera si rese conto che era l'ora di tornare a casa, immaginava sua madre preoccupatissima, salutò tutti gli abitanti di Buu e ripercorse la strada da cui era venuto. Dopo pochi passi il paesaggio che lo circondava svanì nel nulla, Usop si risvegliò nel suo letto, la stanza era ancora completamente buia, ma lui non aveva più paura.Grazie ai suoi amici mostri in una sola notte sconfisse tutte le sue paure, riuscendo a trovare il coraggio che aveva sempre avuto ma che era rimasto per tutto quel tempo nascosto dentro di lui, tanto che riuscì persino a dichiararsi e confessare il suo amore a Kaya, che con sua enorme sorpresa e gioia lo ricambiò.
Da quel giorno  nessuno lo prese più in giro, e fino al momento in cui una volta grande prese il mare  continuò ad andare a dormire tenendo la luce accesa, ma non più per paura, bensì per scrivere delle lunghe lettere ai suoi nuovi amici.


 
  
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