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Autore: Pui Baka Otaku    19/03/2015    1 recensioni
Erano due nazioni. Due nazioni tanto legate tra loro da dar fastidio, mi spiegherò meglio: Italia Veneziano e Germania. Erano due nazioni così diverse tra loro: una era potente (Germania) e una era debole (Italia), uno era bravo in guerra e aveva una buona artiglieria e uno non sapeva combattere, odiava la guerra e non sapeva nemmeno come si usassero le armi. Due nazioni così diverse che nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbero legate così tanto. Formarono un'alleanza anche con Giappone e dopo vari eventi diventarono migliori amici intensificando il loro legame, ma un giorno accadde qualcosa di inaspettato che cambiò le loro vite per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chibitalia, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV: Germania Sapevo quello che dovevo fare ora. Avevo ricordato, dopo quel sogno, che cosa volevo disegnare e non era una cosa da niente o almeno non lo era per me, perché io ci avevo tenuto moltissimo, dato che era come se fosse stata una parte di Italia che era venuta con me per proteggermi. Ricordavo, anche se a malapena, parti delle parole che avevo detto prima di "morire" per poi diventare successivamente Germania. Sapevo cosa dovevo fare e, come aveva detto quella bambina nel mio sogno, avevo bisogno di dimostrare a Italia che si sbagliava. Camminai con passo svelto, dopo essere uscito dalla mia stanza, senza guardarmi attorno o indietro, poi chiesi a Prussia :-Fratello, ho bisogno di sapere dove hai messo quel quadro- sperai con tutto me stesso che non lo avesse buttato. -Di quale quadro parli? Stai dando i numeri West!?- disse scherzoso. -Non sto impazzendo e sto parlando di quel quadro che avevo prima di diventare Germania, cioè quel quadro importante e...- cercai di ricordare qualcosa, ma mi era difficile e la testa iniziava a girare :-...che tenevo quando quando mi trovavo ferito sul letto-. Lui rimase un attimo perplesso :-West non so di che parli...-. Ringhiai infuriato e mi diressi verso lo sgabuzzino :-Ti prego Prussia, è importante!-. -Ho capito, ma se non ricordo non posso farci nulla...-. -Aspetta, che? Quadro? Di che parlate?- chiese Ungheria seguita dalle espressioni confuse degli altri due. -Vee~...- sospirò Italia. Io lo guardai, volevo veramente mostrarglielo, ma non potevo mettermi a cercare per tutta la casa qualcosa che non sapevo nemmeno se esisteva ancora. -Ho un vago ricordo di un quadro che apparteneva a Sacro Romano Impero...- sospirò Austria. -Davvero?- chiesi speranzoso. -Sì e mi pare che Prussia non l'abbia buttato, anzi, potrebbe anche essere qui-. -Ah, ora ricordo anche io qualcosa...- esclamò Ungheria :-...o meglio, ricordo la scena: vi stavo spiando (so che non avrei dovuto farlo, ma ero troppo tentata) e vidi che lei era addormentata su una poltrona e tu la ritrassi su un quadro, ma poi non ricordo che fine fece...-. Mi illuminai :''Ecco come l'avevo ritratta!''. -Ah sì, ora che mi ci fai pensare bene...- sospirò Prussia grattandosi la testa. -Dove si trova?- chiesi. -Lo nascosi nello sgabuzzino quando traslocai, nel caso un giorno lo avresti ricordato e per fortuna...- rise :-...non è stata un'altra delle mie solite cazzate-. Io e Ungheria sorridemmo :-Grazie- dissi. -Vee~, ma di cosa parlate...voglio sapere! Centro anche io in questa storia del quadro!- disse Italia preoccupato e nervoso. -Non ti preoccupare, ora lo vedrai...- tentai di rassicurarlo. Aprii la porta dello sgabuzzino, era piccolo e con mille scatole in giro, poi, in un angolino, vidi qualcosa, ma mi ci volle molto per arrivarci, dato il casino che c'era lì dentro. Tutti mi fissavano da fuori aspettando che tornassi, ma Italia cominciò ad agitarsi facendo domande di questo tipo :-Hey, ma cosa cerchi? Cosa vuol dire quel quadro? Perché ti serve?-. Dopo poco anche io iniziai ad agitarmi: non sapevo in che stato avrei trovato il quadro e mi ci volle tutta la forza di volontà del mondo, e forse anche l'amore per Italia, per riuscire a raggiungere l'oggetto che disperatamente cercavo e infine prenderlo. Uscii fuori da quel buco con un pò di polvere addosso e tossii un pochino, poi spolverai con la mano il quadro per vederlo, ma non era come lo ricordavo: era rovinato e ammuffito. Sospirai afflitto :-Allora? È quello?- chise Prussia. -È...è rovinato...non...si capisce bene...- borbottai con la testa bassa. -Beh,quelloqualche secolo si rovinano le cose!- rise lui. Strinsi i denti, poi Italia si avvicinò :-Vee~ era importante? Posso vedere?-. Quste domande mi ricordarono molto il giorno in cui aveva insegnato al vecchio me a disegnare e stranamente tutto ciò mi fece arrossire :-No, non è niente...-. -Sicuro?- chiese dolcemente. -A me non sembra "niente" quello- sbottò Prussia. L'intromissione di mio fratello mi fece innervosire, ma dopo un pò mi calmai :-Volevo fartelo vedere...- sospirai. Italia arrossì :-Ah sì? A me? Beh, prova a mostrarmelo...-. Glielo porsi e lui lo guardò incuriosito, ma, come avevo immaginato, disse :-Non si capisce quasi nulla-. Rimasi con la testa bassa, ma poi sentii il suo tono illuminarsi :-No, aspetta! C'è una poltrona...credo...o forse no, insomma...- aguzzò per un attimo la vista poi aggiunse :-...c'è una persona, o meglio, una bambina o bambino...sta...camminando, ah no, sta sdraiata...- cominciò a cercare qualche indizio :-...è sdraiata sulla poltrona e sembra abbia gli occhi chiusi quindi forse dorme-. Ero stupito che Italia avesse capito così tanto da quel quadro ammuffito. Lui, ad un certo punto, guardò intensamente in un angolo della tela e gli si mozzò il fiato. -Che cosa hai visto?- chiese Austria. Lui impallidì :-N-n-n-niente...- balbettò, poi gli uscirono delle lacrime :-Grazie- sussurrò :-Ma...c'è scritto...- cercò di riprendersi e mi guardò :-C'è scritto "addio amore mio"- a quel punto iniziò a piangere a dirotto singhiozzando in modo innaturale. Mi rattristai e andai ad abbracciarlo :-Quello sono io...- sospirò Italia :-...sono io dopo averti insegnato a dipingere, che mi sono messo a dormire su una poltrona- pianse ancora :-Ero io la cosa importante che doveva disegnare...- si mise un braccio a coprirsi gli occhi :-Sapeva che non sarebbe tornato...LO ODIO!- sbottò per poi continuare a singhiozzare. A quel punto decisi di dirglielo, era il momento giusto :-Non è vero, se è così che la pensi...- parlai dolcemente mentre lo stringevo tra le mie braccia :-...lui, cioè, io ho sempre saputo che sarei potuto non tornare e su questo hai ragione, ma...- appoggiai il mio mento sulla sua testa, per poi iniziare ad accarezzargli una guancia :-...lui non sarà tornato, ma io sì-. Lui sbarrò gli occhi e il suo cuore iniziò a battere più velocemente, ma per un altro motivo, lo sentivo. Mi sciolsi dall'abbraccio e lo guardai negli occhi :-Lui non poteva tornare e ha mandato me, così che potessi alleviare il tuo dolore e farti ricominciare a vivere- lui arrossì vistosamente, ma non smise di guardarmi :-Io almeno la penso così...- gli sorrisi e forse quello fu il sorriso più sincero che ebbi mai fatto in vita mia. Lui mi aveva fatto iniziare di nuovo a sorridere e io lui, anche se dal nostro primo incontro non ci trassi mai qualcosa di buono. Nel tempo passato insieme avevo ricominciato a vivere con nuovi sentimenti e emozioni. Lui finalmente mi sorrise di rimando anche se le sue lacrime continuavano a scendere e mi abbracciò così velocemente che temetti di esserne risucchiato :-Grazie Germania, grazie Sacro Romano Impero...- sorrisi e lui inziò ad agitarsi sciogliendo la stretta :-Io ehm...- abbassò lo sguardo e, rosso in volto, sussurrò :-...ti...ti a-amo Germania-. Io sbarrai gli occhi e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, mentre il mio corpo iniziava a essere preso da un'ondata di emozioni sconosciute al mio vecchio mondo di odio che lui aveva illuminato con il suo sorriso. Presi il suo viso tra le mie mani e lo baciai dolcemente, rimasi attaccato a lui senza pensare minimamente di staccarmi, poi mi allontanai di poco per sussurrargli :-Anche io ti amo Italia-. NOTA DELL'AUTORE: eccoci arrivati alla fine della storia (scusate se è tutta appiccicata, ma avevo fretta e appena potrò la modificherò^^'), spero vi sia piaciuta la mia idea di come ho pensato che stiano le cose sul passato di Germania, Italia e Sacro Romano Impero, dato che molti (compresa me) trovano una somiglianza pazzesca tra i due biondini. È stato un piacere condividerla con voi, recensite per farmi sapere e spero di non aver fatto troppi errori. Ciao ciao^^
  
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